lunedì 18 maggio 2020

Biodigestore a Vezzano Ligure: la politica, le strategie legali per fermarlo. Alcuni chiarimenti personali.

Vedo che su alcuni profili fb si continua a polemizzare verso la mia persona in relazione a scelte politiche legandole alle strategie legali da me perseguite in relazione al progetto di biodigestore proposto a Vezzano Ligure.
Considerato che la questione del progetto di biodigestore riguarda un tema molto sentito da migliaia di cittadini della zona interessata e visto che sto svolgendo una consulenza pagata con risorse pubbliche, ritengo utile chiarire alcune questioni personali ma anche e soprattutto giuridico amministrative.

Riguardo alle mie scelte politiche sono mie e non sono tenuto a discuterle con nessuno se rapportate al mio lavoro professionale, come penso dovrebbe essere per chiunque, altrimenti si arriverebbe al paradosso che un professionista non dovrebbe lavorare nel territorio in cui svolge attività politica, stiamo scherzando? D’altronde se qualcuno è in grado di dimostrare che le mie idee politiche ad oggi hanno in qualche modo inquinato la mia azione professionale lo dimostri.
Peraltro, trattasi comunque di discussione inutile sulla mia persona  visto che: NON HO ALCUNA INTENZIONE DI CANDIDARMI ALLE PROSSIME ELEZIONI REGIONALI perché il mio principale interesse è continuare a svolgere il mio lavoro  a tutela dei diritti dei cittadini inquinati dalla politica espressa da tutte le parti tanto per essere chiari e come dimostra la mia storia personale che molti fanno finta di dimenticare.
Aggiungo che chi mi conosce, compresi quelli a cui non sono simpatico e non sono molti per fortuna, sa che quando dico una cosa poi la faccio, quindi sul punto il discorso finisce qui e non risponderò a nessuno da ora in poi su questo aspetto.  


Riguardo invece alla critiche sul mio ruolo di consulente legale del Comune di Santo Stefano Magra nella vertenza biodigestore, queste meritano invece un approfondimento.
Ho avuto più volte modo di chiarire le ragioni degli atti depositati con la collega Avvocato Piera  Sommovigo in particolare sulla questione Inchiesta Pubblica. Più volte ho spiegato, anche in due consigli comunali aperti a Santo Stefano Magra,  che l'Inchiesta Pubblica è stata convocata sulla base di un atto che riteniamo illegittimo, per chi ha tempo si legga questo vecchio mio post  QUI.
Per cui se si è contro il biodigestore e si ritiene che in caso di autorizzazione finale occorra impugnarla, è necessario impugnare tutti quegli atti precedenti che anticipano i vizi che saranno riprodotti nell'atto finale, pena regalare argomenti agli avvocati della controparte, chiunque fa l’avvocato, amministrativista o meno, sa di cosa parlo.
È ovvio che se questo è il ragionamento legale sulla Inchiesta Pubblica in questione, non puoi neppure partecipare alla Inchiesta Pubblica perché altrimenti tutta la tua impostazione tecnico giuridica cadrebbe nel ridicolo. Per questo il Comune di Santo Stefano Magra non ha partecipato, non per ragioni politiche ma per ragioni strettamente legali.

Non si è d'accordo su questa strategia processuale? Ci mancherebbe però lo si motivi nel merito tecnico giuridico, anzi a me farebbe piacere una discussione di merito sul punto visto che sto seguendo altre vertenze simili in giro per l’Italia che pongono vizi di legittimità del procedimento simili e considerato che non ho mai pensato di avere la verità rivelata.

