Pubblicata
oggi la notizia sui quotidiani locali che per la realizzazione del nuovo
reparto di radioterapia del Felettino occorrerà una variante progettuale che
farà lievitare il costo dell’opera del 17% sul totale inizialmente previsto.
La
ragione di questa necessaria modifica progettuale è spiegata nella relazione
tecnica alla variante prevista: “sono state
rilevate significative escursioni della quota di falda, più alte rispetto alle
previsioni progettuali”
In parole più semplici il progetto
iniziale non aveva valutato attentamente il rischio idrogeologico presente
nella zona dove deve essere realizzato il nuovo reparto.
La questione era stata posta da
tempo dal comitato di cittadini nato per chiedere modifiche del progetto a
tutela dell’abitato contermine all’area interessata da questo progetto.
I
cittadini mi avevano contattato già nel 2012 per chiedermi un parere su questo
progetto e sull’iter previsto per la sua
approvazione........
SULLA MANCATA
APPLICAZIONE DELLA VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE (VIA)
Nel luglio 2012 rilevavo come l’iter istruttorio
per l’approvazione del progetto fosse assolutamente insufficiente a conferma
dei timori dei rappresentanti del comitato dei cittadini.
In
particolare sostenevo che:
1. un
intervento così complesso non poteva non essere soggetto a Valutazione di Impatto
Ambientale ordinaria tanto più che il precedente progetto era stato sottoposto
a VIA nel 2001 secondo una normativa all'epoca oltretutto più permissiva.
2. Nella
procedura di verifica adottata dalla Regione non sono state rispettate le
norme sulla pubblicazione previste dalla vigente normativa in materia di
VIA come pure la possibilità di poter presentare osservazioni da parte del
pubblico anche nella procedura di verifica. Questo ha impedito alle osservazioni del Comitato dei cittadini residenti di far valere nel processo di verifica il loro punto di vista ora rivelatosi esatto.
3. proprio per
la insufficiente istruttoria di valutazione che venne svolta non erano state
previste adeguate prescrizioni di progetto considerato che la verifica di VIA era stata fatta solo sul progetto preliminare e non sul definitivo.
SULLE
PROBLEMATICHE IDROGEOLOGICHE
Sui rischi idrogeologici nella realizzazione del progetto,
a conferma delle preoccupazioni espresse
dal Comitato dei cittadini, in un parere del 24/1/2013 rilevavo quanto segue.
Il
documento
della Regione con il quale è stata esclusa la VIA al progetto afferma:
“Resta ferma la necessità di
svolgere, nelle successive fasi di progettazione, ulteriori approfondimenti
progettuali, secondo i dettami del D.M. 14/01/2008 (norme tecniche sulle
Costruzioni), che dovranno riguardare, tra l'altro, il dimensionamento
geotecnico delle strutture di fondazione e delle opere di contenimento dei
versanti a livello esecutivo”.
Sulla base di questo passaggio affermavo, nel parere suddetto, che ciò confermava la criticità che evidenziavo
nel parere del luglio 2012. Avendo, la Regione,
svolto solo la fase di screening (verifica) e non la VIA ordinaria, la
valutazione delle problematiche idrogeologiche era stata affrontata a livello di
progetto preliminare e non definitivo/esecutivo. Infatti nella parte prescrittiva il documento
di screening della Regione afferma : “ Gli
affinamenti progettuali delle fasi definitiva ed esecutiva dovranno essere
orientati, per quanto possibile,alla riduzione dei volumi di escavo”.
CONCLUSIONI
Questa
vicenda conferma tre criticità nel modo di valutare e autorizzare i progetti a
forte impatto ambientale e territoriale nel territorio della nostra Provincia:
1.le
osservazioni dei cittadini anche quando sono fondate soprattutto ragionevoli non vengono tenute in
alcune considerazione dai poteri pubblici chiusi nella loro arroganza istituzionale
2.
la arroganza istituzionale fa però il paio con la sufficienza con cui vengono
condotte le istruttore per autorizzare i progetti (come dimostrarono a suo
tempo le vicende della strada pedecollinare e della bonifica dell’area ex Ip
tanto per fare due esempi noti)
3. a suo arroganze e sufficienza producono una
diffusa cultura dell’aggiramento di leggi
e procedure che invece sono fondamentali per approvare progetti con
trasparenza e con efficienza senza rischi per l’ambiente, i cittadini e le
finanze pubbliche.
Si
conferma soprattutto un principio centrale nelle decisioni pubbliche a
rilevanza ambientale e sanitaria: Nella
logica del principio di precauzione, il
soggetto che valida EX POST gli asserti scientifici a supporto delle
decisioni pubbliche o a rilevanza pubblica , ma piuttosto come soggetto che prima di tutto
garantisce la credibilità sociale ai suddetti asserti scientifici sviluppandone
gli aspetti di:
-
trasparenza delle fonti,
- origine delle fonti,
- descrizione di tesi alternative,
- di evidenziazione delle situazione di incertezza scientifica,
- di semplificazione del linguaggio e della comunicazione.
Ovviamente
questo principio è lontanissimo dalla cultura della classe dirigente politica e
burocratica di questo territorio producendo come conseguenza inevitabile: danni non solo all’ambiente e alla
democrazia ma anche alle finanze pubbliche.
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