Il Sindaco di Spezia,
appena rieletto, ha subito fatto una dichiarazione, oggi sul Secolo XIX, che
conferma la superficialità con la quale in questi anni la sua giunta ha
affrontato le problematiche ambientali strategiche del nostro territorio.
Il Sindaco relativamente alle emissioni da navi da crociera ha affermato che:
1. la
competenza per le banchine (vedi elettrificazione delle stesse per permettere
alle navi di spegnere i motori in porto) è della Autorità di sistema Portuale
2. le emissioni delle navi sono di competenza della Capitaneria
3. a
terra delle ricadute delle emissioni delle navi si occupa Arpal
4. le immissioni degli inquinanti a terra nella zona davanti all’attracco delle navi rispettano la media annuale per
gli inquinanti monitorati.
Le cose stanno come dice il Sindaco? Non proprio ecco perché…
LA COMPETENZA
SULLA PIANIFICAZIONE PORTUALE ELETTRIFICAZIONE DELLE BANCHINE COMPRESA
Il Sindaco qui confonde l’appalto
del progetto di elettrificazione e le concessioni all’uso delle banchine con le
procedure di autorizzazione del progetto di elettrificazione. La materia è
disciplinata dall’articolo 33 del decreto Legge 36/2022.
L’autorizzazione unica è di
competenza della Regione alla fine di una conferenza dei servizi promossa dalla
Autorità di Sistema Portuale o dalla Regione stessa. Alla Conferenza dei servizi
partecipano tutte le amministrazioni interessate quindi anche il Comune. Per
una analisi completa della procedura di autorizzazione vedi QUI.
Ma al di là di questa
distinzione formalistica delle competenze, che comunque è giusto chiarire vista
la sicumera dell’affermazione del Sindaco, resta una questione più generale
rimossa dal Sindaco e riguarda il mancato rispetto delle prescrizioni del
Ministero dell’Ambiente in sede di approvazione del vigente PRP 2006 (il nuovo
PRSP non è mai stato né impostato né tanto meno approvato).
In particolare qui si fa
riferimento alla totalmente rimossa prescrizione n° 16 contenuta nel Decreto
Ministeriale 317/2006, dove si afferma: “16-dovranno essere realizzate tutte
le opere di mitigazione previste nello SIA; in particolare, la realizzazione
delle opere infrastrutturali finalizzate alla riduzione
preliminare delle cause di impatto sulle componenti ambientali previste
dall’attuazione del nuovo PRP dovrà precedere il
completamento delle opere vere e proprie destinate a potenziare le attività
produttive portuali quali moli e banchine;”.
Insomma prima si fanno gli
interventi di prevenzione ambientale poi si ampliano e modificano gli usi delle
banchine!
Domanda perché il Sindaco invece di fare affermazioni non aggiornate sulle competenze nella elettrificazione del porto non ha chiesto nei 5 anni passati il rispetto di questa prescrizione e soprattutto non lo chiede ora? Chiederlo quindi prima di partire con la nuova stazione crocieristica che rischia di arrivare prima della elettrificazione delle banchine come ho spiegato QUI.
LE EMISSIONI
DA NAVI DI CHI SONO COMPETENZA?
Intanto occorre precisare
rispetto a quello che afferma il Sindaco che sulle emissioni dai camini delle
navi non esistono controlli tanto meno della Capitaneria. La Capitaneria si
occupa del controllo sulla qualità del combustibile usata dalla navi che
entrano nei porti.
Come vedremo al punto
successivo peraltro le ricadute delle emissioni sono anche di competenza del
Sindaco ma intanto sul ruolo della Capitaneria e i suoi controlli sulla qualità
del combustibile marittimo occorre ricordare che, come ho approfonditamente
dimostrato QUI, su
questi controlli la situazione è la seguente nel porto di Spezia:
1. i campionamenti svolti nel porto di Spezia per
quanto comunicato dalla autorità competente non raggiungono neppure le percentuali
minime previste dalla normativa citata (Decisione UE 2015/253 e Decreto
22/3/2017);
2. i
controlli possono essere ben superiori ai limiti minimi stabiliti dalla legge
senza incorrere in violazioni della stessa, dipende solo dalla volontà e dalla
organizzazione delle autorità competenti
Domanda perché il Sindaco non chiede alla Capitaneria di superare i suddetti limiti nei controlli della qualità del combustibile che sicuramente migliorerebbero le emissioni delle navi?
SULLE
RICADUTE A TERRA DELLE EMISSIONI DELLA NAVI LA COMPETENZA È SOLO DI ARPAL
Come dovrebbe essere noto
ad una persona che fa il Sindaco da 5 anni un conto sono le competenze Arpal
sui monitoraggi degli inquinanti (attraverso le centrali fisse e mobili secondo
le modalità disciplinate dal DLgs 155/2010) altra cosa sono i provvedimenti che
possono essere presi dalle diverse Autorità Competenti sulla base di questi
monitoraggi.
Il Sindaco può raccontare
quello che vuole ma la legge è chiarissima, lui è la massima autorità sanitaria
presente sul territorio comunale e sua è prima di tutto la competenza a tutelare
la salute pubblica regolamentando le attività insalubri e le emissioni anomale
anche attraverso appositi atti amministrativi comprese le ordinanze le quali,
se sussistono ovviamente le motivazioni, possono bypassare le competenza anche
della Autorità di Sistema Portuale e della Capitaneria nel momento in cui le
emissioni ricadono fuori della fascia di demanio portuale come è il caso di quelle
dalle navi da crociera.
