lunedì 5 ottobre 2015

Piano Spiagge Marinella: come redigere il Rapporto Finale della Inchiesta Pubblica

Sto seguendo, sia pure a distanza per ragioni personali,  l' Inchiesta Pubblica sul Piano Spiagge di Marinella di Sarzana e relativa procedura di Valutazione Ambientale Strategica (di seguito VAS). Voglio qui sottolineare alcune questioni metodologiche prioritarie che se non affrontate correttamente la faranno fallire a prescindere anche da eventuali volontà politiche negative presenti nelle Amministrazioni pubbliche interessate e non solo. 

Vediamole:  



1. l'Inchiesta è la prima che viene concessa ad una comunità locale in un procedimento decisionale così rilevante come il Piano Spiagge, quindi è una occasione che non va sprecata per tutti ed è interesse di tutti (istituzioni, operatori economici, associazioni ambientaliste) farla funzionare seriamente.

2. non servono quindi recriminazioni, come quelle emerse nella udienza scorsa e riportate dal Secolo XIX. Le recriminazioni sul passato, su chi ha bloccato e chi no eventuali progetti e proposte, lasciano il tempo che trovano. Occorre restare rigorosamente al merito della Inchiesta: valutare gli impatti e le potenzialità del Piano Spiagge, far emergere le eventuali criticità, individuare soluzioni a queste criticità se verranno dimostrate, proporre alternative di destinazione funzionale.

3. Il Comune non può decidere nulla fino a quando la Inchiesta non è conclusa e tanto meno il Consiglio Comunale può essere convocato nelle more della stessa. Questo per ragioni giuridico amministrative (che ho spiegato QUIma anche inerenti la natura e le finalità della Inchiesta.  Infatti con la Inchiesta non viene di certo ridotta la autonomia delle istituzioni che mantengono pienamente i loro poter decisionali; quindi il senso del processo partecipativo è quello di contribuire a migliorare la decisione e non a ratificarla ex post.  Come insegnano le migliori esperienze partecipative: le criticità del pubblico rispetto ad un progetto o un piano vanno affrontate sempre prima delle decisioni finali proprio per evitare che il conflitto si trasferisca come spesso accade alle aule dei tribunali.  Non a caso la VAS  è definita dalla legge vigente come quel processo che comprende al suo interno la consultazione dei cittadini prima della decisione finale costituita dal Parere Motivato della Autorità di VAS e dalla adozione del Piano da parte della Autorità procedente che lo ha predisposto.

4.  Il Comitato previsto a supporto dei lavori del Presidente della Inchiesta Pubblica deve vedere una presenza qualificata delle associazioni ambientaliste. Occorre qui un salto di qualità dell’associazionismo ambientalista ufficiale che deve costituire un gruppo di lavoro, attivo per tutta la Inchiesta, a supporto del rappresentante nominato nel Comitato. È fondamentale che il rappresentante conosca almeno minimamente le procedure di VAS, abbia competenza in materia di pianificazione urbanistica; solo così potrà portare, anzi tradurre, le istanze del campo ambientalista nella maniera più efficacie valorizzando così la stessa Inchiesta Pubblica.

5. Il Comitato per l’Inchiesta Pubblica ha un compito fondamentale che è quello di redigere Il Rapporto Finale della Inchiesta che dovrà essere condiviso nella Udienza Finale. Le modalità di stesura e il contenuto del Rapporto Finale sono fondamentali per valorizzare quanto emerso dalla Inchiesta e farlo incidere sulla decisione finale della Autorità Competente alla VAS che si traduce nel Parere Motivato che a sua volta dovrà essere pienamente rispettato in sede di adozione e approvazione finale del Piano.



IL RAPPORTO FINALE DELLA INCHIESTA PUBBLICA: STRUTTURA
Il Rapporto finale deve contenere in particolare:
1. la storia e la descrizione del procedimento di VAS sul Piano in esame;
2. la presentazione dei problemi di impatto ambientale e sociale emersi dall’Inchiesta;
3. una sintesi dei principali argomenti presentati dai partecipanti alla Inchiesta;
4. il  Bilancio delle Osservazioni: l’analisi delle osservazioni del pubblico e le eventuali repliche del proponente;
5. il registro dei Bilanci di Udienza: i verbali delle udienze (che devono essere registrate in toto e poi sintetizzate nei verbali scritti);
6. il Bilancio del Consenso: Descrizione del livello di consenso raggiunto in merito al livello di criticità relativamente agli argomenti riportati nel Bilancio delle Osservazioni e alle relative modalità di gestione/risoluzione;
7. il mandato ricevuto dal Presidente dell’Inchiesta all’atto della sua nomina;
8. la lista dei partecipanti all’Inchiesta;
9. la biografia ed il curriculum dei membri del Comitato della Inchiesta Pubblica.


