lunedì 9 febbraio 2015

Odori da impianto rifiuti di Saliceti: L’AD di Acam dichiara il falso

L’AD di Acam Guadenzio Garavini oltre ad essere un insultatore di cittadini (ottimo seguace del Sindaco Federici), vedi QUIè anche un bugiardo!. 
Oggi sul Secolo XIX rilascia incredibili dichiarazioni totalmente false in relazione alla gestione dell’impianto trattamento rifiuti di Saliceti nel Comune di Vezzano Ligure.

Accusa esagerata la mia? No come dimostro di seguito citando documenti e atti ufficiali di enti pubblici.




Afferma il Sig. Garavini non c’è stato superamento dei limiti delle emissioni odorigene
Afferma La Diffida della Provincia dello scorso 5 agosto 2014, determina n. 560:
Nella relazione periodica prot. 469/U/12 del 15/03/2012 risulta fuori del limite 1 punto
Nella relazione periodica prot. 880/U/13 del 18/9/2013 risultavano fuori del limite 3 punti
Nella relazione periodica prot. 190/AU/14 del 26/03/2014 risultavano fuori del limite 5 punti e solo la media (geometrica) degli 8 valori forniva un valore inferiore al limite (190 u.o./m3).


Afferma il sig. Garavini la manutenzione dell’impianto è sempre stata fatta con scrupolo
Afferma la Diffida della Provincia del 19 settembre 2014, determina 633:
Valutato inoltre che nella nota prot. 40228 del 26/08/2014 inviata al Settore Ambiente dal Corpo di Polizia Provinciale in riferimento al sopralluogo congiunto effettuato in data 11/08/2014presso l’impianto sono emersi aspetti meritevoli di attenzione alla luce delle problematiche in essere, ed in particolare è stata rilevata l’assenza, peraltro confermata dal tecnico referente della società, di sonde igrometriche e sensori di pressione e temperatura atti a segnalare le condizioni di funzionamento del biofiltro, oggetto invece di una sola ispezione visiva da parte del personale preposto che si limita a spuntare una check-list quotidiana senza poter riportare alcun parametro misurabile.” Aggiunge la nuova Diffida che queste sonde e questi sensori  sono: “essenziali al controllo dei parametri di funzionamento del biofiltro che consentono allo stesso di effettuare costantemente l’abbattimento delle molecole odorigene nelle arie di processo previsto dalla Det. Dir. 12/2009 in misura non inferiore al 95%“.
Rilevo ad ulteriore specificazione che questa prescrizione su temperatura e umidità, era valida fin dalla autorizzazione del 2005, presente quindi nelle planimetrie di progetto dell’impianto in questione!  La autorizzazione del 2005 affermava: “ 2.2.9 dovrà essere installata e tenuta in completa efficienza strumentazione per la registrazione della temperatura e dell'umidità nei biotunnel e i valori misurati dovranno essere sempre considerati ai fini della valutazione della avvenuta igienizzazione del rifiuto;”


Afferma il Sig. Garavini: “io sono stato tre volte, là, e non ho mai sentito odore, l’impianto è a norma!
Affermava la Provincia, nelle premesse della rinnovata autorizzazione  n.12 del 2009 si affermava che: “2.21. Il perdurare di situazioni di fastidio potrà comportare l’applicazione di quanto previsto dall’art. 208 comma  13 lettera b9 del DLgs 152/2006.”
Afferma la Relazione Legione Carabinieri Liguria – Stazione Vezzano Ligure  prot.  n. 27/12-1-2013: “In data 9/6/2013 alle ore 15,30  nel corso di servizio perlustrativo, lo scrivente effettua verifica esterna dell’impianto in disamina e accertava la presenza di maleodore che veniva percepito fino ad un centinaio di metri; nell’occasione era possibile visionare che il portellone – quello lato autostrada – risultava aperto con sola presenza di telone scuro”. 
Affermano le  verifiche della Polizia Municipale del Comune di Vezzano,  del 29/1/2013, del 28/2/2013, del 15/5/2013, del 20/5/2013, del 31/5/2013, del 5/6/2013, del 6/6/2013,  del 10/6/2013: "si rilevano reiterate emissioni odorigene fastidiose".  Le relazioni su queste verifiche sono state inviate al Comando stazione carabinieri di Vezzano Ligure in data 13/6/2013. 
Di contro la ineffabile Arpal che di fronte ad una situazione confermata da anni di emissioni odorigene il 17 luglio scorso si limita ad una mera ispezione visiva. Mancano analisi e controlli sul rispetto dei limiti di emissione, anche per gli odori, previsti dalla prescrizioni autorizzative del 2005, del 2009 e del 2013 citate a premessa della stessa relazione Arpal e quindi a perfetta conoscenza degli ispettori Arpal.  Mancano inoltre verifiche sullo stato del biofiltro compreso la relazione semestrale prevista dalla prescrizione della autorizzazione n.12/2009 e confermata dalla autorizzazione n. 219/2009: manutenzione periodica ma anche controllo del suo stato permanente in termini di umidità e temperatura. Forse i signori dell’Arpal avevano poco tempo chissà?


CONCLUSIONI
1.la manutenzione dell’impianto per anni non ha rispettato le prescrizioni delle autorizzazioni
2.ci sono stati più volte superamenti dei limiti di emissioni odorigene
3.l’impianto dall’inizio della sua entrata in funzione (2008) ha sempre prodotto anomale e reiterate emissioni odorigene.

Quindi il Sig. Garavini sulla stampa locale oggi ha dichiarato il falso, cadendo, in un caso, nel ridicolo quando dice che è stato tre volte all’impianto e non ha sentito odori… lui non è turista che passa per caso, lui è l’amministratore della società proprietaria dell’impianto, società peraltro pubblica. Quindi contano gli atti ufficiali non le gite personali!



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