Nel precedente post (vedi
QUI) ho spiegato la efficacia e quindi il peso giuridico
amministrativo che le osservazioni del pubblico possono acquisire nelle
procedure di VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (di seguito VAS)
In questo post definisco le modalità con le quali le
osservazioni del pubblico devono essere scritte e presentate al fine di
svolgere fino in fondo il ruolo delineato
ex lege nell’ambito del procedimento di valutazione – adozione – approvazione
dei piani a rilevanza ambientale e territoriale a cominciare da quelli
urbanistici.
PER DEFINIRE IL CONTENUTO DELLE
OSSERVAZIONI OCCORRE PRIMA DI TUTTO UNA SPIEGAZIONE SU COME SI SVOLGE LA
ISTRUTTORIA DI VAS AD ESEMPIO DI UN PIANO URBANISTICO
A fianco della
elaborazione degli obiettivi settoriali del piano ( edificato, servizi
pubblici, infrastrutture viarie, impianti industriali, etc.) devono essere individuati gli obiettivi
ambientali (riduzione emissioni in atmosfera, riduzione produzione rifiuti,
riduzione suolo consumato etc.) da raggiungere attraverso il piano.
Gli obiettivi settoriali
andranno quindi valutati in rapporto alla loro capacità di raggiungere gli
obiettivi ambientali, i quali a loro volta saranno definiti tenendo conto della
legislazione ambientale, dei dati di conoscenza del territorio interessato,
degli studi ufficiali e non sulle emergenze ambientali naturalistiche, della
percezione del rischio ambientale sanitario paesaggistico da parte della
comunità locale.
Come verranno valutati
questi obiettivi settoriali al fine di raggiungere gli obiettivi ambientali?
Attraverso degli indicatori di vario genere: quantità/qualità rifiuti prodotti,
quantità/qualità suolo consumato, quantità di emissioni nella atmosfera etc.
E’ chiaro però che
affinché la procedura di VAS abbia il carattere strategico sopra indicato gli
obiettivi settoriali e gli obiettivi ambientali andranno inseriti e quindi costruiti
all’interno di scenari di sviluppo alternativo del territorio interessato dal
piano.
Quindi per fare un esempio
e ovviamente schematizzando un poco, potremmo avere:
Scenario 1 :
sviluppo turistico di massa con centri commerciali e infrastrutture di offerta
turistica di dimensioni significative
Scenario 2:
sviluppo più interessato alla realizzazione di infrastrutture industriali
Scenario 3 :
sviluppo di turismo di qualità , con limitati interventi infrastrutturali sia
in termini viari che di costruito
Scenario 4:
opzione zero nell’ottica del blocco al consumo del suolo. Questi scenario come
vedremo nell’indice delle osservazioni va valutate separatamente dagli scenari
alternativi.
All’interno di ognuno di
questi scenari verranno definiti gli obiettivi specifici di tipo urbanistico e
pianificatore e gli obiettivi ambientali da raggiungere e attraverso gli indicatori
qualitativi e quantitativi ad ogni scenario potrà essere dato un peso in
termini di sostenibilità ambientale, economica e sociale.
QUALI SONO I TEMI CHE DEVONO ESSERE ANALIZZATI NELLE
OSSERVAZIONI: I DOCUMENTI UFFICIALI DI RIFERIMENTO PER ELABORARE L’INDICE TIPO DELLE
OSSERVAZIONI
Gli elementi che devono essere sviluppati nelle Osservazioni
sono riportati di seguito e sono costruiti attraverso una lettura integrata:
1. degli allegati
I alla Parte II del DLgs 152/2006: Criteri per la verifica di assoggettabilità
a VAS di piani e programmi
2. delle linee
guida dell’ISPRA (Ministero dell’Ambiente) del 22/4/2015. In particolare vedi Check-List
di supporto alla formulazione delle Osservazioni sul Rapporto Ambientale
L’INDICE DELLE OSSERVAZIONI DA PRESENTARE
NELLE PROCEDURE DI VAS DEI PIANI E PROGRAMMI
1. osservazioni su questioni procedurali - metodologiche e di coerenza normativa
1.1. Verificare la
normativa, se esistente, che prevede la redazione del Piano o comunque rappresenta il riferimento per la
sua predisposizione
1.2. Confronto tra gli obiettivi del Piano con la normativa di riferimento che disciplina
questa tipologia di strumenti di pianificazione
1.3. Valutazione e verifica dell’ambito geografico o
amministrativo di riferimento del Piano Spiagge, nonché dell’orizzonte temporale
di vita del Piano
1.4. Verifica
strumenti e modalità di
attuazione del Piano
1.5. Verifica
risorse finanziarie coinvolte in relazione alle azioni previste dal
Piano
1.6.Verifica rispetto riferimenti metodologico normativi
in materia di VAS:
1.6.1. Regionali: (vedi QUI)
1.6.3. Europee: (vedi QUI)
1.7. Verifica dell’iter per l’elaborazione del Piano
(aspetti procedurali, attività tecniche, incontri) con riferimento a quanto già
svolto e a quanto si prevede per le fasi future e illustrazione delle modalità
di integrazione tra le attività di pianificazione e quelle di valutazione
ambientale.
