Il
Sindaco di Spezia oggi sul Secolo XIX dichiara: “Le grandi questioni di prospettiva, penso al Piano urbanistico
comunale adesso e al Piano strategico in passato, hanno dato ampio spazio alla
partecipazione”. Forse io e lui siamo vissuti in due città diverse in questi
anni
In
questo post voglio ricordare a tutti cosa le Amministrazioni spezzine
di centro sinistra in questi 15 anni hanno sfatto o non hanno fatto in materia di
trasparenza e partecipazione. Lo
voglio ricordare non per fare polemica ma perché solo con una profonda
autocritica sul passato oltre che sul presente chi amministra questa città
potrà cambiare il modo di governare rendendolo più trasparente e partecipato ma
anche più efficiente…. perché credo sia sotto gli occhi di tutti che la logica
autoritaria del Sindaco Federici e della sua Amministrazione non abbia fino ad
ora prodotto neppure risultati concreti soprattutto risultati frutto di un confronto partecipato con i cittadini spezzini.
UNA
SINTETICA RICOSTRUZIONE STORICA DEI PERCORSI PARTECIPATIVI DELLA NOSTRA
CITTÀ
Analizziamo
i percorsi partecipativi avviati, almeno formalmente nel nostro territorio,
dalle ultime tre amministrazioni (Pagano prima e Federici ora):
Percorso
di Agenda XXI - Piano Strategico (anno 2001)
Si
tratta di un percorso di coinvolgimento della comunità locale spezzina avviato
nel 2000 e concluso nel 2001 con un Piano di Azione condiviso dal Forum dei
partecipanti al percorso.
Per
il testo completo del Piano (di seguito PianoA21) vedi QUI.
Andiamo a vedere i più importanti obiettivi del Piano
e vediamo se le Amministrazioni succedutesi dal 2001 in poi le hanno rispettati:
1. Piano
risanamento acustico aree portuali e retro portuali (pag. 45 Piano A21): MAI
AVVIATO SOPRATTUTTO PER LE AREE RETROPORTUALI
2. Revisione
della classificazione acustica del Porto commerciale da quella più permissiva
(zona industriale) a quella con limiti di rumore più stringenti (zone ad alte
intensità urbana) vedi pagina 53 del Piano A21: MAI REALIZZATA
3. Piano
di Risanamento acustico che interessi l’intero territorio comunale, supportato
da una valutazione aggiornata del clima acustico della città (pagina 54 Piano
A21):MAI REALIZZATO
4. Obiettivi
di mobilità sostenibile: Car sharing cioè auto collettive, car pooling
cioè auto private condivise, servizi flessibili come servizi
a chiamata e servizi di taxi collettivo, mobility manager
pubblico, servizio di TPL più sostenibile, più accessibile, più
confortevole e più competitivo con il mezzo privato, estensione piste
ciclabili, promozione servizio trasporto marittimo, riorganizzazione del
servizio FS in funzione di un servizio metropolitano etc. (pag. 55-61 Piano
A21): MAI REALIZZATI
5. Studio
di sostenibilità ambientale degli interventi sulle infrastrutture per la
mobilità e degli interventi di trasformazione urbanistica e partecipazione
della comunità locale alla definizione degli interventi (pag. 81-82 Piano
A21). MAI REALIZZATO, basti pensare agli interventi sul porto commerciale,
sul waterfront, sulle varianti al PUC, sulla realizzazione della nuova ipercoop
e relativa viabilità connessa etc. etc.
6. allaccio
di tutti i residenti spezzini al sistema di depurazione delle acque (pag. 96
Piano A21). NON ANCORA REALIZZATO
7. realizzazione
del Parco dell’arco collinare (pag.133 Piano A21). MAI REALIZZATO
8. raccolta
differenziata al 50% entro il 2003 (pag.242 Piano A21). Siamo nel 2016 e siamo
ancora intorno a meno del 40%! NON REALIZZATO
Inchiesta
pubblica per la Valutazione di Impatto Ambientale del PRP (anni
2003-2004)
Era
prevista dal Piano di Azione di Agenda XXI (pag. 233-237). L'Inchiesta
proposta prevedeva un percorso partecipativo disciplinato con apposito
regolamento che prevedeva la possibilità di confrontare scenari alternativi di
sviluppo del Porto Commerciale, figure di Garanzia terze, possibilità di
elaborare documenti alternativi da sottoporre alla valutazione delle autorità
competenti, prendere in considerazione indicatori di valutazione della
sostenibilità delle scelte portuali diversi da quelli proposti dai proponenti
del PRP (Autorità Portuale). In realtà l’Inchiesta si è ridottasolo a
qualche riunione senza alcun rispetto della procedura definita dal Piano di
Azione di Agenda XXI. In particolare non furono rispettati nessuno dei seguenti
punti considerati indispensabili dal Piano di Azione di Agenda XXI:
1. la
condivisione delle regole di funzionamento da parte dei soggetti partecipanti
2.
