giovedì 18 agosto 2016

Granulati Muto srl: l’inquinamento resta e le istituzioni latitano

L’impianto di lavorazione dei residui lapidei sito in località Lagoscuro (Comune di Vezzano Ligure) da anni funziona producendo gravi disagi ambientali e sanitari ai cittadini residenti nella zona.
L’impianto è gestito dalla famiglia Muto e il gestore (Granulati Muto srl ex Inerti Muto srl) era stato colpito da provvedimento interdittivo antimafia (tutt’ora in vigore vedi QUI). E’ stato cambiato il rappresentante legale dell’impianto (la moglie o ex moglie della persona colpita da detto provvedimento) e questo per ora ha permesso la continuazione della attività con problemi ambientali e sanitari rilevanti non risolti ne dai gestori ne dalle autorità competenti. 

Questo impianto è stato – nel tempo -  oggetto di sequestri penali per violazione delle norme ambientali nonché diffide della Provincia della Spezia.

Nonostante le reiterate richieste, da parte dei cittadini residenti, di rispetto delle prescrizioni relative alla autorizzazione del 7/6/2011 n. 106  l’impianto di lavorazione dei residui lapidei in località Lagoscuro n. 84 ha continuato a violare le seguenti prescrizioni autorizzatorie riportate dalla citata diffida della Provincia della Spezia:
d) la ditta dovrà effettuare i controlli analitici delle emissioni con cadenza annuale, i certificati di analisi dovranno essere conservati in stabilimento, a disposizione degli organismi preposti al controllo, per almeno 5 anni. Le operazioni ci verifica annuale dovranno rispettare il metodo UNI EN 13284-1, 2003 per la determinazione delle polveri, nonché metodo M.U. 158 per il campionamento;
e) i sistemi di abbattimento delle polveri con filtri a maniche di tutti i depolveratori dovranno essere sottoposti a controllo per verificare lo stato d’usura con una frequenza semestrale al fine della loro eventuale sostituzione. L’azienda dovrà annotare su apposito registro, vidimato dalla provincia, i controlli eseguiti e le sostituzioni avvenute;
i) al fine di minimizzare le emissioni diffuse gli impianti di abbattimento a pioggia dovranno essere, durante le ore lavorative, funzionanti cosi da mantenere il piazzale sempre umidificato;
j) i piazzali esterni all’area di lavorazione dovranno essere mantenuti puliti utilizzando quotidianamente idonei mezzi, cosi da consentire una diminuzione della polverosità diffusa;
k) la ditta ha l’obbligo di tenere chiuse entrambe le serrande di accesso all’impianto ogni qualvolta l’impianto di frantumazione è operante prevedendo:
k1)la fermata dello stesso nella fase di carico del camion con il “filler”;
k2)l’attesa, prima dell’apertura della serranda di comunicazione con l’esterno, del tempo necessario a consentire al sistema di filtraggio di eliminare le polveri in sospensione all’interno del capannone;

Punto 2 della Determinazione dirigenziale n° 106/2011:
2. l’esercizio degli impianti, in ottemperanza a quanto disposto da Comune di Vezzano Ligure con Nulla Osta acustico rilasciato in data 19/01/2010 con provvedimento n° 839, dovrà avvenire esclusivamente in periodo diurno; nessuna apparecchiatura di lavoro o di servizio potrà essere messa in funzione in periodo notturno (22:00 – 06:00);”


Nonostante quanto sopra ad oggi a causa del contenzioso tra Provincia Comune e ditta Muto srl in relazione alla interdittiva antimafia sopra citata, non sono mai state rilasciate nuove autorizzazioni e cosa ancor più grave continuano a non essere rispettate le prescrizioni delle autorizzazioni vigenti del 2009 e del 2011. 
Tutto ciò è confermato dalla ampia sequenza fotografica e video dal 2014 al Luglio 2016 allegata all’esposto (in parte riprodotta in questo post) che qualche giorno fa i cittadini residenti hanno depositato in Procura del Tribunale della Spezia nei giorni scorsi con il supporto tecnico legale dell’Avvocato Massimo Lombardi e del sottoscritto.
Ad oggi non risulta che le Amministrazioni competenti abbiano - non solo - esercitato concretamente i loro poteri per far rispettare le prescrizioni e tutelare la salute dei residenti ma neppure, di fronte alle palesi violazioni della legge riscontrate come visto sopra anche dalle stesse Amministrazioni, abbiano mai applicate  sanzioni alla Granulati srl ex Muto srl.

Non solo quelle  amministrative:  sospensione della autorizzazione (articolo 278 del DLgs 152/2006), ma anche  penali: violazione sistematica delle prescrizioni (comma 2 articolo 279 DLgs 152/2006).


I reati che si ipotizzano nell’esposto dei cittadini sono i seguenti:
a) articolo 279, comma 2 D.Lgs 152/2006: inosservanza delle prescrizioni contenute o richiamate nelle autorizzazioni alle emissioni;
b) articolo 452-bis Codice Penale: delitto per inquinamento ambientale
c) articolo 452-ter Codice Penale:  lesioni come conseguenza del delitto di inquinamento ambientale 
d) articolo 674 Codice Penale: getto di cose pericolose che configura un reato di pericolo, volto a proteggere in via anticipata il bene salute.
e) articolo 659 del Codice: disturbo delle persone da emissioni rumorose
f) articolo 328 Codice Penale: omissioni di atti di ufficio relativamente al mancato e tempestivo intervento delle istituzioni preposte a tutela della salute dei cittadini (Sindaco) e per imporre il rispetto delle prescrizioni autorizzatorie (Provincia)


P.S.
della vicenda della Granulati Muto srl (ex Inerti Muto srl) ho trattato più volte in questo blog in questa sezione QUI

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