Aggiungi didascalia |
Arriva per
lo scalo spezzino un nuovo progettino, da parte della Autorità di sistema Portuale,
di barriera fonoassorbente all’altezza dell’Istituto Tecnico Cappellin. Il
progettino dovrebbe limitare le emissioni rumorose da attività portuale e
prevede inoltre il taglio degli alberi ad oggi presenti nella zona.
Insomma si
continua ad affrontare le problematica emissive da attività portuale a “pezzi e
bocconi” ma soprattutto senza tener conto di quanto a suo tempo venne
analizzato dalla stessa Commissione del Ministero dell’Ambiente che con
apposito parere inquadrò anche le problematiche del rumore dal porto che poi
sono state recepite nel Decreto Ministero Ambiente 13 aprile 2006 n° 317 che
approvò la Valutazione di Impatto Ambientale del Piano Regionale del Porto.
Ora vi invito a leggere, senza alcun commento da
parte mia, quanto scriveva la Commissione VIA del Ministero del’Ambiente.
Quanto sotto riportato dimostra la palese rimozione delle problematiche emerse
in quel documento (tradotto lo ricordo in un decreto ministeriale quindi avente
forza cogente di legge) . Come dire non c’è bisogno di aggiungere altro perché qui
non si tratta di essere contro il porto ma di applicare correttamente gli
stessi atti che il Piano Regolatore del Porto avevano a suo tempo approvato!
Quello che
segue (in corsivo) è lo stralcio del Parere della Commissione VIA relativamente
alle problematiche delle emissioni rumorose da attività portuale (ambiti 5 e 6
del Piano regolatore del porto), vi invito in particolare a valutare le parti sottolienate:
“- la stima dei livelli post-operam di una realtà
portuale come La Spezia
costituisce un problema di estrema complessità la cui definizione dovrebbe
essere affrontata con la
caratterizzazione sperimentale delle sorgenti di rumore attuali al fine
di introdurre nelle scenario futuro
- le variazioni localizzative gli interventi
previsti dal PRP sono prevalentemente associati ad un aumento del carico di
rumore,
- in
analogia all’inquinamento atmosferico, anche per il rumore le
maggiori problematiche associate alle previsioni del PRP della Spezia sono
localizzate nell’ambito 6 del Porto Commerciale dove la
specializzazione funzionale determinerà una maggiore concentrazione del
carico di rumore in un’area antistante al centro abitato in cui prevalgono
funzioni residenziali;
-
il PRP di La Spezia
fornisce l’occasione di riorganizzare funzionalmente le attività caratterizzate
da emissioni acustiche significative o disturbanti, di introdurre opportune
accortezze gestionali preventive e azioni di mitigazione finali.
- gli
interventi di insonorizzazione nell’area
portuale hanno efficacia limitata ad
alcune categorie di emissioni (impianti di
ventilazione, impianti fissi, ecc.) mentre diventa difficile, se non
impossibile, pensare di ridurre: le emissioni di rumore determinate dai mezzi
adibiti alla movimentazione dei container, le emissioni di rumore delle gru e delle navi ormeggiate in banchina;a tal fina sarà
determinante un assiduo controllo da parte dell’AP;
- l’impatto
acustico può essere riqualificato
solo nel lungo periodo mediante il
rinnovamento tecnologico degli impianti ,macchine o attrezzature optando per
tecnologie caratterizzate da minime emissioni di rumore ovvero con l’adozione
di specifiche azioni di mitigazioni locale su impianti o fasi di attività
suscettibili di confinare le sorgenti di
rumore;
- si dovrà procedere ad un
monitoraggio in continuo in accordo con l’ARPAL- prima,durante e nella fase di
attuazione del Piano- per l’individuazione dei livelli sonori immessi in
corrispondenza dei ricettori più prossimi allo svolgimento delle attività
portuali più impattanti per definire i
possibili interventi anche passivi di mitigazione sui singoli ricettori
sensibili;
- secondo lo Studio di Impatto Ambientale (che ha accompagnato il PRP del
2006 ndr),una parte rilevante del
