venerdì 19 febbraio 2021

Progetto edilizio Maggiolina: il Comune di Spezia rinvia la audizione dei cittadini con motivazioni risibili

L'Amministrazione Comunale spezzina ha deciso di rinviare la convocazione della Commissione Consiliare che prevedeva l'audizione di associazioni e comitati che avevano presentato osservazioni al momento della delibera di adozione del progetto urbanistico previsto a fianco del Parco Urbano della Maggiolina. 

La motivazione del rinvio è, secondo l'Amministrazione Comunale, la seguente "viene rimandata a data da destinarsi, poiché l’iter di approvazione della proposta di Rigenerazione urbana di via Prosperi si trova in fase di valutazione di assoggettabilità a VAS e si ritiene più proficuo convocare la Commissione al termine di questa fase procedimentale". 

Decisione ampiamente contestabile per le seguenti ragioni... 


Francamente trattasi di una decisione non risponde all'oggetto della discussione prevista in Commissione Consiliare ma soprattutto penalizzante per la partecipazione dei cittadini.


Non risponde all'oggetto della discussione prevista dall'odg della Commissione che è il seguente: "Analisi delle Osservazioni al progetto urbanistico in variante al Puc per i nuovi palazzi in via Prosperi". Quindi le osservazioni, conferma la stessa convocazione riguardano appunto la procedura di adozione urbanistica.



E' penalizzante per la partecipazione dei cittadini anche in riferimento al procedimento di Verifica di Assoggettabilità a Valutazione ambientale strategica (VAS).

Come dovrebbe essere noto, almeno agli uffici comunali (i politici si sa spesso non sanno un tubo di queste cose), la partecipazione del pubblico nella fase di verifica di assoggettabilità a VAS non esiste neppure nella forma delle osservazioni. Si veda in questo senso il comma 4 dell'articolo 13 delle legge regionale 32/2012 che recita: "L'autorità competente, in collaborazione con l'autorità procedente o il proponente, sulla base delle scelte contenute nel piano o nel programma e degli impatti ambientali ad esse conseguenti, individua i soggetti competenti in materia di ambiente da consultare. Il rapporto preliminare e la proposta di piano sono messi a disposizione dei soggetti da consultare, allo scopo di acquisirne i pareri entro il termine di trenta giorni."
Tutto questo è in contraddizione con i principi di trasparenza e coinvolgimento del pubblico fin dall'avvio dei procedimenti a rilevanza ambientale affermati dalla Convenzioni Internazionali e recepite nelle Direttive UE e norme nazionali.
 La Convenzione di Aarhus (sull'accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l'accesso alla giustizia in materia ambientale - QUI) al paragrafo 4 articolo 6 afferma che: "4. Ciascuna Parte provvede affinché la partecipazione del pubblico avvenga in una fase iniziale, quando tutte le alternative sono ancora praticabili e tale partecipazione può avere un'influenza effettiva".

Non solo ma consultare comitati e associazioni, nella fase precedente alla conclusione della verifica di assoggettabilità a VAS, poteva servire anche ai fini di detta procedura sia relativamente alla decisione di mandare a VAS ordinaria o meno il progetto urbanistico sia perché il comma 6 articolo 13 della legge regionale sulla VAS prevede che  nel caso di piani urbanistici, il provvedimento di conclusione della verifica, possa contenere anche le determinazioni di natura urbanistico-territoriale. Insomma pur con i limiti della normativa regionale c'erano pure gli spazi per legare le osservazioni presentate dai cittadini in sede di adozione del progetto urbanistico alla procedura di VAS. 

Insomma l'Amministrazione Comunale proprio per le lacune partecipative della legge regionale sulla VAS avrebbe dovuto mantenere la convocazione tanto più che l'oggetto della stessa non era la procedura di VAS ma la fase di adozione urbanistica, usando gli spazi che le Convenzioni Internazionali ma la stessa legge regionale della VAS forniscono.

Ancora una volta questa Amministrazione dimostra una cultura partecipativa lontanissima dagli indirizzi della stessa UE ma soprattutto di usare le lacune di legge in modo totalmente restrittivo rispetto al coinvolgimento della comunità locale nelle scelte che la riguardano. 


P.S.

eppoi...  finitela di affiancare il concetto di rigenerazione urbana a questo colata di cemento prevista dal progetto in questione! Abbiate il coraggio delle vostre scelte senza nascondersi dietro le parole!


 

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