In
questo post (vedi QUI) di oltre 1 mese fa avevo spiegato come, l’impianto di trattamento rifiuti gestito da ACAM Ambiente S.p.A. in località Saliceti, violasse le stesse prescrizioni autorizzatorie rilasciate a suo tempo
dalla Provincia della Spezia. Sempre
nello stesso post avevo sottolineato come la gestione ordinaria dell'impianto, a prescindere dalle violazioni delle prescrizioni, avesse prodotto
una situazione di forte disagio ai numerosi cittadini residenti nelle vicinanze
dell’impianto, soprattutto per le fortissime emissioni odorigene.
Questa situazione aveva prodotto, da parte
dei cittadini residenti, il deposito di ben due esposti uno addirittura nel
2012 (vedi QUI) ed un altro più recentemente all’inizio dello scorso mese di luglio ( vedi QUI)
Quindi
la situazione di disagio nella violazione delle autorizzazioni durava da molto
tempo....
LA PROVINCIA DELLE
SPEZIA INTERVIENE CON UNA DIFFIDA CON RITARDO ECCESSIVO E SOLO GRAZIE ALLE
PROTESTE E AGLI ATTI ANCHE LEGALI DEI CITTADINI COLPITI DALLE REITERATE EMISSIONI
ODORIGENE
La
novità ora è che la Provincia ha emesso, lo scorso 5 agosto, una Diffida ( vedi QUI) ai sensi dell’articolo 208 del DLgs
152/2006.
Sul
contenuto di questa Diffida tornerò a breve, ma intanto rilevo che, se andiamo a
leggere il testo del sopra citato esposto depositato dai cittadini residenti nel 2012, noteremo che, considerato il perdurare
da circa 3 anni dei fenomeni odorigeni, questa azione della Amministrazione
Provinciale poteva e doveva arrivare prima per non parlare delle responsabilità
omissive del Sindaco del Comune territorialmente competente (Vezzano Ligure)
nella sua qualità di massima autorità sanitaria del territorio comunale.
Questa mia non è una affermazione pregiudiziale ma fondata sul dettato della stessa norma ora citata nella Diffida della Provincia; infatti
l’articolo 208 afferma che si debba arrivare alla revoca della autorizzazione: “….in
caso di reiterate violazioni che determinino situazione di pericolo per la
salute pubblica e per l'ambiente” (lettera c) comma 13).
Sul fatto che si siano
determinate situazioni di pericolo per la salute pubblica in questi anni troviamo
conferma nel legame che esiste tra danno
alla salute e reiterate emissioni odorigene nella zona, legame dimostrato :
1. dalla pubblicistica
scientifica (vedi ad es Manuale Apat QUI). Come afferma
l’Arpat Toscana (vedi QUI): “ la percezione del disagio è esclusivamente di
natura personale e può anche diventare una componente di sofferenza
psicologica. Il tempestivo
intervento è quindi
da auspicare per contenere questa possibile risposta ansiogena, limitando la deriva e
contendo così il problema all'origine.”
2. dalla giurisprudenza
amministrativa secondo la quale per dimostrare la pericolosità delle emissioni odorigene sono
sufficienti: "le
dichiarazioni di testi, specie se ...... consistano nei riferimenti a quanto
oggettivamente percepito dagli stessi dichiaranti".
Aggiungo,
sempre per chiarire il quadro generale in cui si muove questa vicenda, che per
la normativa Austriaca e Svizzera vengono considerati odori sgradevoli quegli
odori fortemente percepibili per più del
3% del tempo nel corso dell’anno nel primo caso (industrie), o più del 8% (piccole
aziende) nel secondo caso.
Ora
è gli atti delle denunce reiterate dei cittadini che nel caso dell’impianto in
esame le emissioni sgradevoli abbiamo ampiamente superato entrambe le suddette
percentuali
Secondo
la normativa della Regione Lombardia in materia di tutela dalle emissioni
odorigene (sui tornerò dopo in questo post): "siamo di fronte ad una non accettabilità del disturbo olfattivo in presenza di un
superamento di un valore medio di 15 ore di disturbo olfattivo /mese per tempo
di monitoraggio di un trimestre".
Non
solo ma oltre a rilevare il ritardo colpevole delle Autorità che dovrebbero
essere preposte alla prevenzione nella
tutela della salute dei cittadini, la
stessa Diffida ammette sostanzialmente nelle sue premesse che nonostante dalle
relazioni semestrali inviate a Provincia ed Arpal (prot. 1316/U/11 del
14/09/2011; prot. 469/U/12 del 15/03/2012; prot. 880/U/13 del 18/09/2013; prot.
