giovedì 27 novembre 2014

Rifiuti in discarica: Il Governo Renzi bacchetta l’ Assessore Paita

Ennesima brutta figura in campo ambientale della Giunta Burlando e dell'Assessore delegato alla gestione dei rifiuti: Raffaella Paita. Questa volta come vedremo in questo post addirittura a bacchettare  Assessore e Giunta è addirittura lo stesso Governo Renzi, vediamo perché.....




LA DELIBERA REGIONALE CHE SI ADEGUA  IN RITARDO E IN MODO INADEGUATO ALLA NORMATIVA SULLE DISCARICHE E A SPESE DEI CITTADINI LIGURI
In questo post di qualche giorno fa spiegavo i limiti della Delibera della Giunta Regionale del 5/11/2014  n. 1293 (vedi QUI)  che tenta di affrontare il mancato trattamento dei rifiuti prima dell’avvio in molte impianti di smaltimento liguri:

1. è  in ritardo rispetto agli obblighi di legge europei e di conseguenza italiani. Infatti Il Decreto Legislativo 36/2003 (attuativo della Direttive europea1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti) prevede che: “I rifiuti possono essere collocati in discarica solo dopo trattamento” Il termini di adeguamento è definitivamente in vigore dal 2008.

2. è in contrasto con il documento del  coordinamento tecnico della Commissione ambiente ed energia della Conferenza delle Regioni nel quale si è affermato che la deroga all’ obbligo di trattamento disciplinata dall’art.7 c.1 del DLgs.36/2003 si deve riferire solo a quei territori  che hanno rispettato gli obiettivi ex lege  su raccolta differenziata,  riciclaggio, recupero  e sulla riduzione dei rifiuti urbani biodegradabili (RUB).  La Liguria è ben lontana da questi obiettivi.

3.  la Regione Liguria poteva e doveva intervenire prima per imporre gli obblighi di pretrattamento dei rifiuti prima dell’avvio allo smaltimento in molti impianti liguri.



Tutto questo ritardo ha prodotto per ora la conseguenza, a carico delle casse pubbliche, del trasferimento dei rifiuti liguri in Piemonte e Lombardia (delibera della Giunta Regionale la n. 1292 del 2014, per il testo vedi QUI). 



LA LEGGINA REGIONALE  CHE VOLEVA AGGIRARE L’OBBLIGO DI PRETRATTARE I RIFIUTI PRIMA DELLO SMALTIMENTO
Ma la Regione Liguria con una leggina agostana (articolo 5  LR 21 del 5 agosto 2014 vedi QUIaveva cercato  di spostare ulteriormente (fino al 31/12/2015), in modo totalmente illegittimo come dimostrato sopra, il termine entro il quale gli impianti liguri di smaltimento rifiuti urbani e assimilati dovevano essere adeguati agli obblighi di pretrattamento. 



IL RICORSO DEL GOVERNO ALLA CORTE COSTITUZIONALE CONTRO LA LEGGINA REGIONALE LIGURE
Di fronte a questo smaccato tentativo della Regione Liguria il Governo è stato costretto ad impugnare di fronte alla Corte Costituzionale,  questa leggina chiedendone la incostituzionalità (vedi QUI). 

Il Governo, con il suo ricorso, chiarisce che dopo il 2008 non sono più ammesse proroghe a questo obbligo mentre invece con questa leggina agostana la Regione Liguria: “ha ignorato  questo  limite  e  6  anni  dopo  ha  introdotto un'indebita ed intempestiva sanatoria per gli impianti  di  discarica ancora inidonei ad operare la separazione fra la frazione secca e  la frazione umida nonché  la  successiva  stabilizzazione,  consentendo loro di presentare tardivi programmi di  adeguamento,  che  però  in realtà preordinati a dilatare ulteriormente i tempi  previsti  dalla normativa nazionale.”.  

Inoltre sempre il ricorso del Governo chiarisce che a differenza di quanto affermato dalla leggina regionale ligure: “non  possono  i  Comuni  sottrarsi  alla necessità di pretrattamento dei rifiuti indifferenziati limitandosi  a  presentare programmi per  implementare  la  raccolta  differenziata,  ma  devono rispettare l'obbligo di pretrattamento dei rifiuti  a  meno  che  non rientrino nei diversi parametri che il decreto legislativo n. 36  ha reso obbligatori fin dal 2008”.

