mercoledì 17 settembre 2014

Impianti inerti Lagoscuro: i cittadini dicono no alla Conferenza dei Servizi!

Della vicenda della Inerti Muto srl ora Granulati Muto srl ho già trattato QUI, per  raccontare la storia  di questo impianto, le violazioni delle autorizzazioni, i rischi per la salute dei cittadini,  le inerzie per lunghi di anni delle Autorità Pubbliche  preposte, le contestazioni dei cittadini (ora costituiti i Comitato),  e più recentemente i sequestri della magistratura penale, la Diffida ad adempiere alle autorizzazioni vigenti da Parte della Provincia. 

Ebbene dopo il recentissimo  nuovo sequestro, vedi QUI,  ecco arrivare la novità della convocazione di due conferenze dei servizi una per l’8 ottobre ed una per il 15 ottobre.
La prima è finalizzata al rilascio della voltura della autorizzazione alle emissioni aeriformi e rumorose dalla ditta Inerti Muto srl alla ditta Granulati srl.  Qui cambia il nome ma i soggetti reali restano gli stessi ovviamente.  
La seconda addirittura al rilascio della nuova autorizzazione unica ambientale (di seguito AUA), un atto semplificato per le piccole e medie imprese che assorbe le autorizzazioni ambientali di settore (scarichi idrici, emissioni etc.)

Si tratta di una decisione, quella di convocare la conferenza dei servizi da parte del Comune assolutamente incomprensibile soprattutto  per il rilascio della nuova AUA per l’impianto di frantumazione inerti in località Lagoscuro n.123 (Comune di Vezzano Ligure). 

La normativa che disciplina questa AUA , prevede ai commi 1 e 2 dell’articolo 4 DPR 59/2013 (vedi  QUI)  che:
1. la domanda sia presentata alla sportello unico presso il Comune territorialmente competente (SUAP vedi  QUI),  
2. il responsabile procedimento SUAP con la autorità compente al rilascio delle autorizzazioni che confluiscono nella procedura di AUA (in questo in particolare Comune per il rumore e Provincia per le emissioni da polveri diffuse) devono valutare la completezza della documentazione presentata e soprattutto verificare la necessità di eventuale documentazione integrativa utile per il corretto svolgimento della istruttoria. 

Ora entrambi gli impianti in oggetto: quello di lavorazione dei residui del marmo (in località Lagoscuro n.84) e quello di frantumazione inerti ( in località Lagoscuro n. 123) sono entrambi sottoposti a sequestro penale preventivo  e quello al n.84 anche Diffidato dalla Provincia ad adeguarsi alle autorizzazioni alle emissioni da polveri diffuse e al nulla osta acustico. 

Allo stato degli atti quindi mancano una serie di verifiche, anche documentali,  che concludano i due procedimenti di sequestro e valutino l’avvenuto adeguamento  dell’ìmpianto sito al n.84 alla Diffida della Provincia.

Quindi la convocazione della Conferenza dei Servizi , ai sensi dell’articolo 4 sopra citato, non poteva essere deliberata in quanto non  in carenza di elementi istruttori fondamentali per l’eventuale rilascio della AUA.  Ma soprattutto  che i provvedimenti di sequestro non possono non trasferire anche effetti pubblicistici nella vicenda in esame. Non a caso il sequestro è stato determinato dalla violazione di norme ambientali, tutt’ora in atto come dimostra il nuovo sequestro dei giorni scorsi, quelle norme ambientali il cui rispetto dovrebbe essere condizione essenziale per rilasciare l’AUA ma anche la volturazione delle autorizzazioni esistenti.

Tutto quanto sopra risulta inaccettabile non solo per le motivazioni giuridiche sopra esposte ma anche e soprattutto per una questione di trasparenza verso i cittadini che in questi anni hanno dovuto subire l'inquinamento di questo impianto , l'arroganza di chi lo ha gestito spesso come visto in violazione della legge, l'inerzia almeno fino a poche settimana fa delle Autorità pubbliche preposte ad autorizzazioni e controlli 




Sulla base di queste motivazioni, sopra riportate sinteticamente, il Comitato dei cittadini residenti nelle aree limitrofe ai due impianti in oggetto, ha presentato al Comune di Vezzano Ligure e per conoscenza ad altri Enti Interessati dalla convocazione della Conferenza dei servizi, nonché alla Procura del Tribunale della Spezia,  come risulta dalla foto che apre questo post, una richiesta formale di annullamento delle due convocazioni di conferenza dei servizi.

