Leggo
le critiche al Consigliere Comunale Massimo Baldino sulla vicenda Acam/Iren:
"il consigliere Baldino, è stato
molto critico, contrario all’aggregazione, perché non ne conosce i contenuti".
Ma
santo cielo! Possibile che chi formula
queste critiche non si renda conto della assurdità di quello che dichiara?
Se
il consigliere Baldino e probabilmente altri come lui non conoscono tutti i contenuti di questa ipotesi di
aggregazione, la responsabilità non è sua ma semmai di chi governa e
soprattutto di Acam.
Sorgono
spontanee alcune domande di "buona amministrazione” quindi a prescindere
da come ognuno la pensa su questa aggregazione:
La prima domanda.
I
consiglieri comunali sono stati messi in condizione di votare con cognizione di
causa una decisione di così grande rilievo strategico per la città ?
La seconda domanda.
Perché
si è deciso di votare a pochi giorni dal CdA di Acam e Iren? non si poteva
spostare questa ultima data dando più tempo ai consiglieri? Il Comune di Spezia
è socio di maggioranza di Acam e quindi non aveva influenza per coordinare
meglio le date per discutere una decisione di questa portata?
La terza domanda.
Considerato che abbiamo
votato ormai 6 mesi fa e la nuova Amministrazione non ha alcuna responsabilità
della passata gestione di Acam, perché Sindaco e nuova Giunta non hanno avviato
un audit pubblico sulla passata gestione di Acam e sulle conseguenze future di
questa gestione. L'audit ha il compito di ricostruire il passato - come si è formato il debito – e di scavare nel presente -come viene gestita la spesa pubblica- per costruire un diverso futuro.
L’audit deve essere pubblico, e non doveva o deve risolversi con la costituzione di una commissione istituzionale o con un nucleo di esperti. Il contributo degli esperti sarà necessario, ma lo è altrettanto la partecipazione dei cittadini e dei lavoratori, che devono essere coinvolti e messi in grado di conoscere e di contribuire alle decisioni in merito.
Come farlo l’audit? Ci sono le buone pratiche di decine di esperienze italiane ed europee, ci sono le norme di riferimento su ruolo di associazioni e stakeholder (es. Linee guida per i controlli di qualità nei servizi pubblici 26/9/2013, le norme introdotte nella finanziaria addirittura del 2008). L'audit si poteva fare se c’era la volontà politica!
L’audit deve essere pubblico, e non doveva o deve risolversi con la costituzione di una commissione istituzionale o con un nucleo di esperti. Il contributo degli esperti sarà necessario, ma lo è altrettanto la partecipazione dei cittadini e dei lavoratori, che devono essere coinvolti e messi in grado di conoscere e di contribuire alle decisioni in merito.
Come farlo l’audit? Ci sono le buone pratiche di decine di esperienze italiane ed europee, ci sono le norme di riferimento su ruolo di associazioni e stakeholder (es. Linee guida per i controlli di qualità nei servizi pubblici 26/9/2013, le norme introdotte nella finanziaria addirittura del 2008). L'audit si poteva fare se c’era la volontà politica!
Ancora una volta come nel passato decisioni fondamentali sul futuro della città che riguardano non solo il destino dei lavoratori di Acam ma anche di servizi a rilevanza pubblica fondamentali per tutti i cittadini a cominciare da quello idrico, vengono prese con l’arma del ricatto politico oltretutto costruito ad arte visto che c’era il tempo per impostare almeno il processo decisionale in modo differente.
Non mi si parli per favore di accordi predefiniti che "non possono non essere approvati" dal consiglio comunale. Il Consiglio Comunale su certi atti strategici è sovrano che la pensa diversamente si vada a leggere i commi 8 e 8-bis dell’articolo 114 del Testo Unico degli Enti Locali...
… e comunque, consentitemi la riflessione un po sempliciotta ma efficace, se non fosse così allora cosa vota a fare il consiglio comunale e perché questo voto è così importante tanto da dilaniare la stessa maggioranza consiliare?
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