Di tutti coloro (compresi
i rappresentanti istituzionali locali) che hanno criticato l'articolo di Sondra
Coggio sul Secolo XIX relativo alle date di dismissione della centrale Enel ce
ne fosse stato uno che, invece di criticare e qualcuno anche insultare la giornalista, abbia dimostrato un minimo di conoscenza di cosa stava trattando (vedi QUI). Solo
attestati da tifosi.
I tifosi in politica fanno
solo danni lasciamoli negli stadi dove invece ci stanno benissimo e sulle date relative alla scadenza della
autorizzazione alla centrale Enel spezzina informatevi, tutti, prima di
criticare.
Lo scrivevo quando c'era
il PD a governare e lo confermo oggi: in questa città la politica e i tifosi di
parte sono incapaci di produrre un dibattito pubblico aperto e fondato su dati
e fatti, e soprattutto sono incapaci di ammettere che se un Sindaco che hai
votato ha detto una sciocchezza lo si deve dire pubblicamente: non è una presa
di distanza politica neppure un tradimento è l’affermazione della verità.
Questo vale per il Sindaco attuale come per quelli precedenti e per quelli
futuri. La politica si riforma prima di tutto con l’affermazione della verità
anche se a volte questa può rivolgersi contro di te. Preferisco tradire la mia
parte che la verità!
In questa città anche con
l’avvento della nuova giunta e della nuova maggioranza il dibattito pubblico è
rimasto ad un livello infimo. Ai tifosi della vecchia maggioranza si sono
sostituiti quelli della nuova e l'Amministrazione Comunale attuale invece che provare a
cambiare questo trend alimenta questa logica. Lo ha dimostrato, come ho
spiegato diffusamente in questi post QUI e QUI, con la vicenda della Cernaia ma anche con le uscite confuse e contraddittorie su:
- Futuro della centrale enel
- Bonifica del sito di
Pitelli
- Cambio della dirigenza
apicale del Comune
- Progetto di fascia di
rispetto del porto
- Stazione crocieristica e
attuazione del piano regolatore portuale
- Sulla valutazione del
nuovo Piano Urbanistico Comunale
- Le modalità di nomina
negli enti di secondo grado: logica spartitoria, nessuna vera discussione
pubblica e trasparente sulle intenzioni e capacità dei candidati
Per non parlare di certe dichiarazioni anche di persone delle quali ho stima quanto meno personale: "io di lui mi fido e basta!", come se esprimere una critica su un comportamento specifico comporti automaticamente il ritirare per sempre la fiducia verso una persona. Fatela finita siete ridicoli quando vi esprimete in questo modo "Kari tifosi"! Il tifoso classico in politica è quello che per rispondere alla critiche alla sua parte non entra nel merito di queste ma risponde appunto con gli attestati di fiducia a prescindere, con le frasi standard: "voi dove eravate quando.." oppure "lasciateli lavorare", "vai avanti e non ti curar di loro" "perché quelli che governavano prima cosa hanno fatto?", "sono solo invidiosi della vostra vittoria" etc. etc.
Ricordo a questi "tifosi" della nuova Amministrazione Comunale che uno dei motivi per cui le giunte PD sono implose è stato proprio per la incapacità di valutare e discutere criticamente e pubblicamente, da parte di chi le sosteneva, gli errori che queste commettevano.
Ricordo a questi "tifosi" della nuova Amministrazione Comunale che uno dei motivi per cui le giunte PD sono implose è stato proprio per la incapacità di valutare e discutere criticamente e pubblicamente, da parte di chi le sosteneva, gli errori che queste commettevano.
Dietro a tutto ciò però non c'è solo una questione di tifo quest'ultimo è solo l'aspetto fenomenico del problema che invece sta in una
carenza enorme di cultura di governo
democratico del ceto politico. Un ceto incapace di guardare oltre il proprio orticello
incapace di porre a tutti e prima di tutto a se stessi queste domande dando
risposta adeguate:
1. come vengono
impostate le decisioni in questa città: su quali analisi, dati, bisogni reali
dei cittadini e degli interessi che rappresentano?
2. come vengono
condotte le istruttorie da parte delle istituzioni competenti, istruttorie che
costituiscono poi la sostanza su cui si basano gli atti decisori finali?
3. come e quando
viene coinvolto il cittadino direttamente o indirettamente interessato?
4. come vengono
rispettate le norme su accesso, trasparenza da parte delle istituzioni
pubbliche. Rispetto di queste norme, inteso, come premessa per consentire un
dibattito pubblico informato, consapevole ma soprattutto con i tempi adeguati
rispetto ai tempi amministrativi ma anche tecnico economici delle decisioni;
5. i limiti delle
istruttorie dipendono da carenze legislative, organizzative, di formazione del
personale?
6. gli enti preposti
alla vigilanza e prevenzione di illeciti e illegittimità seguono protocolli
standardizzati corretti e trasparenti come richiesto dalla normativa europea e
nazionale e soprattutto dalle buone pratiche italiane ed
estere?
Su ognuno di questi 6
punti, e al di la delle singole questioni di merito, se avessimo una città con
una classe dirigente non dico sensibile ma almeno efficiente si sarebbe da
tempo sviluppato un dibattito serio.
Quella che viene
rimossa completamente è la discussione sulla fase della ponderazione
degli interessi o meglio la fase di valutazione secondo il principio per
cui valutare non è decidere ma mettere il decisore nelle condizioni di
definire scelte nel massimo interesse generale e soprattutto trasparenti e
partecipate.
Qui si gioca la partita della democrazia oggi, qui si gioca la
ricostruzione della fiducia nelle istituzioni, qui si gioca la partita della prevenzione
della illegalità e delle illegittimità anche procedurali.
Ma sembra che questa
partita non interessi a nessuno giocarla almeno fino ad ora.
Non interessa in primo
luogo alla classe dirigente locale perché inserita nel trend nazionale, ma
direi ancor di più comunitario, per cui il dibattito sui modelli
istituzionali di governo interessa solo per renderli adeguati a “sfornare”
decisioni preconfezionate da soggetti esterni al circuito democratico, come
fossero delle macchine.
Insomma la politica spezzina (forse anche quella nazionale ma non allarghiamo qui troppo la discussione) sembra sempre di più composta da alimentatori seriale di tifosi. Chi
prova a ragionare in modo indipendente viene automaticamente emarginato. Fino a
pochi mesi fa molti di quelli che ora sostengono la nuova maggioranza in Comune, compresi alcuni che ora sono in consiglio comunale, avrebbero sottoscritto
questa mia tesi. Ora non lo faranno perché anche loro sono passati dalla parte
dei tifosi.
I TIFOSI IN POLITICA NON DURANO PERCHÈ
CI SARÀ SEMPRE QUALCUNO PIÙ TIFOSO DI TE!
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