Riporto qui di seguito il testo della Richiesta di annullamento……. 

Oggetto: Richiesta di annullamento della convocazione delle  conferenze dei servizi del 8/10/2014 e 15/10/2014 –  volture e nuove autorizzazioni uniche ambientali ad impianti Ditta Granulati Muto srl in Via Lagoscuro n. 84 e n. 123


Vista la convocazione della conferenza dei servizi  in sede referente  per mercoledì  8 ottobre 2014  relativa allo scarico di acque reflue industriali e volture emissioni in atmosfera e nulla osta  acustico - ditta Granulati Muto s.r.l. in Via Lagoscuro n. 84


Vista la convocazione della conferenza dei servizi in sede referente Mercoledì 15 ottobre 2014  a seguito di richiesta di Autorizzazione Unica Ambientale relativa allo scarico di acque reflue industriali emissioni in atmosfera e valutazione di impatto acustico  ditta Granulati Muto s.r.l. in Via Lagoscuro n. 123

Visto  che entrambi gli impianti oggetto della conferenza dei servizi sono attualmente sottoposti a sequestro penale preventivo, in particolare:
1.       l’impianto di Via Lagoscuro n.123 è sotto sequestro sulla base del Provvedimento di sequestro preventivo  emesso dal tribunale della Spezia Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari datato 24/06/2014 
2.      l’impianto di Via Lagoscuro n. 84 era stato sottoposto a sequestro con lo stesso provvedimento di cui al punto precedente, poi successivamente dissequestrato ed ora nuovamente sequestrato con avvallo  del GIP del Tribunale della Spezia


Visto che secondo il Comunicato del Comando regionale del corpo forestale dello stato che ha dato esecuzione al  provvedimento di sequestro del 24/6/2014: “l'impianto sito in Loc. Lagoscuro n. 123, ha proseguito la propria attività nonostante la sospensione dell'autorizzazione alle emissioni in atmosfera, poi revocata dal giugno 2013. Il secondo impianto (sito in Loc. Lagoscuro n. 84), invece, operava in violazione delle prescrizioni impartite dall'Ente competente”


Visto inoltre che nelle more dei suddetti provvedimenti la Provincia della Spezia con determinazione del 6/8/2014 n. 564 ha diffidato la ditta Inerti Muto srl (ora Granulati Muto srl) a rientrare nelle prescrizioni autorizzatorie vigenti in particolare per
1. Mancati controlli analitici annuali e conservazione relativi certificati nello stabilimento
2. Mancato rispetto norme tecniche UNI EN per la rilevazione delle polveri
3. Mancati Controlli semestrali della efficienza dei filtri a maniche per abbattere le polveri e relativa tenuta dei registri di tali controlli


Considerato che  la conferenza dei servizi convocato per l’’8 ottobre riguarda la volturazione della autorizzazione alle emissioni  e al nulla osta acustico all’impianto localizzato al n. 84 di Via Lagoscuro, autorizzazione e nulla osta palesementi violati  come risulta dalla Diffida della Provincia e dal nuovo provvedimento di sequestro della AG
Visto che la volturazione della autorizzazione relativa all’impianto localizzato al n. 84 di Via Lagoscuro consisterebbe nel trasferimento di dette autorizzazioni alla nuova denominazione sociale della ditta Granulati srl


Considerato che nelle more della verifica del rispetto di quanto previsto dalla Diffida della Provincia il rilascio della suddetta volturazione costituirebbe palese violazione di quanto previsto dall’articolo 278 del DLgs 152/2006, in quanto nella domanda di volturazione è necessario dimostrare che nel frattempo non sono intervenute modifiche alla autorizzazione da volturare


Considerato che la titolarità della AUA  continua ad essere della Provincia e non del Comune secondo il DPR 59/2013.