la formalizzazione e registrazione di tutti i contributi (con verbalizzazione
condivisa) ad opera di un ufficio di presidenza rappresentativo dei diversi
soggetti portatori di interesse
3. la
pubblicizzazione del percorso nelle sue varie fasi e la divulgazione attiva
delle informazioni scaturite nei confronti di tutti i cittadini potenzialmente
interessati
4. la
possibilità per tutti i soggetti di proporre scenari alternativi e poterli
analizzare tramite l’adeguato supporto tecnico scientifico
5. l’integrazione
di questi e delle relative indagini nello Studio di Impatto Ambientale
attraverso l’adozione di una metodologia che operi per scenari alternativi e
tramite la redazione di un Bilancio Ambientale, Economico e Sociale.
Osservatorio bonifiche sito Pitelli (anni 2001-2002)
Previsto
dal Piano di Azione di Agenda XXI (pag. 274-275) doveva monitorare lo stato di
attuazione della bonifica del sito di Pitelli (sia a terra che a mare). I
rappresentanti degli ambientalisti non sono mai stati messi in condizione di
partecipare attivamente ai lavori dell’osservatorio visto che la documentazione
era fornita in ritardo rispetto alle date fissate per le riunioni della
Conferenza dei Servizi presso il Ministero dell’Ambiente. Inoltre,
l'Osservatorio, non venne mai riunito per affrontare il secondo obiettivo per
cui era nato: “valutare tutte le procedure amministrative che hanno
portato al grave inquinamento del sito. La valutazione delle suddette procedure
amministrative dovrà avere la finalità d’individuare i nuovi modelli di
organizzazione dell’amministrazione comunale (ma anche degli enti pubblici
coinvolti) ed evitare che vicende come Pitelli e l’area IP nel futuro possano
ricrearsi.” (citazione dal testo del Piano di Azione di A21)
Osservatorio Acam (anno 2003)
Questo
osservatorio doveva servire per garantire una funzione di controllo e di
indirizzo, da parte delle associazioni ambientaliste e dei consumatori, sulla
gestione di Acam. Inutile dire che l’Osservatorio non funzionò mai se non come
mera cassa di risonanza delle scelte che autonomamente il management di Acam
decideva in separata sede. Addirittura per rendere difficile la partecipazione
dei membri della società civile le riunioni venivano convocate al mattino di
giorno feriale. In generale l'Osservatorio è stato gestito da Acam in completo
contrasto con quanto indicato dal Protocollo istitutivo, secondo il quale,
l'Osservatorio avrebbe dovuto: “elaborare indirizzi, linee guida e
sviluppare il confronto sulle seguenti attività ed aree di intervento di ACAM:
politiche e strumenti di gestione ambientale innovativi (bilanci ambientali,
ecocertificazioni, rapporti ambientali, ecc.), strumenti gestionali
dell’attività aziendale di ACAM (contratto di servizio ed eventuali revisioni,
stato di attuazione del contratto, carta dei servizi, programmi pluriennali di
sviluppo), modalità di gestione e monitoraggio degli impianti tecnologici
eserciti da ACAM e/o sue partecipate”
Osservatorio
bonifica area ex IP (proposto nel 2005 e nel 2007)
Questo
osservatorio non è mai partito ne durante la sindacatura di Pagano ne in quella
di Federici nonostante che quest’ultimo lo avesse messo nel suo programma
elettorale. Ci furono degli incontri per costituirlo ma venne il veto dei
nuovi proprietari dell’area (la società Elios) che voleva decidere da sola
quali fossero i consulenti tecnici degli ambientalisti all’interno
dell’Osservatorio! Il Sindaco Pagano subì passivamente questo ricatto pur
convocando un paio di incontri informali, il Sindaco Federici rimosse
completamente la realizzazione dell'Osservatorio: la realizzazione
dell'ipercoop incombeva..... altro che partecipazione!
Il
Tavolo di confronto sull'attuazione del PRP (partito nel 2008)
Previsto
da un ordine del giorno addirittura del Consiglio Regionale. Si è riunito, in
tre anni, qualche volta solo per approvare il proprio regolamento di
funzionamento. Su come doveva funzionare e su come non ha funzionato e perché
vedi QUI
Confronto
sulla nuova AIA alla centrale Enel
Anche
qui nonostante le continue richieste di associazioni ambientaliste e poi
dall’estate del 2011 da parte del Comitato Speziavialdacarbone non si è mai
avviato alcun confronto. Anzi lo stesso Sindaco Federici quando la scorsa
estate incontrò il Comitato spudoratamente affermò: “sull’enel abbiamo
lavorato sotto traccia in questi anni”! Infatti l'unica assemblea pubblica
relativa alla procedura di nuova autorizzazione della centrale (la c.d AIA) è
stata organizzata dal Comitato di cittadini Speziaviadalcarbone!
