giovedì 11 maggio 2017

Ultime dall’impianto rifiuti Cerri di Follo: le violazioni continuano

Dopo l’ultimo incendio all’impianto di trattamento rifiuti in località Cerri di Follo  (vedi QUI) la Provincia e i Sindaci territorialmente interessati sono intervenuti con atti amministrativi. 
La prima con ordinanza (peraltro introvabile sull’Albo Pretorio) con la quale verrebbero ridotte le quantità di rifiuti portati all’impianto, i secondi per tutelare la salute dei cittadini sotto il profilo dell’uso di acqua di pozzi e prodotti agricoli della zona.

Ora l’emergenza sanitaria, prodotta dall’incendio, sembrerebbe superata e quindi le ordinanze sindacali sospese. L’ordinanza della Provincia invece dovrebbe restare in vigore, anche se per ora ne abbiamo avuto notizia solo sulla stampa locale nella migliore tradizione di carenza di trasparenza e comunicazione degli enti pubblici spezzini.

Tutto bene comunque? Non direi proprio. 

Voglio riportare di seguito le prescrizioni (ancora in vigore) delle attuali autorizzazioni, rilasciate dalla Provincia, all’impianto in oggetto:
a) lo stoccaggio dei rifiuti potrà avvenire solo nelle aree individuate nella planimetria pervenuta in data 18 aprile 2004
b) lo stoccaggio all’esterno dei capannoni potrà avvenire solo in contenitori muniti di copertura.

Ecco dopo aver letto queste due prescrizioni guardate queste due foto






















Le avete viste? Bene sono foto di ieri e quindi l’impianto continua a non rispettare la prescrizioni autorizzatorie e quindi a violare:
il comma 11 articolo 208 del DLgs 152/2006 : “11. L'autorizzazione individua le condizioni e le prescrizioni necessarie…
comma 4 articolo 256 del DLgs 152/2006: “4..inosservanza delle prescrizioni contenute o richiamate nelle autorizzazioni..”

Tutto ciò, le violazioni di legge, prosegue da anni ed è stato ammesso dagli stessi rappresentanti della ditta che gestisce l’impianto (vedi QUI). 

Nonostante ciò l’impianto è stato autorizzato nuovamente (vedi QUIall’inizio del 2016 ed ora arriva l’ordinanza della Provincia ma le violazioni delle prescrizioni continuano senza che gli organi di controllo (Arpal, Provincia, Comune di Follo, ASL)  facciano nulla.

E pensare che la Provincia nella  nuova autorizzazione di inizio 2016  affermava di subordinare la nuova autorizzazione: "al rispetto di tutte le prescrizioni riportate nelle Determinazioni Dirigenziali n.70 del 18/06/2008, n.41 del 26/03/2009, n.99 del 21/06/2012 e n. 216 del 09/04/2014" cioè a quelle prescrizioni che ad oggi come ho dimostrato sopra continuano a non essere rispettate e proprio per questo avrebbe dovuto comportare da tempo, non il rilascio di una nuova autorizzazione, ma piuttosto l'avvio della procedura di cui al comma 13 articolo 208 DLgs 152/2006:
a) alla diffida, stabilendo un termine entro il quale devono essere eliminate le inosservanze;
b) alla diffida e contestuale sospensione dell'autorizzazione per un tempo determinato, ove si manifestino situazioni di pericolo per la salute pubblica e per l'ambiente;
c) alla revoca dell'autorizzazione in caso di mancato adeguamento alle prescrizioni imposte con la diffida e in caso di reiterate violazioni che determinino situazione di pericolo per la salute pubblica e per l'ambiente.

In realtà il 3 aprile 2015 la Provincia aveva diffidato la ditta che gestisce l’impianto sulla base di un verbale ispettivo del 18 marzo 2015 dove si rilevava la violazione delle prescrizioni sulla copertura dei cassonetti e della loro collocazione in area pavimentata. L’Arpal all’epoca non avevo “visto” invece la montagna di rifiuti abbancati da mesi nei piazzali dell’impianto. Peccato perché l’accertamento di questa violazione avrebbe sicuramente portato alla sospensione della autorizzazione all’impianto visto il grave rischio ambientale che produceva.

Sono passati oltre due anni dalla diffida della Provincia e l’impianto continua  non rispettare la prescrizione per la quale i gestori vennero diffidati.

Mi permetto quindi di dubitare, dopo tutto quanto dimostrato sopra, che l’ordinanza della Provincia dei giorni scorsi venga rispettata soprattutto in relazione al limite sulle quantità di rifiuti che potranno entrare nell’impianto e ancora di più al divieto di abbancarli impropriamente nei piazzali aumentando a dismisura sia il rischio incendio che le emissioni odorigene e polverose in direzione dei cittadini residenti.





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