Dopo la sconfitta in consiglio di stato su Piazza
Verdi e la sentenza del TAR Lazio che ha annullato il decreto che declassifica
i siti di bonifica di interesse nazionale, il Sindaco Federici, con il suo
nuncius personale assessore Ruggia, ha proposto una specie di "sceneggiata partecipativa" sulla collocazione della fontana di Piazza Europa.......
In questo post voglio ricordare
a tutti cosa le Amministrazioni spezzine di centro sinistra in questi 15 anni
hanno sfatto o non hanno fatto in materia di trasparenza e
partecipazione.....
Lo voglio ricordare non per fare polemica ma perché solo
con una profonda autocritica sul passato oltre che sul presente chi
amministra questa città potrà cambiare il modo di governare rendendolo più
trasparente e partecipato ma anche più efficiente….perchè credo sia sotto gli
occhi di tutti che la logica autoritaria del Sindaco Federici e della sua
Amministrazione non abbia fino ad ora prodotto neppure risultati concreti.
UNA SINTETICA RICOSTRUZIONE STORICA DEI PERCORSI PARTECIPATIVI DELLA NOSTRA CITTÀ
Analizziamo i percorsi partecipativi
avviati, almeno formalmente nel nostro territorio, dalle ultime tre
amministrazioni (Pagano prima e Federici ora):
Percorso di Agenda XXI (anno 2001)
Si tratta di un percorso di
coinvolgimento della comunità locale spezzina avviato nel 2000 e concluso nel
2001 con un Piano di Azione condiviso dal Forum dei partecipanti al percorso.
Per il testo completo del Piano (di
seguito PianoA21) vedi QUI.
Andiamo a vedere i più
importanti obiettivi del Piano e vediamo se le Amministrazioni succedutesi dal 2001 in poi le hanno rispettati:
1. Piano risanamento acustico aree
portuali e retro portuali (pag. 45 Piano A21):MAI AVVIATO
2. Revisione della classificazione
acustica del Porto commerciale da quella più permissiva (zona industriale) a
quella con limiti di rumore più stringenti (zone ad alte intensità urbana) vedi
pagina 53 del Piano A21: MAI REALIZZATA
3. Piano di Risanamento acustico
che interessi l’intero territorio comunale, supportato da una valutazione
aggiornata del clima acustico della città (pagina 54 Piano A21):MAI REALIZZATO
4. Obiettivi di mobilità
sostenibile: Car sharing cioè auto collettive, car pooling cioè auto private
condivise, servizi flessibili come servizi a chiamata e
servizi di taxi collettivo, mobility manager pubblico,
servizio di TPL più sostenibile, più accessibile, più confortevole e più
competitivo con il mezzo privato, estensione piste ciclabili, promozione
servizio trasporto marittimo, riorganizzazione del servizio FS in funzione di
un servizio metropolitano etc. (pag. 55-61 Piano A21): MAI REALIZZATI
5. Studio di sostenibilità
ambientale degli interventi sulle infrastrutture per la mobilità e degli
interventi di trasformazione urbanistica e partecipazione della comunità locale
alla definizione degli interventi (pag. 81-82 Piano A21). MAI REALIZZATO,
basti pensare agli interventi sul porto commerciale, sul waterfront, sulle
varianti al PUC, sulla realizzazione della nuova ipercoop e relativa viabilità
connessa etc. etc.
6. allaccio di tutti i residenti
spezzini al sistema di depurazione delle acque (pag. 96 Piano A21). MAI
REALIZZATO
7. realizzazione del Parco
dell’arco collinare (pag.133 Piano A21). MAI REALIZZATO
8. raccolta differenziata al 50%
entro il 2003 (pag.242 Piano A21). Siamo nel 2012 e siamo ancora intorno al
30%! NON REALIZZATO
Inchiesta pubblica per la Valutazione di Impatto Ambientale del
PRP (anni 2003-2004)
Era prevista dal Piano di Azione di
Agenda XXI (pag. 233-237). L'Inchiesta proposta prevedeva un
percorso partecipativo disciplinato con apposito regolamento che prevedeva la
possibilità di confrontare scenari alternativi di sviluppo del Porto Commerciale,
figure di Garanzia terze, possibilità di elaborare documenti alternativi da
sottoporre alla valutazione delle autorità competenti, prendere in
considerazione indicatori di valutazione della sostenibilità delle scelte
portuali diversi da quelli proposti dai proponenti del PRP (Autorità Portuale).