1.8. Verifica delle modalità di svolgimento del processo
di partecipazione del pubblico e dei soggetti coinvolti nelle fasi di elaborazione
del Rapporto Ambientale
1.9.Valutare se il quadro pianificatorio e programmatico
individuato è adeguato e quali ulteriori
piani e programmi sarebbe opportuno considerare in base alla loro pertinenza al
Piano
1.10. Verifica se il grado di definizione/dettaglio delle
azioni previste dal Piano consente di valutare la significatività degli effetti
dello stesso sul piano ambientale e socio economico.
Sugli effetti socio
economici si rileva che secondo il punto 5.5 delle Linee Guida della UE in
molti casi il rapporto ambientale potrebbe fare parte di una valutazione più
ampia del piano o del programma. Potrebbe, ad esempio, rientrare in un
documento sulla valutazione della sostenibilità che comprendesse anche gli effetti
sociali ed economici, oppure un rapporto sulla sostenibilità potrebbe
essere integrato nel piano o nel programma. Uno qualsiasi dei due modelli, a
condizione che soddisfi pienamente le disposizioni della direttiva, è un modo
accettabile di adeguarsi ad essa.
2.
osservazioni sul confronto tra obiettivi
del piano e obiettivi ambientali
2.1. Verifica se gli obiettivi del Piano sono
esaurientemente descritti sia per quanto attiene alla dimensione temporale che
spaziale
2.2. Verifica se gli obiettivi ambientali del Piano sono
rappresentati con indicatori il più possibile quantitativi
2.3. Verifica se gli obiettivi ambientali del Piano sono
esaustivi rispetto alla vigente normativa, ai documenti ufficiali a livello UE
nazionale e regionale, alle osservazioni e documenti presentate dal pubblico.
Valutare se vi sono altri obiettivi generali di protezione ambientale
pertinenti al Piano.
3.
osservazioni su analisi di coerenza esterna: rapporto dei contenuti del piano
con altri atti di pianificazione sovraordinati o meno
3.1.Verificare coerenza tra obiettivi ambientali del Piano
con quelli rilevanti per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile definiti da altri
livelli di governo ( analisi di coerenza esterna verticale)
3.2. Verificare coerenza tra obiettivi ambientali del
Piano con quelli rilevanti per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile definiti in
atti e documenti redatti, dal medesimo Ente o da altri Enti, per lo stesso
ambito territoriale, ad es. Comuni limitrofi. ( analisi di coerenza esterna
orizzontale)
3.3. Valutare se sono indicate le modalità di gestione
delle situazioni di incoerenza individuate
4. osservazioni su analisi di coerenza interna
del piano tra le azioni previste gli obiettivi ambientali dichiarati
4.1. Verificare la individuazione e descrizione delle
sinergie tra il sistema degli obiettivi ambientali specifici ed il sistema
delle azioni del Piano, al fine di valutare e orientare i contenuti del Piano
in base a criteri di sostenibilità (analisi di coerenza interna)
4.2. Verificare la individuazione di eventuali
contraddizioni/incoerenze all'interno degli elaborati del P/P e del Rapporto
ambientale, rispetto al raggiungimento degli obiettivi ambientali specifici.
(analisi di coerenza interna)
4.3. Valutazione se esistono contraddizioni dalla analisi
di coerenza interna, su come tali
contraddizioni sono affrontate
5.
osservazioni sulla adeguata definizione dell’ambito in cui il piano può
svolgere i suoi effetti ambientali
5.1. Verificare
l’ambito di influenza del Piano
5.2. Valutare se l’ambito di influenza territoriale
identificato nel Piano tiene conto di tutte le aree che possono essere
interessate dagli effetti dello stesso
5.3.Valutare se vi sono altri aspetti ambientali che
possono essere interessati dalle azioni del P/P che non sono stati considerati?