disturbo è originata,oltre che dall’attività portuale vera e propria ,anche da comportamenti degli operatori generalmente
poco attenti a considerare la propria attività in termini di effetti ambientali;
- per tale aspetto l‘AP è dotata di poteri
decisionali e prescrittivi in grado di contribuire in modo decisivo al
contenimento dell’impatto da rumore, sia agendo
dall’interno del porto con “aggiustamenti” giornalieri rispetto alle modalità
di conduzione delle attività, sia con interventi di indirizzo rispetto ai
comportamenti degli operatori;
- l’attenuazione dell’impatto acustico è stata
così concepita: con l’ampliamento della fascia di rispetto con allontanamento
delle attività rispetto alla zona urbana ed il trattamento della fascia di
rispetto con movimento di barriere di protezione di natura composita;
- la
prevista fascia di rispetto
cuscinetto,per determinare
un’efficace difesa dell’area, dovrebbe necessariamente assumere altezze fisiche
ragguardevoli di difficile realizzazione affinché il cono d’ombra
acustica possa determinare una perdita di inserzione significativa ai piani
alti degli edifici più prossimi al porto;
- per i ricettori più sensibili ,da individuare
attraverso un campagna di indagini estesa alle aree urbane più prossime agli
ambiti dove maggiori sono i fattori di emissione acustica ,dovranno adottarsi
da parte dell’Autorità Portuale impianti passivi di mitigazione;
- a tal fine viene proposta nel PRP la creazione di una fascia di rispetto
nel Comune della Spezia, prevedendo la realizzazione di spazi verdi e di
"riambientalizzazione", nonché strutture fonoassorbenti, di
ulteriore compatibilizzazione del rapporto città – porto,.cioè di un segmento
di "spazio pubblico" per mezzo del quale risolvere in maniera
integrata il disegno della recinzione doganale, le barriere antirumore,
l’arredo urbano, la continuità pedonale degli spostamenti urbani, la
circolazione perimetrale al porto e la sosta delle auto, la vivibilità dei
luoghi;
QUESTA E' LA FASCIA DI
RISPETTO CHE DEVE ESSERE REALIZZATA DAVANTI AL PORTO DI SPEZIA...
Secondo il giudizio di VIA del MInistero dell'Ambiente la fascia
di rispetto finalizzata a compatibilizzare il porto con l'area urbana della
città deve essere così: "... Creazione di una fascia di rispetto da
progettare in forma cooperativa (Comuni e Autorità Portuale certamente, è
auspicabile la presenza anche di altri soggetti pubblici e non);detto progetto
dovrebbe abbracciare l’intero fronte d’acqua e
qualificarsi delle specificità ambientali e dell’urbanizzazione che incontra:
dai paesaggi di roccia di Porto Venere, quindi pontili, pedane; al paesaggio
urbano di La Spezia nella parte centrale e semi-centrale della città, quindi al
paesaggio frammisto, di tipo per urbano, del resto della città di Spezia verso
Lerici è […] prevedendo la realizzazione di spazi verdi e di
"riambientalizzazione", nonché strutture fonoassorbenti, di ulteriore
compatibilizzazione del rapporto città – porto, cioè di un segmento di
"spazio pubblico" per mezzo del quale risolvere in maniera integrata
il disegno della recinzione doganale, le barriere antirumore, l’arredo urbano,
la continuità pedonale degli spostamenti urbani, la circolazione perimetrale al
porto e la sosta delle auto, la vivibilità dei luoghi”.
Ecco dopo
aver letto quanto sopra vi pongo tre domande:
1. L’Autorità di Sistema Portuale ha tenuto conto ad oggi di quanto sopra scritto dal Ministero dell’Ambiente?
2. Le altre Autorità interessate
(Comune e Regione in primis) hanno fatto qualcosa per imporre il rispetto del
Parere della Commissione VIA sopra riportato, ad esempio (vedi Sindaco) usando
i suoi poteri di massima Autorità Sanitaria sul territorio comunale ?
3. Il Ministero dell’Ambiente è
intervenuto o sta intervenendo per far rispettare quanto espresso nel Parere
della Commissione VIA in sede di ottemperanza?
Tre semplici
domande che attendono risposta da 12 anni!
Nessun commento:
Posta un commento