Per
un approfondimento su come si poteva svolgere il confronto e su come non si è
svolto vedi QUI.
Confronto
sul nuovo Waterfront.
Qui
si è toccato il fondo della chiusura totale, al confronto con i cittadini e la
comunità spezzina, da parte del Sindaco Federici. L'unica assemblea in cui è
stato possibile presentare idee progettuali e un metodo di decisione
alternativo a quello di Autorità Portuale e Comune è stato organizzato dalle
associazioni ambientaliste..... per il resto solo assemblee di comunicazione
unilaterale della proposta ufficiale!
I
percorsi partecipativi fantasma
L’Amministrazione
nel Rapporto del Sole 24ore su Ecosistema Urbano ha indicato come proprio fiore
all’occhiello i percorsi partecipativi su:
- piano urbano del traffico,
- piano energetico comunale,
- piano di azione per la energia sostenibile,
- piano di zoonizzazioni acustica.
Ovviamente
nessuno di questi strumenti di pianificazione programmazione è stato
supportato da percorsi partecipativi veri cioè
strutturati, regolamentati, supportati economicamente ed
organizzativamente.
I
percorsi partecipativi a “babbo morto”
Un
esempio clamoroso di questi tipi di “percorsi” è quello di Piazza Verdi.
In
data 14/12/2009 il Consiglio Comunale approvò a larga maggioranza un ordine del
giorno che affermava:“ Impegna il Sindaco ….. A trovare le forme con
cui aprire, prima della stesura del progetto definitivo, una fase partecipativa
del consiglio comunale e della città, affinché la comunità cittadina possa
esprimersi sulla sistemazione futura di piazza Verdi a cui la comunità stessa,
guarda con grande interesse”. Peccato che di tale percorso partecipativo
non si è mai avuto riscontro prima della selezione del progetto avvenuta il 4
febbraio 2010!
D’altronde
come peraltro ha dichiarato lo stesso Sindaco Federici in Consiglio Comunale
l’11 luglio 2013 (vedi QUI, pagine 3 e 4):
1. la Circoscrizione
è stata coinvolta solo dopo la avvenuta selezione del progetto,
2. i cittadini sono
stati coinvolti in un convegno di presentazione del progetto ormai vincitore,
3. gli altri
progetti partecipanti sono stati esposti a concorso ormai chiuso da tempo.
I percorsi presa per il c….
Il
sondaggio sulla nuova Piazza Europa è stato la versione patetica dei percorsi
partecipativi falliti a Spezia. Un tentativo maldestro di spacciare per
sondaggio o percorso di ascolto attivo una operazione di propaganda peraltro
gestita tecnicamente malissimo come dimostrano le osservazioni arrivate all’indirizzo
del Comune: spesso triplicando la stessa con nomi diversi o addirittura usando
nomi di personaggi da fumetti. Vedi QUI.
Il Nuovo Piano Urbanistico Comunale
qui se c'è stata partecipazione per ora non se ne è
accorto nessuno. Qualche incontro nei quartieri. Si scambia la partecipazione
strategica con la concertazione per la pulizia e il rifacimento delle strade!
Come dovrebbe essere costruito un percorso di partecipazione strategico vedi
QUI.
Non c’è partecipazione senza terzietà della burocrazia
pubblica
La politicizzazione partitica del livello burocratico
del Comune di Spezia ha raggiunto livelli non più tollerabili (vedi QUI), e continua a produrre mancanza di trasparenza,
mancanza di rapporti con i cittadini, confusione nelle istruttorie e scelte
soprattutto fatte nell’interesse di pochi ma con costi eccessivi a carico di
tutto, basti pensare, ma è solo un esempio, al rifacimento di Piazza del
Mercato.
Su come cambiare tutto ciò vedi QUI.
Infine….. la disinformazione che impedisce la
Partecipazione
Senza informazione non ci può essere partecipazione. Da questo punto di vista
emblematiche sono state due vicende relativamente recenti:
1. la bonifica dell’are ex IP: dove
mai sono stati pubblicati gli atti con completezza se non un documentino
striminzito per contestare le mie contestazioni ora fatto bellamente sparire
tanto ormai gli anni di emissioni odorigene a danno dei cittadini sono passati
in “cavalleria” in questa città senza memoria. Vedi QUI e per conferma nel sito del Comune vedi QUI.
2. il trasporto di materiali
pericolosi anche militari nel Golfo: vedi QUI
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