sabato 4 dicembre 2021

Autorizzazione centrale Enel del 2013: scontro confuso tra Centro Destra ed ex Ministro dell’Ambiente spezzini

Leggo sui mass media locali dello scontro tra l’ex Ministro dell’Ambiente  e rappresentanti del centro destra spezzini sulla centrale enel.

Lo scontro riguarda l’accusa che il centro destra fa all’attuale Ministro del Lavoro, all’epoca all’Ambiente, nell’avere rilasciato la autorizzazione alla centrale a carbone spezzina quando invece avrebbe avuto l’occasione per chiuderla.

Le cose sono un poco più complesse di come emergono dalle dichiarazioni dei contendenti, vediamo perché…

 

 

QUALE AUTORIZZAZIONE VENNE APPLICATA ALLA CENTRALE A CARBONE NEL 2013

Intanto che tipo di autorizzazione ricevette la centrale spezzina nel 2013 (QUI). Si trattava della Autorizzazione Integrata Ambientale (di seguito AIA) la cui disciplina era entrata in vigore in Italia nel 2005. Questa autorizzazione, in sintesi, è molto diversa dalle autorizzazioni che la centrale aveva avuto nel passato. L’AIA verifica la compatibilità del modello di esercizio (quantità e qualità dei combustibili, tecniche di disinquinamento, gestione del ciclo produttivo etc.) dell’impianto con il sito mentre quelle precedenti si limitavano a verificare il rispetto delle singole emissioni inquinanti nell’ambiente (aria acqua rifiuti etc.). Non solo ma questa AIA dava la possibilità, con adeguate motivazioni, di imporre limiti di emissione più bassi della legge vigente e tecnologie disinquinanti più efficienti di quelle ordinarie.

Insomma una rivoluzione rispetto al passato.

Una rivoluzione che, come vedremo, non venne applicata alla centrale spezzina

Ma andiamo con ordine... 

 

 

LA AUTORIZZAZIONE DEL 2013 POTEVA CHIUDERE LA CENTRALE?

Sulla autorizzazione alla centrale a carbone del 2013 penso questo: all'epoca non c'erano le condizioni per chiuderla (allora la centrale funzionava ancora stabilmente al servizio del sistema elettrico nazionale) ma questo non vuol dire che quella autorizzazione sia stata positiva perchè si poteva fare molto di più e invece molte cose sono mancate:

1. mancata una valutazione dell'impatto sanitario (parere del Sindaco supportata da ASL o ISS)

2. mancata applicazione della VIA ex post (la centrale non aveva mai avuto una Valutazione di Impatto Ambientale e con la autorizzazione del 2013 la VIA ex post poteva essere applicata. Preciso che la VIA ex post, secondo la Corte di Giustizia della UE significa che se un impianto doveva andare a VIA quando è stato realizzato e non ci è andato, nel momento in cui il gestore chiede una nuova autorizzazione di modifica dell’impianto (anche solo limitata a questioni specifiche) deve essere applicata la VIA come se l’impianto fosse costruito al momento della nuova autorizzazione.

3. mancata previsione misure gestione transitori (accensioni e spengimenti della centrale)

4. mancato monitoraggio adeguato dei microinquinanti cancerogeni

5. mancata utilizzo del metano come combustibile guida in rispetto del referendum del 1990.


All'epoca chi sosteneva l’AIA emanata, affermava che non servivano troppe prescrizioni altrimenti la centrale non se ne sarebbe andata più. In realtà le prescrizioni servivano eccome visto che la centrale ha funzionato altri 8 anni e come minimo, potenzialmente, funzionerà fino all'inizio del prossimo anno.

Ma soprattutto molte delle prescrizioni suddette potevano essere applicate già dal 2005 (entrata in vigore della disciplina dell'AIA) e addirittura dal 1997 se con l'autorizzazione che portò alla riapertura della centrale si fosse applicata la VIA (valutazione di impatto ambientale) e la VIA era applicabile come dimostrava un decreto del Ministro dell’Ambiente che prevedeva agli impianti termoelettrici esistenti di applicare almeno la verifica di assoggettabilità a VIA se oggetto di modifiche come infatti avvenne con l’autorizzazione del 1997 che introdusse la desolforazione dei fumi per la sezione a carbone e i due impianti a turbogas che poi funzionarono ben poco.

 

 

CONCLUDENDO

L’AIA del 2013 non poteva chiudere la centrale in quanto tale ma poteva modificarla radicalmente in primo luogo cambiando i combustibili (metano al posto del carbone) risparmiando alla città altri 8 anni di tutto carbone. Ora, ironia della storia, dopo che il metano è stato negato alla città fin dal 1990 rischiamo di vedere sostituita la centrale a carbone con una gas alla faccia degli obiettivi di neutralità climatica della UE, insomma l’ennesima servitù energetica e come al solito senza neppure vere contropartite ne occupazionali ne economiche ne, soprattutto, ambienta

Scrivo quanto sopra fuori da ogni polemica partitica di cui non mi frega un tubo ma perché è giusto che gli spezzini sappiano come stanno le cose. Governare vuol dire tentare di utilizzare tutti gli strumenti che la legge ti da per tutelare gli interessi generali e se questo utilizzo non è possibile, occorre ammetterlo (motivando puntualmente perché) senza cercare di vendere una autorizzazione bruttina per un successo della città.

 


P.S. per non parlare dell'altra occasione persa sull'AIA del 2013 relativamente alla convenzione socio economica ad essa allegata vedi QUI e l'uso improprio dei fondi della convenzione per coprire i costi del progetto di piazza verdi in modo chiaramente illegittimo vedi QUI

 

 

 

 

 

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