Io sono abituato da sempre
a criticare nel merito l’azione di chi governa. Ovviamente si potrà non essere
d’accordo con quello che sostengo a parole ma si dovrà farlo nel merito perché solo
così si potranno contestare le mie critiche.
Ebbene pur riconoscendo
che la nuova giunta è pochi mesi che è insediata e quindi nessuno chiede a
questi signori di fare miracoli, è indubbio che già da come si impostano i
problemi e pure da alcune scelte fatte alcune riflessioni critiche si possono
fare senza tirare fuori la stupidaggine del #lasciatelilavorarechesonotremesichegovernano
Ho governato anch’io molti
anni fa e nonostante fossi entrato in giunta quando questa era formata da
tempo, nessuno mi ha fatto sconti e neppure io li ho chiesti. Sono stato
giudicato, e giustamente, per quello che ho dichiarato di voler fare, per quello
che ho fatto e per quello che non sono riuscito a fare nei tempi
amministrativamente ragionevoli.
Non solo ma da quella
breve ma significativa esperienza ho
dedotto che il vecchio detto “chi ben comincia è a metà dell’opera” vale nella
vita di ognuno di noi ma ancora di più in quella di chi amministra. Se non fai certe scelte subito, se fai delle
dichiarazioni confuse subito su questioni strategiche beh poi tutto diventa più
difficile quando andrai nella amministrazione attiva.
Le decisioni amministrative vanno per tempo impostate,
istruite, vanno create le condizioni organizzative, le competenze, la cultura
del processo decisionale. Da questo dipendono in gran parte la qualità delle
decisioni successive, ma anche la trasparenza e la adeguata ponderazione degli
interessi in campo di queste decisioni.
Ma soprattutto anche la
sola comunicazione su temi di interesse strategico della città esprime una
cultura di governo, sottovalutarlo o è indice di superficialità o di arroganza,
in entrambi i casi non ci siamo.
Allora questo metro di
giudizio lo applico anche alla nuova giunta.
La nuova giunta almeno per
le questioni che seguo da tempo (urbanistica, ambiente, prevenzione salute) non
mi è piaciuta per niente vediamo perchè:
SULLA SCALINATA CERNAIA
E' ovvio che la
responsabilità del progetto sia della Amministrazione precedente. D’altronde
non ho aspettato la nuova per criticare anche da un punto di vista procedurale
quel progetto (vedi QUI). Ma la nuova amministrazione ha errato sia sotto il profilo comunicativo che
decisionale:
1. da un
punto di vista comunicativo perché non è corretto dire a dei cittadini sia puri
costituiti in comitati di presentare loro una soluzione. Non è corretto perché per
principio spetta alle istituzioni presentare delle proposte decisionali, ma
soprattutto se si vogliono coinvolgere i cittadini allora si avvia un percorso
di progettazione partecipata e non si usa il termine “fallo tu allora” perché tutti
sanno che i cittadini non possono fare nulla se non sono inseriti dentro un percorso
partecipato chiaro e a valenza amministrativa
2. considerato
che la Soprintendenza nella lettera del 14 Settembre 2017 concludeva: “Ciò detto, questa Soprintendenza è disponibile
a valutare altre soluzioni, che non prevedano l'introduzione di
elementi architettonico-strutturali avulsi dal disegno
originario della scalinata, quali: recinzioni, puntelli e tiranti tali da
alterare Ia percezione visiva del bene”,
c’era lo spazio, se ci fosse stata la volontà politica della nuova
Amministrazione di chiedere agli uffici la presentazione di una soluzione che
salvasse l’albero centenario ancora sopravvissuto allo scempio approvato dalla
Amministrazione precedente
3. Il
Decreto del 17/12/2013 che riconosce il vincolo sull’insieme della Scalinata
(alberature comprese) dichiara la necessità di salvaguardare il complesso della
scalinata così come realizzata tra la fine del XIX e gli inizi del XX secolo
(la decisione di installare gli alberiè del 1903). Quindi siamo di fronte alla
distruzione di un bene vincolato che è stato stravolto dalla decisione
approvata dalla Amministrazione precedente con l’avvallo incomprensibile
(giuridicamente parlando) della Soprintendenza. La nuova Amministrazione non è
responsabile di questo ma alla luce di quanto avvenuto avrebbe dovuto dare
mandato all’avvocatura civica per vagliare la possibilità di una azione di
danno erariale verso i dirigenti (ancora in carica) e gli amministratori
precedenti che hanno avvallato tutto questo.
