È stato resto pubblico il Rapporto Finale (vedi QUI) che il
Comitato della Inchiesta Pubblica sul Piano Spiagge di Marinella di Sarzana ha
predisposto all'interno della procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) di competenza regionale.
Il Comitato è formato dal Presidente nominato dalla
Regione Liguria, da un rappresentante del Comune di Sarzana e da un
rappresentante delle associazioni ambientaliste tradizionali (Legambiente e
Italia Nostra).
Non entro nel merito dei contenuti del Rapporto non
per reticenza ma proprio perché il Rapporto deve essere espressione del
dibattito reale della comunità locale interessata dal Piano, ed anche perché sul
merito, anche da un punto di vista ambientalista, sono state presentate
osservazioni molto ben argomentate come quelle del Comitato Sarzana CHE
BOTTA!.
Le note che seguono vogliono invece analizzare sotto
il profilo metodologico, nei percorsi partecipativi premessa di corretta gestione dei contenuti che emergono dagli stessi, le modalità con le
quali questo Rapporto Finale è stato concluso e comunicato.
Le mie note nascono dalla mia esperienza
professionale in Toscana: ho redatto lo schema di regolamento per l’Inchiesta
Pubblica nelle procedura di VIA di competenza della Regione Toscana (vedi QUI,
da pagina 104, per il regolamento; QUI, da pagina 24, per le linee guida; QUI per l'impostazione generale), ma ho anche partecipato come
commissario o come osservatore sia ad Inchieste Pubbliche legate a procedure di
Valutazione di Impatto Ambientale, che a Percorsi Partecipativi più generali
che a Percorsi di Ascolto Attivo.
Le criticità procedurali andavano sottolineate proprio dal Presidente nella
sua qualità di garante del rispetto delle regole di funzionamento della
Inchiesta al fine di tutelare i diritti dei partecipanti affinché quanto da
loro espresso abbia la possibilità di incidere realmente nel processo di
valutazione e approvazione del Piano. Peraltro
questa lacuna assume un significato ancor più grave alla luce delle dichiarazioni,
su questo voto anticipato del Consiglio Comunale di Sarzana, da parte dell’Ente che ha
avviato la stessa Inchiesta : la Regione
vedi QUI.
Della serie ha
dimostrato di essere più garante dei diritti dei partecipanti la Giunta
Regionale, che nella vicenda è ente autorizzatore tramite la VAS, che il Comitato della Inchiesta Pubblica che invece è il vero Garante o almeno dovrebbero esserlo!
Il secondo
limite, sotto il profilo metodologico, del Rapporto Finale presentato è che
questo contenga sia le dichiarazioni rilasciate dai vari partecipanti alle
Udienze sia le prescrizioni che vengono proposta alla Autorità Competente
regionale per la redazione del Parere Motivato di VAS al Piano Spiagge.
Questo connubio
è anomalo e non rispetta ruoli e
trasparenze del processo di Inchiesta Pubblica.
In particolare
il Rapporto Finale della Inchiesta
va distinto dalle prescrizioni richieste dal Presidente ed eventualmente
condivise dai 2 commissari.
Il Rapporto Finale
della Inchiesta è un bilancio della Inchiesta, la fotografia di quello che è
accaduto nella Inchiesta e della storia della stessa.
Il Parere del Presidente è il punto di
vista solo ed unicamente di quest’ultimo, redatto con il supporto del
Comitato; ma i membri del Comitato non sono obbligati a condividere il
contenuto del Parere ma possono tranquillamente far mettere a verbale un punto
di vista diverso da allegare al Bilancio del Consenso che deve essere inserito
nel Rapporto Finale.
Il Rapporto Finale presentato per l’Inchiesta
sul Piano Spiagge, invece, è un ibrido tra i due documenti e quindi non
garantisce il rispetto di quanto emerso e soprattutto confonde quello che il
Presidente deve inviare come suo punto di vista da quello che emerge dalla
Inchiesta, come se il Parere del Presidente costituisse la sintesi della
Inchiesta e così non deve essere.
Lo ripeto il
Parere è documento di responsabilità del solo Presidente e se condiviso
al massimo del Comitato.
Veniamo ad un terzo limite nel Rapporto Finale presentato. Il Rapporto non deve essere ripartito seguendo solo quanto dichiarato dagli intervenienti ma ricollocando il pensiero di questi ultimi all'interno di schede relative agli elementi per la costruzione della Valutazione ambientale strategica. Come se il Rapporto, per capirci costituisse il Rapporto Ambientale sul Piano Spiagge della Inchiesta Pubblica. vedi allegato C alla legge regionale sulla VAS.
