lunedì 28 luglio 2014

Partecipazione: sfatti - misfatti delle giunte di centro sinistra a Spezia

Dopo la sconfitta in consiglio di stato su Piazza Verdi e la sentenza del TAR Lazio che ha annullato il decreto che declassifica i siti di bonifica di interesse nazionale, il Sindaco Federici, con il suo nuncius personale assessore Ruggia, ha proposto una specie di "sceneggiata partecipativa" sulla collocazione della fontana di Piazza Europa.......

In questo post voglio ricordare a tutti cosa le Amministrazioni spezzine di centro sinistra in questi 15 anni hanno sfatto o non hanno fatto in materia di trasparenza e partecipazione.....  
Lo voglio ricordare non per fare polemica ma perché solo con una profonda autocritica sul passato oltre che sul presente chi amministra questa città potrà cambiare il modo di governare rendendolo più trasparente e partecipato ma anche più efficiente….perchè credo sia sotto gli occhi di tutti che la logica autoritaria del Sindaco Federici e della sua Amministrazione non abbia fino ad ora prodotto neppure risultati concreti.



UNA SINTETICA RICOSTRUZIONE STORICA DEI PERCORSI PARTECIPATIVI  DELLA NOSTRA  CITTÀ
Analizziamo i percorsi partecipativi avviati, almeno formalmente nel nostro territorio, dalle ultime tre amministrazioni (Pagano prima e Federici ora):

Percorso di Agenda XXI (anno 2001)
Si tratta di un percorso di coinvolgimento della comunità locale spezzina avviato nel 2000 e concluso nel 2001 con un Piano di Azione condiviso dal Forum dei partecipanti al percorso.
Per il testo completo del Piano (di seguito PianoA21) vedi QUI

Andiamo a vedere i più importanti obiettivi del Piano e vediamo se le Amministrazioni succedutesi dal 2001 in poi le hanno rispettati:
1. Piano risanamento acustico aree portuali e retro portuali (pag. 45 Piano A21):MAI AVVIATO
2. Revisione della classificazione acustica del Porto commerciale da quella più permissiva (zona industriale) a quella con limiti di rumore più stringenti (zone ad alte intensità urbana) vedi pagina 53 del Piano A21:  MAI REALIZZATA
3. Piano di Risanamento acustico che interessi l’intero territorio comunale, supportato da una valutazione aggiornata del clima acustico della città (pagina 54 Piano A21):MAI REALIZZATO
4. Obiettivi di mobilità sostenibile:  Car sharing cioè auto collettive, car pooling cioè auto private condivise,  servizi flessibili come servizi a chiamata e servizi di taxi collettivo, mobility manager pubblico,  servizio di TPL più sostenibile, più accessibile, più confortevole e più competitivo con il mezzo privato, estensione piste ciclabili, promozione servizio trasporto marittimo, riorganizzazione del servizio FS in funzione di un servizio metropolitano etc. (pag. 55-61 Piano A21): MAI REALIZZATI
5. Studio di sostenibilità ambientale degli interventi sulle infrastrutture per la mobilità e degli interventi di trasformazione urbanistica e partecipazione della comunità locale alla definizione degli interventi (pag. 81-82 Piano A21). MAI REALIZZATO, basti pensare agli interventi sul porto commerciale, sul waterfront, sulle varianti al PUC, sulla realizzazione della nuova ipercoop e relativa viabilità connessa etc. etc.
6. allaccio di tutti i residenti spezzini al sistema di depurazione delle acque (pag. 96 Piano A21). MAI REALIZZATO
7. realizzazione del Parco dell’arco collinare (pag.133 Piano A21). MAI REALIZZATO 
8. raccolta differenziata al 50% entro il 2003 (pag.242 Piano A21). Siamo nel 2012 e siamo ancora intorno al 30%! NON REALIZZATO 