La Leggina regionale ligure prevede di sanzionare con  la decadenza  dall'autorizzazione  e  la   sospensione   della   stessa, rispettivamente la mancata presentazione dei programmi di adeguamento agli obblighi  di legge comunitarie e nazionali, da parte dei  gestori di  discariche  inidonee  al pretrattamento di separazione frazione secca - frazione  umida  e  la
mancata realizzazione degli interventi stessi. Secondo il ricorso del Governo: “Non  solo  si  tratta  di  misure  non   previste   nell'apparato sanzionatorio vigente in base all'art.  208  decreto  legislativo  n.152/2006, ma come  detto per la precedente  disposizione,  non  è consentito  alla  Regione  limitare a tali specifiche situazioni l'inibitoria di discariche, che, per il  fatto  stesso  di  non  aver rispettato i tempi e le modalità previsti nella  normativa  statale, non possono avvalersi di alcuna  proroga nel loro  adeguamento  ai parametri nazionali con programmi ed  interventi  di  trattamento  di gran lunga fuori tempo limite.”. 



LA RETROMARCIA DELLA REGIONE LIGURIA
Di fronte a  questa azione netta e doverosa (considerato tutto quanto ho spiegato nella prima parte di questo post) del Governo, la Regione Liguria è stata costretta a fare marcia indietro: con legge regionale 35/2014  (vedi  QUI). Afferma infatti la relazione di maggioranza in sede di presentazione della nuova legge regionale: “Il disegno di legge sottoposto all’attenzione dell’Assemblea interviene disponendo l’abrogazione di due norme dell’ordinamento regionale a seguito dei rilievi formulati da parte del Governo con riguardo al mancato rispetto della normativa nazionale di riferimento.”.



CONCLUSIONI
La Regione Liguria in tutta questa vicenda fa l’ennesima brutta figura in materia ambientale. 
Ora mi auguro una cosa che l’Assessore Paita candidata alle prossime primarie del PD per la presidenza della Regione Liguria non cerchi, con i suoi soliti “rigiri di frittata”  (vedi QUI e QUI), di dimostrare che è merito suo se la Regione ha modificata la leggina agostana. Le date parlano chiaro...... 
  
Infatti come è noto l’Assessore Paita ha la delega alla gestione dei rifiuti dall’inizio della scorsa estate.
È stata l’assessore a proporre la leggina agostana  poi deliberata dalla Giunta Burlando deliberazione n. 1 53 in data 8 luglio 2014.  
Dopodichè il 4 ottobre il Governo ha depositato il suo ricorso.
Solo dopo la presentazione di questo ricorso l’Assessore Paita ha presentato la leggina regionale di adeguamento ai rilievi del Governo, poi deliberata dalla Giunta Regionale  e successivamente dal Consiglio il 19/11/2014.

Qualcuno potrebbe dire: ma la Regione non poteva sapere delle eventuali successive contestazioni del Governo al momento della approvazione della legge agostana. Neppure questo è vero perché in realtà la Corte Costituzionale con sentenza n.187 del 2011 in relazione ad una legge della Regione Marche aveva affermato: “…..premessa la competenza esclusiva dello  Stato in materia ambientale, nell'esercizio  di  tale competenza lo Stato è abilitato ad adottare una  propria  disciplina che costituisce un limite adeguato di  tutela  non  derogabile dalle Regioni (cfr. C.Cost.61/2009), le quali ultime possono nell'esercizio della proprie competenze o adeguarsi al predetto limite o  introdurre limiti di tutela più elevati rispetto a quelli statali  (cfr.  C. Cost. 30/2009), ma mai dettarne altri più blandi.”.  

Quindi…..l’Assessore Paita e la sua Giunta ci hanno provato ad posticipare ulteriormente gli obblighi di legge in materia di rifiuti (posticipati per colpa della Giunta Burlando in carica dal 2005)  ma questa volta l’hanno fatto così male che perfino il Governo  dell' "amico” Renzi li ha dovuti bacchettare!......  





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