Della
vicenda della Inerti Muto srl ora Granulati Muto srl ho già trattato QUI, per raccontare
la storia di questo impianto, le
violazioni delle autorizzazioni, i rischi per la salute dei cittadini, le inerzie per lunghi di anni delle Autorità
Pubbliche preposte, le contestazioni dei
cittadini (ora costituiti i Comitato), e
più recentemente i sequestri della magistratura penale, la Diffida ad adempiere
alle autorizzazioni vigenti da Parte della Provincia.
Ebbene
dopo il recentissimo nuovo sequestro,
vedi QUI, ecco
arrivare la novità della convocazione di due conferenze dei servizi una per l’8
ottobre ed una per il 15 ottobre.
La
prima è finalizzata al rilascio della voltura della autorizzazione alle
emissioni aeriformi e rumorose dalla ditta Inerti Muto srl alla ditta Granulati
srl. Qui cambia il nome ma i soggetti
reali restano gli stessi ovviamente.
La
seconda addirittura al rilascio della nuova autorizzazione unica ambientale (di
seguito AUA), un atto semplificato per le piccole e medie imprese che assorbe
le autorizzazioni ambientali di settore (scarichi idrici, emissioni etc.)
Si
tratta di una decisione, quella di convocare la conferenza dei servizi da parte
del Comune assolutamente incomprensibile soprattutto per il rilascio della nuova AUA per l’impianto
di frantumazione inerti in località Lagoscuro n.123 (Comune di Vezzano Ligure).
La normativa che disciplina questa AUA , prevede ai commi 1 e 2 dell’articolo 4
DPR 59/2013 (vedi QUI) che:
1. la
domanda sia presentata alla sportello unico presso il Comune territorialmente
competente (SUAP vedi QUI),
2. il
responsabile procedimento SUAP con la autorità compente al rilascio delle
autorizzazioni che confluiscono nella procedura di AUA (in questo in
particolare Comune per il rumore e Provincia per le emissioni da polveri
diffuse) devono valutare la completezza della documentazione presentata e
soprattutto verificare la necessità di eventuale documentazione integrativa
utile per il corretto svolgimento della istruttoria.
Ora
entrambi gli impianti in oggetto: quello di lavorazione dei residui del marmo (in
località Lagoscuro n.84) e quello di frantumazione inerti ( in località
Lagoscuro n. 123) sono entrambi sottoposti a sequestro penale preventivo e quello al n.84 anche Diffidato dalla
Provincia ad adeguarsi alle autorizzazioni alle emissioni da polveri diffuse e
al nulla osta acustico.
Allo
stato degli atti quindi mancano una serie di verifiche, anche documentali, che concludano i due procedimenti di
sequestro e valutino l’avvenuto adeguamento
dell’ìmpianto sito al n.84 alla Diffida della Provincia.
Quindi
la convocazione della Conferenza dei Servizi , ai sensi dell’articolo 4 sopra
citato, non poteva essere deliberata in quanto non in carenza di elementi istruttori
fondamentali per l’eventuale rilascio della AUA. Ma soprattutto che i provvedimenti di sequestro non possono
non trasferire anche effetti pubblicistici nella vicenda in esame. Non a caso
il sequestro è stato determinato dalla violazione di norme ambientali, tutt’ora
in atto come dimostra il nuovo sequestro dei giorni scorsi, quelle norme
ambientali il cui rispetto dovrebbe essere condizione essenziale per rilasciare
l’AUA ma anche la volturazione delle autorizzazioni esistenti.
Tutto quanto sopra risulta inaccettabile non solo per le motivazioni giuridiche sopra esposte ma anche e soprattutto per una questione di trasparenza verso i cittadini che in questi anni hanno dovuto subire l'inquinamento di questo impianto , l'arroganza di chi lo ha gestito spesso come visto in violazione della legge, l'inerzia almeno fino a poche settimana fa delle Autorità pubbliche preposte ad autorizzazioni e controlli
Sulla
base di queste motivazioni, sopra riportate sinteticamente, il Comitato dei
cittadini residenti nelle aree limitrofe ai due impianti in oggetto, ha
presentato al Comune di Vezzano Ligure e per conoscenza ad altri Enti
Interessati dalla convocazione della Conferenza dei servizi, nonché alla
Procura del Tribunale della Spezia, come
risulta dalla foto che apre questo post, una richiesta formale di annullamento
delle due convocazioni di conferenza dei servizi.