190/AU/14 del 26/03/2014) emergessero violazioni dei limiti di emissioni
odorigene, è solo dopo il ricevimento degli atti di protesta dei cittadini in
data primo luglio 2014 (vedi esposto QUI) che la Provincia decide di attivarsi seriamente nell’ambito delle proprie
funzioni. Afferma infatti nella sue premesse la Diffida che: “......vista la nota prot. 32371 del 01/07/2014 con cui il Dirigente del Settore
3 riferisce di problematiche inerenti l’impianto in oggetto segnalate dai
residenti e richiede un controllo sistematico al fine di determinare la
conformità della gestione alle autorizzazioni rilasciate”...... la Provincia esamina
le relazioni periodiche degli anni precedenti sopra citate e finalmente decide
di applicare la legge cioè l’articolo 208 del DLgs 152/2006 sopra citato.
Sottolineato
quindi l’ennesimo superficiale ritardo delle Amministrazioni pubbliche spezzine
in materia di tutela dell’ambiente e della salute, andiamo a vedere il
contenuto della diffida…....
IL CONTENUTO
DELLA DIFFIDA DELLA PROVINCIA DELLA SPEZIA
La
Diffida della Provincia della Spezia parte dal campionamento delle emissioni
odorigene dalla quale sono emersi numerosi e reiterati superamenti dei limiti
stabiliti dalla determina dirigenziale del 2009. Non solo ma sempre secondo le
premesse della Diffida la Provincia (ora
anche qui un po in ritardo a mio avviso
cioè solo sulla base del rapporto
dell'Aprile 2014) rileva che: “la mancanza dei valori
di tutti i punti di rilievo impedisce di verificare se il trend di peggioramento
sia effettivamente stato corretto”.
Sulla
base di queste premesse la Provincia della Spezia diffida i gestori dell’impianto
di trattamento rifiuti:
1. a produrre, entro due giorni dalla data di notifica
della diffida, il completamento dei valori di emissioni odorigene per tutti i
punti di rilievo puntuali al fine verificare se il trend di peggioramento delle
emissioni sia stato corretto;
2. ad effettuare, entro trenta giorni dalla data di
notifica della diffida, idonei interventi di manutenzione sul biofiltro in modo
da garantire il rispetto del limite di emissione odorigena prescrizioni già
prevista nella Determinazione
Dirigenziale n°12/2009 (200 u.o./m3[1])
in tutti i punti di campionamento.
LIMITI DELLA
DIFFIDA DELLA PROVINCIA DELLA SPEZIA
1. Come ho già rilevato
sopra, la Diffida arriva in ritardo nonostante i presupposti per agire da un
punto di vista amministrativo fosse presenti almeno dal 2012, vedi sopra in
questo post.
2. La Diffida non affronta
minimamente un'altra importante violazione delle prescrizioni autorizzatorie a
questo impianto. Violazione rilevata nel secondo esposto dei cittadini dell’inizio
luglio 2014. Qui mi riferisco alla
prescrizione contenuta nella Determina dirigenziale Settore Tutela
Ambientale della Provincia della Spezia n. 170 del 2005 che
ha autorizzato l’impianto in oggetto prevedeva: “……2.2.1 in
ottemperanza alla Deliberazione della Giunta Regionale n. 851 del 02.08.2004:……
la realizzazione della rete fognaria di connessione all'impianto di
depurazione, che sarà opportunamente potenziato, dovrà essere contestuale alla
realizzazione dell'impianto;…”.
3. è mancato totalmente in
questa vicenda e continua a mancare tutt’ora nonostante la Diffida l’applicazione
di un modello di coinvolgimento attivo della cittadinanza colpita dalle emissioni odorigene dell’impianto
in questione. Basterebbe applicare quanto previsto per le emissioni da impianti
esistenti dalla delibera della Regione Lombardia (vedi
QUI), si veda in particolare l’allegato 3 di questa
delibera Lombarda.
CONCLUSIONI
Secondo
la sopra citata delibera della Regione Lombardia: “Il perdurare in una determinata area di un disturbo olfattivo innesca
spesso le proteste dei cittadini. Queste non devono essere soffocate o
scoraggiate: secondo la strategia proposta, le segnalazioni di disturbo
olfattivo devono raccolte in modo ordinato e proficuo, incanalato in percorsi
istituzionali, affinchè il contenimento
del disturbo stesso sia rapido ed efficace”
Esiste
una normativa simile in Regione Liguria? No evidentemente la giunta Burlando ha
avuto altro da fare in questi anni……. Vedi
ad esempio QUI !
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