Dopo gli avvisi di garanzia per i tragici eventi legati
all'alluvione dell'ottobre 2014 l'assessore alla Protezione Civile Raffaela
Paita dichiara: "Avrei dovuto fare un illecito amministrativo, un abuso
di potere perché dare l’allerta non era, e non è,in mio potere,come non è nel
potere di un assessore alla Sanità imporre esami ad un paziente”.
È davvero così?
L'Assessore - candidata fa (volutamente?) confusione tra diversi livelli di responsabilità.
L'Assessore - candidata fa (volutamente?) confusione tra diversi livelli di responsabilità.
In
realtà, come dimostrerò nel seguito del post, se è vero che formalmente l’atto di allerta
è di competenza del Dirigente del settore Protezione Civile della Regione
(quindi non certo dell’Arpal) è altrettanto vero che compito del livello
politico amministrativo della Regione (Assessore alla Protezione civile,
Presidente e Giunta Regionale) è di mettere in condizione sia i centri di
gestione tecnica delle allerta meteo che il settore Protezione Civile della Regione di lavorare
in modo efficiente per prevenire tragedie come quella dell’ottobre scorso a
Genova.
Vediamo perché…….
CHI DEVE DARE
L’ALLERTA METEO?
Le competenze secondo la legge sono le seguenti: come affermato a pagina
32 del dell'allegato alla DGR 746/2007 (che disciplina la gestione tecnica
della procedura di allerta) l'allerta
è di competenza del Dirigente della Protezione Civile della Regione.
Si
veda più chiaramente la Delibera Giunta
Regionale 30/03/2005 n. 488 che ha attribuito al Dirigente della struttura
di Protezione civile la responsabilità’ (civile e penale) della emissione delle allerta meteoidrologiche e della gestione degli eventi e, a conferma, il Decreto del Presidente della Giunta
Regionale n. 45 del 01/07/2005 che ha trasferito
al Dirigente della Protezione civile regionale la responsabilità della
emissione degli AVVISI e delle ALLERTA e della gestione degli eventi.
Successivamente
la Delibera della Giunta Regionale n. 873 del 2009 (vedi QUI a pagina 5 paragrafo 3 - Generalità) afferma: “Il Settore Protezione Civile ed Emergenza
della Regione Liguria (PC-RL) riceve ed adotta tale messaggistica, la integra
con le proprie valutazioni sul rischio geologico, emana opportuna messaggistica
di allertamento e gestisce l’emergenza”.
CHI GESTISCE TECNICAMENTE
LA PROCEDURA DEGLI ALLARMI METEO NON DEVE DARE GLI ALLARMI MA DEVE GESTIRE LA
ISTRUTTORIA PER POTER EMANARE L’ALLARME
Si
tratta del Centro Funzionale Meteo Idrologico della Protezione Civile - CFMI-PC affidato
alla gestione dell’Arpal. Il
CFMI-PC è la struttura che svolge la attività di previsione monitoraggio e
sorveglianza sulla base degli indirizzi
della Regione di cui è dipendente funzionale.
Recita la lettera s)
comma 1 articolo 2 LR 20/2006 (disciplina Arpal): “ La Regione…… s) definisce i contenuti della dipendenza
funzionale del CFMI-PC”. Questa dipendenza funzionale è confermata dal
comma 4 articolo 4 della Legge Regionale 20/2006: “presso Arpal sono altresì svolte le attività meteoidrologiche del
CFMI-PC che dipende funzionalmente dalla struttura regionale competente di
Protezione Civile”. Si veda anche,
ed infine, l’articolo 8 della Legge regionale 20/2006 sui rapporti tra il
CFMI-PC e Regione e soprattutto il comma
4 dell’articolo 38 di detta legge che escludono un ruolo autonomo del CFMI-PC in materia di
emanazione degli allarmi meteo. In
particolare secondo il detto comma 4 articolo 38: “4. L’ambito delle attività del CFMI-PC definite ai sensi della Direttiva
di cui al comma 1 e secondo quanto stabilito della legge regionale di
Protezione civile prevede tre aree deputate alla:
a) raccolta, concentrazione, elaborazione, archiviazione e validazione dei dati meteoidrologici rilevati sul territorio regionale;
b) interpretazione e utilizzo dei dati rilevati e dei modelli numerici per fini previsionali;
c) gestione del sistema informatico e informativo di elaborazione dei dati e modelli e cura dell’interscambio dei flussi informativi tra i Centri Funzionali.”
