Il post che segue
ricostruisce la situazione, conosciuta ufficialmente dai dati Arpal ad oggi
pubblicati, delle emissioni da navi da crociera che stazionano nel porto di
Spezia all’altezza del centro cittadino (Via San Cipriano).
Di questi dati ne ha già
trattato in un’ottima inchiesta il Secolo XIX lo scorso 4 ottobre 2021.
Da questi dati oggettivi
voglio sollevare una questione fondamentale: gli spezzini alla luce della
evoluzione prevista nel 2022 dell’arrivo delle navi da crociera non possono
aspettare, soprattutto i loro polmoni, che arrivino soluzioni tecniche
(elettrificazione banchine, diffusione navi a gnl o altro) che comunque
richiederanno anni di progettazione valutazione/autorizzazione e installazione.
In questo senso i progetti presentati dalla AdSP per il porto di Spezia traguardano
soluzioni tecnologiche significative non prima del 2027.
Occorrono scelte
coraggiose da chi ci amministra (Regione, Provincia e Comune).
La prossima campagna
elettorale per il Comune della Spezia dovrà avere tra i suoi punti centrali non
solo il waterfront e la stazione crocieristica che verranno ma la definizione
di misure di prevenzione per la tutela della salute pubblica immediate.
La nota pubblicata più
recentemente da Arpal, sulle emissioni da stazionamento navi da crociera nell’area
Molo Garibaldi – Calata Paita, è dell’ottobre 2020 QUI. Si veda per tutte le altre note pubblicate a
questi link:
- nota nr. 26861 del 06/10/2016;
- nota nr. 20272 del
11/07/2017 ed allegato;
- nota nr. 2306 del
24/01/2018 ed allegato;
- nota nr. 29018 del 02/10/2018 ed allegato;
- nota nr. 8790 del
27/03/2019;
- nota nr. 24199 del
19/08/2019;
- nota nr. 19835 del
23/07/2020.
- nota nr.28340 del
20/10/2020
Secondo la nota Arpal del 20 ottobre 2020: “La presenza delle navi da crociera al molo Garibaldi nel 2017 e nel 2018 ha contribuito al supero del valore medio annuo di 40 mg/m3 previsto dalla vigente normativa per il Biossido di Azoto (NO2) presso la postazione sopracitata; nel corso del 2019 si è assistito, probabilmente grazie alle condizioni meteorologiche meno favorevoli all’accumulo degli inquinanti, ad una riduzione generalizzata dei valori di questo parametro che con 39,7 mg/m3 è rimasto, seppur di poco, al di sotto del valore limite.”
DATI
SIGNIFICATIVI NEL PERIODO DELLE MISURE ANTICOVID
La nota Arpal afferma: “La
società Costa Crociere ha comunicato che il regime di funzionamento dei motori
delle sue navi, pur prive di passeggeri, risultava essere dell’ordine di circa
l’80% della potenza in condizioni di massima presenza passeggeri...
Dai grafici si evidenzia
inoltre che, soprattutto nel mese di aprile, i valori riscontrati nella
postazione di San Cipriano, presentano notevoli differenze rispetto alle altre
postazioni interessate da traffico veicolare (quali ad esempio Viale Amendola e
Piazza Saint Bon): in questa postazione gli andamenti presentano solo piccole
variazioni rispetto agli anni precedenti, per effetto molto probabilmente
dell’impatto delle navi da crociera permanentemente presenti al vicino molo
Garibaldi.”
RISPETTO A
QUESTI DATI SIGNIFICATIVI IL NUMERO DI NAVI NEL PERIODO GENNAIO-AGOSTO 2020
La presenza di attracco di
una nave da crociera:
- per 5 volte nel mese di
gennaio,
- 4 volte nel mese di
febbraio (prima del Lockdown) e
- per 2 volte nel mese di
marzo fino al 27/03/2020;
- la presenza continuativa
dal giorno 27/03/2020 di almeno una nave da crociera con eccezione dei due
periodi 20/07 ÷ 29/07 e 31/07 ÷ 02/08;
- la presenza contemporanea di nr. 2 navi da
crociera caratterizzate da significative differenze dimensionali, nel dettaglio
dal 10/04/2020 al 13/04/2020 Costa Pacifica (con stazza di circa 114.000 t) e
Costa Mediterranea (86.000 t) e dal 03/08/2020 al 31/08/2020 Riviera (66.000 t)
e Sirena (30.000 t).
