giovedì 16 agosto 2018

Demolizioni navali nell’Arsenale Militare: controlli Arpal e Asl incompleti e reticenti

Ho potuto venire in possesso della documentazione sui controlli effettuati da Arpal e Asl al cantiere di demolizione navale all’interno dell’Arsenale Militare spezzino.

I controlli Arpal (vedi QUI)  riguardano gli inquinanti  dell’aria che vengono normalmente controllati nelle reti di qualità dell’aria cittadine
I controlli ASL ( vedi QUI) costituiscono un elenco burocratico delle attività svolte.


Detti controlli appaiono insufficienti ma soprattutto non rispettosi delle prescrizioni che a suo tempo vennero inserite nella autorizzazione unica ambientale della Provincia spezzina del 21 dicembre 2016  al cantiere di demolizione (vedi QUI), poi prorogate, il 14 maggio 2018, per l’avvio della demolizione della seconda nave sempre nella stessa area. (vedi QUI).

Peraltro quelle autorizzazioni e proroghe apparivano in se insufficienti perfino sotto il profilo procedurale come dimostra il caso del cantiere di demolizione navale autorizzato a Piombino dove si è scelta la ben più rigorosa procedura di AIA al posto di quella di AUA  (vedi QUI)  
Ma quest’ultima è una mia interpretazione quello che conta sono le prescrizioni nelle autorizzazioni rilasciate al cantiere di demolizione nell’Arsenale spezzino, perché queste hanno valenza cogente sia per chi gestisce il cantiere che per chi deve controllarlo.


Ebbene guardando i due report di Arpal e Asl citati all’inizio si rileva che:
1.Intanto dai monitoraggi mancano le verifiche sugli scarichi idrici e il rumore come invece richiesto dalla autorizzazione del 2016 e dalla proroga di questa nel 2018.

2. Arpal si è limitata a monitorare gli inquinanti classici tipici da traffico stradale o emissioni in area civili. Nessun riferimento alla presenza di fibre di amianto . Non solo ma la prescrizione contenuta nella autorizzazione del 2016 prevedeva che fosse installate due centraline nell’area subito esterna a quella di lavorazione e con un monitoraggio delle polveri aerodisperse in diversi punti dell’area di cantiere da concordare preliminarmente all’inizio dei lavori (allegato 1 alla autorizzazione del 2016).

3. Nel Rapporto ASL si elencano attività svolte ma non si capisce cosa si stato rilevato e perché.

4. Ma soprattutto entrambi i rapporti rimuovono (almeno in base a quello che  viene riportato nei due documenti) le necessarie informazioni sul rispetto delle seguenti prescrizioni della autorizzazione del 2016 confermate con la proroga del 2018  per il nuovo cantiere :


Ne queste informazioni sono fornite dalla risposta dell’Assessore all’Ambiente del Comune della Spezia alla interrogazione del consigliere comunale Massimo Baldino Caratozzolo.

Insomma l’Arsenale Militare ancora porto delle nebbie? Dalla documentazione prodotta fino ad ora sembrerebbe di si ma come dire sono a disposizione per chiarimenti e rettifiche se arriveranno cosa di cui, consentitemi visti i precedenti, dubito fortemente.







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