a) raccolta, concentrazione, elaborazione, archiviazione e validazione dei dati meteoidrologici rilevati sul territorio regionale;
b) interpretazione e utilizzo dei dati rilevati e dei modelli numerici per fini previsionali;
c) gestione del sistema informatico e informativo di elaborazione dei dati e modelli e cura dell’interscambio dei flussi informativi tra i Centri Funzionali.”
QUALE RUOLO
DELL’ASSESSORE ALLA PROTEZIONE CIVILE
Il
Dirigente della protezione civile esercita le sue funzioni in rapporto al Centro Funzionale Meteo Idrologico della Protezione Civile - CFMI-PC sulla base degli indirizzi della Giunta Regionale in coerenza con la
distinzione tra funzione di indirizzo politico e gestionale ex articolo 69
dello Statuto della Regione Liguria.
Non
a caso l’articolo 38 della Legge Regionale che disciplina la attività dell’Arpal
recita al comma 1: “il CFMI-PC
costituisce lo strumento operativo per lo svolgimento delle funzioni attribuite
al Presidente della Giunta regionale” e
quindi dell’Assessore delegato alla Protezione Civile”.
Il
Presidente della Giunta Regionale con
Decreto n. 45 del 1/7/2005 ha:
1. dichiarato attivo il
Centro Funzionale Meteo Idrologico di Protezione Civile;
2. preso atto della
completa autonomia Regionale nella emissione degli AVVISI e delle ALLERTE;
3. assunto direttamente la
responsabilità delle azioni del Centro
Funzionale (in ottemperanza alla direttiva p.c.m. del febbraio 2004).
Gli
indirizzi della Regione, sotto il profilo della procedura di allerta, sono
stati emanati con la delibera di Giunta Regionale n. 746 del 9 luglio 2007 predisposta dall'Assessore
competente alla Protezione civile dell'epoca in attuazione del comma 3 articolo
14 Legge regionale 9/2000. Gli indirizzi
sono stati successivamente precisati, sotto il profilo operativo dal
disciplinare allegato alla Delibera della
Giunta Regionale n. 873 del 2009 già citata in precedenza.
Ma
quello che rileva ai fini dell’accertamento
delle responsabilità anche penali, alla luce degli avvisi di garanzia, sono
gli indirizzi (ex DGR 915/2007 vedi
QUI) con
i quali la Giunta Regionale, su proposta dell’Assessore alla Protezione Civile,
ha stabilito la dipendenza del CFMI-PC dalla struttura regionale della
Protezione Civile.
Secondo
questa delibera: “deve essere la stessa
Regione a definire la strutturazione interna, l’organigramma minimo, ed i
requisiti operativi necessari per gestire in modo idoneo le attività del
CFMI-PC conseguenti alle funzioni e responsabilità di Protezione Civile.”
Afferma inoltre sempre la delibera 915/2007: “La Regione ha responsabilità diretta, della
emissione delle allerta meteoidrologiche e della gestione degli eventi, nonché
dell’appropriatezza delle prestazioni erogate in ambito di previsione e
sorveglianza meteoidrologica per scopi di protezione
civile”. Come si
vede mentre la Delibera Giunta Regionale
n. 488 del 2005, in precedenza esaminata, nell’attribuire la responsabilità della emanazione
degli allerta fa esplicito riferimento al Dirigente, in questa altra delibera
del 2007 si fa riferimento alla Regione in generale proprio perché in questo
caso si mette in risalto anche la responsabilità del Presidente e dell’Assessore
alla Protezione Civile nel predisporre le adeguate risorse finanziarie ed
organizzative per far funzionare correttamente il sistema Protezione Civile –
CFMI-PC !