Inchiesta pubblica per la Valutazione di Impatto Ambientale del PRP (anni 2003-2004)
Era prevista dal Piano di Azione di Agenda XXI (pag. 233-237).  L'Inchiesta proposta  prevedeva un percorso partecipativo disciplinato con apposito regolamento che prevedeva la possibilità di confrontare scenari alternativi di sviluppo del Porto Commerciale, figure di Garanzia terze, possibilità di elaborare documenti alternativi da sottoporre alla valutazione delle autorità competenti, prendere in considerazione indicatori di valutazione della sostenibilità delle scelte portuali diversi da quelli proposti dai proponenti del PRP (Autorità Portuale). In realtà l’Inchiesta si è ridottasolo a qualche riunione senza alcun rispetto della procedura definita dal Piano di Azione di Agenda XXI. In particolare non furono rispettati nessuno dei seguenti punti considerati indispensabili dal Piano di Azione di Agenda XXI:
1. la condivisione delle regole di funzionamento da parte dei soggetti partecipanti
2. la formalizzazione e registrazione di tutti i contributi (con verbalizzazione condivisa) ad opera di un ufficio di presidenza rappresentativo dei diversi soggetti portatori di interesse
3. la pubblicizzazione del percorso nelle sue varie fasi e la divulgazione attiva delle informazioni scaturite nei confronti di tutti i cittadini potenzialmente interessati
4. la possibilità per tutti i soggetti di proporre scenari alternativi e poterli analizzare tramite l’adeguato supporto tecnico scientifico
5. l’integrazione di questi e delle relative indagini nello Studio di Impatto Ambientale attraverso l’adozione di una metodologia che operi per scenari alternativi e tramite la redazione di un Bilancio Ambientale, Economico e Sociale,

Osservatorio bonifiche sito Pitelli (anni 2001-2002)
Previsto dal Piano di Azione di Agenda XXI (pag. 274-275) doveva monitorare lo stato di attuazione della bonifica del sito di Pitelli (sia a terra che a mare).  I rappresentanti degli ambientalisti non sono mai stati messi in condizione di partecipare attivamente ai lavori dell’osservatorio visto che la documentazione era fornita in ritardo rispetto alle date fissate per le riunioni della Conferenza dei Servizi presso il Ministero dell’Ambiente. Inoltre, l'Osservatorio, non venne mai riunito per affrontare il secondo obiettivo per cui era nato: “ valutare tutte le procedure amministrative che hanno portato al grave inquinamento del sito. La valutazione delle suddette procedure amministrative dovrà avere la finalità d’individuare i nuovi modelli di organizzazione dell’amministrazione comunale (ma anche degli enti pubblici coinvolti) ed evitare che vicende come Pitelli e l’area IP nel futuro possano ricrearsi.” (citazione dal testo del Piano di Azione di A21)

Osservatorio Acam (anno 2003)
Questo osservatorio doveva servire per garantire una funzione di controllo e di indirizzo, da parte delle associazioni ambientaliste e dei consumatori, sulla gestione di Acam. Inutile dire che l’Osservatorio non funzionò mai se non come mera cassa di risonanza delle scelte che autonomamente il management di Acam decideva in separata sede. Addirittura per rendere difficile la partecipazione dei membri della società civile le riunioni venivano convocate al mattino di giorno feriale. In generale l'Osservatorio è stato gestito da Acam in completo contrasto con quanto indicato dal Protocollo istitutivo, secondo il quale, l'Osservatorio avrebbe dovuto: “elaborare indirizzi, linee guida e sviluppare il confronto sulle seguenti attività ed aree di intervento di ACAM: politiche e strumenti di gestione ambientale innovativi (bilanci ambientali, ecocertificazioni, rapporti ambientali, ecc.), strumenti gestionali dell’attività aziendale di ACAM (contratto di servizio ed eventuali revisioni, stato di attuazione del contratto, carta dei servizi, programmi pluriennali di sviluppo), modalità di gestione e monitoraggio degli impianti tecnologici eserciti da ACAM e/o sue partecipate”