Navi da crociera e normativa
industrie insalubri
Obiezione che potrebbe
essere fatta a questa tesi: le emissioni da navi da crociera non rientrano
formalmente nell’elenco delle industrie insalubri di cui al Decreto Ministero
Sanità 5 settembre 1994 (QUI) . A
questa obiezione intanto occorre precisare che l’elenco non è esaustivo infatti
il comma 4 articolo 216 del Testo unico leggi sanitarie (tutt’ora in vigore)
afferma che “Le stesse norme stabilite per la formazione
dell'elenco sono seguite per iscrivervi ogni altra fabbrica o manifattura che posteriormente sia riconosciuta insalubre”. Ora come è noto è l’ASL (igiene ambientale) che
classifica le industrie insalubri su un territorio e quindi potrebbe
classificare anche le navi da crociera e relative emissioni.
Peraltro volendo sempre rispondere alla “capziosa” tesi, sopra riportata, l’articolo 217 sempre del testo unico leggi sanitarie, quello che prevede i poteri di ordinanza del Sindaco, non fa riferimento agli elenchi di industrie insalubri ma alle sole emissioni, recita questo articolo: “Quando vapori, gas o altre esalazioni, scoli di acque, rifiuti solidi o liquidi provenienti da manifatture o fabbri che, possono riuscire di pericolo o di danno per la salute pubblica, il podestà prescrive le norme da applicare per prevenire o impedire il danno o il pericolo e si assicura della loro esecuzione ed efficienza.”
Ma la norma che conferma
le competenze del Sindaco come autorità con poteri di ordinanza è proprio
quella che lo stesso Sindaco cita per dimostrare, in modo totalmente errato, la sola
competenza di Arpal. Stiamo parlando del DLgs 155/2010 che all’ultimo periodo
comma 3 articolo 11 prevede che in assenza dei piani regionali di risanamento della
qualità dell’aria o incompletezza degli stessi si conferma il potere del Sindaco di
limitazioni alla circolazione di mezzi mobili a motore (quindi anche le navi
per ovvia estensione) per motivi
connessi all'inquinamento atmosferico
attraverso le ordinanze previste
dal decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (testo unico enti locali) ed in
particolare al comma 5 articolo 50 secondo il quale:
“… in caso di emergenze
sanitarie o di igiene pubblica a carattere esclusivamente locale le ordinanze contingibili
e urgenti sono adottate dal sindaco, quale
rappresentante della comunità
locale.”
Più chiaro di così!
LE EMISSIONI
DA NAVI DA CROCIERE E IL RISPETTO DEI LIMITI DI LEGGE
Il Sindaco nella sua
intervista afferma che le medie annuali degli inquinanti sono dentro la legge.
In realtà non è per niente vero come affermano i dati di Arpal dalla centrale
prospiciente l’area di attracco delle navi da crociera ma anche le valutazioni
della qualità dell’aria della Regione Liguria.
La presenza delle navi da
crociera al molo Garibaldi nel 2017 e nel 2018, ha contribuito al supero del valore medio annuo
di 40 mg/m3 previsto dalla vigente normativa per il Biossido di Azoto
(NO2) presso la postazione di Via San Cipriano. Nel 2019 39,7 mg/m3
quindi a un passo dal superamento del limite di legge come pure nel 2020
(nonostante i blocchi del COVID) 38 mg/m3.
Ricordo al Sindaco che la
Corte di Giustizia con sentenza 10 novembre 2020 (QUI) ha chiarito che:
1. l’inadempimento, nel rispetto dei limiti di legge
degli inquinanti, sussiste anche se per alcuni anni non ci sia stato
superamento dei valori limite dopo il periodo di superamento;
2. la
tendenza al ribasso dei limiti non esclude l’inadempimento.
La domanda è dove era il Sindaco nel 2017 e nel 2018 quando i
limiti venivano superati? Dove era nel 2019 e nel 2020 quando i limiti erano
vicinissime al superamento e ora attendiamo quelli del 2021 che peraltro, nonostante
il termine massimo scada ora fine mese, la Regione non li ha ancora pubblicati.
Per non parlare di quello che accadrà nel 2022 visto lo smisurato numero di
navi da crociera previste da qui alla fine dell’anno: circa 170!
Altra domanda: perché il Sindaco non ha sollecitato la Regione a
predisporre un piano di risanamento della qualità aria (aggiornando/integrando
quello esistente) che prevedesse interventi specifici per superare la emergenza
emissioni navi nel porto di Spezia?
Non casualmente la stessa legge (DLgs 155/2010) stabilendo i valori limite per le concentrazioni nell'aria ambiente dei vari inquinanti (biossido di zolfo, biossido di azoto, benzene, monossido di carbonio, piombo e PM10) chiarisce che tali limiti sono fissati in base alle conoscenze scientifiche al fine di evitare, prevenire o ridurre gli effetti nocivi per la salute umana e per l'ambiente nel suo complesso, che deve essere raggiunto entro un termine prestabilito e in seguito non deve essere superato. Quindi è chiaro che questi limiti già da ora dovranno essere interpretati dagli stati membri come soglie da cui tenersi il più lontano possibile.
P.S.
Sulla fine delle Marine di
Canaletto e Fossamastra il Sindaco giustamente esprime rammarico per le scelte
di sviluppare un porto così a ridosso della città, però questa affermazione
poteva andare 5 anni fa non ora. Nei 5 anni passati perché il Sindaco ha
lasciato senza battere ciglio che l’Autorità di Sistema Portuale e il relativo
Comitato decidessero di congelare il PRP del 2006, quindi non avviando un nuovo
Piano Regolatore di Sistema Portuale, senza chiedere prima il rispetto delle
prescrizioni del Ministero dell’Ambiente e del Consiglio Regionale espresse
quando venne approvato il PRP appunto nel 2006? Ho spiegato tutto QUI.
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