In
questo quadro di responsabilità politico amministrativa, definito dalla
suddetta normativa, risulta con chiarezza il compito del Presidente e/o dell'Assessore
delegato alla Protezione Civile di
occuparsi del corretto organigramma del settore Protezione Civile,
soprattutto se questo non funziona, se è carente sotto il profilo della
direzione tecnica (il Direttore dell'epoca dell'alluvione era anche dirigente
all'Ambiente quindi con un cumulo di competenze eccessivo di cui nessuno si è
preoccupato).
Che questo sia vero lo dimostra non solo la normativa
regionale sopra citata ma anche due comunicati, uno del 15 ottobre e uno del 21
ottobre (vedi QUI)
con i quali l'Assessore Paita dichiarava la sua intenzione di riorganizzare il
settore della protezione civile della Regione Liguria. Quindi non risulta
chiaro se l'Assessore fosse consapevole ancora prima dell'alluvione di essere
responsabile della organizzazione del settore Protezione Civile e soprattutto delle
carenze di questo settore, mentre è certo che pubblicamente si pone il problema
solo dopo l'evento alluvionale
dimostrando chiaramente un comportamento omissivo almeno sotto il profilo
politico amministrativo.
Occorre
aggiungere che, al di la delle responsabilità penali personali, fino agli
eventi alluvionali dello scorso ottobre il settore della Protezione civile era
considerato in “ottime condizioni”
dalla Giunta Burlando. Infatti nel novembre 2011 dopo l’ennesimo evento
catastrofico su Genova e Spezia, l’allora assessore alla protezione civile
Renata Briano, riferendosi al sistema della protezione civile ligure, centro
meteo Arpal compreso, affermò: "non è proprio il caso di togliere
credibilità agli uffici che hanno invece mostrato competenza".
Da allora nulla, poi improvvisamente dopo gli eventi dello scorso ottobre, ciò
che in realtà era palese da anni, viene riconosciuto pubblicamente dalla Giunta
Regionale, forse perchè si avvicinavano le primarie del PD? Di certo tutto ciò
conferma un comportamento omissivo reiterato da anni sotto il profilo politico
amministrativo e gestionale.
Comportamento omissivo, nel passato, confermato paradossalmente proprio dalla proposta di delibera in fase di
pubblicazione che riordina la disciplina del sistema di allerta (vedi QUI) ,
si vedano le principali novità a pagina 22 rispetto al sistema attuale, disciplinato come abbiamo visto sopra dalla delibera
746/2007 e dalla delibera giunta regionale 873 del 2009 sulla procedura
operativa di quanto stabilito dalla delibera del 746/2007.
CONCLUSIONI
Dal confronto tra la normativa e i fatti alluvionali dell'ottobre scorso emergono distinte responsabilità omissive sia del livello tecnico
(Dirigente settore Protezione Civile) che di quello politico amministrativo
(Presidente della Regione e Assessore Delegato).
Sarà compito dell’inchiesta della magistratura dimostrare il nesso causale tra il
comportamento omissivo, sotto il profilo politico amministrativo e gestionale
delle suddette persone e i danni prodotti dagli eventi dello scorso ottobre
2014.
Ma se dimostrare le responsabilità penali sarà compito della magistratura, quelle politiche credo siano già tutte scritte nella ricostruzione che ho svolto sopra.
Ma se dimostrare le responsabilità penali sarà compito della magistratura, quelle politiche credo siano già tutte scritte nella ricostruzione che ho svolto sopra.
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