domenica 19 giugno 2022

Sulle emissioni da navi da crociere il Sindaco di Spezia rimuove le sue responsabilità

Il Sindaco di Spezia, appena rieletto, ha subito fatto una dichiarazione, oggi sul Secolo XIX, che conferma la superficialità con la quale in questi anni la sua giunta ha affrontato le problematiche ambientali strategiche del nostro territorio.

Il Sindaco relativamente alle emissioni da navi da crociera ha affermato che:

1. la competenza per le banchine (vedi elettrificazione delle stesse per permettere alle navi di spegnere i motori in porto) è della Autorità di sistema Portuale

2. le emissioni delle navi sono di competenza della Capitaneria

3. a terra delle ricadute delle emissioni delle navi si occupa Arpal

4. le immissioni degli inquinanti a terra nella zona davanti all’attracco delle navi rispettano la media annuale per gli inquinanti monitorati.

Le cose stanno come dice il Sindaco? Non proprio ecco perché…

 

LA COMPETENZA SULLA PIANIFICAZIONE PORTUALE ELETTRIFICAZIONE DELLE BANCHINE COMPRESA

Il Sindaco qui confonde l’appalto del progetto di elettrificazione e le concessioni all’uso delle banchine con le procedure di autorizzazione del progetto di elettrificazione. La materia è disciplinata dall’articolo 33 del decreto Legge 36/2022.

L’autorizzazione unica è di competenza della Regione alla fine di una conferenza dei servizi promossa dalla Autorità di Sistema Portuale o dalla Regione stessa. Alla Conferenza dei servizi partecipano tutte le amministrazioni interessate quindi anche il Comune. Per una analisi completa della procedura di autorizzazione vedi QUI.

Ma al di là di questa distinzione formalistica delle competenze, che comunque è giusto chiarire vista la sicumera dell’affermazione del Sindaco, resta una questione più generale rimossa dal Sindaco e riguarda il mancato rispetto delle prescrizioni del Ministero dell’Ambiente in sede di approvazione del vigente PRP 2006 (il nuovo PRSP non è mai stato né impostato né tanto meno approvato).

In particolare qui si fa riferimento alla totalmente rimossa prescrizione n° 16 contenuta nel Decreto Ministeriale 317/2006, dove si afferma: “16-dovranno essere realizzate tutte le opere di mitigazione previste nello SIA; in particolare, la realizzazione delle opere infrastrutturali    finalizzate alla riduzione  preliminare delle cause di impatto sulle componenti ambientali previste dall’attuazione del nuovo PRP   dovrà  precedere il completamento delle opere vere e proprie destinate a potenziare le attività produttive portuali quali  moli e  banchine;”.

Insomma prima si fanno gli interventi di prevenzione ambientale poi si ampliano e modificano gli usi delle banchine!

Domanda perché il Sindaco invece di fare affermazioni non aggiornate sulle competenze nella elettrificazione del porto non ha chiesto nei 5 anni passati il rispetto di questa prescrizione e soprattutto non lo chiede ora?  Chiederlo quindi prima di partire con la nuova stazione crocieristica che rischia di arrivare prima della elettrificazione delle banchine come ho spiegato QUI.

 

 

LE EMISSIONI DA NAVI DI CHI SONO COMPETENZA?

Intanto occorre precisare rispetto a quello che afferma il Sindaco che sulle emissioni dai camini delle navi non esistono controlli tanto meno della Capitaneria. La Capitaneria si occupa del controllo sulla qualità del combustibile usata dalla navi che entrano nei porti.

Come vedremo al punto successivo peraltro le ricadute delle emissioni sono anche di competenza del Sindaco ma intanto sul ruolo della Capitaneria e i suoi controlli sulla qualità del combustibile marittimo occorre ricordare che, come ho approfonditamente dimostrato QUI, su questi controlli la situazione è la seguente nel porto di Spezia:

1. i campionamenti svolti nel porto di Spezia per quanto comunicato dalla autorità competente non raggiungono neppure le percentuali minime previste dalla normativa citata (Decisione UE 2015/253 e Decreto 22/3/2017);

2. i controlli possono essere ben superiori ai limiti minimi stabiliti dalla legge senza incorrere in violazioni della stessa, dipende solo dalla volontà e dalla organizzazione delle autorità competenti

Domanda perché il Sindaco non chiede alla Capitaneria di superare i suddetti limiti nei controlli della qualità del combustibile che sicuramente migliorerebbero le emissioni delle navi?

 

 

SULLE RICADUTE A TERRA DELLE EMISSIONI DELLA NAVI LA COMPETENZA È SOLO DI ARPAL

Come dovrebbe essere noto ad una persona che fa il Sindaco da 5 anni un conto sono le competenze Arpal sui monitoraggi degli inquinanti (attraverso le centrali fisse e mobili secondo le modalità disciplinate dal DLgs 155/2010) altra cosa sono i provvedimenti che possono essere presi dalle diverse Autorità Competenti sulla base di questi monitoraggi.

Il Sindaco può raccontare quello che vuole ma la legge è chiarissima, lui è la massima autorità sanitaria presente sul territorio comunale e sua è prima di tutto la competenza a tutelare la salute pubblica regolamentando le attività insalubri e le emissioni anomale anche attraverso appositi atti amministrativi comprese le ordinanze le quali, se sussistono ovviamente le motivazioni, possono bypassare le competenza anche della Autorità di Sistema Portuale e della Capitaneria nel momento in cui le emissioni ricadono fuori della fascia di demanio portuale come è il caso di quelle dalle navi da crociera.