Invece la nuova
Amministrazione dopo aver detto ai cittadini “presentate voi un progetto” e
dopo non aver fatto quanto indicato nei sopra riportati punti 2 e 3, con un
colpo di mano improvviso nella giornata di oggi ha distrutto l’ultimo albero
centenario, quello che secondo i nuovi amministratori “se i cittadini
presentano una nuova soluzione allora vedremo come salvarlo” (consiglio
comunale di pochi giorni fa).
Insomma sulla
Cernaia un duplice gravissimo errore: amministrativo e comunicativo!
DATA SCADENZA AUTORIZZAZIONE CENTRALE ENEL
È chiaro che la data di
scadenza della autorizzazione della centrale a carbone spezzina (AIA) non la
decide la nuova Amministrazione, però non è accettabile che su questo aspetto
ci sia un atteggiamento passivo o addirittura confuso degli Amministratori.
1.Relativamente
all’atteggiamento confuso, la data di scadenza (formalmente parlando) la decide
la legge: essendo attualmente la centrale ecocertificata (EMAS) la data di
scadenza dell’AIA ex lege è il 2029 (16 anni dal 2013 data di
pubblicazione dell’AIA). Quindi un
Sindaco non deve farsi dire da Enel quando scade l’AIA lo deve sapere da solo
visto che ha un ufficio Ambiente e una Avvocatura Civica a disposizione
2.
relativamente all’atteggiamento passivo:
2.1. Un
Sindaco non può dire siccome la scadenza è lontana e la decisione di chiudere
la centrale (nel 2021 o altra data) non dipende dalla mia Amministrazione
allora poi vedremo cosa fare. Un Sindaco può fare molte cose. Intanto potrebbe
colmare, negli anni che restano di funzionamento di questo impianto (fosse
anche il 2021) avviare una Valutazione di Impatto Sanitario della presenza
della centrale in tutti questi anni sulla popolazione spezzina. L’avvio di
questa valutazione sarebbe necessaria intanto per colmare una grave lacuna
della attuale AIA: il Sindaco passato non ha esercitato il suo potere obbligatorio
di Parere Sanitario come previsto dalla legge. In secondo luogo questa
valutazione potrebbe tornare utile, nel caso che Enel decidesse con l’accordo
del Governo di procrastinare la presenza dell’impianto, per chiedere una regime
transitorio della centrale di maggiore prevenzione sanitaria presentando al Ministero
Ambiente apposite prescrizioni come previsto dal DLgs 152/2006 (testo unico
ambientale) che riconosce tale potere specifico del Sindaco. È vero che il Ministero
potrebbe non accogliere tali prescrizioni ma dovrebbe motivarlo e se lo facesse
male questo rifiuto sarebbe impugnabile al TAR
se non di fronte alla giustizia ordinaria per omissione di atti di
ufficio.
2.2. il
Sindaco può verificare verso Enel lo stato di inquinamento attuale dell’area in
vista anche della futura bonifica dell’area in caso di dismissione della
centrale. Questo perché esiste depositato un documento che si chiama Relazione
di Riferimento che la descrive in modo, a mio avviso incompleto (vedi questo post
QUI). Il Sindaco o chi per lui ha fatto questa verifica? Non mi risulta.
Insomma su
centrale enel: un duplice gravissimo errore comunicativo e di azione
amministrativa
SULLA BONIFICA DEL SITO DI PITELLI
La nuova Amministrazione
Comunale rispondendo ad una interrogazione in Consiglio Comunale sullo stato
della bonifica del sito di Pitelli si è limitata a descrivere burocraticamente
quanto è stato fatto fino ad ora (peraltro dalle amministrazioni precedenti o dalla Regione).