Riporto
qui di seguito il testo della Richiesta di annullamento…….
Oggetto: Richiesta di
annullamento della convocazione delle
conferenze dei servizi del 8/10/2014 e 15/10/2014 – volture e nuove autorizzazioni uniche
ambientali ad impianti Ditta Granulati Muto srl in Via Lagoscuro n. 84 e n. 123
Vista la convocazione della
conferenza dei servizi in sede
referente per mercoledì 8 ottobre 2014 relativa allo scarico di acque reflue industriali e volture emissioni in
atmosfera e nulla osta acustico -
ditta Granulati Muto s.r.l. in Via Lagoscuro n. 84
Vista la convocazione della
conferenza dei servizi in sede referente Mercoledì 15 ottobre 2014 a seguito di richiesta di Autorizzazione
Unica Ambientale relativa allo scarico di acque reflue industriali emissioni in
atmosfera e valutazione di impatto acustico
ditta Granulati Muto s.r.l. in Via Lagoscuro n. 123
Visto che entrambi gli impianti oggetto della
conferenza dei servizi sono attualmente sottoposti a sequestro penale
preventivo, in particolare:
1.
l’impianto
di Via Lagoscuro n.123 è sotto sequestro sulla base del Provvedimento di
sequestro preventivo emesso dal tribunale della Spezia Ufficio del
Giudice per le Indagini Preliminari datato 24/06/2014
2.
l’impianto
di Via Lagoscuro n. 84 era stato sottoposto a sequestro con lo stesso
provvedimento di cui al punto precedente, poi successivamente dissequestrato ed
ora nuovamente sequestrato con avvallo
del GIP del Tribunale della Spezia
Visto che secondo il
Comunicato del Comando regionale del corpo forestale dello stato che ha dato
esecuzione al provvedimento di sequestro
del 24/6/2014: “l'impianto sito in Loc.
Lagoscuro n. 123, ha proseguito la propria attività nonostante la sospensione
dell'autorizzazione alle emissioni in atmosfera, poi revocata dal giugno 2013.
Il secondo impianto (sito in Loc. Lagoscuro n. 84), invece, operava in
violazione delle prescrizioni impartite dall'Ente competente”
Visto inoltre che nelle more
dei suddetti provvedimenti la Provincia della Spezia con determinazione del
6/8/2014 n. 564 ha diffidato la ditta Inerti Muto srl (ora Granulati Muto srl) a rientrare nelle prescrizioni autorizzatorie vigenti
in particolare per
1. Mancati
controlli analitici annuali e conservazione relativi certificati nello
stabilimento
2. Mancato
rispetto norme tecniche UNI EN per la rilevazione delle polveri
3. Mancati
Controlli semestrali della efficienza dei filtri a maniche per abbattere le
polveri e relativa tenuta dei registri di tali controlli
Considerato che la conferenza dei servizi convocato per l’’8
ottobre riguarda la volturazione della autorizzazione alle emissioni e al nulla osta acustico all’impianto
localizzato al n. 84 di Via Lagoscuro, autorizzazione e nulla osta palesementi
violati come risulta dalla Diffida della
Provincia e dal nuovo provvedimento di sequestro della AG
Visto che la volturazione della
autorizzazione relativa all’impianto localizzato al n. 84 di Via Lagoscuro consisterebbe
nel trasferimento di dette autorizzazioni alla nuova denominazione sociale
della ditta Granulati srl
Considerato che nelle more della
verifica del rispetto di quanto previsto dalla Diffida della Provincia il
rilascio della suddetta volturazione costituirebbe palese violazione di quanto
previsto dall’articolo 278 del DLgs 152/2006, in quanto nella domanda di
volturazione è necessario dimostrare che nel frattempo non sono intervenute
modifiche alla autorizzazione da volturare
Considerato che la titolarità della
AUA continua ad essere della Provincia e
non del Comune secondo il DPR 59/2013.
