Con Delibera della Giunta n° 941 del 16 novembre 2018 la Regione
Liguria ha predisposto: “Approvazione
misure urgenti per la riduzione delle
concentrazioni degli inquinanti in area ambiente in Regione Liguria”.
Si
tratta di un documento di indirizzo
verso le amministrazioni comunali con
problemi di inquinamento atmosferico significativo (superamenti limiti di
legge sulla qualità dell’aria). In particolare per Spezia la problematica
sottolineata è quella degli ossidi di azoto.
Riporto
qui a fianco il passaggio tratto dall'allegato alla DGR 941/2018 relativo a Spezia.
Ebbene
tra gli indirizzi dati al Comune di Spezia sull’inquinamento emesso dalle
attività portuali c’è il seguente: “Attivazione di un tavolo istituzionale
finalizzato alla sottoscrizione di accordi di programma e alla attivazione di
monitoraggi specifici”. (pagina 1 allegato alla DGR 941/2018: sintesi misure urgenti per la riduzione delle concentrazioni degli inquinanti in aria ambiente.
Insomma l'annuncio di un nuovo Accordo/ Protocollo
sulle emissioni dal porto di Spezia, che ovviamente arriverà non si sa quando.
Farà la fine dei precedenti? Ricordiamoli:
LA STORIA DEGLI ACCORDI SULLA RIDUZIONE DELLE
EMISSIONI DALLE NAVI NEL PORTO SPEZZINO
Percorso di Agenda XXI - Piano Strategico (anno 2001)
Si
tratta di un percorso di coinvolgimento della comunità locale spezzina avviato
nel 2000 e concluso nel 2001 con un
Piano di Azione condiviso dal Forum dei partecipanti al percorso.
Per
il testo completo del Piano (di seguito PianoA21) vedi QUI.
Andiamo
a vedere i più importanti obiettivi del Piano e vediamo se le Amministrazioni
succedutesi dal 2001 in poi le hanno rispettati:
1. Piano
risanamento acustico aree portuali e retro portuali (pag. 45 Piano A21):MAI
AVVIATO
2. Revisione
della classificazione acustica del Porto commerciale da quella più permissiva
(zona industriale) a quella con limiti di rumore più stringenti (zone ad alte
intensità urbana) vedi pagina 53 del Piano A21: MAI REALIZZATA !
Il Protocollo d'intesa tra
Regione Liguria e Autorità Portuali liguri (Maggio/2008)
Il
“Protocollo d'intesa tra Regione Liguria e Autorità Portuali liguri
finalizzato alla gestione degli aspetti ambientali e la promozione della
sostenibilità nel settore delle attività portuali. Mai attuato sicuramente a Spezia.
Protocollo del 2010 sulla
elettrificazione dei porti
Il 2
Febbraio 2010 Autorità Portuale ed Enel SpA firmarono un protocollo con gli
stessi obiettivi che doveva valere fino al giugno 2013. Questa data è stata
ampiamente superata senza alcuna realizzazione di quanto contenuto in quel
Procollo ormai vecchio di oltre 5 anni, quasi 6 possiamo dire.
Il Protocollo annunciato nel 2015
La
Autorità Portuale annuncia per l’ennesima volta un progetto di elettrificazione
del porto al fine di ridurre le emissioni da navi che attraccano ai moli
spezzini ma anche dei mezzi di movimentazione che operano a terra nello
scarico carico dei container.
Il Protocollo del giugno 2017
Vedi QUI la notizia. Il Protocollo prevedeva entro marzo
2019 l’elettrificazione del Molo Garibaldi. A scalare, nel momento in cui
verranno fatti gli ampliamenti previsti dal PRP, si prevedeva contestualmente di elettrificare le altre
banchine con un cronoprogramma che va dal 2020 al 2025. Della serie abbiamo da
aspettare! Ma allora uno pensa avranno studiato un regime per
mettere sotto controllo le emissioni da qui al 2025 visto che si prevede una
forte espansione del porto. Niente controlli se non quelli, forse, di legge sui
combustibili ma non controlli specifici sulle emissioni delle navi e
sui rischi che questi possono produrre sulla salute dei cittadini.
A PROPOSITO DI MONITORAGGI SULLE EMISSIONI DA NAVI DEL PORTO
DI SPEZIA
Il giudizio di Valutazione di Impatto Ambientale (Decreto Ministeriale 11 aprile 2006)
del Piano Regolatore del Porto, atto emanato ormai molti anni fa dal Ministero
dell’Ambiente e mai attuato completamente: a pag. 54 affermava e afferma:” Per
l’acquisizione di dati rappresentativi dell’inquinamento prodotto sulla qualità
dell’aria dal traffico diretto ed indotto dall’attività propriamente
portuale sulla fascia di probabile propagazione degli impatti dovrà
essere posto in atto un programma di monitoraggio esteso a tutta la
fascia urbana di possibile coinvolgimento in accordo con l’ARPAL;detto
monitoraggio -da effettuarsi in continuo con postazioni fisse integrate da
postazioni mobili gestite dal Proponente a titolo compensativo,
individuate con particolare attenzione ai siti dove si prevede
incremento delle emissioni-dovrà verificare l’attuale situazione ambientale
della componente atmosfera nonché l’evolversi delle possibili variazioni
determinate dall’attuazione del PRP per l’adozione delle eventuali misure di
mitigazione;”
CONCLUSIONI
Siamo nel 2006 e si prevede come
prescrizione di una VIA (un atto cogente) un monitoraggio ad hoc. Ovviamente
mai avviato seriamente. Infatti nel nuovo atto della Regione esaminato in
questo post (DGR 941 dello scorso 16 novembre ) si legge a pagina 24: “… la Regione Liguria ha commissionato uno
studio volto alla stima delle emissioni dalle attività marittime relative all’anno
2011 nei 3 porti liguri e della potenziale riduzione delle emissioni che può
essere conseguita con l’approvvigionamento di elettricità da terra delle navi
in stazionamento e ha svolto un’attività di comunicazione dei risultati a
confronto presso le autorità portuali di Genova, Savona e Spezia.”
Insomma per le emissioni dal porto di
Spezia si studia si annunciano protocolli dal 2006 e siamo nel 2018. GLI ARMATORI RINGRAZIANO SENTITAMENTE!
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