Come è noto e come ho spiegato
più volte anche in questo blog, i progetti di nuove centrali a gas come quello
proposto a Spezia sono strettamente legati al meccanismo degli incentivi del
c.d. capacity market (QUI) o
mercato delle capacità. Si tratta di incentivi pubblici che possono incidere
anche sulla bolletta elettrica (tema di grande attualità) e quindi occorre una grande
attenzione ad approvare progetti non strettamente necessari alla stabilità e adeguatezza
del sistema elettrico nazionale, non solo, ma i progetti come quello spezzino appaiono palesemente in contrasto con i
recenti parametri della UE per rientrare nella tassonomia degli impianti per la
transizione alla neutralità climatica come ho spiegato QUI.
Ma c’è di più…
Recentemente con Delibera 399/2021/R/eel (QUI) l’Autorità per l’Energia (ARERA) ha individuato i parametri economici in vista delle nuove aste per il mercato della capacità elettrica per il 2024 e 2025. Si tratta della delibera che stabilisce i parametri economici delle procedure concorsuali del mercato della capacità per gli anni di consegna 2024 e 2025. Secondo questa delibera il premio/incentivo per la capacità nuova (vedi appunto progetto centrale a gas spezzina) scende da 75.000 a 70.000 €/MW.
A questo occorre aggiungere che proprio perché non era arrivata la autorizzazione il progetto di centrale a gas spezzino aveva già perso la possibilità di ottenere gli incentivi del capacity market in consegna per il 2023 (per una analisi dei risultati dell’asta su 2021 e 2023 vi invito a leggere QUI), per cui Terna ha risolto con Enel il contratto per la capacità 2023 e la società elettrica, a sua volta, ha dovuto cancellare la commessa con Ansaldo Energia per le turbine.
A tutti questi elementi critici verso la fattibilità del progetto di centrale a gas, oltre ovviamente le critiche sui rischi ambientali avanzata dai Comuni di Arcola e Spezia ora arriva un'altra mazzata al progetto di turbogas spezzino.
Terna ha pubblicato i dati
(QUI) sull’asta 2024 per assegnare gli incentivi del capacity market risulta con chiarezza che sono
state tagliate le nuove centrali a gas come quella spezzina ad esempio per l’area
centro nord.
In sostanza, per rimanere
al progetto di centrale a gas di Enel, risulta che Enel (QUI)
si è aggiudicata 10,4 GW di capacità esistente, 1 GW di capacità estera e 1,5
GW di nuova capacità. Quest’ultima verrà soddisfatta per oltre due terzi da
sistemi di accumulo a batterie (BESS) e per la parte restante da impianti
rinnovabili nonché dal potenziamento e dal rifacimento di alcuni impianti a gas
già in servizio, necessari a garantire l’adeguatezza e sicurezza del sistema
elettrico nazionale.
Risulta con chiarezza quindi
che non si parli delle nuove centrali a gas come quella spezzina.
QUANTO SOPRA
COMPORTA LE SEGUENTI RIFLESSIONI
1. il
progetto di centrale a gas spezzino per nuova capacità aveva e ancora di più ha
problemi di coerenza con il mercato delle capacità e con gli obiettivi di
neutralità climatica entrambi di derivazione comunitaria come ho affermato da
ultimo QUI.
2. Il
rinvio del progetto di centrale a gas dimostra la non trasparenza sui dati relativi
alla stabilità del sistema elettrico nazionale che in questi ultimi anni hanno
balzellato in modo contraddittorio sulla esigenza o meno di nuove centrali a
gas.
3. Il punto
2 è importante perché avere dati certi sulle esigenze di potenza installata e
soprattutto producibile è fondamentale per capire da qui al 2025 cosa succederà
con le centrali a carbone ancora esistenti nel caso di problemi sul
dispacciamento di energia elettrica per crisi di producibilità.
4. se il progetto di centrale a gas su Spezia dovesse saltare definitivamente si aprirebbe una discussione molto seria sia sulla occupazione nella centrale a carbone esistente e ad oggi chiusa ma al contempo sull’uso di un area immensa che comunque resta di proprietà dell’Enel e per la quale Enel ha invece ottenuto l’assegnazione degli incentivi del capacity, con relativo avvio della conferenza dei servizi per ottenere l’autorizzazione, sul progetto di installazione di un sistema di immagazzinamento di energia elettrica (BESS) con potenza di 21MW. Quindi Enel resta con attività energetica nell’area della attuale centrale a carbone in dismissione e questo comporta che la politica e le istituzioni competenti debbano avviare da subito un confronto sul futuro di questa area che a mio avviso deve restare industriale ma ovviamente con investimenti in tecnologie che con le fonti fossili non dovranno avere nulla a che fare.
Sia chiaro su questi investimenti sono vietati voli pindarici ma
occorre realismo competenza e sguardo europeo oltre che nazionale: quindi finiamola con gli slogan VIA ENEL da Spezia, ENEL deve restare e investire in progetti innovativi ne va del futuro del nostro territorio.
Nessun commento:
Posta un commento