mercoledì 1 dicembre 2021

Bando di gara per ampliamento banchine porto spezzino: tutto in contrasto con le prescrizioni del 2006 mai rispettate in danno alla salute delle migliaia di residenti

Bando di gara per ampliamento banchine porto spezzino: tutto in contrasto con le prescrizioni del 2006 mai rispettate in danno alla salute delle migliaia di residenti

Annunciato, in “pompa magna” dai mass media locali, il bando per realizzare il nuovo molo nel porto spezzino gestito da LSCT, si prevede approvazione entro gennaio. Dello schema di assetto urbanistico e relativa valutazione ambientale strategica richiesta, non dal sottoscritto, ma dalle prescrizioni del Consiglio Regionale e dal Ministero dell'Ambiente. Prescrizioni  in sede di valutazione/approvazione del PRP del 2006, non c'è traccia visto che tutti i Presidenti della Autorità Portuale prima, ora di sistema portuale, e tutti i Sindaci se ne sono sbattuti!

I quartieri della zona est della città ringraziano sentitamente!

👻

P.S.

Lo so affermo queste cose, insieme a pochissimi altri, da anni inascoltato ma almeno che passi alla storia che l'ennesimo scempio illegittimo sul nostro golfo qualcuno lo ha contestato. D'altronde sulla non terzietà delle istituzioni locali, Autorità Portuale compresa, nella gestione e sviluppo del porto spezzino ne è testimonianza la lettera delle mie dimissioni da assessore che pubblico all'interno del post, era il lontano 2000 ma in realtà da allora non è cambiato granché anzi... 

E ora, dopo il legittimo sfogo, veniamo al merito perché non ho mai fatto affermazioni forti senza motivarle e documentarle...  


LE PRESCRIZIONI RIMOSSE DEL MINISTERO DELL’AMBIENTE SUL PRP DEL 2006

1. la elaborazione di schemi di assetto urbanistico relativi ai diversi ambiti di attuazione del PRP in primo luogo l'ambito del porto commerciale dedicato al traffico container che dovrebbero definire puntualmente le definitive destinazioni d'uso, i parametri e le modalità attuative (ad esempio la quantità di traffico container e il relativo dimensionamento reale delle banchine). In particolare afferma la delibera del Consiglio Regionale di approvazione del PRP: “Le Norme di attuazione del PRP risultano per un verso, come afferma la stessa Relazione illustrativa, generiche, nel senso che l’attuazione degli interventi previsti è demandata a <<Schemi di assetto urbanistico>> che vengono prescritti per tutti gli Ambiti considerati dal Piano” . Questi Schemi di assetto urbanistico costituiscono strumenti urbanistici attuativi del piano quadro (il PRP) e dovranno (come afferma la sopra citata delibera regionale”: “……riportare per ciascun ambito la relativa disciplina di intervento in termini di destinazione d’uso, parametri e modalità attuative, flessibilità delle relative indicazioni.”  

Schemi che andavano sottoposti a VAS visto che il PRP del 2006 non ha avuto una VAS ma una semplice VIA come fosse una sommatoria di progetti e non, come invece è, un vero e proprio strumento di pianificazione degli usi delle aree demaniali portuali ma anche di definizione degli scenari di sviluppo del porto commerciale.  Quindi i nuovi progetti di cui oggi parla l’Autorità di sistema Portuale sono quelli previsti nel 2006: Molo Garibaldi, terzo bacino, spostamento delle Marine (di fatto la loro fine) che andrebbero inserite in uno strumento urbanistico, come afferma sia il Ministero dell’Ambiente nel giudizio di VIA che il Consiglio Regionale nelle prescrizioni di approvazione del PRP nel 2006, da sottoporre a VAS ordinaria.

2. la valutazione sulla prevista consequenzialità nella realizzazione delle opere connesse all’attuazione del PRP al fine di verificare che risulti in grado di ridurre, preliminarmente, le cause di impatto sulle componenti ambientali prima di procedere al completamento delle opere vere e proprie destinate a potenziare le attività produttive portuali attraverso il potenziamento di moli e banchine.  

3. la prescrizione (ex delibera Consiglio Regionale di approvazione del PRP) che prevedeva che la fattibilità della funzione crocieristica doveva essere preventivamente sottoposta ad adeguata valutazione degli enti interessati anche sotto il profilo della accettabilità ambientale (ne avevo trattato diffusamente QUI).





CONCLUSIONI

Tutto questo è stato rispettato? NO!!! 

1. È mancata la Valutazione Ambientale Strategica nei singoli ambiti attuativi del PRP del 2006. soprattutto nell’ambito del porto commerciale fosse inserita in uno strumento urbanistico da sottoporre a VAS per verificare non solo gli impatti teorici ma anche se quanto previsto nel 2006 è ancora attuale nel rapporto porto città così come si è venuto a definire in questi 15 anni, per esempio, in chiave di rischio sanitario.

2. La fascia di rispetto fino ad ora realizzata viola esplicitamente le stesse prescrizioni del 2006 del Ministero dell’Ambiente come riportate in questo post QUI. Della serie non solo si realizza la fascia di rispetto con tempistiche illegittime ma con presupposti valutativi e costruttivi non rispettosi di quanto previsto dal giudizio di VIA del 2006. 

3. Tutto questo ha comportato il non rispetto delle modalità con le quali il Ministero dell’Ambiente e il Consiglio Regionale avevano previsto la attuazione del PRP anche in termini temporali. In realtà in questi anni sono stati i colpi di mano amministrativi, in violazione del vigente PRP (del 2006) che hanno caratterizzato lo sviluppo del porto come nel caso dell’ampliamento del molo Garibaldi (vedi QUI).  

 

Si è continuato a privilegiare lo sviluppo del porto senza rispettare la chiara indicazione del Ministero dell’Ambiente: valutare preventivamente gli impatti nei diversi scenari di sviluppo del porto commerciale e predisporre misure preventive di tipo ambientale: della serie prima lo sviluppo delle banchine e dei container poi vedremo di metterci qualche pezza ambientale.

Il punto di caduta finale è stato la approvazione del Documento di Pianificazione Strategica di Sistema (DPSS) che ha congelato il PRP del 2006 (a mio avvio in modo illegittimo vedi QUI e QUI) ma soprattutto senza effettuare una necessaria verifica di ottemperanza delle prescrizioni fissate nel 2006.

 

 

 

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