6.
osservazioni sulla coerenza tra analisi stato dell’ambiente interessato dal
piano e potenziali effetti ambientali dello stesso
6.1.Verificare se la descrizione e analisi dello stato
dell’ambiente considera tutti gli aspetti rilevanti del territorio interessato
pertinenti al Piano
6.2. Verificare se la descrizione ed analisi dello stato
dell’ambiente è proporzionata all’ambito di influenza del Piano
6.3. Verificare se le criticità e le particolari emergenze
ambientali individuate sono esaustive
6.4.Verificare se sono adeguatamente considerate le aree
di particolare rilevanza paesistico-ambientale che possono essere valorizzate
6.5. Verificare se sono considerate tutte le “zonizzazioni
istituzionali”, intese come aree già ufficialmente definite sulla base di
indicazioni normative specifiche, es. zone vulnerabili da nitrati di origine
agricola e da prodotti fitosanitari, zonizzazione acustica, della qualità
dell’aria etc.
6.6. Valutare se il set di indicatori individuato o vi
sono altri indicatori che potrebbero essere utilizzati per la descrizione del
contesto ambientale
7.
osservazioni sullo scenario di riferimento: opzione zero
7.1. Valutare se rispetto allo scenario di riferimento
della opzione zero:
7.1.1. è considerata l’evoluzione futura degli
indicatori ambientali più rilevanti da considerare come riferimento per
quantificare gli effetti del Piano
7.1.2. vi sono altre variabili
dello scenario di riferimento che non sono state prese in considerazione o di
cui non è attualmente possibile prevedere l’evoluzione nel tempo, ma che
sarebbe comunque utile considerare
8.
osservazioni sugli effetti ambientali previsti dal Rapporto Ambientale
8.1. Analisi degli effetti ambientali: valutare se sono stati
rispettati i parametri di significatività degli effetti come descritti
nell’allegato I alla Parte II al DLgs152/2006 anche in rapporto al set di
indicatori utilizzati o utilizzabili:
8.1.1. Probabilità, durata,
frequenza e reversibilità degli impatti,
8.1.2. carattere cumulativo degli
impatti,
8.1.3. rischi per la salute umana
o per l’ambiente (ad es. in caso di incidenti), (vedi QUI)
8.1.4. entità ed estensione nello
spazio degli impatti (area geografica e popolazione potenzialmente interessate,
8.1.5. valore e vulnerabilità
dell’area che potrebbe essere interessata a causa: delle speciali
caratteristiche naturali o del patrimonio culturale e paesaggistico, del
superamento dei livelli di qualità ambientale o dei valori limite dell’utilizzo
intensivo del suolo, impatti su aree o paesaggi riconosciuti come protetti a
livello nazionale, comunitario o internazionale (vedi QUI)
8.2. Valutare se vi sono effetti ambientali rilevanti che
possono derivare da azioni del Piano che non sono stati considerati
9. osservazioni
sulle misure di mitigazione ambientale previste dal Rapporto Ambientale
9.1. Valutare le mitigazioni ambientali previste se:
9.1.1. sono descritte
adeguatamente con i relativi effetti risultanti
9.1.2. sono adeguate e sufficienti
per mitigare gli effetti negativi previsti
9.1.3. agiscono su aspetti
ambientali e sono in grado di bilanciare gli effetti ambientali negativi
generati dal Piano
10.
