L’Amministrazione
Comunale, accompagnata dalla solita raffica di insulti ai cittadini attivi da
parte del Sindaco Federici, ha tenuto una conferenza stampa per promuovere il
finanziamento di alcuni piccoli interventi di bonifica nel sito di Pitelli.
Il
Sindaco Federici, al netto degli insulti, che vi risparmio per rispetto non di
Federici ma della istituzione che rappresenta, ha fatto due affermazioni pesanti:
1. “Passare dalla competenza dello stato a quella della regione è stato un
vantaggio”
2. “Le aree militati sono state valutate dalla marina militare, solo che
non abbiamo acquisito i dati”
È
vero quello che afferma il Sindaco? Io penso che ognuno abbia diritto di sostenere le proprie tesi ma lo deve fare
argomentando, il Sindaco Federici ha dimostrato i due assunti di cui sopra? NO non ha dimostrato nulla ha solo
fatto affermazioni senza argomentazioni.
Io
al contrario argomenterò, come peraltro ho sempre fatto in questi anni, dimostrando
con chiarezza che quanto affermato da Federici è falso.
Vediamo
il primo assunto
di Federici: "la declassificazione del
sito di Pitelli da statale a regionale è stata un vantaggio".
Intanto
voglio ricordare al Sindaco che il TAR Lazio recentemente ha bocciato il
decreto di declassificazione del sito contestandone la legittimità sia pure per
siti diversi da quello di Pitelli ma affermando principi validi per tutti i
siti nazionali, come ho spiegato QUI e QUI.
Comunque
tornando alle dichiarazioni del Sindaco Federici per dimostrare che ci sia stato un vantaggio bisogna
dimostrare di avere raggiunto dei risultati.
Intanto
una premessa il fatto che il sito sia
Nazionale non significa minimamente che le competenze siano tutte statali.
Come dovrebbe essere noto, anche agli
Amministratori spezzini, nella
Conferenza dei servizi decisoria partecipa anche la Regione e tutti i lavori di
indagine sul campo vengono svolti dagli enti di livello locale a cominciare
dall’Arpal. Quindi gli eventuali ritardi
amministrativi non possono essere imputati solo al Ministero dell’Ambiente ma
anche alla Regione. Peraltro sarebbe interessante capire come mai, se il sito
nazionale non andava bene, gli enti Locali Spezzini e la Regione Liguria governati sempre dalle stesse forze politiche (tranne un breve periodo la
Regione) abbiano aspettato oltre 10 anni per chiederne la declassificazione.
Ma
lasciamo perdere questi aspetti di polemica istituzionale e veniamo alla
sostanza del ragionamento che fa il Sindaco Federici.
COSA È STATO
FATTO QUANDO IL SITO ERA NAZIONALE
Il
Decreto che ha declassificato il sito da statale a regionale è del gennaio
2013, sono quindi passati quasi due anni.
Se
noi andiamo nel sito di Arpal (vedi QUI) vedremo che gran parte delle caratterizzazioni fatte nelle diverse aree
inquinate del sito di Pitelli sono state impostate o addirittura approvate
quando il sito era ancora nazionale, così pure per le limitate attività di
bonifica:
1. area ex Ipodec: piano di
caratterizzazione e messa in sicurezza permanente
2. area Campetto zona stock container: piano di caratterizzazione
3. discarica Vallegrande: interventi parziali di messa in sicurezza
4. discarica Monte Montada (approvate linee guida chiusura discarica
poi tutto fermato per il contenzioso legale tra proprietà e Comune)
5. Saturnia discarica: richiesta di messa in sicurezza mai attuata
dalla proprietà e poi caratterizzazione ma solo per le parti dove non furono collocati i rifiuti
6. Ruffino discarica: approvati messa in sicurezza di emergenza e
permanente
7. Val Bosca discarica:
approvata caratterizzazione propedeutica all’ampliamento del 2004
8. Impianto Penox, ex – PbO: approvati piano di caratterizzazione e progetto di
bonifica, richiesta integrazione di indagine che ora è stata approvata in sede
regionale
9. centrale enel e carbonili: piano di caratterizzazione e analisi di rischio
10. Centrale Terna: piano di caratterizzazione da quale non sono
emersi inquinamenti particolari
11. Ex fonderia Pertusola: piano di caratterizzazione e richiesto progetto
di bonifica (ma su questo sito tornerò nel proseguo del post)
12. Crovara Autotrasporti s.r.l: piano di
caratterizzazione e poi restituzione ai legittimi proprietari
13. EMMECAR s.r.l. : piano di
caratterizzazione e restituzione agli usi legittimi
14. Ghironi
srl: piano di caratterizzazione e restituzione agli usi
legittimi
15. Helios srl : piano di caratterizzazione
e restituzione agli usi legittimi
16. P.V. TAMOIL n°8628: piano di caratterizzazione e realizzazione
impianto di bonifica
17. Terminal del Golfo - LSCT: piano di caratterizzazione e
restituzione usi legittimi. Zona Molo Ravano bonifica da parte della Autorità
Portuale
18. Ferretti Riva SLYS: piano di caratterizzazione e
restituzione agli usi legittimi
19. Cantieri navali Michelini: piano di
caratterizzazione e restituzione agli
usi legittimi
20. Porto Lotti: piano di caratterizzazione
bonifica
21. Cantieri navali Baglietto:
piano di caratterizzazione e bonifica
22. Cantieri Navali della Spezia: piani di caratterizzazione
progetto di bonifica non ancora eseguito
23. Cantieri navali Picchiotti –Beconcini:
piano di caratterizzazione bonifica parte a mare
24: Fincantieri: piani di
caratterizzazione dei vari lotti, impianto di bonifica di un lotto
COSA È STATO
FATTO DA QUANDO IL SITO È REGIONALE
Rispetto
al quadro sopra riportato, in quasi due anni dal passaggio a sito regionale, sostanzialmente l’unica vera novità operativa è
stato questo piccolo finanziamento
presentato in conferenza stampa peraltro non per bonificare ma ancora
per rimuovere inquinamento superficiale.