Si ritiene che il progetto di biodigestore a Vezzano Ligure possa essere fermato politicamente e non con azioni legali? Non ho problemi a dire, come cittadino, che questa può essere una buona strategia. Come esperto in diritto ambientale e consulente del Comune di Santo Stefano Magra aggiungo che le due modalità non sono in contraddizione. Infatti fino a quando l’autorizzazione finale non arriverà la controversia legale è ferma e deve parlare la politica, ma se l’autorizzazione finale arriverà allora occorrerà impugnarla, se si è contro il biodigestore.
Se la Regione non  avesse convocato l’Inchiesta Pubblica con un provvedimento che dichiara, a nostro avviso, illegittimamente che il sito di Saliceti-Vezzano Ligure è nella pianificazione provinciale e regionale in tal modo anticipando la decisione finale , non avremmo mai iniziato l’azione legale e avremmo atteso l’autorizzazione finale, sperando in una preventiva decisione politica a noi favorevole. Ma così non è stato e per le ragioni sopra esposte abbiamo deciso di impugnare il provvedimento di Inchiesta Pubblica e atti successivi che confermavano detta illegittimità sulla pianificazione.

Insomma il procedimento di autorizzazione del progetto di biodigestore va avanti non certo per  colpa dei ricorsi, ancora non discussi per le motivate ragioni tecniche sopra esposte, ma per una ragione molto semplice: l’attuale Amministrazione Regionale ligure crede in questo progetto e nella procedura che lo sottende,  è nelle sue facoltà ma per favore evitiamo di buttare croci su chi, ad oggi, non ha alcuna responsabilità.    
Quindi tutta la discussione sulla partecipazione alla Inchiesta Pubblica ha un senso solo se si ritiene che il progetto debba essere comunque realizzato li dove è previsto e al massimo occorra chiedere solo tutte le prescrizioni possibili per realizzarlo con le maggiori mitigazioni ambientali possibili compreso ovviamente il relativo ristoro economico/ambientale.

Io e la collega avvocato Piera Sommovigo abbiamo avuto il mandato dalla Amministrazione Comunale di Santo Stefano Magra di contestare il sito oltre che il progetto a prescindere da eventuali prescrizioni di mitigazione e sulla base di questo mandato ci siamo mossi. Questa non è una scelta dettata da pregiudizio politico ma si fonda su un principio rilevante della procedura di VIA/PAUR oggetto di questo progetto: la specificità del sito a prescindere dal progetto perché se il sito è sbagliato è altamente probabile che questo limite non sia mitigabile con singole prescrizioni.  Se qualcuno vuole contestare tutto questo lo può fare in termini politici, ma se mette in discussione la strategia legale all’interno di quel mandato deve spiegare cosa abbiamo sbagliato fino ad ora e lo deve fare citando leggi, giurisprudenza e dottrina. Ci sono ottimi avvocati amministrativisti  in provincia di Spezia che possono essere consultati in materia!   

La questione quindi è chiarissima e può essere contestata, in termini legali, solo in un modo: dimostrando che il sito di Saliceti è nella pianificazione e quindi la procedura seguita fino ad ora è legittima. Ma se fosse vero questo, e va dimostrato nel merito tecnico giuridico, chi vuole realizzare il biodigestore avrebbe portato a casa almeno due terzi del risultato l’ultimo terzo lo lascio alle questioni di merito che dovranno essere valutate in sede di procedimento unico di VIA e Autorizzazione, il c.d. PAUR tutt’ora in corso.

Questo è quello che volevo chiarire, se poi qualcuno avrà ancora voglia di gettare sospetti sulla mia persona e sul mio operato lo faccia pure io non risponderò alle illazioni ma solo alle critiche di merito giuridico amministrative, perché quello è il ruolo che in questa vicenda sto svolgendo e vi assicuro nessun altro.  
Aggiungo solo, consentitemelo visto il letame che si sta spargendo da mesi su di me arrivando a darmi del “procacciatore di consulenze”,  che tra non molto vedremo invece chi userà la vicenda del biodigestore per costruirci il proprio consenso elettorale, io non sarò di sicuro tra questi. 
La storia, a breve, rivelerà la sostanza che sta dietro alle parole di tutti comprese le mie ovviamente e se alla fine fossimo costretti ad andare di fronte alla giustizia amministrativa del risultato giuridico mi assumerò professionalmente tutte le responsabilità come ho sempre fatto nel bene e nel male.  




  

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