Uno
delle ipocrisie più insopportabili del sistema di potere spezzino è che tutti
sanno ma quasi nessuno fa i nomi giusti quando si tratta di criticare le scelte
della Amministrazione Comunale compresi i candidati "pseudo
sinistri-alternativi" presenti in questa campagna elettorale.
Ma
la vicenda della Scalinata Cernaia, di Piazza Verdi, di Piazza del Mercato, del
finto fronte urbanistico per i quartieri del Porto, dell’Acam, degli appalti
pubblici che finiscono sempre con variante in danno della casse comunali, della
bonifica dell'area ex IP con relativo centro commerciale etc. etc. hanno dietro
due cose:
1. la pochezza del ceto politico
dirigente spezzino (assessori che non sanno, non vedono, non si ricordano ma
soprattutto non capiscono un cazzo di quello di cui si occupano)
2. il potere di un gruppo
trasversale che governa il Comune da anni fuori da ogni circuito democratico: Ingegnere Canneti, Architetto Erario, dott.
Fusoni (in pensione forse ma spero non abbia già, o in arrivo, qualche
consulenza), dott.ssa Ratti e la “corte” che si sono
creati intorno dentro e fuori del Palazzo.
Non
solo e non tanto, questi signori, decidono le vere scelte amministrative sulla
città ma fanno da garanti stabili per il permanere del sistema di potere locale
trasversale. Potere che nonostante la crisi che attraversa sta organizzandosi
per dare l'ennesimo assalto al Comune nascondendosi dietro una apparente (solo
apparente credetemi) articolazione di posizione e schieramenti.
Se
non avessi fatto, anche solo 9 mesi ma emblematici, l'assessore nel periodo
1999-2000 non avrei capito fino in fondo come funziona questo sistema di
garanti.
Non
posso dimenticare la faccia smarrita e preoccupata del Sindaco dell'epoca
quando gli proposi di rimuovere l'Ingegnere Canneti dal dirigere il settore
ambiente di cui ero responsabile politicamente, per non parlare del resto della
giunta (di cui faceva parte uno che ora se la tira da sinistro innovativo e
pure civico, indovinate chi? :-) ) che reagì come le famose tre scimmiette!
Rinnovare profondamente la macchina comunale a partire dai dirigenti
apicali sarà
la vera scommessa per chi vorrà cambiare il governo di Spezia insieme con la
rottura dei legami profondi trasversali che dal Comune si diramano nel mondo
delle professioni e soprattutto degli ordini, dei burocrati di altri enti
pubblici, delle organizzazioni sociali di categoria.
Io
una ricetta ce l'ho da tempo (l'ho pure scritta in un post di anni fa vedi QUI) ma come dire forse è troppo per questa città.
Forse
(lasciatemelo scrivere in queste note politicamente scorrette) anche per questo
io non sono candidato a sindaco e soprattutto da quando fui costretto alle
dimissioni dalla giunta Pagano (si costretto per non avvallare quel sistema di
potere ancora vivo e vegeto purtroppo) non ho più svolto incarichi politici e
professionali di alcuna genere nonostante la insopportabile e mielosa campagna
"di stima" che mi insegue.
Non sto rivendicando nulla ho già scritto che con la politica attiva io ho chiuso a Spezia e continuo solo a mettere a disposizione le mie competenze per chi vorrà utilizzarle (Movimento 5stelle in primo luogo) al fine di tutelare i diritti dei cittadini. Il mio è quindi un ragionamento che partendo da una esperienza personale vuole invece porre una questione ben più generale.
Perché
qui a Spezia puoi anche criticare, contestare, urlare, fare il “duretto” nelle
assemblee popolari, mettere in piedi le listine che non conteranno mai un
belino elettoralmente, ma se tocchi
certi ambienti, se cerchi di costruire progetti realistici di governo e soprattutto se dai l'impressione di essere
in grado (messo alla prova del potere) di avere il coraggio di fare certe
scelte beh diventi peggio di un intoccabile delle caste indiane.
Non è così dite voi? La situazione non è come quella che descrivo? Può darsi, anzi me lo auguro per la città, e io darò cmq umilmente una mano a chi dichiara di voler provare a cambiare le cose (5stelle in testa) ma certo che il dubbio che sia in atto una gigantesca operazione trasformistica, vedendo certe candidature di riciclati in tutti gli schieramenti, ti viene cazzo se ti viene!
P.S. per gli smemorati:
La rotazione dei dirigenti apicali la prevede la legge che spiega anche come farla (comma 10
articolo 1 legge anticorruzione, delibere ANAC, delibere Corte dei Conti), applicando in primo luogo questi due principi:
1. la rotazione è obbligatoria solo per gli
operatori assegnati agli uffici che, a seguito dei processi di valutazione e
ponderazione dei rischi, risultino essere maggiormente esposti ai rischi
corruttivi;
2. la
rotazione dev’essere effettiva. E’ importante porre attenzione all’aggettivo
“effettiva”, in quanto l’effettiva rotazione costituisce una delle misure di
prevenzione in presenza delle quali, in caso di commissione all’interno
dell’ente di un reato di tipo corruttivo, consegue la responsabilità del
responsabile anticorruzione.
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