In realtà l’Inchiesta si è ridottasolo a qualche riunione senza alcun
rispetto della procedura definita dal Piano di Azione di Agenda XXI. In
particolare non furono rispettati nessuno dei seguenti punti considerati
indispensabili dal Piano di Azione di Agenda XXI:
1. la condivisione delle regole di
funzionamento da parte dei soggetti partecipanti
2. la formalizzazione e registrazione di
tutti i contributi (con verbalizzazione condivisa) ad opera di un ufficio di presidenza
rappresentativo dei diversi soggetti portatori di interesse
3. la pubblicizzazione del percorso
nelle sue varie fasi e la divulgazione attiva delle informazioni scaturite nei
confronti di tutti i cittadini potenzialmente interessati
4. la possibilità per tutti i
soggetti di proporre scenari alternativi e poterli analizzare tramite
l’adeguato supporto tecnico scientifico
5. l’integrazione di questi e delle
relative indagini nello Studio di Impatto Ambientale attraverso l’adozione di
una metodologia che operi per scenari alternativi e tramite la redazione di un
Bilancio Ambientale, Economico e Sociale,
Osservatorio bonifiche sito Pitelli (anni 2001-2002)
Previsto dal Piano di Azione di Agenda
XXI (pag. 274-275) doveva monitorare lo stato di attuazione della bonifica del
sito di Pitelli (sia a terra che a mare). I rappresentanti degli
ambientalisti non sono mai stati messi in condizione di partecipare attivamente
ai lavori dell’osservatorio visto che la documentazione era fornita in ritardo
rispetto alle date fissate per le riunioni della Conferenza dei Servizi presso
il Ministero dell’Ambiente. Inoltre, l'Osservatorio, non venne mai riunito per
affrontare il secondo obiettivo per cui era nato: “ valutare tutte le
procedure amministrative che hanno portato al grave inquinamento del sito. La
valutazione delle suddette procedure amministrative dovrà avere la finalità
d’individuare i nuovi modelli di organizzazione dell’amministrazione comunale
(ma anche degli enti pubblici coinvolti) ed evitare che vicende come Pitelli e
l’area IP nel futuro possano ricrearsi.” (citazione dal testo del Piano di
Azione di A21)
Osservatorio Acam (anno 2003)
Questo osservatorio doveva servire per
garantire una funzione di controllo e di indirizzo, da parte delle associazioni
ambientaliste e dei consumatori, sulla gestione di Acam. Inutile dire che
l’Osservatorio non funzionò mai se non come mera cassa di risonanza delle
scelte che autonomamente il management di Acam decideva in separata sede.
Addirittura per rendere difficile la partecipazione dei membri della società
civile le riunioni venivano convocate al mattino di giorno feriale. In generale
l'Osservatorio è stato gestito da Acam in completo contrasto con quanto
indicato dal Protocollo istitutivo, secondo il quale, l'Osservatorio avrebbe
dovuto: “elaborare indirizzi, linee guida e sviluppare il confronto sulle
seguenti attività ed aree di intervento di ACAM: politiche e strumenti di
gestione ambientale innovativi (bilanci ambientali, ecocertificazioni, rapporti
ambientali, ecc.), strumenti gestionali dell’attività aziendale di ACAM
(contratto di servizio ed eventuali revisioni, stato di attuazione del
contratto, carta dei servizi, programmi pluriennali di sviluppo), modalità di
gestione e monitoraggio degli impianti tecnologici eserciti da ACAM e/o sue partecipate”
Osservatorio bonifica area ex IP (proposto nel 2005 e nel 2007)
Questo osservatorio non è mai partito ne
durante la sindacatura di Pagano ne in quella di Federici nonostante che
quest’ultimo lo avesse messo nel suo programma elettorale. Ci furono
degli incontri per costituirlo ma venne il veto dei nuovi proprietari dell’area
(la società Elios) che voleva decidere da sola quali fossero i consulenti
tecnici degli ambientalisti all’interno dell’Osservatorio! Il Sindaco Pagano
subì passivamente questo ricatto pur convocando un paio di incontri
informali, il Sindaco Federici rimosse completamente la realizzazione
dell'Osservatorio: la realizzazione dell'ipercoop incombeva..... altro che
partecipazione!