 

Navi da crociera e normativa industrie insalubri

Obiezione che potrebbe essere fatta a questa tesi: le emissioni da navi da crociera non rientrano formalmente nell’elenco delle industrie insalubri di cui al Decreto Ministero Sanità 5 settembre 1994 (QUI) . A questa obiezione intanto occorre precisare che l’elenco non è esaustivo infatti il comma 4 articolo 216 del Testo unico leggi sanitarie (tutt’ora in vigore) afferma che “Le stesse norme stabilite per la   formazione dell'elenco sono seguite per iscrivervi ogni altra fabbrica o manifattura che posteriormente sia riconosciuta insalubre”. Ora come è noto è l’ASL (igiene ambientale) che classifica le industrie insalubri su un territorio e quindi potrebbe classificare anche le navi da crociera e relative emissioni.

Peraltro volendo sempre rispondere alla “capziosa” tesi, sopra riportata, l’articolo 217 sempre del testo unico leggi sanitarie, quello che prevede i poteri di ordinanza del Sindaco, non fa riferimento agli elenchi di industrie insalubri ma alle sole emissioni, recita questo articolo: “Quando vapori, gas o altre esalazioni, scoli di  acque, rifiuti solidi o liquidi provenienti da manifatture o fabbri  che, possono riuscire di pericolo o di danno per la salute pubblica, il podestà prescrive le norme da applicare per prevenire o impedire il danno o il pericolo e si assicura della loro esecuzione ed efficienza.

Ma la norma che conferma le competenze del Sindaco come autorità con poteri di ordinanza è proprio quella che lo stesso Sindaco cita per dimostrare, in modo totalmente errato, la sola competenza di Arpal. Stiamo parlando del DLgs 155/2010 che all’ultimo periodo comma 3 articolo 11 prevede che in assenza  dei piani regionali di risanamento della qualità dell’aria o incompletezza degli stessi  si conferma il potere del Sindaco di limitazioni alla circolazione di mezzi mobili a motore (quindi anche le navi per ovvia estensione) per  motivi  connessi  all'inquinamento  atmosferico  attraverso  le ordinanze previste dal decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (testo unico enti locali) ed in particolare al comma 5 articolo 50 secondo il quale:

“… in caso di emergenze sanitarie o di igiene pubblica a carattere esclusivamente locale le ordinanze contingibili e urgenti sono adottate dal sindaco, quale   rappresentante della comunità locale.”

Più chiaro di così!

 

 

LE EMISSIONI DA NAVI DA CROCIERE E IL RISPETTO DEI LIMITI DI LEGGE

Il Sindaco nella sua intervista afferma che le medie annuali degli inquinanti sono dentro la legge. In realtà non è per niente vero come affermano i dati di Arpal dalla centrale prospiciente l’area di attracco delle navi da crociera ma anche le valutazioni della qualità dell’aria della Regione Liguria.

La presenza delle navi da crociera al molo Garibaldi nel 2017 e nel 2018, ha  contribuito al supero del valore medio annuo di 40 mg/m3 previsto dalla vigente normativa per il Biossido di Azoto (NO2) presso la postazione di Via San Cipriano.  Nel 2019 39,7 mg/m3 quindi a un passo dal superamento del limite di legge come pure nel 2020 (nonostante i blocchi del COVID) 38 mg/m3.

Ricordo al Sindaco che la Corte di Giustizia con sentenza 10 novembre 2020 (QUI) ha chiarito che:

1. l’inadempimento, nel rispetto dei limiti di legge degli inquinanti, sussiste anche se per alcuni anni non ci sia stato superamento dei valori limite dopo il periodo di superamento;

2. la tendenza al ribasso dei limiti non esclude l’inadempimento.

 

La domanda è dove era il Sindaco nel 2017 e nel 2018 quando i limiti venivano superati? Dove era nel 2019 e nel 2020 quando i limiti erano vicinissime al superamento e ora attendiamo quelli del 2021 che peraltro, nonostante il termine massimo scada ora fine mese, la Regione non li ha ancora pubblicati. Per non parlare di quello che accadrà nel 2022 visto lo smisurato numero di navi da crociera previste da qui alla fine dell’anno: circa 170!

Altra domanda: perché il Sindaco non ha sollecitato la Regione a predisporre un piano di risanamento della qualità aria (aggiornando/integrando quello esistente) che prevedesse interventi specifici per superare la emergenza emissioni navi nel porto di Spezia?

Non casualmente la stessa legge (DLgs 155/2010) stabilendo i valori limite per le concentrazioni nell'aria ambiente dei vari inquinanti  (biossido di zolfo, biossido di azoto, benzene, monossido di carbonio, piombo e PM10) chiarisce che tali limiti sono fissati in base alle conoscenze scientifiche al fine di evitare, prevenire o ridurre gli effetti nocivi per la salute umana e per l'ambiente nel suo complesso, che deve essere raggiunto entro un termine prestabilito e in seguito non deve essere superato. Quindi è chiaro che questi limiti già da ora dovranno essere interpretati dagli stati membri come soglie da cui tenersi il più lontano possibile.

 

P.S.

Sulla fine delle Marine di Canaletto e Fossamastra il Sindaco giustamente esprime rammarico per le scelte di sviluppare un porto così a ridosso della città, però questa affermazione poteva andare 5 anni fa non ora. Nei 5 anni passati perché il Sindaco ha lasciato senza battere ciglio che l’Autorità di Sistema Portuale e il relativo Comitato decidessero di congelare il PRP del 2006, quindi non avviando un nuovo Piano Regolatore di Sistema Portuale, senza chiedere prima il rispetto delle prescrizioni del Ministero dell’Ambiente e del Consiglio Regionale espresse quando venne approvato il PRP appunto nel 2006?  Ho spiegato tutto QUI

 

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