venerdì 6 ottobre 2017

Spezia in politica solo tifosi del vincente di turno: il dibattito pubblico seguirà come l’intendenza!

Di tutti coloro (compresi i rappresentanti istituzionali locali) che hanno criticato l'articolo di Sondra Coggio sul Secolo XIX relativo alle date di dismissione della centrale Enel ce ne fosse stato uno che, invece di criticare e qualcuno anche insultare la giornalista, abbia dimostrato un minimo di conoscenza di cosa stava trattando (vedi QUI). Solo attestati da tifosi.

I tifosi in politica fanno solo danni lasciamoli negli stadi dove invece ci stanno benissimo e sulle date relative alla scadenza della autorizzazione alla centrale Enel spezzina informatevi, tutti, prima di criticare.

Lo scrivevo quando c'era il PD a governare e lo confermo oggi: in questa città la politica e i tifosi di parte sono incapaci di produrre un dibattito pubblico aperto e fondato su dati e fatti, e soprattutto sono incapaci di ammettere che se un Sindaco che hai votato ha detto una sciocchezza lo si deve dire pubblicamente: non è una presa di distanza politica neppure un tradimento è l’affermazione della verità. Questo vale per il Sindaco attuale come per quelli precedenti e per quelli futuri. La politica si riforma prima di tutto con l’affermazione della verità anche se a volte questa può rivolgersi contro di te. Preferisco tradire la mia parte che la verità!

In questa città anche con l’avvento della nuova giunta e della nuova maggioranza il dibattito pubblico è rimasto ad un livello infimo. Ai tifosi della vecchia maggioranza si sono sostituiti quelli della nuova e l'Amministrazione Comunale attuale invece che provare a cambiare questo trend alimenta questa logica. Lo ha dimostrato, come ho spiegato diffusamente in questi post QUI e QUI,  con la vicenda della Cernaia ma anche con  le uscite confuse e contraddittorie su:
- Futuro della centrale enel
- Bonifica del sito di Pitelli
- Cambio della dirigenza apicale del Comune
- Progetto di fascia di rispetto del porto
- Stazione crocieristica e attuazione del piano regolatore portuale
- Sulla valutazione del nuovo Piano Urbanistico Comunale
- Le modalità di nomina negli enti di secondo grado: logica spartitoria, nessuna vera discussione pubblica e trasparente sulle intenzioni e capacità dei candidati

Per non parlare di certe dichiarazioni anche di persone delle quali ho stima quanto meno personale: "io di lui mi fido e basta!", come se esprimere una critica su un comportamento specifico comporti automaticamente il ritirare per sempre la fiducia verso una persona. Fatela finita siete ridicoli quando vi esprimete in questo modo "Kari tifosi"! Il tifoso classico in politica è quello che per rispondere alla critiche alla sua parte non entra nel merito di queste ma risponde appunto con gli attestati di fiducia a prescindere, con le frasi standard:  "voi dove eravate quando.." oppure "lasciateli lavorare", "vai avanti e non ti curar di loro" "perché quelli che governavano prima cosa hanno fatto?", "sono solo invidiosi della vostra vittoria" etc. etc. 
Ricordo a questi "tifosi" della nuova Amministrazione Comunale che uno dei motivi per cui le giunte PD sono implose è stato proprio per la incapacità di valutare e discutere criticamente e pubblicamente, da parte di chi le sosteneva, gli errori che queste commettevano. 

Dietro a tutto ciò però non c'è solo una questione di tifo quest'ultimo è solo l'aspetto fenomenico del problema che invece sta in una carenza  enorme di cultura di governo democratico del ceto politico. Un ceto incapace di guardare oltre il proprio orticello incapace di porre a tutti e prima di tutto a se stessi queste domande dando risposta adeguate:
1. come vengono impostate le decisioni in questa città: su quali analisi, dati, bisogni reali dei cittadini e degli interessi che rappresentano?

2. come vengono condotte le istruttorie da parte delle istituzioni competenti, istruttorie che costituiscono poi la sostanza su cui si basano gli atti decisori finali?

3. come e quando viene coinvolto il cittadino direttamente o indirettamente interessato?

4.  come vengono rispettate le norme su accesso, trasparenza da parte delle istituzioni pubbliche. Rispetto di queste norme, inteso, come premessa per consentire un dibattito pubblico informato, consapevole ma soprattutto con i tempi adeguati rispetto ai tempi amministrativi ma anche tecnico economici delle decisioni;

5. i limiti delle istruttorie dipendono da carenze legislative, organizzative, di formazione del personale?

6. gli enti preposti alla vigilanza e prevenzione di illeciti e illegittimità seguono protocolli standardizzati corretti e trasparenti come richiesto dalla normativa europea e nazionale  e soprattutto dalle buone pratiche  italiane ed estere? 

Su ognuno di questi 6 punti, e al di la delle singole questioni di merito, se avessimo una città con una classe dirigente non dico sensibile ma almeno efficiente si sarebbe da tempo sviluppato un dibattito serio.

Quella che viene rimossa  completamente è la discussione sulla fase della ponderazione degli interessi  o meglio la fase di valutazione secondo il principio per cui valutare non è decidere ma mettere il decisore nelle condizioni di  definire scelte nel massimo interesse generale e soprattutto trasparenti e partecipate.
Qui si gioca la partita della democrazia oggi, qui si gioca la ricostruzione della fiducia nelle istituzioni, qui si gioca la partita della prevenzione della illegalità e delle illegittimità anche procedurali.

Ma sembra che questa partita non interessi a nessuno giocarla almeno fino ad ora. 

Non interessa in primo luogo alla classe dirigente locale perché inserita nel trend nazionale, ma direi ancor di più  comunitario,  per cui il dibattito sui modelli istituzionali di governo interessa solo per renderli adeguati a “sfornare” decisioni preconfezionate da soggetti esterni al circuito democratico, come fossero delle macchine. 

Insomma la politica spezzina (forse anche quella nazionale ma non allarghiamo qui troppo la discussione) sembra sempre di più composta da alimentatori seriale di tifosi. Chi prova a ragionare in modo indipendente viene automaticamente emarginato. Fino a pochi mesi fa molti di quelli che ora sostengono la nuova maggioranza in Comune, compresi alcuni che ora sono in consiglio comunale, avrebbero sottoscritto questa mia tesi. Ora non lo faranno perché anche loro sono passati dalla parte dei tifosi.

I TIFOSI IN POLITICA NON DURANO PERCHÈ CI SARÀ SEMPRE QUALCUNO PIÙ TIFOSO DI TE!


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