martedì 24 luglio 2018

Rumori ed emissioni del porto di Spezia: quale fascia di rispetto?


La decisione di un cittadino residente nella zona est del fronte a mare spezzino di denunciare la nave MSC per le emissioni rumorose di una intera notte passata in porto e del 112 per non avere neppure accettato la telefonata di segnalazione del disagio , ha riaperto la discussione sul rapporto porto/qualità della vita del quartieri di Canaletto e Fossamastra.

Come è noto la Autorità di Sistema Portuale ha avviato la realizzazione della fascia di rispetto ma in formato ridotta e frazionato.
Questa impostazione oltre ad essere sbagliata in se è anche in palese contrasto perfino con le prescrizioni  del giudizio di VIA del Ministero dell’Ambiente sul Piano Regolatore del Porto di Spezia
Credo che almeno per quanto riguarda la tutela della nostra fascia costiera e del nostro golfo, insieme con il Progetto Preliminare ICRAM sulla bonifica della parte a mare del sito di Pitelli, tali prescrizioni di VIA sul PRP sono gli atti più rimossi e violati nel territorio del Comune di Spezia.

Allora le ricordo queste prescrizioni e invito tutti a confrontarle con quello che si sta facendo o meglio non si sta facendo nella fascia portuale confinanti con i quartieri residenziali.
 
Prescrizione n.15
15. al fine di mitigare gli impatti prodotti dalle attività portuali sulle componenti ambientali delle  aree limitrofe , dovrà essere valutata la possibilità di estendere la prevista fascia di rispetto  ad altre aree significative la cui progettazione dovrà realizzarsi con la partecipazione  dell’A.P. e dei Comuni che si affacciano sul Golfo della Spezia e con l’auspicabile presenza anche di altri soggetti pubblici e non;detto progetto dovrebbe abbracciare l’intero fronte d’acqua e qualificarsi delle specificità ambientali e dell’urbanizzazione che incontra...". 

Prescrizione n. 16
16-dovrànno  essere realizzate tutte le opere di mitigazione previste nello SIA;in particolare,la realizzazione delle  opere infrastrutturali    finalizzate alla riduzione  preliminare delle cause di impatto sulle componenti ambientali previste dall’attuazione del nuovo PRP   dovrà  precedere il completamento delle opere vere e proprie destinate a potenziare le attività produttive portuali quali  moli e  banchine”.

Il tutto proprio per evitare che l’impatto dell’ampliamento del porto non venga valutato nella sua complessità come afferma la:
Prescrizione n. 10
10- il potenziamento delle attività portuali previste dal PRP ,in grado di determinare  incremento degli inquinanti tale da determinare valori critici  degli stessi, potrà essere realizzato subordinatamente alla concomitante riduzione di detti valori in altri ambiti operativi;al riguardo , il Proponente,in accordo con gli Enti preposti ,dovrà dare attuazione per quanto di competenza a tutte le  azioni previste nella proposta di Piano di risanamento a tutela della qualità dell’aria adottato dalla Regione Liguria anche sulla base di ulteriori azioni aggiuntive previste per  detto piano da parte del Consiglio Regionale”.

Per non parlare della prescrizione n°13 del giudizio di VIA del Ministero dell'Ambente: ""13. le attività con maggiore indice di rumorosità,dovranno essere confinate in apposite strutture protette e isolate acusticamente."

Non solo ma vogliamo parlare dei monitoraggi delle emissioni aeriformi dal porto. Anche qui basterebbe che si leggesse a pag. 54 nel Decreto VIA 11 aprile 2006, sul Piano Regolatore del Porto di Spezia, quanto segue: “Per l’acquisizione di dati rappresentativi dell’inquinamento prodotto sulla qualità dell’aria dal traffico diretto ed indotto  dall’attività propriamente portuale sulla fascia  di probabile propagazione degli impatti dovrà essere posto in atto un programma di monitoraggio  esteso a tutta la fascia urbana  di possibile coinvolgimento in accordo con l’ARPAL;detto monitoraggio -da effettuarsi in continuo con postazioni fisse integrate da postazioni mobili gestite dal Proponente a titolo compensativo, individuate  con  particolare attenzione ai siti dove si prevede incremento delle emissioni-dovrà verificare l’attuale situazione ambientale della componente atmosfera nonché l’evolversi delle possibili variazioni determinate dall’attuazione del PRP per l’adozione delle eventuali misure di mitigazione;”.  Dove sono tutti questi monitoraggi? E questa che ho appena riportato è una prescrizione mai fatta rispettare da 12 anni!

Aggiungo che oltre violare queste prescrizioni appena elencate la dichiarazione della Presidente della Autorità di Sistema Portuale appare in contrasto anche con quanto previsto della Delibera di Giunta Regionale 648 del 2004 (parere regionale nella procedura di VIA sul PRP) secondo la quale: "dovranno essere definiti interventi relativi a idonee  riduzioni delle emissioni  in atmosfera in particolare per gli ambiti 6,7,9, valutando  che nelle aree  del Canaletto  e Fossamastra , oggetto di riempimenti  sia previsto un maggior allontanamento delle  attività rispetto  alla zona urbana ;"



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