Per
il resto si è portato a termine il lavoro tecnico istruttorio già avviato al
tempo del sito nazionale in relazione comunque ad aree piuttosto limitate cioè
quelle che ho elencate sopra, mentre a tutt’oggi per il resto delle aree
abbiamo una situazione completamente ferma:
1. aree militari non si sa nulla: ma ci tornerò nel seguito del post
2. aree a mare, praticamente quasi tutto il golfo di Spezia dentro
diga: non si è fatto nulla ne si è
impostato qualcosa di nuovo in ben due anni.
Quello
che non dice ulteriormente il Sindaco Federici è che molti dei documenti che ho
elencato sopra, pur riguardando solo una
parte minoritaria del sito di Pitelli, sono stati approvati entro il 2007-2008.
Quindi per quei casi dove non si è passati alla fase della bonifica vera e
propria , il ritardo non dipende dal fatto che il sito sia stato nazionale ma
semmai dalla mancanza di finanziamenti come dimostrerò nel seguito del post.
Ma
prima c’è un'altra grande questione rimossa dal Sindaco Federici la violazione
delle procedure di bonifica così come erano state impostate dai tecnici del Ministero
dell’Ambente soprattutto nella parte a mare, l’unica completamente caratterizzata.
IL PIANO ICRAM
PER LA PARTE A MARE CONTINUA A NON ESSERE RISPETTATO
Invece
che contestare inutilmente la competenza statale sul sito gli Enti Locali
spezzini e la Regione Liguria avrebbero fatto bene a chiedere al Ministero dell’Ambiente che venisse rispettato
l’unico documento serio fino ad ora approvato sull’inquinamento della parte a
mare: Il Progetto preliminare
di bonifica dell’ICRAM (vedi QUI per il testo completo) il quale afferma: ““In considerazione del fatto che gli interventi di bonifica
relativi alle diverse aree potrebbero essere attuati in tempi diversi, dovrà
essere data priorità a quelle aree in cui livelli elevati di contaminazione dei
sedimenti potrebbero determinare situazioni di rischio sanitario-ambientale”.
A
conferma si veda la dichiarazione di qualche mese fa della direttrice dell’Arpal
spezzina:
in conferenza stampa dell’11 marzo 2014: "Ad oggi le bonifiche dei fondali sono state eseguite nelle zone coinvolte da interventi sulla linea di costa”. Quindi sono state dragate/bonificate solo aree con livello di inquinamento non significativo. Vedere mappa qui a fianco.
in conferenza stampa dell’11 marzo 2014: "Ad oggi le bonifiche dei fondali sono state eseguite nelle zone coinvolte da interventi sulla linea di costa”. Quindi sono state dragate/bonificate solo aree con livello di inquinamento non significativo. Vedere mappa qui a fianco.
In realtà il documento dell’ICRAM è, come si evince
peraltro dal titolo, un vero e proprio Progetto Preliminare
di Bonifica che, nella dizione della normativa vigente al momento della
sua elaborazione (ma sotto il profilo tecnico ancora valida), significa:
1. individuazione delle aree prioritarie
su cui intervenire per il disinquinamento e/o messa in sicurezza
2. parametri per definire le aree da bonificare
3. aree su cu effettuare ulteriori
approfondimenti di indagine
4. diverse modalità e tecniche di
bonifica
Di tutto ciò nulla è stato fatto durante la esistenza del sito
nazionale, nulla hanno chiesto Enti
Locali Spezzini e Regione Liguria in quel periodo, ma nulla di nuovo è stato
fatto in questi due anni di sito regionale.
