martedì 6 aprile 2021

Lo stato delle bonifiche dei siti contaminati in Italia: Rapporto di Ispra

Rapporto di Ispra QUI (Istituto del Ministero della Transizione Ecologica ex Ministero dell’Ambiente) che illustra i dati del 2020, riferiti a tutti i procedimenti di bonifica censiti dalle regioni/province autonome al 31.12.2019, che oltre ad essere quelli più recenti, costituiscono il set di maggiore completezza ed affidabilità.

Di seguito una sintesi per temi del Rapporto... 

 

LE SUPERFICI INTERESSATE DALLE PROCEDURE DI BONIFICA

I dati sono relativi a tutti i procedimenti di bonifica censiti dalle Regioni/PA nelle proprie anagrafi/banche dati, anche quelli avviati e/o conclusi ai sensi del previgente D.M. 471/99. Il numero totale, aggiornato al 31/12/2019, è pari a 34.478 procedimenti di cui 16.264 in corso e 17.862 conclusi.

La superficie interessata dai procedimenti di bonifica è nota solo per una parte di essi (67%), è pari a 66.561 ettari (666 kmq) e rappresenta lo 0,22 % della superficie del territorio italiano; di questi 37.816 ettari sono relativi a procedimenti in corso e 28.745 ettari sono relativi a procedimenti conclusi.

Pur nella limitatezza dell’informazione disponibile si può affermare che allo stato delle conoscenze attuali una superficie corrispondente all’estensione del comune di Arezzo (22° comune d’Italia per estensione territoriale) risulta attualmente implicata in procedimenti di bonifica regionali, quella equivalente al comune di Modica (43° comune d’Italia per estensione territoriale) è stata bonificata o svincolata.

A livello nazionale:

• la bonifica/messa in sicurezza è approvata o conclusa in attesa di certificazione in quasi la metà delle superfici (11.755 ettari pari al 31% dei siti per i quali sono note le aree);

• si trovano in fase di notifica, quindi nel primo step dell’iter procedurale, 12.927 ettari (34% dei siti per i quali sono note le aree). Tra le aree restituite agli usi a seguito della chiusura dei procedimenti, quasi quattro ettari su cinque sono restituiti senza necessità di alcun intervento di bonifica.

 

Un ulteriore interessante confronto è quello con i dati di superficie dei Siti di Interesse Nazionale (SIN), la cui superficie complessiva a terra è pari a 1.721 kmq e rappresenta lo 0,57% della superficie del territorio italiano.

Il dato nazionale riferito al numero di siti mostra che più della metà dei procedimenti in corso (9.151, 56%) si trova nella prima fase, quella relativa alla attivazione del procedimento; si tratta principalmente di siti il cui stato della contaminazione non è noto o lo è in modo preliminare. Le successive fasi “modello concettuale” e “bonifica” sono equamente distribuite (rispettivamente 3.397 procedimenti pari al 21% e 3.184 procedimenti, pari al 20%); il restante 3% (532 siti) è costituito da procedimenti per i quali l’informazione non è disponibile. In termini di superfici, è possibile ascrivere ai 16.264 procedimenti in corso un’estensione complessiva di 37.816 ettari (superfici note nel 66% dei procedimenti). Di questi:

• 12.927 ettari sono relativi a procedimenti in fase di notifica;

• 13.125 ettari sono relativi a procedimenti in fase di modello concettuale;

• 11.755 ettari sono relativi a procedimenti in fase di bonifica;

• 9 ettari sono privi di informazione sull’iter.

 

In sintesi in termini percentuali risultano:

• in fase di notifica il 56% del numero di siti e il 34% delle superfici;

• in fase di modello concettuale il 21% del numero di siti e il 35% delle superfici;

• in fase di bonifica il 20% del numero di siti e il 31% delle superfici;

• il 3% del numero di siti senza informazioni sull’iter del procedimento.

È interessante notare come la maggiore percentuale del numero dei siti con procedimento in corso sia relativa a quelli che si trovano nella fase di notifica.

 

 

 

LO STATO DELLA CONTAMINAZIONE

Lo stato della contaminazione è noto per una significativa percentuale dei siti con procedimento in corso (15.732, pari al 97%). Il dato nazionale mostra un sostanziale equilibrio tra i siti in attesa di accertamenti (35%), quelli potenzialmente contaminati (33%) e quelli contaminati (29%).

