Ci risiamo, con la campagna elettorale
ritornano i “voli” sul futuro del Waterfront di Spezia, per capire di cosa
parliamo si veda la mappa del porto qui a fianco (area con numero 1).
Il candidato a sindaco del PD propone la
sua idea di "waterfront slow", ma non servono le battute, le ideuzze
affastellate in modo confuso come fa nel suo comunicato se non si chiariscono preliminarmente una serie di questioni fondamentali.
Le questioni sono le seguenti sinteticamente:
1. il metodo di valutazione di qualsiasi
progetto di waterfront
2. la necessità che il metodo di
valutazione si applichi a scenari alternativi
3. Il percorso partecipativo che deve
accompagnare la fase di valutazione
4. il percorso decisionale
amministrativo.
Su questo ultimo punto sarebbe interessante
capire cosa pensa il candidato dei protocolli passati approvati dalla Autorità
Portuale sulle modalità procedurali per approvare il progetto di Waterfront. Si
vuole continuare nella logica di frammentazione dei progetti o si vuole vedere
il Waterfront nella logica dell'area vasta del nostro territorio secondo gli
indirizzi europei sulla pianificazione degli ambienti costieri, come ho riassunto QUI ?
D'altronde che la questioni poste sopra non siano frutto di mie interpretazioni lo dimostrano due fatti uno passato e uno recente:
quello passato è nel documento che venne approvato nel 2011 dal Comitato Portuale
dell'epoca sulle modalità
procedurali per approvare il progetto di Waterfront in palese contrasto con il
giudizio di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) sul Piano Regolatore del
Porto (PRP) nonché la stessa delibera di approvazione del PRP da parte del
Consiglio Regionale.
quello recente: il metodo di decisione adottato sul molo Garibaldi e il suo ampliamento: niente
VAS, niente strumenti di pianificazione che definiscano le destinazioni
funzionali di quell'area in rapporto all'area vasta ma un mero adeguamento
tecnico funzionale del PRP vigente e ovviamente nessuna partecipazione del pubblico.
Insomma quello che si continua a
dimenticare è che, in campo ambientale ed urbanistico, il metodo nasconde sempre la
sostanza e sappiamo bene in cosa è consistita la sostanza fino ad ora nella
pianificazione del nostro demanio portuale. Ne ho trattato a suo tempo QUI e le ragioni di analisi critica,ivi esposte, sono tutt'ora valide.
Nessun commento:
Posta un commento