LA QUESTIONE DEI COSTI E QUINDI DEI FINANZIAMENTI DELLA BONIFICA
Relativamente ai costi di bonifica se noi andiamo a vedere
gli scenari di bonifica del documento Icram ci possiamo rendere conto del
livello ridicolo di finanziamento annunciato ora da Regione Liguria e Comune di
Spezia: 1,3 milioni di euro per la parte a terra (peraltro vecchi fondi
ministeriali) e per l’area di Pertusola: circa 3 milioni di cui solo 1,3 da
parte della Regione.
Lo studio Icram,
solo per la parte a mare, individuava quattro scenari di intervento di bonifica a seconda del livello di inquinamento, delle
aree interessate, della tipologia degli inquinanti e della profondità della
rimozione degli inquinanti.
Il costo passa da 201 milioni di euro ipotesi dello scenario 1 di bonifica minima,
a 563 milioni di
euro per lo scenario 4 della bonifica integrale della rada della
Spezia.
Di fronte a costi come questi, e ripeto manca la parte a
terra soprattutto quella militare, degli Amministratori seri avrebbero dovuto
non impuntarsi sulla declassificazione del sito ma costruire un tavolo di confronto a livello
ministeriale che coinvolgesse non solo il Governo ma anche la Marina
Militare e soggetti privati interessati a continuare ad investire nel nostro
territorio : Enel, Snam, Terminalisti tanto per fare esempi di soggetti con
capacità finanziarie adeguate.
Parliamoci chiaro senza un coinvolgimento di questo livello
sovra locale il sito di Pitelli non
verrà mai bonificato!
LE FALSITÀ DEL CETO DIRIGENTE LOCALE E REGIONALE SULLE MANCATE
BONIFICHE DEI SITI NAZIONALI
Invece di impostare la questione in questo modo pragmatico,
si è puntato tutto nella polemica
politicista sulla declassificazione, mentendo su tre questioni:
1. "con
il sito nazionale non si è fatto nulla": abbiamo visto sopra che non è vero;
2. " mancati
finanziamenti ai siti di bonifica nazionali": i tagli in realtà sono stati fatti
anche e soprattutto proprio dai governi dello stesso colore politico degli
amministratori spezzini e liguri come ha spiegato la stessa CGIL ((per il testo completo vedi QUI);
IL MANCATO RISPETTO DELL’ORDINE DEL GIORNO DEL CONSIGLIO COMUNALE
Non solo il Sindaco Federici fa affermazioni non
vere, come ho spiegato sopra, ma non
rispetta neppure le decisioni del Consiglio Comunale del 7 luglio 2014, che ha approvato, PD compreso, un ordine del
giorno (per il testo completo vedi QUI).
Nonostante siano passati quattro mesi nulla è stato fatto di quanto
indicato in quell’ordine del giorno che prevedeva, tra le altre, tre cose che c’entrano con quanto scritto
sopra:
1. avviare,
con la collaborazione di Regione Liguria, Provincia ed Arpal una immediata
campagna di monitoraggio integrativa di quella svolta o meglio non svolta fino a ora, a partire
dalle aree ancora non caratterizzate, utilizzando strumenti
geodiagnostici adeguati
2. promuovere
la elaborazione ed approvazione di apposito accordo di programma per l’avvio
della caratterizzazione delle aree militari interne al sito di Pitelli,
3. predisporre
un piano tecnico e finanziario, anche attraverso il reperimento di risorse
private, oltre a quelle regionali, nazionali e comunitarie: utilizzando tutte
le procedure di semplificazione che la normativa ha introdotto da anni per il
coinvolgimenti dei privati nelle attività di bonifica. Il piano dovrà essere
finalizzato a sostenere il completamento della caratterizzazione del sito e la
bonifica dello stesso utilizzando un programma di interventi per scenari
tecnici ed economici.
LA QUESTIONE DELLE AREE MILITARI
Il secondo assunto della conferenza stampa del
Sindaco Federici è "“Le aree militati sono state valutate dalla marina militare, solo che non abbiamo acquisito i dati”, detto in altri termini questa frase vuol dire che sostanzialmente il Comune non sa, e soprattutto non può sapere, nulla sulle aree da bonificare di
proprietà della Marina Militare. È possibile questo? Davvero i Comuni non hanno
alcuna competenza in materia di bonifica dei siti militari? Davvero la Marina
Militare può tenere nascosti documenti che riguardano lo stato dell’inquinamento
di queste aree? Su questi documenti si può porre il segreto militare?
Non è così! Se si è in buona fede, basterebbe studiarsi le leggi vigenti comprese quelle recenti. Invito chi legge questo post a fare uno sforzo e leggersi la ricostruzione di questa normativa che ho fatto QUI .
