mercoledì 26 settembre 2018

Il futuro dell’area Enel e la confusione su come misurare l’impatto sulla salute dei cittadini


Da mesi i gruppi consiliari comunali spezzini discutono di un ordine del giorno, da far approvare in Consiglio, sul futuro dell’area attualmente occupata dalla centrale a carbone dell’Enel
Date per scontate due premesse:
la prima che l’Enel mantenga l’impegno a dismettere l’impianto al 2021  (data sulla quale si cominciano a sentire perplessità peraltro non nuove come avevo spiegato QUI
la seconda che un conto è la data di dismissione dichiarata da Enel (2021) altra quella della legge sulla durata della attuale autorizzazione (AIA) vedi QUI...

... la questione su cui i gruppi consiliare sembrano non trovare accordo è quella su come misurare l’impatto sanitario fino ad ora prodotto dalla centrale. 

Addirittura da parte della maggioranza consiliare si è arrivati ad affermare che studi di questo tipo costerebbero troppo (sic!).
Evidentemente non si sa di cosa si parla.

Intanto sapere cosa ha prodotto alla salute dei cittadini spezzini (soprattutto quelli della zona est ma non solo) la presenza della centrale e delle altre attività inquinanti, sarebbe di grande importanza anche per la discussione sul futuro dell’area in questione. Infatti proprio partendo dallo stato della qualità della vita dei cittadini residenti si potrebbero rendere i diversi scenari del futuro dell’area rispondenti alla realtà della storia di questa città. Solo capendo come stiamo possiamo comprendere dove dobbiamo andare

Non solo ma considerato che disegnare le destinazioni funzionali dell’area in questione dipenderà oltre che dal tipo di bonifica anche e soprattutto dagli strumenti di pianificazione urbanistica che restano in buona parte di competenza proprio del Comune a cominciare dal nuovo PUC.  Ora. come ho spiegato in questo post  QUI, all’interno della procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) del nuovo Piano Urbanistico Comunale (PUC)  in fase di approvazione ci deve essere proprio la Valutazione Integrata di Impatto Ambientale e Sanitario (VIIAS) oggi disciplinata da una delibera regionale approvata dalla stessa maggioranza che governa il Comune, ma guarda un pò!

Quindi comunque la questione dovrà essere affrontata, ma affrontarla da subito, per la zona est della città dove è collocata l’area Enel, renderebbe più trasparente il percorso sul futuro dell’area stessa, anche considerata la confusione sul futuro del nuovo PUC visto che quello adottato dalla Amministrazione precedente è stato fatto decadere.

Ecco quindi che sarebbe importante  coinvolgere tutti gli enti interessati e competenti al fine di definire un Protocollo che preveda:
1.uno studio sul danno sanitario prodotto dalla centrale in questi anni attraverso ad esempio la metodologia del monitoraggio ambientale su indicatori di interesse sanitario
2. una valutazione di impatto sanitario sugli scenari possibili di utilizzo futuro dell’area della centrale  tenuto conto delle altre fonti inquinanti esistenti (traffico, porto, cantieri navali etc.)

Questo Protocollo servirebbe per dare più forza alla richiesta avanzata da tutti i gruppi consiliari, compreso quelli di maggioranza sul divieto di collocare industrie insalubri nell’area in questione. Infatti se non adeguatamente motivata sotto il profilo tecnico e scientifico questa richiesta rischia di essere astratta visto che la legge non vieta in assoluto la presenza di queste industrie insalubri tanto più che stiamo parlando di un area che si vuole fare restare industriale (secondo le indicazioni sia della maggioranza consiliare che di una parte dei gruppi di opposizione).

Sulla problematica di misurare gli impatti sulla salute delle decisioni sull’uso del territorio non si può continuare a indicare generiche frasi tipo “studi a tutela della salute dei cittadini”, come si legge nell’ultima versione dell’odg della maggioranza consiliare, occorre definire bene gli strumenti valutativi da applicare e i due elencati  sopra sono due esempi concreti di questi strumenti letti in modo integrato.  

Quanto ai "costi eccessivi” verrebbe da dire che dopo oltre 50 anni di centrale a carbone questo "giudizio" appare indecente e comunque non si tratta di costi eccessivi e se vogliamo fare i conti della servasi parla di qualche decina di migliaia di euro! Peraltro la maggioranza consiliare dovrebbe sapere che nella Convenzione Enel,  sottoscritta dopo il rilascio dell’AIA del 2013 dalla Amministrazione precedente ma perfettamente valida,  al punto e) articolo 6 si legge che sono stanziati 150.000 euro per lo studio epidemiologico. Quindi Enel come ha sottoscritto questo impegno peraltro mai attuato del tutto può contribuire agli studi che chiediamo secondo il principio chi inquina paga. Se poi pensiamo che una parte dei soldi della Convenzione Enel sono stati utilizzati per pagare la ristrutturazione di Piazza Verdi la questione dei "costi eccessivi" diventa ancor più indecente.  

Infine visto che pare, soprattutto nella maggioranza consiliare, non sia chiaro il significato di cosa sia una Valutazione di Impatto Sanitario li invito a leggere le linee guida del sistema delle Agenzie per la Protezione Ambientale a questo LinK QUI
Per un mio commento vedi QUI


1 commento:

  1. Un problema su cui i cittadini devono essere parte attiva e non ripetere lo scandalo di Piazza Verdi.

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