Il Tavolo di confronto sull'attuazione del PRP (partito nel 2008)
Previsto da un ordine del giorno
addirittura del Consiglio Regionale. Si è riunito, in tre anni, qualche volta
solo per approvare il proprio regolamento di funzionamento. Su come doveva
funzionare e su come non ha funzionato e perché vedi QUI
Confronto sulla nuova AIA alla centrale Enel
Anche qui nonostante le continue
richieste di associazioni ambientaliste e poi dall’estate del 2011 da parte del
Comitato Speziavialdacarbone non si è mai avviato alcun confronto. Anzi lo
stesso Sindaco Federici quando la scorsa estate incontrò il Comitato
spudoratamente affermò: “sull’enel abbiamo lavorato sotto traccia in questi
anni”! Infatti l'unica assemblea pubblica relativa alla procedura di nuova
autorizzazione della centrale (la c.d AIA) è stata organizzata dal Comitato di
cittadini Speziaviadalcarbone!
Per un approfondimento su come si poteva
svolgere il confronto e su come non si è svolto vedi QUI.
Confronto sul nuovo Waterfront.
Qui si è toccato il fondo della chiusura
totale, al confronto con i cittadini e la comunità spezzina, da parte del
Sindaco Federici. L'unica assemblea in cui è stato possibile presentare idee
progettuali e un metodo di decisione alternativo a quello di Autorità Portuale
e Comune è stato organizzato dalle associazioni ambientaliste..... per il resto
solo assemblee di comunicazione unilaterale della proposta ufficiale!
I percorsi partecipativi fantasma
L’Amministrazione
nel Rapporto del Sole 24ore su Ecosistema Urbano ha indicato come proprio fiore
all’occhiello i percorsi partecipativi su:
- piano urbano del traffico,
- piano energetico comunale,
- piano di azione per la energia sostenibile,
- piano di zoonizzazioni acustica.
Ovviamente nessuno di questi strumenti di pianificazione programmazione è stato supportato da percorsi partecipativi veri cioè strutturati, regolamentati, supportati economicamente ed organizzativamente.
- piano urbano del traffico,
- piano energetico comunale,
- piano di azione per la energia sostenibile,
- piano di zoonizzazioni acustica.
Ovviamente nessuno di questi strumenti di pianificazione programmazione è stato supportato da percorsi partecipativi veri cioè strutturati, regolamentati, supportati economicamente ed organizzativamente.
I percorsi partecipativi a “babbo morto”
Un
esempio clamoroso di questi tipi di “percorsi” è quello di Piazza Verdi.
In data 14/12/2009 il Consiglio Comunale
approvò a larga maggioranza un ordine del giorno che affermava:“ Impegna
il Sindaco ….. A trovare le forme con cui aprire, prima della stesura del
progetto definitivo, una fase partecipativa del consiglio comunale e della città,
affinché la comunità cittadina possa esprimersi sulla sistemazione futura di
piazza Verdi a cui la comunità stessa, guarda con grande interesse”.
Peccato che di tale percorso partecipativo non si è mai avuto riscontro prima
della selezione del progetto avvenuta il 4 febbraio 2010!
D’altronde come peraltro ha dichiarato
lo stesso Sindaco Federici in Consiglio Comunale l’11 luglio 2013 (vedi QUI, pagine 3 e 4):
2. i cittadini sono stati coinvolti
in un convegno di presentazione del progetto ormai vincitore,
3. gli altri progetti partecipanti
sono stati esposti a concorso ormai chiuso da tempo.
Nessun commento:
Posta un commento