martedì 3 novembre 2015

La qualità dell’aria e le medie “fai da te” del Sindaco Federici

Il Rapporto Ecosistema Urbano 2015 ha rilevato un aumento dei biossidi di azoto nella qualità dell’aria del territorio comunale spezzino. 

Immediatamente è arrivata la smentita dell’Amministrazione Comunale che in comunicato ha testualmente affermato: “è stato un macroscopico errore materiale, commesso dai nostri operatori, nella trasmissione dei dati a Ecosistema Urbano. Invece che fornire come richiestoci la media annuale dei valori di biossido di azoto registrati dalle centraline posizionate sul nostro territorio è stata trasmessa la media dei rilevamenti massimi giornalieri.”

Le cose non stanno così e vi spiego perché....


Se noi andiamo a vedere la normativa sulla qualità dell’aria noteremo che le medie (annuali o come somma delle medie giornaliere) sono legate alle finalità che, il limite stabilito dalla legge per il singolo inquinante, vuole raggiungere.

Quindi ad esempio per rimanere ai biossidi di azoto:
per i valori limite abbiamo  la media di 1 ora e quella annuale (allegato XI al DLgs 155/2010). i valori limite sono quelli che valutano l’inquinamento in termini formali vale a dire se superi i limiti scattano obblighi precisi da parte delle autorità competente per farli tornare dentro i valori di legge

per le soglie di allarme la misurazione avviene sulle tre ore (allegato XII al DLgs 155/2010.  Le soglie di allarme sono i livelli di inquinanti oltre il quale sussiste un  rischio per la salute umana in caso di esposizione di breve durata per la popolazione nel suo complesso ed  il  cui  raggiungimento  impone di adottare provvedimenti immediati

per gli obiettivi di qualità  finalizzati a dimostrare la validità dei dati dei monitoraggi si prendono in considerazione le medie orarie, per tre ore, giornaliere e annuali (allegato I al DLgs 155/2010)

Ma al di la di questo dato quello che lascia sconcertati nella dichiarazione degli amministratori comunali è che  le media annuali vanno bene e non costituiscono “errori materiali” quando il dato fa fare bella figura, mentre quando applicando la legge si dovrebbero prendere in considerazione altre medie allora anche la legge può essere bypassata o comunque seguita solo per la parte di convenienza.

L’esempio in questo senso sono le PM10 le PM2,5 cioè le cosiddette polveri fini sotto una certa soglia di diametro misurato per micron.  Ora  secondo la classifica di Ecosistema Urbano il Comune di Spezia  è messo molto meglio che in quella dei biossidi di azoto. Questo perché il dato fornito in questo caso è quello della media annuale.  Peccato che la normativa (allegato XI al DLgs 155/2010) preveda, per le PM10, limiti da rispettare sia per la media giornaliera che per quella nell’anno civile.

In questo modo vengono fatte le medie annuali su scala comunale cioè la media tra le zone meno inquinate e quelle più inquinate. Soprattutto non si mette al confronto il dato che sarebbe ben più significativo quello del valore medio misurato nell'arco di 24 ore.  Ora oltre ad essere un metodo di rilevazione dei dati assolutamente in contrasto con la legge in materia, la cosa curiosa è che lo stesso Sole 24 ore, che pubblica il Rapporto, già nella presentazione del Rapporto di quattro anni fa, smentiva clamorosamente la logica delle medie su scala comunale, infatti, citando il DLgs 155/2010 in materia di qualità dell’aria, afferma testualmente: “la qualità dell’aria va valutata secondo zone uniformi per carico di emissioni, caratteristiche meteo climatiche e grado di urbanizzazione” (lettera d) comma 4 articolo 1), appunto !



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