venerdì 22 agosto 2014

Sito di Pitelli: il Sindaco rispetti la mozione del consiglio comunale

Il Consiglio Comunale della Spezia ha approvato lo scorso 7 luglio una mozione (per il testo completo vedi  QUI) sullo stato della bonifica del sito di Pitelli dopo la sua declassificazione a sito di interesse regionale.
La mozione presentata dalla  consigliera Frijia è stata approvata dal consiglio anche grazie alla astensione del gruppo consiliare del PD compreso quella del Sindaco. Si è trattato di una astensione tecnica del gruppo PD ma nella sostanza è stata una approvazione.

È passato oltre 1 mese da quella approvazione ma l’Amministrazione Federici non ha ancora attivato alcuno degli impegni contenuti nella mozione, anzi non ne ha proprio più parlato come se la mozione non esistesse.

Eppure l’analisi che sottendeva quella mozione continua ad avere nuovi riscontri nei fatti relativi sia in relazione al sito di Pitelli (ritrovamenti di rifiuti non ancora caratterizzati nella parte a terra del sito) sia con riferimento alla diatriba della declassificazione del sito di Pitelli, insieme ad altri, da sito di interesse nazionale (competenza del Ministero dell’Ambiente) a sito di interesse regionale (competenza di Regione e Comune).

L’ultima notizia è che il Ministero dell’Ambiente ha nel 2014 fortemente accelerato le procedure di bonifiche dei siti di bonifica restati alla sua competenza: tenendo una conferenza al giorno e predisponendo ben 62 decreti di cui ben 51 di approvazione di progetti di bonifica. Si conferma quindi da me sostenuto da tempo e cioè che i ritardi nella bonifica dei siti di interesse nazionale non dipendevano dalla “burocrazia” della normativa su questi siti ma da scelte politiche ben precise. 

Il rischio quindi è che la burocrazia regionale e locale, non meno micidiale di quella statale, blocchi la bonifica del sito che resta comunque molto in ritardo come ho ampiamente spiegato in questa relazione riportata QUI.



GLI IMPEGNI DEL SINDACO FEDERICI DOPO LA MOZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE
Tutto questo rende ancor più necessario l’attuazione degli impegni contenuti nella mozione approvata dal Consiglio Comunale. In particolare questa mozione

1. Attivare tutti i mezzi a sua disposizione per fare chiarezza su quanto sta emergendo dagli ultimi ritrovamenti di stoccaggi abusivi utilizzando anche i poteri di massima autorità sanitaria sul territorio comunale
2. avviare, con la collaborazione di Regione Liguria, Provincia ed Arpal una immediata campagna di monitoraggio integrativa di quella svolta fino a ora, a partire dalle aree ancora non caratterizzate,  utilizzando strumenti geodiagnostici adeguati
3. convocare la conferenza dei servizi prevista dalla vigente normativa anche per i siti di interesse regionale al fine di valutare la revisione/integrazione dell’attuale caratterizzazione (verifica dei livelli di inquinamento) anche alla luce della campagna di cui al punto 1
4. promuovere la elaborazione ed approvazione di apposito accordo di programma per l’avvio della caratterizzazione delle aree militari interne al sito di Pitelli, verificando anche l’opportunità di utilizzare nel caso di mancata risposta da parte dei Ministeri competenti (Difesa ed Ambiente) nonché delle autorità militari competenti anche i poteri di ordinanza che la legge riconosce anche per l’inquinamento delle aree militari nel momento in cui questo possa produrre un danno all’ambiente e alla salute del territorio comunale circostante
5. richiedere progetti di caratterizzazione delle aree che ancora non sono state oggetto di tale azione (es. Campetto)
6. costituire con la Regione Liguria ed altre autorità ed enti competenti, in tempi brevi dalla approvazione della presente mozione,   un apposito tavolo di lavoro finalizzato  
6.1. a predisporre un piano tecnico e finanziario, anche attraverso il reperimento di risorse private, oltre a quelle regionali, nazionali e comunitarie: utilizzando tutte le procedure di semplificazione che la normativa ha introdotto da anni per il coinvolgimenti dei privati nelle attività di bonifica. Il piano dovrà essere finalizzato a sostenere il completamento della caratterizzazione del sito e la bonifica dello stesso utilizzando un programma di interventi per scenari tecnici ed economici
6.2. verificare in tempi brevissimi (due settimane al massimo) se la norma introdotta dal comma 9 articolo 13 del Decreto Legge 91/2014 che estende l’utilizzo delle somme stanziate dal fondo previsto dalla legge di stabilità 2014 (combinato disposto commi 6 e 7 articolo 1) non solo ai siti di bonifica di interesse nazionale ma anche a quelli che contengano inquinamento da amianto, sia applicabile almeno in parte al sito di Pitelli sia pure nella attuale classificazione di sito di interesse regionale. 
7. verificare e monitorare l’attuazione di quanto richiesto entro 1 anno, e comunque prima della scadenza del mandato dell’attuale Giunta regionale, e in caso di inadempienza da parte della Regione Liguria l’attivazione di un percorso per il rientro del Sito di Pitelli negli elenchi dei siti di bonifica di interesse nazionale. 


Come si vede i punti seguenti avrebbero già dovuto essere rispettati e cioè:
Punto 1: attivare i poteri di autorità sanitaria del sindaco per la valutazione dello stato degli interramenti non ancora caratterizzati
Punto 2: avviare la campagna straordinaria con strumenti non troppo invasivi (geomagnetometri) per verificare nuovi interramenti abusivi
Punto 4: avviare la predisposizione di un protocollo per la caratterizzazione delle aree militari del sito
Punto 6.1:  avviare tavolo tecnico con la Regione per predisporre piano finanziario per l’avvio della bonifica del sito.



CONCLUSIONI  
Considerata la importanza di questi impegni a carico del Sindaco,  penso che i Consiglieri Comunali dovrebbero attivarsi, al più presto,  per farli rispettare arrivando, se occorre, anche a coinvolgere il Prefetto di Spezia,  affinchè utilizzi la sua funzione  di vigilanza sul regolare funzionamento degli enti locali elettivi.

Senza dimenticare che sulla declassificazione pende sia pure per ora solo indirettamente la sentenza del TAR Lazio che ha motivato il contrasto del decreto che ha declassificato i siti di interesse nazionale, con  i criteri ex lege per definire tali siti, vedi  QUI.





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