Osservatorio bonifica area ex IP (proposto nel 2005 e nel 2007)
Questo osservatorio non è mai partito ne durante la sindacatura di Pagano ne in quella di Federici nonostante che quest’ultimo lo avesse messo nel suo programma elettorale.  Ci furono degli incontri per costituirlo ma venne il veto dei nuovi proprietari dell’area (la società Elios) che voleva decidere da sola quali fossero i consulenti tecnici degli ambientalisti all’interno dell’Osservatorio! Il Sindaco Pagano subì passivamente questo ricatto pur convocando un paio di incontri informali,  il Sindaco Federici rimosse completamente la realizzazione dell'Osservatorio: la realizzazione dell'ipercoop incombeva..... altro che partecipazione!  

Il Tavolo di confronto sull'attuazione del PRP (partito nel 2008)
Previsto da un ordine del giorno addirittura del Consiglio Regionale. Si è riunito, in tre anni, qualche volta solo per approvare il proprio regolamento di funzionamento. Su come doveva funzionare e su come non ha funzionato e perché vedi QUI 

Confronto sulla nuova AIA alla centrale Enel 
Anche qui nonostante le continue richieste di associazioni ambientaliste e poi dall’estate del 2011 da parte del Comitato Speziavialdacarbone non si è mai avviato alcun confronto. Anzi lo stesso Sindaco Federici quando la scorsa estate incontrò il Comitato spudoratamente affermò: “sull’enel abbiamo lavorato sotto traccia in questi anni”! Infatti l'unica assemblea pubblica relativa alla procedura di nuova autorizzazione della centrale (la c.d AIA) è stata organizzata dal Comitato di cittadini Speziaviadalcarbone!
Per un approfondimento su come si poteva svolgere il confronto e su come non si è svolto vedi  QUI

Confronto sul nuovo Waterfront.
Qui si è toccato il fondo della chiusura totale, al confronto con i cittadini e la comunità spezzina, da parte del Sindaco Federici. L'unica assemblea in cui è stato possibile presentare idee progettuali e un metodo di decisione alternativo a quello di Autorità Portuale e Comune è stato organizzato dalle associazioni ambientaliste..... per il resto solo assemblee di comunicazione unilaterale della proposta ufficiale!
Sul punto ho scritto ampiamente qui e qui

I percorsi partecipativi fantasma


L’Amministrazione nel Rapporto del Sole 24ore su Ecosistema Urbano ha indicato come proprio fiore all’occhiello i percorsi partecipativi su: 
- piano urbano del traffico, 
- piano energetico comunale, 
- piano di azione per la energia sostenibile, 
- piano di zoonizzazioni acustica
Ovviamente  nessuno di questi strumenti di pianificazione programmazione è stato supportato da  percorsi  partecipativi veri cioè strutturati, regolamentati, supportati economicamente ed organizzativamente. 

I percorsi partecipativi a “babbo morto”
Un esempio clamoroso di questi tipi di “percorsi” è quello di Piazza Verdi.
In data 14/12/2009 il Consiglio Comunale approvò a larga maggioranza un ordine del giorno che affermava:“ Impegna il Sindaco ….. A trovare le forme con cui aprire, prima della stesura del progetto definitivo, una fase partecipativa del consiglio comunale e della città, affinché la comunità cittadina possa esprimersi sulla sistemazione futura di piazza Verdi a cui la comunità stessa, guarda con grande interesse”. Peccato che di tale percorso partecipativo non si è mai avuto riscontro prima della selezione del progetto avvenuta il 4 febbraio 2010!
D’altronde come peraltro ha dichiarato lo stesso Sindaco Federici in Consiglio Comunale l’11 luglio 2013 (vedi QUI, pagine 3 e 4): 
1. la Circoscrizione è stata coinvolta solo dopo la avvenuta selezione del progetto,
2. i cittadini sono stati coinvolti in un convegno di presentazione del progetto ormai vincitore,
3. gli altri progetti partecipanti sono stati esposti a concorso ormai chiuso da tempo.





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