Il Consiglio Comunale della Spezia ha
approvato lo scorso 7 luglio una mozione (per il testo completo vedi QUI) sullo stato della bonifica del sito di
Pitelli dopo la sua declassificazione a sito di interesse regionale.
La mozione presentata dalla consigliera Frijia è stata approvata dal
consiglio anche grazie alla astensione del gruppo consiliare del PD compreso
quella del Sindaco. Si è trattato di una astensione tecnica del gruppo PD ma
nella sostanza è stata una approvazione.
È passato oltre 1 mese da quella
approvazione ma l’Amministrazione Federici non ha ancora attivato alcuno degli
impegni contenuti nella mozione, anzi non ne ha proprio più parlato come se la
mozione non esistesse.
Eppure l’analisi che sottendeva quella
mozione continua ad avere nuovi riscontri nei fatti relativi sia in relazione al
sito di Pitelli (ritrovamenti di rifiuti non ancora caratterizzati nella parte
a terra del sito) sia con riferimento alla diatriba della declassificazione del
sito di Pitelli, insieme ad altri, da sito di interesse nazionale (competenza
del Ministero dell’Ambiente) a sito di interesse regionale (competenza di
Regione e Comune).
L’ultima notizia è che il Ministero dell’Ambiente
ha nel 2014 fortemente accelerato le procedure di bonifiche dei siti di
bonifica restati alla sua competenza: tenendo una conferenza al giorno e
predisponendo ben 62 decreti di cui ben 51 di approvazione di progetti di
bonifica. Si conferma quindi da me sostenuto da tempo e cioè che i ritardi
nella bonifica dei siti di interesse nazionale non dipendevano dalla “burocrazia”
della normativa su questi siti ma da scelte politiche ben precise.
Il rischio quindi è che la burocrazia
regionale e locale, non meno micidiale di quella statale, blocchi la bonifica
del sito che resta comunque molto in ritardo come ho ampiamente spiegato in
questa relazione riportata QUI.
GLI IMPEGNI DEL SINDACO FEDERICI DOPO LA MOZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE
Tutto questo rende ancor più necessario
l’attuazione degli impegni contenuti nella mozione approvata dal Consiglio
Comunale. In particolare questa mozione
1. Attivare
tutti i mezzi a sua disposizione per fare chiarezza su quanto sta emergendo
dagli ultimi ritrovamenti di stoccaggi abusivi utilizzando anche i poteri di
massima autorità sanitaria sul territorio comunale
2. avviare,
con la collaborazione di Regione Liguria, Provincia ed Arpal una immediata
campagna di monitoraggio integrativa di quella svolta fino a ora, a partire
dalle aree ancora non caratterizzate, utilizzando strumenti
geodiagnostici adeguati
3. convocare
la conferenza dei servizi prevista dalla vigente normativa anche per i siti di
interesse regionale al fine di valutare la revisione/integrazione dell’attuale
caratterizzazione (verifica dei livelli di inquinamento) anche alla luce della
campagna di cui al punto 1
4. promuovere
la elaborazione ed approvazione di apposito accordo di programma per l’avvio
della caratterizzazione delle aree militari interne al sito di Pitelli,
verificando anche l’opportunità di utilizzare nel caso di mancata risposta da
parte dei Ministeri competenti (Difesa ed Ambiente) nonché delle autorità
militari competenti anche i poteri di ordinanza che la legge riconosce anche
per l’inquinamento delle aree militari nel momento in cui questo possa produrre
un danno all’ambiente e alla salute del territorio comunale circostante
5. richiedere progetti di caratterizzazione delle aree
che ancora non sono state oggetto di tale azione (es. Campetto)
6. costituire
con la Regione Liguria ed altre autorità ed enti competenti, in tempi brevi
dalla approvazione della presente mozione, un apposito tavolo di
lavoro finalizzato
6.1. a predisporre un piano tecnico e
finanziario, anche attraverso il reperimento di risorse private, oltre a quelle
regionali, nazionali e comunitarie: utilizzando tutte le procedure di
semplificazione che la normativa ha introdotto da anni per il coinvolgimenti
dei privati nelle attività di bonifica. Il piano dovrà essere finalizzato a
sostenere il completamento della caratterizzazione del sito e la bonifica dello
stesso utilizzando un programma di interventi per scenari tecnici ed economici
6.2. verificare in tempi brevissimi (due
settimane al massimo) se la norma introdotta dal comma 9 articolo 13 del
Decreto Legge 91/2014 che estende l’utilizzo delle somme stanziate dal fondo
previsto dalla legge di stabilità 2014 (combinato disposto commi 6 e 7 articolo
1) non solo ai siti di bonifica di interesse nazionale ma anche a quelli che
contengano inquinamento da amianto, sia applicabile almeno in parte al sito di
Pitelli sia pure nella attuale classificazione di sito di interesse
regionale.
7. verificare
e monitorare l’attuazione di quanto richiesto entro 1 anno, e comunque prima
della scadenza del mandato dell’attuale Giunta regionale, e in caso di
inadempienza da parte della Regione Liguria l’attivazione di un percorso per il
rientro del Sito di Pitelli negli elenchi dei siti di bonifica di interesse
nazionale.
Come si vede i punti seguenti avrebbero
già dovuto essere rispettati e cioè:
Punto 1: attivare i poteri di autorità
sanitaria del sindaco per la valutazione dello stato degli interramenti non
ancora caratterizzati
Punto 2: avviare la campagna straordinaria
con strumenti non troppo invasivi (geomagnetometri) per verificare nuovi
interramenti abusivi
Punto 4: avviare la predisposizione di
un protocollo per la caratterizzazione delle aree militari del sito
Punto 6.1: avviare tavolo tecnico con la Regione per
predisporre piano finanziario per l’avvio della bonifica del sito.
CONCLUSIONI
Considerata la importanza di questi
impegni a carico del Sindaco, penso che i Consiglieri Comunali dovrebbero attivarsi, al più presto, per farli
rispettare arrivando, se occorre, anche a coinvolgere il Prefetto di Spezia, affinchè utilizzi la sua funzione di vigilanza sul regolare funzionamento degli
enti locali elettivi.
Senza dimenticare che sulla
declassificazione pende sia pure per ora solo indirettamente la sentenza del
TAR Lazio che ha motivato il contrasto del decreto che ha declassificato i siti
di interesse nazionale, con i criteri ex
lege per definire tali siti, vedi QUI.
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