Di particolare interesse è la verifica di quanto si sta facendo nei siti definiti come contaminati per ricondurre lo stato ambientale ad un livello di accettabilità per la salute dell’uomo e per la qualità delle matrici suolo, sottosuolo e acque sotterranee. Ciò è possibile confrontando il numero di siti contaminati con quello dei siti con intervento di bonifica e/o messa in sicurezza approvato o concluso in attesa di certificazione. Questo confronto mostra che a fronte di 4.689 siti contaminati, risultano 2.505 interventi di bonifica e/o messa in sicurezza approvati (pari al 53% dei siti contaminati), 679 interventi di bonifica e/o messa in sicurezza conclusi in attesa di certificazione (pari al 14% dei siti contaminati) e infine 1.505 siti (pari al 32% dei siti contaminati) per i quali ancora non è stata avviata la fase di intervento. Di questi ultimi, 533 (pari all’11% dei siti contaminati) hanno analisi di rischio approvata con certificazione di sito contaminato, i rimanenti 972 (pari al 21% dei contaminati) sono in una fase dell’iter precedente a quella dell’approvazione dell’analisi di rischio. In conclusione sul 32% dei siti riconosciuti come contaminati non risultano avviati interventi e sul 21% non è noto lo stato di avanzamento procedurale.

 

 

I LIMITI CHE EMERGONO DAL RAPPORTO

La raccolta dei dati sulle bonifiche dei siti contaminati regionali effettuata da SNPA mediante la Rete dei Referenti dei Siti Contaminati, con il decisivo contributo delle Regioni e delle Province Autonome, ha permesso di avere una conoscenza sullo stato dell’arte a livello nazionale ad oggi senza precedenti. Fatta questa premessa, è evidente che i dati ad oggi disponibili presentano dei limiti quali:

• la mancanza di informazioni relative ai Siti di Interesse Nazionale (SIN);

• il dato è di tipo aggregato, non permette cioè l’analisi di ogni singolo procedimento, mentre consente la valutazione degli stessi a diversi livelli territoriali (comunale, provinciale, regionale e nazionale);

• il dato non permette il monitoraggio temporale, cioè la definizione di eventuali trend;

• i dati di superficie sono eterogenei (superficie tecnica e superficie amministrativa) e in alcuni casi assenti o con disponibilità limitata;

• alcuni indicatori risentono della eterogeneità di popolamento e gestione delle banche dati/anagrafi regionali;

• non è possibile ad oggi formulare valutazioni sull’applicazione dei diversi procedimenti di bonifica né sulle tecnologie e sulle relative performance in termini di efficacia ambientale e di costi;

• non sono disponibili le informazioni relative ai contaminanti e alla loro diffusione.

 

 

I TEMI DA APPROFONDIRE

Sulla scorta di quanto fin qui illustrato si ritiene si possano quindi individuare dei temi da approfondire o affrontare “ex novo” per i quali è necessario portare a termine una serie di azioni: • estendere la raccolta e analisi dei dati anche ai procedimenti di bonifica in ambito SIN, omogeneizzando le informazioni relative ai procedimenti nei Siti di Interesse Nazionale con quelle a livello regionale consentendo di costruire un quadro esaustivo della contaminazione e dello stato di avanzamento delle bonifiche in Italia;

• abbandonare l’analisi del dato aggregato ed avviare quanto prima quella relativa ai singoli procedimenti che permetterebbe tra l’altro il monitoraggio temporale;

• distinguere le superfici amministrative che riguardano i vincoli amministrativi, da quelle tecniche che si riferiscono a dati ambientali;

• acquisire le informazioni relative ai contaminanti presenti nei siti;

• monitorare la durata della progettazione (analisi di rischio, progetto di bonifica, messa in sicurezza) e la durata degli interventi nelle diverse modalità procedurali (ordinaria, semplificata) previste dalla norma; • censire e monitorare le tecnologie di bonifica utilizzate;

• monitorare tempi e costi relativi agli interventi di bonifica;

• approfondire le informazioni in corrispondenza dei siti che necessitano maggior dettaglio (siti contaminati, siti in bonifica) rispetto a quelli meno rappresentativi (siti con sola attivazione).

 

 

 

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