giovedì 16 novembre 2017

nuovo incendio all'impianto rifiuti di Cerri di Follo: cosa fare da subito

Dopo l'ennesimo incendio (vedi QUI) all'impianto di trattamento rifiuti speciali pericolosi in località Cerri del Comune di Follo è stata emanata una nuova ordinanza del Sindaco del Comune di Follo (vedi QUI per il testo) che vieta di gestire i rifiuti nel piazzale antistante l'impianto rifiuti in località Cerri.
Voglio ricordare:

1.che queste prescrizioni erano già previste da anni nelle autorizzazioni rilasciate a questo impianto (vedi QUI);

2. che ad esempio il 3 aprile 2015 la Provincia aveva diffidato la ditta che gestisce l’impianto sulla base di un verbale ispettivo del 18 marzo 2015 dove si rilevava la violazione delle prescrizioni sulla copertura dei cassonetti e della loro collocazione in area pavimentata.

3. che l'impianto in realtà non essendosi adeguato alla normativa della autorizzazione integrata ambientale (AIA) entro il luglio 2015 doveva essere fermato da tempo in quanto non ha l'autorizzazione prevista dalla legge. La Circolare ministeriale del 17/6/2015 (vedi a fianco) e il Decreto Legge 4/7/2015 hanno precisato che se un impianto è soggetto ad AIA e non riceve questa autorizzazione entro il 7 luglio 2015 o dimostra di rispettare comunque i principi dell’AIA oppure non può più funzionare.




L'ordinanza del Comune va bene nell'immediato ma è totalmente insufficiente per tutelare salute e sicurezza dei cittadini residenti a poche decine di metri dall'impianto.
L'impianto non è in grado di funzionare in sicurezza nel suo attuale modello di gestione non sono io a a scriverlo ma lo hanno dichiarato i rappresentanti legali della ditta che gestisce l’impianto in
questione. Lo hanno dichiarato nella audizione dei cittadini residenti davanti alla commissione consiliare del Comune di Follo come riporto nella foto a fianco.







D'altronde già dopo l'altro incendio della scorsa Pasqua (vedi qui a fianco) c'era la promessa di monitorare questo impianto, ma c'è poco da monitorare se l'impianto non è adeguato a volumi e tipologie di rifiuti trattati anche considerata la vicinanza alle abitazioni.



COSA FARE A PRESCINDERE DALLA EMERGENZA IMMEDIATA
A mio avviso la soluzione è che l'impianto sia fermato immediatamente e si apra per il futuro una nuova procedura di Valutazione di Impatto Ambientale e di Autorizzazione Integrata Ambientale nonché di Valutazione di Impatto Sanitario (come previsto dalla nuova normativa ligure) che verifichi:
1. se un impianto di trattamento rifiuti sia compatibile con un sito così vicino alle abitazioni
2. se l'attuale modello di gestione sia adeguato ad un impianto di trattamento rifiuti come quello in questione.

Il tempo delle ordinanze che durano tre giorni è finito. La salute e la sicurezza dei cittadini non può essere tutelata a periodi, ma sempre!







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