Ha invece bellamente rimosso gli impegni
che vincolavano l’Amministrazione Comunale votati dal Consiglio Comunale della
precedente sindacatura. Direte ma era la precedente, si peccato che quella
mozione venne presentata dalla ex minoranza di centro destra che ora governa il
Comune. Mozione mai smentita dalla ex minoranza tanto meno in campagna
elettorale.
È vero che quella mozione
(luglio 2014) prevedeva e richiedeva, amministrativamente parlando, il
coinvolgimento di altri enti (Regione, Governo, Autorità Militari) ma c’erano
due punti che l’Amministrazione Comunale, sia quella passata che quella
attuale, poteva e può avviare immediatamente e cioè:
1. Attivare
tutti i mezzi a sua disposizione per fare chiarezza su quanto sta emergendo
dagli ultimi ritrovamenti di stoccaggi abusivi utilizzando anche i poteri di
massima autorità sanitaria sul territorio comunale
2. avviare,
con la collaborazione di Regione Liguria, Provincia ed Arpal ma anche da sola (visti i costi non eccessivi) una immediata
campagna di monitoraggio integrativa di quella svolta fino a ora, a partire
dalle aree ancora non caratterizzate, utilizzando strumenti
geodiagnostici adeguati
Insomma sulla
bonifica del sito di Pitelli: due gravi errori sia comunicativo che di azione
amministrativa
SUL NUOVO PIANO URBANISTICO COMUNALE
Il Comune ad oggi non ha
ancora chiarito cosa vuol fare del PUC adottato dal Consiglio Comunale
precedente e soprattutto non ha chiarito come intende avviare
1.la
procedura di Valutazione Ambientale Strategica sia da un punto di vista
medologico che organizzativo, visto che ora tale Valutazione è passata alla
competenza dei Comuni secondo la riformata legge regionale in materia;
2.
cosa intende salvare del PUC adottato;
3.
come intende affrontare e soprattutto valutare
le aree strategiche, in termini di pianificazione , quali Waterfront, stazione
crocieristica, area ex IP.
Su tutti questi aspetti io ho avanzato alcune proposte:
come deve organizzarsi il
Comune per valutare e approvare il PUC: QUI ;
come intende valutare preventivamente
l’impatto sanitario (valutazione oggi obbligatoria per legge regionale) all’interno della
procedura di valutazione ambientale strategica: QUI.
SULLA ATTUAZIONE DEL PIANO REGOLATORE
PORTUALE E STAZIONE CROCIERISTICA
Su questi aspetti la nuova
Amministrazione si è limitata ad applaudire passivamente il progettino di
fascia di rispetto presentato dalla Autorità di Sistema Portuale e la
possibilità che si realizzi la stazione crocieristica come dove non è dato
sapere.
Sarebbe invece
interessante capire se la nuova Amministrazione intenda perseguire la metodologia
di valutazione e approvazione degli interventi negli ambiti del PRP vigente che
ha avuto al vecchia Amministrazione oppure no. Ad esempio:
1.
se intende chiedere alla Autorità Portuale se vuole presentare strumenti
urbanistici attuativi del PRP da valutare
attraverso un metodo più adeguato come la VAS
2.
se intende chiedere un progetto di fascia di rispetto non spezzettato come
prevede la delibera di approvazione del PRP da parte del Consiglio Regionale e
come non ha invece fatto la Autorità di Sistema Portuale
3.
se intende avviare un vero percorso partecipativo su quanto sopra e non
assemblee di propaganda unilaterale come quella di presentazione del progetto
di parziale fascia di rispetto al quale la nuova Amministrazione ha partecipato
come fosse uno spettatore qualsiasi.
Non dimentichiamo che il
Comune urbanisticamente parlando ha poteri di intesa su questi strumenti di
pianificazione che può esercitare attivamente o passivamente.
Insomma sul PRP:
errori comunicativi (subisce la iniziativa degli altri enti) e amministrativi
(non usa per ora i poteri che avrebbe a disposizione).
