mercoledì 30 agosto 2017

Fascia di rispetto del porto di Spezia e finta partecipazione

Come si ricava dal portale Città della Spezia: L’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale lunedì 4 settembre, alle 17,30, presso l'Auditorium di via Fossamastra, presenterà infatti i progetti della fascia di rispetto tra porto e città e della barriera fonoassorbente nelle aree antistanti i quartieri di Fossamastra e Canaletto.

Si tratta di una visione totalmente sbagliata della partecipazione ma che è dentro una visione ancor più errata delle modalità di valutazione/approvazione degli interventi per gli ambiti 5 e 6 dell’area di demanio portuale disciplinata dal Piano Regolatore del Porto approvato nel 2006.
 
Non ha alcun senso metodologico e sostanziale fare un confronto, peraltro nella filosofia della mera consultazione assembleare, sulla fascia di rispetto dl porto di spezia peraltro limitata alle aree antistanti i quartieri di Fossamastra e Canaletto.. La partecipazione si fa sugli strumenti attuativi degli ambiti portuali che devono essere sottoposti a VAS oltre che a VIA (come emerge dalla attuale versione del testo unico ambientale). Questo vale soprattutto per gli ambiti 5 e 6. 
Quindi questi interventi in questi ambiti andrebbero sottoposti a VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA - VAS  (per il 5 anche a VIA: waterfront e stazione crocieristica come afferma il Decreto Ministero Ambiente QUI) e andrebbe avviata una Inchiesta Pubblica complessiva per tutti gli interventi non solo per il pezzettino di fascia di rispetto, peraltro le prescrizioni di VIA sul PRP prevedono che:

Prescrizione n.15
15. al fine di mitigare gli impatti prodotti dalle attività portuali sulle componenti ambientali delle  aree limitrofe , dovrà essere valutata la possibilità di estendere la prevista fascia di rispetto  ad altre aree significative la cui progettazione dovrà realizzarsi con la partecipazione  dell’A.P. e dei Comuni che si affacciano sul Golfo della Spezia e con l’auspicabile presenza anche di altri soggetti pubblici e non;detto progetto dovrebbe abbracciare l’intero fronte d’acqua e qualificarsi delle specificità ambientali e dell’urbanizzazione che incontra...". 

Prescrizione n. 16
16-dovrànno  essere realizzate tutte le opere di mitigazione previste nello SIA;in particolare,la realizzazione delle  opere infrastrutturali    finalizzate alla riduzione  preliminare delle cause di impatto sulle componenti ambientali previste dall’attuazione del nuovo PRP   dovrà  precedere il completamento delle opere vere e proprie destinate a potenziare le attività produttive portuali quali  moli e  banchine”.


Il tutto proprio per evitare che l’impatto dell’ampliamento del porto non venga valutato nella sua complessità come afferma la:
Prescrizione n. 10
10- il potenziamento delle attività portuali previste dal PRP ,in grado di determinare  incremento degli inquinanti tale da determinare valori critici  degli stessi, potrà essere realizzato subordinatamente alla concomitante riduzione di detti valori in altri ambiti operativi;al riguardo , il Proponente,in accordo con gli Enti preposti ,dovrà dare attuazione per quanto di competenza a tutte le  azioni previste nella proposta di Piano di risanamento a tutela della qualità dell’aria adottato dalla Regione Liguria anche sulla base di ulteriori azioni aggiuntive previste per  detto piano da parte del Consiglio Regionale”.


Aggiungo che oltre violare queste prescrizioni appena elencate la dichiarazione della Presidente della Autorità di Sistema Portuale appare in contrasto anche con quanto previsto della Delibera di Giunta Regionale 648 del 2004 (parere regionale nella procedura di VIA sul PRP) secondo la quale: "dovranno essere definiti interventi relativi a idonee  riduzioni delle emissioni  in atmosfera in particolare per gli ambiti 6,7,9, valutando  che nelle aree  del Canaletto  e Fossamastra , oggetto di riempimenti  sia previsto un maggior allontanamento delle  attività rispetto  alla zona urbana ;"

Qualcuno potrebbe chiedere: "da dove ricavi che gli interventi negli ambiti 5 e 6  devono avere la VAS in quanto da inserire in strumenti urbanistici attuativi di un PRP?"

Lo dice la delibera del Consiglio Regionale che approvò il PRP, un passaggio totalmente rimosso da rappresentanti della AP vecchie  e nuovi ma anche a quanto sembra, dagli amministratori comunali vecchi e nuovi. 
Afferma la delibera del Consiglio Regionale di approvazione del PRP: “Le Norme di attuazione del PRP risultano per un verso, come afferma la stessa Relazione illustrativa, generiche, nel senso che l’attuazione degli interventi previsti è demandata a ”Schemi di assetto urbanistico” che vengono prescritti per tutti gli Ambiti considerati dal Piano”  questi Schemi di assetto urbanistico costituiscono strumenti urbanistici attuativi del piano quadro (il PRP)  e dovranno (come afferma la sopra citata delibera regionale”: “……riportare per ciascun ambito la relativa disciplina di intervento in termini di destinazione d’uso, parametri e modalità attuative, flessibilità  delle relative indicazioni.”   
Come ho spiegato  QUI e, più  recentemente  QUI  la giurisprudenza costituzionale e comunitaria conferma che questi strumenti urbanistici attuativi devono essere sottoposti a procedura di VAS con la partecipazione della comunità locale nelle sue diverse articolazioni.

Quanto sopra è stato contraddittoriamente confermato dall'attuale assessore all'ambiente della Regione Liguria rispondendo ad una interrogazione in consiglio regionale da parte del gruppo consiliare di 5stelle. 
La risposta riconosce quanto da noi sostenuto nella Interrogazione e soprattutto quanto sostenuto da anni dai comitati e associazioni spezzine che si battono per una corrette e ambientalmente sostenibile attuazione del PRP, nel rispetto degli stessi atti regionali e ministeriali di approvazione di detto Piano. In particolare nella risposta dell’Assessore si riconosce che in sede di attuazione del Piano nei diversi ambiti funzionali in cui è stata suddivisa l’area demaniale di competenza della Autorità Portuale devono essere presentati degli Schemi di Assetto Urbanistici e non una semplice sommatoria di Progetti.
 Alla luce della suddetta ammissione risulta quanto meno sconcertante da parte dell’Assessore l’aver ricordato, nella sua risposta alla nostra Interrogazione, il decreto del Ministero dell’Ambiente che ha deciso di non sottoporre a VIA gli interventi relativi all’ambito 6 del PRP. Tale riferimento è in palese contraddizione con quanto dichiarato all’inizio della risposta dell’Assessore.  Infatti una cosa è la VIA altra è la VAS, la prima riguarda i singoli progetti  a livello puntuale, la seconda la valutazione del contesto generale in cui tali progetto verranno collocati.  Risulta chiarissima a questo punto la violazione delle procedure di valutazione della attuazione del PRP in barba alla vigente normativa (anche regionale vedi appunto delibera di approvazione del PRP) ma anche ai compiti che si era dato il Tavolo di confronto locale sulla attuazione del PRP. 







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