I DATI SONO SIGNIFICATIVI, SOTTO IL PROFILO AMBIENTALE E SANITARIO ANCHE CON IL TRAFFICO LIMITATO DEL PERIODO 2020-2021 MA NEL 2021 SONO DESTINATI A PEGGIORARE
Secondo i rappresentanti
degli operatori croceristici entro la fine del 2021 sono previste 52 navi e nel
2022 addirittura 192 che attraccheranno nel porto di Spezia a due passi, in
linea d’aria non solo dall’ospedale civico ma anche dal centro città!
I dati sulla qualità dell'aria nella zona, ad oggi rilevati da
Arpal e sopra riportati, non possono che peggiorare ovviamente nel quadro
attuale e il 2022 rischia di diventare un anno durissimo per i polmoni di
decine di migliaia di spezzini.
I VALORI DI
QUALITÀ DELL’ARIA ATTUALI NELLA ZONA DI ATTRACCO DELLE NAVI DA CROCIERA DI PER
SE SONO PERICOLOSI PER LA SALUTE PUBBLICA MA SONO COMUNQUE IMMENSAMENTE PIÙ DI
ALTI DI QUELLI DELL’OMS
Lo studio pubblicato recentemente sulla autorevole rivista Lancet (QUI) ha dimostrato che il più alto onere di mortalità per NO2 è stato stimato poprio nei centri urbani europei.
A sua volta l’OMS
ha pubblicato le sue nuove linee guida sulla qualità dell’aria (QUI). Le
nuove linee guida, ad esempio, hanno portato il limite della media 24 ore nell’arco
di un anno dai 40 mg/m3 a soli 10 mg/m3!
La Risoluzione (QUI) del Parlamento europeo approvata il 25 marzo 2021 sull'attuazione delle direttive sulla qualità dell'aria ambiente: direttiva 2004/107/CE (QUI) e direttiva 2008/50/CE (QUI) ha avanzato una serie di proposte alla Commissione UE molto significative:
1. rivedere
le norme sulla qualità dell'aria e invita la Commissione ad allineare i
valori di PM10, PM2,5, SO2 e O3 alle linee guida dell'OMS;
2. necessità che la legislazione dell'UE tenga
maggiormente e opportunamente conto dell'esposizione umana all'inquinamento
atmosferico individuare appositi indicatori sull’impatto sanitario dell’inquinamento
atmosferico
3. visto
che l'impatto dannoso delle navi sulla qualità dell'aria continua ad aumentare
parallelamente alla crescita del settore, la Risoluzione invita la Commissione
a rispettare urgentemente il proprio impegno di regolamentare l'accesso ai
porti delle navi più inquinanti.
CONCLUSIONI
Come abbiamo visto sopra:
1. da anni nella zona
interessata dalle emissioni da navi da crociera ci sono superamenti continui e comunque
per periodi significativi dei limiti di legge di emissioni degli inquinanti (in
particolare NO2)
2. non sono mai stati
svolti studi specifici sugli effetti che tali superamenti hanno prodotto e stanno
producendo sulla salute dei residenti del centro urbano sottoposti quindi ad un
gigantesco esperimento come fossero cavie
3. mancano studi che distinguano
le emissioni da navi da crociera con quelle da altre fonti inquinanti presente nell’area,
lo stesso studio di Arpal del 2015 metteva in rilievo questa necessità di
approfondimento per tutti i porti liguri
4. nel 2022, in assenza di
misure definitive sulla drastica riduzione delle emissioni da navi da crociera,
stazioneranno nel porto di Spezia 192 navi quindi più di 1 ogni 2 giorni
5. quanto sopra rischia di
produrre un impatto sanitario devastante sui cittadini spezzini.
