lunedì 1 settembre 2014

L’interrogazione sulla centrale Enel: il Ministro dell’Ambiente reticente!

Il Ministro dell’Ambiente lo scorso 1luglio 2014 ha risposto (vedi QUIalla Interrogazione (atto di sindacato ispettivo) della senatrice Cristina De Pietro del gruppo 5Stelle relativamente alle modalità di rilascio (avvenuto con Decreto del Ministro dell’Ambiente del 6 settembre 2013) della Autorizzazione Integrata Ambientale (di seguito AIA) alla centrale Enel della Spezia. Per il testo della interrogazione vedi  QUI).

Di seguito una analisi della risposta del Ministro  in buona parte reticente. 


 RELATIVAMENTE AL RISPETTO DELLE PRESCRIZIONI DELL’AIA
Il Ministro ha così risposto  relativamente allo stato di attuazione della Autorizzazione Integrata Ambientale:
Per quanto attiene alla verifica circa la corretta attuazione dell’AIA, è stato precisato dai competenti uffici di questo Ministero che si sta procedendo secondo le tempistiche definite nel pertinente decreto di autorizzazione. Il gestore risulta aver presentato nei tempi prescritti lo "studio di fattibilità per il miglioramento del sistema di scarico del carbone dalle navi in grado di garantire una migliore efficienza di contenimento delle emissioni diffuse", il quale è stato trasmesso alla commissione IPPC per le valutazioni tecniche di competenza. È stato, infine, precisato che le verifiche sull’impianto sono state inserite all’interno del programma di controlli ordinari previsti per il 2014 dall’Istituto centrale per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA), quale organo tecnico competente per il controllo.”

Non si comprende a quali documenti faccia riferimento il Ministro visto che quelli pubblicati ufficialmente sulla apposita sezione AIA del Ministero dell’Ambiente relativi alla centrale della Spezia (vedi QUIdimostrano che in realtà le cose non stanno procedendo secondo le tempistiche definite dall’AIA. Tutto questo l’ho ampiamente trattato QUI



RELATIVAMENTE ALLA REVISIONE DELL’AIA
Afferma inoltre la risposta del Ministro: “..occorre tenere presente che si è in attesa delle relazioni inerenti al monitoraggio delle emissioni che dovranno essere presentate dal gestore dell’impianto entro il primo anno di esercizio, decorrente dalla data del rilascio dell’AIA, ovvero entro il mese di settembre 2014. Ad oggi, pertanto, è ancora prematuro procedere alle valutazioni circa la necessità di un eventuale riesame che, come specificatamente prescritto nell’AIA, potrà essere richiesto dai Comuni di La Spezia ed Arcola sulla base dei risultati del citato monitoraggio.

In realtà gli estremi di legge per avviare la procedura di immediata revisione dell’AIA ci sono già tutti ed il Ministro ovviamente fa finta di non saperlo.
Prima di tutto l’AIA è stata rilasciata senza il Parere Sanitario del Sindaco che secondo recente giurisprudenza è obbligatorio e vincolante una volta emesso nel senso che,  se i contenuti del Parere sono frutto di adeguata istruttoria,  devono essere recepiti nell’AIA (Tar Lazio sezione Latina sentenza n.819 del 2009 vedi QUI per il testo e QUI per un commento).  

Non solo ma come abbiamo visto sopra l’Enel e gli stessi Enti Locali hanno già violato le prescrizioni dell’AIA

Quindi il Ministro potrebbe già fin d’ora avviare la revisione dell’AIA utilizzando queste due norme del Testo Unico Ambientale (Dlgs 152/2006):
1. Relativamente al mancato Parere Sanitario il comma 10 dell’articolo 29decies che recita: “10. In caso di inosservanza delle prescrizioni autorizzatorie, l'autorità competente, ove si manifestino situazioni di pericolo o di danno per la salute, ne dà comunicazione al sindaco ai fini dell'assunzione delle eventuali misure ai sensi dell'articolo 217 del regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265.
2. Relativamente in generale alle violazioni delle prescrizioni il comma 9 dell’articolo 29decies che recita: “9. In caso di inosservanza delle prescrizioni autorizzatorie, o di esercizio in  assenza di autorizzazione, l'autorità competente procede secondo la gravità delle infrazioni: 
a) alla diffida, assegnando un termine entro il quale devono essere eliminate le irregolarità;b) alla diffida e contestuale sospensione dell'attività autorizzata per un tempo determinato ove sì manifestino situazioni di pericolo per l'ambiente; 
c) alla revoca dell'autorizzazione integrata ambientale e alla chiusura  dell'impianto, in caso di mancato adeguamento alle prescrizioni imposte con la diffida e in caso di reiterate violazioni che determinino situazioni di pericolo e di danno per l'ambiente. 



RELATIVAMENTE ALLE MODALITÀ DI RILASCIO DELL’AIA
Se rispetto alle due questioni sopra riportate il Ministro ha risposto in modo reticente o addirittura non rispondente alla verità di atti, fatti, su una terza questione non ha risposto per nulla.

Ci riferiamo alla questione, sollevata dalla Interrogazione, per cui il rilascio dell’AIA non si basato su una adeguata istruttoria che dimostri la sostenibilità sanitaria del permanere della centrale a carbone nel nostro territorio. Questo nonostante la domanda di AIA sia stata presentata alla fine del 2006,  per cui le Amministrazioni competenti (Comune, Provincia, Arpal, Asl, Regione, Ministero dell’Ambiente) avrebbero avuto 7 anni di tempo per sviluppare monitoraggi preventivi (sotto il profilo sanitario e non solo ambientale) al rilascio della nuova autorizzazione; monitoraggi, addirittura già previsti dalla Convenzione Enel – Comune della Spezia approvato dal Consiglio Comunale in data 7/11/2001 e sottoscritta in data 21/1/2002.

In particolare il Ministro non ha risposto alla questione finale dalla Interrogazione e cioè: valutare ed eventualmente rivedere le modalità di svolgimento delle istruttorie, da parte della apposita Commissione Ministeriale ex articolo 8bis DLgs 152/2006, propedeutiche al rilascio dell’A.I.A al fine di condizionarne il rilascio all'effettuazione di monitoraggi ambientali e sanitari ex ante e non ex post. 
Questione tutt’altro che formale questa viste le esperienze del rilascio dell’AIA all’Ilva di Taranto e al centrale di Vado Ligure.

Quanto alla affermazione finale del Ministro secondo cui: “La Commissione europea ha da tempo avviato le attività di consultazione per la definizione del nuovo BAT Reference documents (BRef) in merito ai “grandi impianti di combustione” (tra i quali è compresa la centrale di La Spezia)”, questa nuova definizione delle BAT comporterebbe un revisione dell’AIA come mero atto dovuto ai sensi di un'altra norma del Testo Unico Ambientale: e cioè il comma 4 articolo 29 octies del DLgs 152/2006 (Testo Unico Ambientale) che recita: “4. Il riesame è effettuato dall'autorità competente,  anche su proposta delle  amministrazioni  competenti  in materia ambientale, comunque quando:……… b)  le  migliori  tecniche  disponibili  hanno  subito  modifiche sostanziali, che consentono una notevole  riduzione  delle  emissioni senza imporre costi eccessivi”.   Insomma trattasi di ben altra motivazione di revisione valida per tutti gli impianti italiani e non specifica e soprattutto anticipata per la centrale di Spezia secondo modalità normativa in precedenza esaminate.






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