Vediamo sinteticamente come stanno le questioni sopra esposte
in termini di domanda:
1. Con la recentissima normativa per le aree militari risulta con chiarezza che i limiti degli inquinanti per avviare le bonifiche e per certificarle previsti per le aree civili si applicano anche a quelle militari. Quindi non ci sono più scuse per la mancata caratterizzazione delle aree militari, perchè anche per queste aree ora ci sono dei limiti ex lege ben precisi per singoli inquinanti al fine di costruire il percorso di caratterizzazione, l’analisi di rischio e i progetti di bonifica o messa in sicurezza e relativi obiettivi di disinquinamento.
2. L’Amministrazione Comunale
spezzina afferma che in realtà sarebbero state fatte delle “valutazioni” da parte delle Autorità Militari. Intanto cosa vuol dire valutazione? Come è
noto le procedure di legge per la bonifica delle aree militari sono le stesse di
quelle per le aree civili. Anche sotto
il profilo delle competenze, Regioni ed Enti Locali hanno un ruolo nelle
procedura di approvazione delle varie fasi della bonifica. Le ricordo sinteticamente queste competenze:
2.1. le aree
militari nel momento in cui risultassero inquinate devono essere oggetto di
apposite comunicazioni da parte delle autorità militari anche alle autorità
civili (Prefetto, Regione, Enti Locali);
2.2. alle autorità civili (Prefetto, Regione, Enti Locali) devono essere comunicati tutti i passaggi della attività di bonifica
2.2. alle autorità civili (Prefetto, Regione, Enti Locali) devono essere comunicati tutti i passaggi della attività di bonifica
2.3. le
modalità di bonifica alle aree militari, compresi i parametri per definire
l’inquinamento nonché le tecniche di bonifica e/o messa in
sicurezza, sono le stesse previste le aree civili: Prefetto, Regione,
Provincia, Comune.;
2.4.tutte la
procedura di bonifica dal momento della caratterizzazione fino alla
approvazione del progetto di bonifica e successivo monitoraggio devono vedere
il coinvolgimento delle autorità civili: Prefetto, Ministero Ambiente (siti di
interesse nazionale), Regione, Provincia, Comune. Questo avviene attraverso
l’istituto della conferenza dei servizi;
3. Non solo ma è inaccettabile che si dica che queste presunte “valutazioni” esistono ma la Marina Militare non le ha mai comunicate. Secondo
il DLGS
66/2010 Codice Ordinamento Militare:
l'accesso all'informazione ambientale è negato quando la divulgazione
dell'informazione reca pregiudizio alla difesa nazionale. Ora è ovvio
che i dati su eventuali “valutazioni”
dell’inquinamento dei terreni nelle aree militari (peraltro quelle a terra tutto meno che
strategiche anche da un punto di vista bellico tanto per fare un esempio
pensiamo all’area dell’ex tiro al piattello) non possono di certo recare pregiudizi alla
difesa nazionale. Non solo ma non bisogna dimenticare che i controlli ambientali all'interno delle aree militari restano
di competenza delle autorità militari ma
nelle aree limitrofe le autorità civili (Comune e Provincia) possono
predisporre monitoraggi e nel caso si dimostrino pericoli di dispersione
degli inquinanti dalle aree militari a quelle civili, mantengono i loro poteri
di diffida ed ordinanza a cominciare da quelli del Sindaco come massima
Autorità Sanitaria nel territorio del Comune. Quindi il Sindaco come
autorità sanitaria del territorio comunale ha diritto di conoscere dati che
potrebbero produrre danni alla salute dei cittadini residenti in aree civili!
UN ULTIMA QUESTIONCINA …..
Il Sindaco avendo pochissimi argomenti, insulti a parte, per dimostrare la utilità della
declassificazione del sito di Pitelli da nazionale a regionale, ha tirato fuori
la inchiesta giudiziaria che avrebbe colpito l’ex dirigente alle bonifiche del
Ministero dell’Ambiente.
Ovviamente se ha delle responsabilità questo dirigente è
giusto che venga condannato, ma usare questa inchiesta, che peraltro riguarda un
dirigente e al massimo qualche altro funzionario, non può essere utilizzato per
il fine di Federici.
Cosa vuol dire Federici quando lega questa inchiesta con lo
spostamento delle competenze dal Ministero dell’Ambiente a Comune e Regione per i siti di bonifica?
Vuol dire che non possiamo più fidarci del Ministero dell’Ambiente ? Mi auguro di no perché se così fosse allora
visto che a Pitelli e dintorni l’inquinamento è stato prodotto anche grazie
alle autorizzazioni della Regione Liguria, potremmo chiedere di togliere le
competenze in materia di rifiuti alla Regione Liguria e agli enti locali
spezzini.
Ma la responsabilità penale non era personale, signor
Sindaco?
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