Considerato inoltre
che sotto il profilo dei principi generali espressi dalla giurisprudenza in
materia, il sequestro preventivo applicato agli impianti in oggetto costituisce
una misura cautelare reale che incide sui beni allorquando vi è il pericolo che
la disponibilità di una cosa pertinente al reato possa aggravare o protrarre le
conseguenze di esso ovvero agevolare la commissione di altri reati (Cassazione
penale sez. un. Sentenza 20/1/2003)
Considerato che proprio in
riferimento al sopra riportato richiamo ai principi generali sulla natura del
provvedimento di sequestro per i reati ambientali:
1. non risulta agli atti
che la Ditta Granulati Muto srl abbia rispettato gli adempimenti della Diffida
della Provincia della Spezia del 6/8/2014 n.564;
2. esiste una reiterazione
da parte dei gestori dell’impianto di
Via Lagoscuro n. 84, nel comportamento
di violazione delle prescrizioni autorizzatorie vigenti che ha non casualmente
portato al nuovo sequestro dello stesso;
3 la documentazione
prodotta, dalla ditta Granulati Muto srl, per la domanda di AUA relativa
all’impianto sito al n.123 di Via Lagoscuro la documentazione presentata dalla
Granulati Muto srl per la domanda di Autorizzazione Unica Ambientale conferma
come la stessa non voglia prendere in
considerazione la realtà dell’impatto del ciclo di lavorazione degli impianti
in questione come dimostra la relazione alle emissioni allegata alla domanda di
nuova autorizzazione (AUA) nella quale si afferma, in totale contrasto da
quello che risulta sia dal provvedimento di sequestro penale che dalla diffida
della Provincia della Spezia che: “Tutto il materiale, derivante sia
direttamente dal vaglio primario sia dal frantoio secondario, è avviato
ad una torre di vagliatura all’interno della quale avviene anche il
lavaggio con acqua, ciò
permette di non generare emissioni diffuse”.
4 ad oggi non è mai stata presa in esame l’obiettivo del:
“..- contenimento ermetico delle polveri” previsto dal punto 2.1.
(produzione e manipolazione di materiali polvurolenti) di cui alla Parte I
allegato V alla Parte V del DLgs 152/2006, che infatti non viene mai citato nelle
prescrizioni delle autorizzazioni alle emissioni aeriformi fino ad ora emesse
dalla Provincia della Spezia, autorizzazioni comunque violate fino ad oggi come
confermato dai provvedimento di sequestro sopra ricordati
Considerato quindi che, sulla base
di quanto sopra, permane quindi il rischio di aggravamento delle conseguenze
del suddetto comportamento illecito anche in danno della salute dei cittadini
residenti
Considerato che la documentazione
prodotta dalla ditta Granulati Muto srl in sede di domanda di AUA risulta
altresì carente sotto altri profili istruttori
inerenti la gestione dei due impianti in
oggetto come ad esempio quelli relativi al rispetto della normativa in materia
di industrie insalubri come già
evidenziato dallo scrivente Comitato nelle osservazioni depositate al Comune di Vezzano Ligure, in data 6
settembre 2014, e notificate agli enti
ai quali viene ora inviato il presente documento
Visto e Considerato tutto quanto sopra riportato, al fine di garantire
l’interesse alla tutela della salute e dell’ambiente, che costituisce la ratio
fondante della normativa in materia di rilascio dell’AUA, si chiede alla Amministrazione Comunale di annullare, ai sensi del comma 2 articolo 7
DPR 160/2010 (carenza di istruttoria e documentazione della pratica oggetto di
convocazione) l’avviso di convocazione
delle conferenze dei servizi del 8 ottobre e del 15 ottobre, al fine di permettere:
1. alla Autorità Giudiziaria: la conclusione del lavoro di indagine relativo ai due provvedimenti di
sequestro;
2. agli Uffici competenti
della Amministrazione Provinciale della Spezia: la verifica formale e la comunicazione, nelle sedi previste dalla
vigente normativa, dell’avvenuto o non avvenuto
adeguamento agli adempienti richiesti dalla Diffida del 6/8/2014 n. 564;
3. al responsabile del
procedimento SUAP del Comune di Vezzano Ligure: la richiesta di integrazioni
della domanda di AUA per i due impianti della ditta Granulati Muto srl. ai sensi dei commi 1 e 2 dell’articolo 4 del
regolamento sulla disciplina della Autorizzazione Unica Ambientale DPR 59/2013,
sulla base delle risultanze delle attività di cui ai punti 1 e 2 precedenti;
4. l’utilizzo della norma
di cui all’articolo 9 del DPR 160/2010 (regolamento SUAP) per chiarire e
precisare le palesi carenze istruttorie dei procedimenti in oggetto con il coinvolgimento dei soggetti portatori di
interessi pubblici o privati, individuali o collettivi, o di soggetti portatori
di interessi diffusi costituiti in associazioni o comitati che vi
abbiano interesse.
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