DRAGAGGI DEL GOLFO
La Presidente della
Autorità di Sistema Portuale ha recentemente dichiarato che si avvieranno al
più presto nuovi dragaggi del golfo. Mi sarei aspettato che la nuova
Amministrazione Comunale stigmatizzasse questa dichiarazione improvvida della
Presidente ricordando che:
1.
l’area di dragaggio è attualmente sotto sequestro per, tra gli altri, il delitto
di inquinamento ambientale
2.
c’è stata una sentenza della Cassazione che ha tra l’altro dichiarato :
2.1. c’è
sta una violazione reiterata e sistematica delle prescrizioni autorizzatorie
nella attività di dragaggio per i moli Garibaldi e Fornelli;
2.2 questa
violazione è avvenuta in aree del golfo caratterizzate dalla presenza di
rilevanti inquinanti pericolosi per ambiente e salute;
2.3. la
violazione sistematica delle prescrizioni è avvenuta nella piena consapevolezza
di quello che stava accadendo sia da parte della ditta, che degli enti preposti
ad autorizzazioni e controlli;
2.4. gli
enti di controllo, prima di tutto l’Arpal ma non solo, pur riconoscendo i
rischi nelle attività in corso, le violazioni in atto, la necessità di
impostare diversamente sia la tecnica di dragaggio che le modalità di
monitoraggio, nulla hanno fatto per fermare l’attività di dragaggio in corso;
2.5. una
mancanza di approccio indipendente da parte degli enti di controllo per cui le
modalità di controllo e monitoraggio erano concordate con la ditta che svolgeva
l’attività non per garantire il rispetto delle prescrizioni ma piuttosto per
garantire che dalle violazioni derivassero sanzioni per la ditta che potessero
in qualche modo ritardare i tempi di dragaggio.
Insomma gravi
errori di comunicazione: non aver ricordato da parte del Sindaco che il
Presidente della Autorità di Sistema Portuale dirige un ente pubblico che deve
tutelare gli interessi del porto insieme con quelli del territorio in cui il
porto insiste a cominciare dalle attività di miticoltura e itticoltura presenti nel Golfo.
SUL RINNOVO DEI DIRIGENTI APICALI DEL COMUNE
Qui non la faccio lunga e mi limito a rinviare al mio post QUI, dove spiego come avviare un processo di valutazione interna che, nel rispetto della legge della giurisprudenza e delle linee guida ANAS, permette un rinnovo motivato dei dirigenti di area almeno e anche qualcuno di settore.
Il Sindaco mi ha scritto che voglio "licenziare" i dirigenti e questo non è possibile perchè hanno contratti a tempo indeterminato. Ovviamente basta leggere quello che ho scritto per capire che quella del Sindaco è pure propaganda denigratoria nei mie confronti e verso la mia professionalità
Insomma anche in questo campo errori di comunicazione (si stravolge il pensiero altrui) e di scelte amministrative (si rimuovono poteri e procedure utilizzabili dal livello politico amministrativo).
Qui non la faccio lunga e mi limito a rinviare al mio post QUI, dove spiego come avviare un processo di valutazione interna che, nel rispetto della legge della giurisprudenza e delle linee guida ANAS, permette un rinnovo motivato dei dirigenti di area almeno e anche qualcuno di settore.
Il Sindaco mi ha scritto che voglio "licenziare" i dirigenti e questo non è possibile perchè hanno contratti a tempo indeterminato. Ovviamente basta leggere quello che ho scritto per capire che quella del Sindaco è pure propaganda denigratoria nei mie confronti e verso la mia professionalità
Insomma anche in questo campo errori di comunicazione (si stravolge il pensiero altrui) e di scelte amministrative (si rimuovono poteri e procedure utilizzabili dal livello politico amministrativo).
CONCLUSIONI
La finisco qui, vedremo
come procederà la nuova Amministrazione su tutti questi temi, io continuerò ad
analizzare i comportamenti comunicativi e amministrativi nel merito senza
pregiudizi ideologici ma anche senza sconti. Non sopporto quelli del #lasciatelilavorarechesonotremesichegovernano ed anzi ricordo sia a questi ultimi che alla
nuova Amministrazione un concetto semplice, semplice che ho sviluppato in un
mio recente post:
Nessun commento:
Posta un commento