Partecipazione è prima di tutto superare la asimmetria informativa tra chi decide e i cittadini attivi.
Superare questa asimmetria vuol dire tante cose ma per farla semplice e breve...
se il decisore separatamente prepara una scelta preconfezionata ai cittadini, giusta o sbagliata che sia, questa non sarà mai una scelta partecipata, ma al massimo comunicata unilateralmente e i cittadini avranno due sole possibilità: opporsi o accettarla.
In gergo tecnico si definisce questa cultura della decisione "DECIDI ANNUNCIA DIFENDI" esattamente il contrario della partecipazione fondata sulla "ALTERNATIVE DISPUTE RESOLUTION".
In altri e più "crudi" termini chi governa ha diritto di decidere visto che è stato votato dai cittadini, ma non ha diritto di prendere in giro i cittadini usando impropriamente le parole. Perché le parole in democrazia sono importanti come i principi, io per un principio 17 anni fa ho rinunciato ad una carriera politica che si annunciava molto ben indirizzata.
Buona giornata a chi ha ancora passione per i principi, il futuro è loro ne sono certo è solo questione di tempo!:-)
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