Cosa fare subito
Occorre quindi che sulla
base di dati aggiornati e monitoraggi più specifici di Arpal nella zone in
questione, il Sindaco come massima autorità sanitaria, se la situazione di
rischio per la salute pubblica da detti aggiornamenti venisse confermata, imponga provvedimenti che limitino drasticamente il numero di navi da crociera
che possono accedere al porto spezzino.
D’altronde questo modo di
procedere è tutt’ora contenuto nel PRP approvato nel 2006 ed in particolare
nelle prescrizioni del Decreto VIA 1 aprile 2006: ”Per l’acquisizione di dati rappresentativi
dell’inquinamento prodotto sulla qualità dell’aria dal traffico diretto ed
indotto dall’attività propriamente portuale sulla fascia di
probabile propagazione degli impatti dovrà essere posto in atto un programma di
monitoraggio esteso a tutta la fascia urbana di possibile
coinvolgimento in accordo con l’ARPAL; detto monitoraggio -da effettuarsi in
continuo con postazioni fisse integrate da postazioni mobili gestite dal
Proponente a titolo compensativo, individuate con particolare
attenzione ai siti dove si prevede incremento delle emissioni-dovrà verificare
l’attuale situazione ambientale della componente atmosfera nonché l’evolversi
delle possibili variazioni determinate dall’attuazione del PRP per l’adozione
delle eventuali misure di mitigazione;”
Ci sono i dati (purtroppo) sui superamenti degli inquinanti, ci sono le prescrizioni vigenti (il vecchio PRP è stato considerato valido dalla attuale Autorità di Sistema Portuale), ci sono i poteri di autorità sanitaria del Sindaco, ebbene in Comune si mettano al lavoro per tutelare subito i cittadini dalle emissioni abnormi delle navi da crociera: ora non nel 2027!
Cosa fare in sede di valutazione/autorizzazione della stazione crocieristica
Questo per l’immediato, ma
la prevista stazione crocieristica dovrà come il progetto di waterfront essere
sottoposta a VAS per l’intero ambito portuale di riferimento in coerenza con il
vigente PRP . Il PRP del 2006 afferma che quando si andrà a progettare negli ambiti del demanio
portuale spezzino occorreranno “schemi di assetto urbanistico” cioè strumenti
urbanistici attuativi del vecchio PRP del2006. Questi strumenti devono essere
sottoposti a VAS secondo gli indirizzi della giurisprudenza comunitaria e
costituzionale italiana. Non solo ma a fianco della VAS occorrerà svolgere una
valutazione integrata di impatto ambientale
sanitario secondo le linee guida del sistema delle Agenzie per la Protezione
Ambientale recepite dall’articolo 15 della legge regionale ligure sulla VAS (QUI) e la
DGR 1295 del 2016.
Ricordo che la VAS, essendo
i piani regolatori portuali anche nella nuova versione della legge 84/1994 di
competenza della Regione, è anch'essa di competenza regionale. Ricordo ancora che il PRP vigente
per il porto di Spezia non ha avuto una VAS ma solo una VIA come fosse una
sommatoria di opere singole cosa ormai superata dal comma 3-ter articolo 5
legge 84/1994. Non solo ma, a conferma
che il PRP vigente non è stato adeguatamente valutato come un Piano, e questo ha
inevitabilmente delle gravi lacune sulla verifica degli impatti ambientali e
sanitari dei singoli interventi previsti dal vecchio PRP, si veda quanto afferma
il comma 3-ter articolo 6 DLgs 152/2006: ”Per progetti di opere e interventi
da realizzarsi nell'ambito del Piano regolatore portuale o del Piano di sviluppo
aeroportuale, già sottoposti ad una valutazione ambientale strategica, e che rientrano tra
le categorie per le quali é prevista la Valutazione di impatto ambientale, costituiscono
dati acquisiti tutti gli elementi
valutati in sede di VAS o comunque desumibili
dal Piano regolatore portuale
o dal Piano
di sviluppo aeroportuale.” Ma nel Piano spezzino gli elementi valutati
in sede di pianificazione da utilizzare per approvare i singoli interventi non
ci sono mai stati: APPUNTO!
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