Considerato inoltre che sotto il profilo dei principi generali espressi dalla giurisprudenza in materia, il sequestro preventivo applicato agli impianti in oggetto costituisce una misura cautelare reale che incide sui beni allorquando vi è il pericolo che la disponibilità di una cosa pertinente al reato possa aggravare o protrarre le conseguenze di esso ovvero agevolare la commissione di altri reati (Cassazione penale sez. un. Sentenza 20/1/2003)


Considerato che proprio in riferimento al sopra riportato richiamo ai principi generali sulla natura del provvedimento di sequestro per i reati ambientali:
1. non risulta agli atti che la Ditta Granulati Muto srl abbia rispettato gli adempimenti della Diffida della Provincia della Spezia del 6/8/2014 n.564;
2. esiste una reiterazione da parte dei gestori dell’impianto  di Via Lagoscuro n. 84,  nel comportamento di violazione delle prescrizioni autorizzatorie vigenti che ha non casualmente portato al nuovo sequestro dello stesso;
3 la documentazione prodotta, dalla ditta Granulati Muto srl, per la domanda di AUA relativa all’impianto sito al n.123 di Via Lagoscuro la documentazione presentata dalla Granulati Muto srl per la domanda di Autorizzazione Unica Ambientale conferma come la stessa  non voglia  prendere in considerazione la realtà dell’impatto del ciclo di lavorazione degli impianti in questione come dimostra la relazione alle emissioni allegata alla domanda di nuova autorizzazione (AUA) nella quale si afferma, in totale contrasto da quello che risulta sia dal provvedimento di sequestro penale che dalla diffida della Provincia della Spezia che: “Tutto il materiale, derivante sia direttamente dal vaglio primario sia dal frantoio secondario, è avviato ad  una torre di vagliatura all’interno della quale avviene anche il lavaggio con acqua, ciò permette di non  generare emissioni diffuse”.
4 ad oggi non è  mai stata presa in esame l’obiettivo del: “..- contenimento ermetico delle polveri” previsto dal punto 2.1. (produzione e manipolazione di materiali polvurolenti) di cui alla Parte I allegato V alla Parte V del DLgs 152/2006, che infatti non viene mai citato nelle prescrizioni delle autorizzazioni alle emissioni aeriformi fino ad ora emesse dalla Provincia della Spezia, autorizzazioni comunque violate fino ad oggi come confermato dai provvedimento di sequestro sopra ricordati


Considerato quindi che, sulla base di quanto sopra, permane quindi il rischio di aggravamento delle conseguenze del suddetto comportamento illecito anche in danno della salute dei cittadini residenti

Considerato che la documentazione prodotta dalla ditta Granulati Muto srl in sede di domanda di AUA risulta altresì carente  sotto altri profili istruttori inerenti la gestione dei due impianti  in oggetto come ad esempio quelli relativi al rispetto della normativa in materia di industrie insalubri  come già evidenziato dallo scrivente Comitato nelle osservazioni depositate  al Comune di Vezzano Ligure, in data 6 settembre 2014,  e notificate agli enti ai quali viene ora inviato il presente documento


Visto e Considerato tutto quanto sopra riportato, al fine di garantire l’interesse alla tutela della salute e dell’ambiente, che costituisce la ratio fondante della normativa in materia di rilascio dell’AUA,   si chiede alla Amministrazione Comunale  di annullare, ai sensi del comma 2 articolo 7 DPR 160/2010 (carenza di istruttoria e documentazione della pratica oggetto di convocazione)  l’avviso di convocazione delle conferenze dei servizi del 8 ottobre e del 15 ottobre, al fine di  permettere:
1. alla  Autorità Giudiziaria:  la conclusione del lavoro  di indagine relativo ai due provvedimenti di sequestro;
2. agli Uffici competenti della Amministrazione Provinciale della Spezia: la verifica formale  e la comunicazione, nelle sedi previste dalla vigente normativa, dell’avvenuto o non avvenuto  adeguamento agli adempienti richiesti dalla Diffida del 6/8/2014 n. 564;
3. al responsabile del procedimento SUAP del Comune di Vezzano Ligure: la richiesta di integrazioni della domanda di AUA per i due impianti della ditta Granulati Muto srl.  ai sensi dei commi 1 e 2 dell’articolo 4 del regolamento sulla disciplina della Autorizzazione Unica Ambientale DPR 59/2013, sulla base delle risultanze delle attività di cui ai punti 1 e 2 precedenti;
4. l’utilizzo della norma di cui all’articolo 9 del DPR 160/2010 (regolamento SUAP) per chiarire e precisare le palesi carenze istruttorie dei procedimenti in oggetto  con il coinvolgimento dei soggetti portatori di interessi pubblici o privati, individuali o collettivi, o di soggetti portatori di interessi diffusi costituiti in associazioni o comitati che  vi  abbiano  interesse.








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