venerdì 6 febbraio 2015

Federici: un Sindaco contro la Costituzione!

Il Sindaco Federici sul secolo XIX di oggi esterna nuovamente la sua visione autoritaria della democrazia rappresentativa. 
Una visione da costituzione materiale, forse, ma in palese contrasto con la Costituzione ufficiale quella che fino ad oggi disciplina la convivenza civile  e istituzionale del nostro Paese e che un Sindaco dovrebbe rispettare proprio per mandato istituzionale prima ancora della sua collocazione politica di parte.



Il Sindaco secondo il comma 2 articolo 50 del Testo Unico degli Enti Locali: "rappresenta l’ente”. Rappresenta l’ente  in riferimento al ruolo istituzionale che ricopre, quindi è garante, secondo la legge, del rispetto dei principi costituzionali e delle regole proprie della democrazia rappresentativa. 
La legge fondamentale degli Enti Locali afferma quindi in prima battuta tale ruolo del Sindaco e, solo nei commi successivi di detto articolo 50 e negli articoli successivi,  riconosce il ruolo più strettamente politico e quindi di parte in relazione ai suoi rapporti con la giunta ed il consiglio comunale compresa la maggioranza che lo sostiene.  
Questo è quello che dice la legge non il sottoscritto.

Invece per l’ennesima volta, preso dalla sua “vis polemica” che ormai lo caratterizza da anni (soprattutto nel suo secondo mandato) ,dichiara sul secolo XIX di oggi: “i comitati devono capire che non ci può essere un potere d’interdizione nei confronti dei rappresentanti dei cittadini. E il sindaco, fino a prova contraria, viene eletto dai cittadini”.
In questa frase c’è tutta la degenerazione costituzionale che ormai qualifica le dichiarazioni e i comportamenti di questo Sindaco.

Il potere di interdizione delle minoranze istituzionali  ma ancor di più dei cittadini non rappresentati nelle istituzioni è il sale della democrazia rappresentativa. Senza interdizione non c’è opposizione e senza opposizione finisce la democrazia.

A Spezia in questi anni al di la del merito su cui ovviamente ognuno è libero di pensarla come crede, comitati, associazioni singoli cittadini e forze politiche di minoranza hanno esercitato il potere di interdizione usando gli strumenti che la legge consente:
1. mozioni, interpellanze, richiese di consiglio straordinari nel consiglio comunale;
2. esposti, ricorsi, appelli, assemblee, cortei, presidi, documenti di proposta, nella città.

Mai alcun comitato ha esercitato azioni violente o usando strumento illegali e antidemocratici.  
È quindi  il potere di interdizione democratico che da fastidio al Sindaco Federici? Abbia il coraggio di dirlo esplicitamente.

E non mi si tiri fuori la storia del “partito dei No” perché in questa città se Acam ha fatto la fine che ha fatto, se il waterfront dopo quasi 20 anni non è ancora partito, se il nuovo ospedale è ancora nel libro dei sogni, la responsabilità è di chi ha amministrato la città, perché in questi casi, purtroppo aggiungo, nessun strumento legale di interdizione è stato usato.

Allora di cosa stiamo parlando Sig. Federici? Io dico che stiamo parlando non di potere di interdizione presunto o reale dei comitati ma di violazione palese dei principi fondanti della Costituzione da parte del Sindaco Federici.

L’articolo 1 della Costituzione afferma che la sovranità appartiene al popolo e questo nel senso non solo che trae origine dal popolo ma che il popolo resta la sede della sovranità. Come afferma nel suo bellissimo libro  (Nel segno della costituzione) Lorenza Carlassare, la prima donna ordinario di diritto costituzionale, : “Questa concezione della sovranità esclude deleghe in bianco, esclude la democrazia di investitura dove il popolo muto per 5 anni ha voce solo al momento delle elezioni”.

Ecco quindi che quando Federici manifesta insofferenza verso i poteri di “interdizione” come li chiama lui, da parte dei comitati, lede quella idea della sovranità che fonda la cittadinanza attiva, ben descritta da un altro padre costituente, Lelio Basso: “ indentificare la democrazia proclamata dall’articolo 1 con la partecipazione permanente  di tutti i cittadini alla gestione della cosa pubblica.” (Per uno sviluppo democratico dell’Ordinamento Costituzionale Italiano – 1969).

Insomma Federici nel suo delirio di onnipotenza rischia di concorrere all'assassinio della legittimità di quelle istituzioni democratiche che a parole afferma di difendere contro “l’orda” della società civile.

Dopo resteranno in campo solo i Federici di turno nei loro Palazzi e i cittadini passivi ostaggio  entrambi dei poteri forti, delle tecnocrazie che ormai governano di fatto i nostri territori.

Dopo resterà solo quel populismo che a parole e insulti Federici dichiara di volere combattere!


Aggiunge Federici nella sua intervista sul secolo XIX di oggi: “Il problema vero, in questa città, è lo scontro tra chi vuole innovare e chi conservare”.   
No  egregio sig. Sindaco il problema vero in questa città sei tu e la cultura autoritaria che esprimi senza peraltro neppure averne l’autorevolezza. Tu sei un Sindaco che divide non solo la città ma perfino la tua maggioranza.  Quanto ai conservatori e innovatori la distinzione facciamola nel merito, sulle singole questioni, e  forse le parti che tu assegni a priori potrebbero essere clamorosamente rivoltate.!




P.S.
Almeno Federici eviti di dire balle oltre che insultare la democrazia. La schifezza di Piazza del Mercato non è stata frutto del dialogo (come afferma il Sindaco nella intervista al Secolo XIX) ma di un compromesso tra Comune e una lobby ristretta dei  commercianti della piazza.  Venne selezionato un progetto con il contributo decisivo degli stessi uffici comunale che oggi gestiscono lavori pubblici ed urbanistica, eliminando progetti migliori e anche meno costosi. Il tutto senza una vera partecipazione della città, tutta non solo di una lobby.............. Una vicenda che ricorda, almeno nel metodo, Piazza Verdi, a proposito di colpe scaricate su altri.  Peraltro le associazioni ambientaliste all'epoca criticarono il progetto di Piazza del Mercato sia nella selezione che nella sua esecuzione,  e l'Arci con il signor Federici dove era? ah scusate è vero Federici era in giunta, io invece mi ero già dimesso da tempo.....un po di onestà intellettuale per favore!





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