Ho potuto venire in possesso della documentazione sui
controlli effettuati da Arpal e Asl al cantiere di demolizione navale all’interno
dell’Arsenale Militare spezzino.
I controlli ASL ( vedi QUI) costituiscono
un elenco burocratico delle attività svolte.
Detti controlli appaiono insufficienti ma soprattutto non
rispettosi delle prescrizioni che a suo tempo vennero inserite nella
autorizzazione unica ambientale della Provincia spezzina del 21 dicembre 2016 al cantiere di demolizione (vedi QUI), poi prorogate, il 14 maggio 2018, per l’avvio della
demolizione della seconda nave sempre nella stessa area. (vedi QUI).
Peraltro quelle autorizzazioni e proroghe apparivano in
se insufficienti perfino sotto il profilo procedurale come dimostra il caso del
cantiere di demolizione navale autorizzato a Piombino dove si è scelta la ben
più rigorosa procedura di AIA al posto di quella di AUA (vedi QUI)
Ma quest’ultima è una mia interpretazione quello che
conta sono le prescrizioni nelle autorizzazioni rilasciate al cantiere di
demolizione nell’Arsenale spezzino, perché queste hanno valenza cogente sia per
chi gestisce il cantiere che per chi deve controllarlo.
Ebbene guardando i due report di Arpal e Asl citati all’inizio
si rileva che:
1.Intanto dai monitoraggi mancano le verifiche sugli
scarichi idrici e il rumore come invece richiesto dalla autorizzazione del 2016
e dalla proroga di questa nel 2018.
2. Arpal si è limitata a monitorare gli inquinanti classici
tipici da traffico stradale o emissioni in area civili. Nessun riferimento alla presenza di fibre di amianto . Non solo ma la prescrizione contenuta nella
autorizzazione del 2016 prevedeva che fosse installate due centraline nell’area
subito esterna a quella di lavorazione e con un monitoraggio delle polveri aerodisperse
in diversi punti dell’area di cantiere da concordare preliminarmente all’inizio
dei lavori (allegato 1 alla autorizzazione del 2016).
3.
Nel Rapporto ASL si elencano attività svolte ma non si capisce cosa si stato
rilevato e perché.
4.
Ma soprattutto entrambi i rapporti rimuovono (almeno in base a quello che viene riportato nei due documenti) le
necessarie informazioni sul rispetto delle seguenti prescrizioni della
autorizzazione del 2016 confermate con la proroga del 2018 per il nuovo cantiere :
Ne queste informazioni sono fornite dalla risposta dell’Assessore
all’Ambiente del Comune della Spezia alla interrogazione del consigliere
comunale Massimo Baldino Caratozzolo.
Insomma l’Arsenale Militare ancora porto delle nebbie? Dalla
documentazione prodotta fino ad ora sembrerebbe di si ma come dire sono a
disposizione per chiarimenti e rettifiche se arriveranno cosa di cui,
consentitemi visti i precedenti, dubito fortemente.
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