Veniamo ad un terzo limite nel Rapporto Finale presentato. Il Rapporto non deve essere ripartito seguendo solo quanto dichiarato dagli intervenienti ma ricollocando il pensiero di questi ultimi all'interno di schede relative agli elementi per la costruzione della Valutazione ambientale strategica. Come se il Rapporto, per capirci costituisse il Rapporto Ambientale sul Piano Spiagge della Inchiesta Pubblica. vedi allegato C alla legge regionale sulla VAS.
Quindi e per
essere più chiari le analisi dei diversi punti di vista presentati nelle
Udienze e relativi documenti scritti dovevano essere inseriti seguendo l’indice
del Rapporto Ambientale come elencati dall’apposito allegato alla legge
regionale sulla VAS:
1.
DESCRIZIONE DELLO SCHEMA DI PP
2.
DESCRIZIONE DEI PRINCIPALI OBIETTIVI (OBIETTIVI GENERALI) che si pone e delle
linee di sviluppo essenziali e verifica di coerenza con gli obiettivi di
sostenibilità e di protezione e miglioramento ambientale individuati a livello
comunitario, nazionale, regionale, locale (COERENZA ESTERNA).
3.
DESCRIZIONE DEL PROCESSO PARTECIPATIVO
4.
ASPETTI PERTINENTI DELLO STATO ATTUALE DELL'AMBIENTE
5.
DEFINIZIONE DI OBIETTIVI SPECIFICI E DEI RELATIVI TARGET QUALI-QUANTITATIVI
(indicatori)
6.
DESCRIZIONE DELL’OPZIONE “ZERO
7.
SINTESI DELLE ALTERNATIVE DI Piano
8.
VERIFICA DI COERENZA fra le azioni/previsioni costituenti il PP, il quadro di
analisi iniziale (coerenza INTERNA) e gli obiettivi specifici.
9.
INDIVIDUAZIONE DEI POSSIBILI EFFETTI SIGNIFICATIVI SULL'AMBIENTE
10.
DESCRIZIONE DELLE MISURE PREVISTE IN MERITO AL MONITORAGGIO
Invece il
Rapporto fa una sintesi tutta arbitraria di quanto emerso dalla Udienze
affastellando i temi oggetto del Rapporto Ambientale e distinguendoli solo per
singoli partecipanti.
Non è una
questione sofistica quindi quella di
costruire i due documenti nel modo distinto come sopra evidenziato ma è il modo
più trasparente per permettere al valutatore di analizzare distintamente quanto
emerso dalla Inchiesta da quanto ha ritenuto il Presidente di concludere sulla Inchiesta
commissari compresi eventualmente. Infatti in questo modo il Valutatore (la Regione) dovrà esaminare quanto emerso dai vari intervenienti non in modo generale ma punto per punto legando quindi la propria analisi in rapporto ai singoli elementi che devono comporre il Rapporto Ambientale e quindi la valutazione dello stesso espressa con il Parere Motivato finale della Procedura di VAS.
Infatti l'Inchiesta
non è organo istituzionale collegiale e non avrebbe senso ne che si decidesse a maggioranza quale
Rapporto Finale approvare ne che qualcuno, Presidente compreso, effettuasse la
sintesi di quanto emerso.
Infine, quarto limite del Rapporto Finale presentato, manca nel Rapporto Finale la sezione Bilancio del Consenso che costituisce la Descrizione
del livello di consenso raggiunto in merito al livello di criticità
relativamente agli argomenti riportati nel Bilancio delle Osservazioni, emerse
sia nelle Udienza pubbliche svolte che nei documenti depositati dai
partecipanti, e alle relative modalità
di gestione/risoluzione di dette criticità.
Insomma
francamente non ci siamo, riconosco lo sforzo fatto dal Presidente ma credo che
ci siano dei limiti grossi e a mio avviso il Rapporto così come è costruito ad
oggi non dovrebbe essere condiviso dai partecipanti alla Inchiesta.
Ma
questa è una decisione che ovviamente lascio alla autonomia dei partecipanti
alla Udienza Finale.
Rilevo invece, sotto il profilo generale, come gli errori
del Comitato della Inchiesta Pubblica sul Piano Spiagge, siano dovuti anche ad una lacune significativa:
la mancanza di un regolamento regionale tipo e delle relative linee guida
operative, che disciplini almeno i principi e le regole minime da dover
rispettare. Altrimenti tutto viene lasciato in mano alla discrezionalità del
Presidente e/o del Comitato che non sono dei dominus della Inchiesta ma appunto
dei Garanti di regole che non possono essere decise di volta in volta magari a
seconda delle convenienze politiche maggioritarie in un dato territorio.
P.S.
Per capire concretamente come, a mio avviso, dovrebbe essere strutturato un Rapporto Finale della Inchiesta Pubblica, pur ovviamente nelle diversità del contesto in cui l'Inchiesta si svolge, vi invito a leggere questo Rapporto a cui ho partecipato anch'io nella veste di membro del Comitato della Inchiesta Pubblica: vedi QUI.
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