L’AD
di Acam Guadenzio Garavini oltre ad essere un insultatore di cittadini (ottimo
seguace del Sindaco Federici), vedi QUI, è
anche un bugiardo!.
Oggi
sul Secolo XIX rilascia incredibili dichiarazioni totalmente false in relazione
alla gestione dell’impianto trattamento rifiuti di Saliceti nel Comune di
Vezzano Ligure.
Accusa esagerata la mia? No come dimostro di seguito citando documenti e atti ufficiali di
enti pubblici.
Afferma il
Sig. Garavini
“non c’è stato
superamento dei limiti delle emissioni odorigene”
Afferma La Diffida della Provincia dello scorso 5 agosto 2014, determina n. 560:
Nella relazione
periodica prot. 469/U/12 del 15/03/2012 risulta fuori del limite 1 punto
Nella relazione
periodica prot. 880/U/13 del 18/9/2013 risultavano fuori del limite 3 punti
Nella relazione
periodica prot. 190/AU/14 del 26/03/2014 risultavano fuori del limite 5 punti e
solo la media (geometrica) degli 8 valori forniva un valore inferiore al limite
(190 u.o./m3).
Afferma il
sig. Garavini
“la manutenzione dell’impianto
è sempre stata fatta con scrupolo”
Afferma la Diffida della Provincia del
19 settembre 2014, determina 633:
“Valutato inoltre che nella nota
prot. 40228 del 26/08/2014 inviata al Settore Ambiente dal Corpo di Polizia
Provinciale in riferimento al sopralluogo congiunto effettuato in data
11/08/2014presso l’impianto sono emersi aspetti meritevoli di attenzione alla
luce delle problematiche in essere, ed in particolare è stata rilevata
l’assenza, peraltro confermata dal tecnico referente della società, di sonde igrometriche e
sensori di pressione e temperatura atti a segnalare le condizioni di
funzionamento del biofiltro, oggetto invece di una sola ispezione visiva da
parte del personale preposto che si limita a spuntare una check-list quotidiana
senza poter riportare alcun parametro misurabile.” Aggiunge la nuova Diffida che queste sonde e questi
sensori sono: “essenziali al controllo dei parametri di
funzionamento del biofiltro che consentono allo stesso di effettuare
costantemente l’abbattimento delle molecole odorigene nelle arie di processo
previsto dalla Det. Dir. 12/2009 in misura non inferiore al 95%“.
Rilevo ad ulteriore specificazione che questa
prescrizione su temperatura e umidità, era valida fin dalla autorizzazione del
2005, presente quindi nelle planimetrie di progetto dell’impianto
in questione! La
autorizzazione del 2005 affermava: “ 2.2.9
dovrà essere installata e tenuta in completa efficienza strumentazione per la registrazione della temperatura e
dell'umidità nei biotunnel e
i valori misurati dovranno essere sempre considerati ai fini della valutazione
della avvenuta igienizzazione del rifiuto;”
Afferma il Sig. Garavini: “io sono stato tre volte, là, e non ho mai sentito odore, l’impianto è a norma!”
Affermava la Provincia, nelle
premesse della rinnovata autorizzazione n.12 del 2009 si affermava che: “2.21. Il perdurare di situazioni di fastidio potrà comportare
l’applicazione di quanto previsto dall’art. 208 comma 13 lettera b9 del
DLgs 152/2006.”
Afferma la Relazione Legione Carabinieri Liguria – Stazione Vezzano Ligure prot.
n. 27/12-1-2013: “In
data 9/6/2013 alle ore 15,30 nel corso di servizio perlustrativo, lo
scrivente effettua verifica esterna dell’impianto in disamina e accertava la
presenza di maleodore che veniva percepito fino ad un centinaio di metri;
nell’occasione era possibile visionare che il portellone – quello lato
autostrada – risultava aperto con sola presenza di telone scuro”.
Affermano le verifiche della Polizia Municipale del Comune di Vezzano, del 29/1/2013, del 28/2/2013, del 15/5/2013,
del 20/5/2013, del 31/5/2013, del 5/6/2013, del 6/6/2013, del 10/6/2013: "si rilevano reiterate emissioni odorigene fastidiose".
Le relazioni su queste verifiche sono state inviate al Comando stazione
carabinieri di Vezzano Ligure in data 13/6/2013.
Di
contro la
ineffabile Arpal che di fronte ad una situazione confermata da anni
di emissioni odorigene il 17 luglio scorso si limita ad una mera ispezione
visiva. Mancano analisi e
controlli sul rispetto dei limiti di emissione, anche per gli odori, previsti
dalla prescrizioni autorizzative del 2005, del 2009 e del 2013 citate a
premessa della stessa relazione Arpal e quindi a perfetta conoscenza degli
ispettori Arpal. Mancano inoltre verifiche sullo stato del biofiltro compreso
la relazione semestrale prevista dalla prescrizione della autorizzazione
n.12/2009 e confermata dalla autorizzazione n. 219/2009: manutenzione periodica
ma anche controllo del suo stato permanente in termini di umidità e temperatura.
Forse i signori dell’Arpal avevano poco tempo chissà?
CONCLUSIONI
1.la
manutenzione dell’impianto per anni non ha rispettato le prescrizioni delle
autorizzazioni
2.ci
sono stati più volte superamenti dei limiti di emissioni odorigene
3.l’impianto
dall’inizio della sua entrata in funzione (2008) ha sempre prodotto anomale e
reiterate emissioni odorigene.
Quindi
il Sig. Garavini sulla stampa locale oggi ha dichiarato il falso, cadendo, in
un caso, nel ridicolo quando dice che è stato tre volte all’impianto e non ha
sentito odori… lui non è turista che passa per caso, lui è l’amministratore
della società proprietaria dell’impianto, società peraltro pubblica. Quindi contano gli atti ufficiali non le gite personali!
Nessun commento:
Posta un commento