osservazioni sulle alternative esaminate dal Rapporto Ambientale
10.1.Valutare rispetto alle alternative del Piano valutate
nel Rapporto Ambientale:
10.1.1.se sono individuate e
valutate
10.1.2.se sono chiari i criteri
alla base delle valutazioni comparative tra le alternative
10.1.3. se le motivazioni per cui
si sceglie il contenuto finale del Piano danno conto di come sono stati
considerati gli effetti ambientali
10.1.4. se l’eventuale assenza di
alternative rilevanti e ragionevoli è adeguatamente motivata
N.B. Secondo
il punto 5.13 delle linee guida della Commissione UE DG Ambiente il testo della
Direttiva (ripreso dall’allegato VI al TU ambiente DLgs 152/2006) non specifica se si intendano piani o
programmi alternativi, o alternative diverse all’interno di un piano o di un
programma. In pratica, verranno generalmente valutate alternative diverse
all’interno di un piano (ad es. diversi metodi di smaltimento dei rifiuti
all’interno di un piano per la loro gestione o diverse modalità di riassetto di
un’area all’interno di un piano per la destinazione dei suoli). Un’alternativa
può dunque essere un modo diverso di raggiungere gli obiettivi di un piano o di
un programma. Nel caso dei piani per la destinazione dei suoli o di quelli per
la pianificazione territoriale le alternative ovvie sono usi diversi di aree
designate ad attività o scopi specifici, nonché aree alternative per tali
attività. Nel caso di piani o programmi che coprano lunghi archi di tempo,
specialmente quelli che riguardano un futuro molto lontano, sviluppare uno
scenario alternativo è un modo di esplorare le alternative e i loro effetti.
Come esempio, i Piani per lo sviluppo regionale della contea di Stoccolma sono
stati a lungo elaborati in base a un tale modello di scenario. Le alternative
scelte devono essere realistiche. Lo studio di alternative è dovuto, in parte, alla
necessità di trovare modi per ridurre, o evitare, i significativi effetti
negativi sull’ambiente del piano o del programma proposto. Idealmente, anche se
la direttiva non lo richiede, la proposta finale di piano o di programma è
quella che contribuisce meglio al raggiungimento degli obiettivi sanciti
all’articolo 1 della Direttiva 2001/42. Selezionare deliberatamente per la
valutazione le alternative con gli effetti più negativi, al fine di promuovere
il piano o il programma proposto, non è la soluzione più adeguata per
raggiungere i fini del paragrafo analizzato in questa sede. Per essere valide
le alternative devono ricadere anche nell’ambito delle competenze giuridiche e
territoriali dell’autorità interessata.
11.
osservazioni sui monitoraggi in fase di attuazione del piano
11.1.Valutare rispetto ai monitoraggi ex post
11.1.1.se gli indicatori
individuati per il monitoraggio ambientale del Piano consentono di seguire
l’attuazione delle azioni dello stesso e di misurarne gli effetti
11.1.2. se vi sono altri
indicatori che potrebbero essere utilizzati per monitorare gli effetti delle
azioni del Piano
11.1.3. se è valutata dal sistema
di monitoraggio l’effettiva applicazione delle misure di mitigazione previste
dal Rapporto Ambientale
11.1.4. se sono definite le
responsabilità e le risorse economiche necessarie per la realizzazione del
monitoraggio
11.1.5. se sono definite le
modalità di reportistica degli esisti del monitoraggio?
12.
osservazioni sulla sintesi non tecnica
del Rapporto Ambientale
12.1.Valutare se la sintesi non tecnica illustra in modo
facilmente comprensibile tutti i principali contenuti del Rapporto Ambientale
INFINE: A CHI DEVONO ESSERE INVIATE LE
OSSERVAZIONI
- in forma scritta a Regione Liguria - Dipartimento
Ambiente - Settore VIA, via D'Annunzio 111, 16121 Genova
- in forma elettronica utilizzando la casella di posta elettronica certificataprotocollo@pec.regione.liguria.it
- in forma elettronica utilizzando la casella di posta elettronica certificataprotocollo@pec.regione.liguria.it
UNA BUONA ARTICOLAZIONE DEI CONTENUTI DELLE
OSSERVAZIONI Può ESSERE UTILE ANCHE IN CASO DI IMPUGNAZIONE DELLE CONCLUSIONI
DELLA VAS
Nel caso in cui le
Osservazioni del Pubblico non venissero accolte dalla Autorità Competente, una
buona articolazione del contenuto delle stesse soprattutto legandolo alle
specificità del territorio interessato dal piano e programma oggetto della VAS,
può essere utile e favorire l’accoglimento di un eventuale ricorso di fronte alla
giustizia amministrativa. In questo senso si veda TAR Lombardia che con
sentenza n.1605 del 2014 ha affermato che per poter
impugnare le conclusioni delle procedura di VAS, un cittadino non può limitarsi
a contestare le modalità operative con le quali l’ente competente ha svolto la
procedura se non dimostra anche che tali modalità abbiano inciso concretamente
sugli interessi che intende tutelare.
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