In particolare  il Bilancio delle Osservazioni
Il Bilancio delle osservazioni dovrà essere suddiviso in schede sulla base del numero di criticità emerse durante l’Inchiesta.
A titolo di esempio:
1. criticità sulla proposta di Piano
2. criticità sugli impatti ambientali
3. criticità sul Rapporto Ambientale
4. criticità sulla gestione giuridico-amministrativa del procedimento di adozione/approvazione del Piano nonché dell’attività della Pubblica Amministrazione
6. criticità sulle modalità di partecipazione dl pubblico.

Ovviamente quelli sopra sono solo esempi generici di criticità ma il riferimento normativo per ben definire queste criticità è rappresentato:
1. dagli allegati I e VI alla Parte II del DLgs 152/2006: Criteri per la verifica di assoggettabilità a VAS di piani e programmi e Contenuto del Rapporto Ambientale
2. dalle linee guida dell’ISPRA (Ministero dell’Ambiente) del 22/4/2015. In particolare vedi Check-List di supporto alla formulazione delle Osservazioni sul Rapporto Ambientale Per una descrizione di questi due documenti ufficiali vedi QUI.

Per questo il Comitato della Inchiesta Pubblica nell’elaborare il Rapporto Finale ed in particolare la sezione Bilancio delle Osservazioni dovrà attentamente confrontare quanto emerso nella Inchiesta nonché anche nelle Osservazioni presentate in precedenza con gli allegati e il documento sopra citati al fine di:
1. definire nel modo più chiaro possibile le criticità emerse nella Inchiesta
2. favorire un confronto trasparente tra il contenuto del Bilancio delle Osservazioni, il contenuto del Rapporto Ambientale presentato con la proposta di Piano e la decisione finale della Autorità Competente della VAS con il Parere Motivato.


Il Bilancio delle Osservazioni sarà articolato in schede riassuntive: elaborate dal Comitato per l’Inchiesta Pubblica ma poi validate, in sede di Udienza Finale, insieme con tutto il Rapporto Finale.
Le singole schede riassuntive avranno come titolo la criticità a cui la scheda fa riferimento, mentre le osservazioni sono riportate per colonne raggruppate secondo le tre possibili tipologie di soggetto che ha portato il contributo: Soggetti non istituzionali, Soggetti istituzionali e proponente il Piano.
Accanto ad ogni osservazione riportata nella scheda ci dovrà essere una sigla di riconoscimento dell’autore.



CONDIVISIONE DEL RAPPORTO FINALE DELLA INCHIESTA PUBBLICA
Condividere  il Rapporto Finale della Inchiesta Pubblica non significa approvazione dello stesso nella Udienza Finale come se le Udienze della Inchiesta o l’Inchiesta stessa fosse considerata un organo collegiale che delibera  a maggioranza .
Condivisione del Rapporto Finale significa che tutti i partecipanti alla Inchiesta devono vedere riconosciuto ( nei limiti delle inevitabili sintesi) il proprio punto di vista, espresso nelle Udienze e/o nelle memorie scritte presentate durante i lavori della Inchiesta ; punto di vista che dovrà essere riportato in modo da non stravolgerne significato e finalità.

In questo senso al Rapporto Finale andrà allegato:
1. Verbale della riunione del Comitato d’Inchiesta che ha steso il testo definitivo del Rapporto Finale tenuto conto delle richieste di integrazione e rettifica presentate in sede di  Udienza Finale. Le contestazioni e le rettifiche non accolte dovranno essere esplicitamente motivate e riportate nel verbale  
2. Memorie di Opposizione: si tratta di documenti che esprimono dissenso verso il Rapporto Finale, anche in sede di Udienza Finale, nel suo complesso e che dovranno quindi essere comunque allegati allo stesso.


N.B.
Ovviamente affinché i partecipanti alla Udienza Finale possano contribuire fattivamente alla condivisione, anche critica (vedi sopra), del Rapporto Finale questo dovrà essere reso pubblico parecchi giorni prima della stessa Udienza Finale. Annotazione quest’ultima per nulla scontata conoscendo la logica “decisionista” degli amministratori e burocrati pubblici vari.



















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