L’AD
di Acam (la società pubblica che gestisce il ciclo dei rifiuti in provincia di Spezia) Garavini dichiara oggi sui mass media locali: “Raggiungeremo il 65% per la differenziata e avremo 5 anni di vantaggio rispetto al piano
regionale. Quando? Non più tardi del
2018, mentre la legge nazionale mette come deadline il 2020.”
Quindi
secondo il signor Garavini la legge nazionale stabilirebbe il limite del 2020
per raggiungere l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata? Vediamo se è
vero….
L’articolo
205 del DLgs 152/2006 al comma 1 prevede quanto segue: “1……
in ogni ambito territoriale ottimale deve essere assicurata una raccolta
differenziata dei rifiuti urbani pari alle seguenti percentuali minime di
rifiuti prodotti:
a) almeno il trentacinque
per cento entro il 31 dicembre 2006;
b) almeno il
quarantacinque per cento entro il 31 dicembre 2008;
c) almeno il
sessantacinque per cento entro il 31 dicembre 2012.”
Questo
articolo è tutt’ora in vigore e non è stato modificato dal Parlamento. Quindi di cosa parla il sig. Garavini?
Diciamo
che il signore confonde le sue aspirazioni di aggiratore delle norme
europee (ricordo che gli obiettivi della
raccolta differenziata sono definiti dalla Direttiva UE – vedi QUI) con la realtà del vigente dettato normativo
italiano ed europeo.
In
realtà c’è stato un tentativo del Parlamento di spostare al 2020 il
raggiungimento dell’obiettivo del 65%.
Tentativo inserito nel disegno di
legge 2093 intitolato: "Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green
economy e per il contenimento dell'uso eccessivo di risorse naturali (collegato
alla legge di stabilità 2014)”. Un tentativo in palese contrasto con la
Direttiva europea recepita dal sopra
citato articolo 205 del DLgs 152/2006. Un tentativo non riuscito perché la
Camera dei deputati il 13 novembre 2014 ha eliminato questa proroga di 8
anni che spostava il termine per raggiungere
l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata dal 2012 al 2020.
Il
testo del disegno di legge(vedi QUI) che attualmente è all’esame del Senato prevede
(al comma 2 del’articolo 23 ) solo una proroga di dodici mesi dalla sua entrata
in vigore, quindi se fosse approvato entro questa primavera la scadenza del
2012 andrebbe al massimo all’aprile 2016, questo sempre che il testo attuale
venga definitivamente approvato anche dal Senato.
Nel
frattempo vige l’obbligo di rispettare il termine del 2012 per raggiungere il
65%..... alla faccia delle dichiarazioni del Sig. Garavini.
Ricordo
per inciso che secondo il comma 3 dell’articolo 205 del DLgs 152/2006: “Nel caso in cui a livello di ambito
territoriale ottimale non siano conseguiti gli obiettivi minimi previsti dal
presente articolo, è applicata un'addizionale del venti per cento al tributo di
conferimento dei rifiuti in discarica a carico dell'autorità d'ambito, che ne
ripartisce l’onere tra quei Comuni del proprio territorio che non abbiano
raggiunto le percentuali previste dal comma 1 sulla base delle quote di
raccolta differenziata raggiunte nei singoli Comuni.”
Ma
la vera questione non è quella che pone
il sig. Garavini. L’AD di Acam confonde
l’obiettivo del 65% della raccolta differenziata con quello del riciclaggio dei rifiuti per
materia.
La
Direttiva europea 2008/98/CE
all’articolo 11 prevede l’obiettivo del 50% del riciclaggio carta, metalli, plastica e vetro provenienti dai
nuclei domestici, e del 70% per
altri materiali, obiettivi raggiungibili questi si al 2020!
Come
dire sig. Garavini, la raccolta differenziata
è propedeutica a raggiungere gli obiettivi di riciclaggio ma non è la
stessa cosa ovviamente. Infatti il comma 2 articolo 11 della Direttiva
2008/98/CE recita: “Gli Stati membri adottano
misure intese a promuovere il riciclaggio di alta qualità e a tal fine
istituiscono la raccolta differenziata dei rifiuti, ove essa sia fattibile sul
piano tecnico, ambientale ed economico e al fine di soddisfare i necessari
criteri qualitativi per i settori di riciclaggio pertinenti.”
Insomma e per concludere
francamente non se ne può più di questo modo di comunicare di un dipendente
pubblico visto che il sig. Garavini è pagato dai cittadini dei diversi Comuni
spezzini soci di Acam.
P.S.
altra e più seria questione è invece quella posta dal documento (vedi QUI) della Conferenza delle Regioni su come incrementare la raccolta differenziata e il riciclaggio, ma di questo il Sig. Garavini non parla tutto preso nella logica di propaganda come se fosse un imbonitore da fiera di paese.
altra e più seria questione è invece quella posta dal documento (vedi QUI) della Conferenza delle Regioni su come incrementare la raccolta differenziata e il riciclaggio, ma di questo il Sig. Garavini non parla tutto preso nella logica di propaganda come se fosse un imbonitore da fiera di paese.
Nessun commento:
Posta un commento