martedì 27 settembre 2016

Impianto rifiuti Cerri di Follo: esposto dei cittadini esasperati

Presentato, da parte del Comitato tutela della salute pubblica Cerri Lagoscuro, un esposto alla Guardia Forestale e per conoscenza al Comune di Follo sulla situazione dell’impianto di messa in riserva con selezione, cernita, recupero e stoccaggio di rifiuti pericolosi e non, ubicato in località Cerri del Comune di Follo.
Come si vede dalle foto riprodotte in questo post nonostante le segnalazioni e diffide che da anni vengono presentate, da parte dei cittadini residenti, alle autorità competenti (Provincia e Comune di Follo) la situazione continua ad essere non solo pericolosa per la salute dei residenti nella zona (pochi metri in linea d’aria dall’impianto) ma totalmente fuori legge sia rispetto alla normativa generale sui rifiuti e la tutela della salute come pure delle autorizzazioni rilasciate dalla Provincia e mai fatte rispettare. Significativo è il comportamento del Sindaco di Follo che non ha mai provato neppure a livello di dichiarazioni, ad esercitare i suoi poteri di massima Autorità Sanitaria sul territorio comunale.
Riporto il testo dell’esposto che ho elaborato dal punto di vista tecnico giuridico insieme con l’Avvocato Massimo Lombardi del foro di Spezia.




ESPOSTO

Il Comitato “TUTELA DELLA SALUTE PUBBLICA, DELL'AMBIENTE e DEL TERRITORIO – ZONA CEPARANA CERRI LAGOSCURO VIA ROMANA”, nella persona del Presidente Sig. Mirco Cappagli, nato in La Spezia il e residente in Follo (SP) alla Via 

espone quanto segue


L’impianto in oggetto è stato da noi più volte attenzionato ai diversi organi competenti, con memorie, osservazioni, richiesta di intervento fino ad un esposto alla Procura della Repubblica dello scorso.
La situazione da oltre un anno non è cambiata, nonostante la nuova autorizzazione dello scorso gennaio l’impianto continua a funzionare violando le principali prescrizioni delle diverse autorizzazioni precedenti all’ultima del 19 gennaio 2016, confermate da quest’ultima.

L’ultima autorizzazione del 19 gennaio 2016, nel suo dispositivo, afferma che la stessa è subordinata “ al rispetto di tutte le prescrizioni riportate nelle Determinazioni Dirigenziali n.70 del 18/06/2008, n.41 del 26/03/2009, n.99 del 21/06/2012, n. 216 del 09/04/2014 e n. 476 del 23/07/2015”.
Le prescrizioni principali contenute nelle autorizzazioni dal 2008 al 2015 e tutt'ora da rispettare sono:
a) lo stoccaggio dei rifiuti potrà avvenire solo nelle aree individuate nella planimetria pervenuta in data 18 aprile 2004
b) lo stoccaggio all’esterno dei capannoni potrà avvenire solo in contenitori muniti di copertura
c) in caso di stoccaggio esterno dei rifiuti, sia posta particolare attenzione alla raccolta delle acque piovane al fine di evitare che le stesse, venendo a contatto con i rifiuti, possano inquinare la falda o direttamente i corsi d’acqua,
d) lo stoccaggio esterno comunque dovrà essere dotato di appositi sistemi di copertura e avvenire su adeguata pavimentazione e non superare mai i limiti di quantità stoccabili;
e) non dovranno essere mescolate diverse categorie di rifiuti pericolosi. 

Come si evince chiaramente dalle foto e video che alleghiamo alla presente la situazione continua a presentare palesi violazioni delle suddette prescrizioni soprattutto in relazione alla gestione del piazzale antistante il capannone della ditta in oggetto.
1. tonnellate di rifiuti lasciati nel piazzale 
2. una gran parte di questi rifiuti sono stati macinati creando una sorta di muro permanente e non rimosso 
3. impossibilità di capire se sono stati o meno mescolati tipologie di rifiuti pericolosi diversi 
4. assenza di contenitori coperti per i rifiuti all'esterno del capannone
5. assenza di intervento delle autorità preposte: Sindaco e Provincia. 

Tutto ciò premesso e ritenuto, il sottoscritto ut  supra meglio generalizzato, nella propria qualità di Portavoce del Comitato “TUTELA DELLA SALUTE PUBBLICA, DELL'AMBIENTE e DEL TERRITORIO – ZONA CEPARANA CERRI LAGOSCURO VIA ROMANA”

                                                                                  CHIEDE
previa idonea istruttoria da eseguirsi mediante immediato accesso ai luoghi, ispezione degli stessi ad impianto in funzione, con relative fotografie, prelievi di materiale, campionamento, analisi nessuno escluso; acquisizione di tutta la documentazione autorizzativa e/o relativa nonché analisi delle polveri ai fini della valutazione del rischio, anche ai fini di valutare l'incidenza delle stesse sull'integrità fisica e la salute dei cittadini che abitano nelle zone immediatamente prossime all'impianto, con determinazione del nesso eziologico, anche mediante idoneo ed immediato sequestro preventivo e/o probatorio della medesima Area; inoltre Voglia accertare e valutare se nei fatti, atti e comportamenti sopra riportati siano rinvenibili fattispecie penalmente rilevanti, punibili sia a livello di dolo che di colpa, in particolare:

a) comma 4 articolo 256 DLgs 152/2006: inosservanza delle prescrizioni contenute o richiamate nelle autorizzazioni
b) comma 5 articolo 256 DLgs 152/2006: divieto miscelazione rifiuti
c) articolo 452-bis Codice Penale: delitto per inquinamento ambientale
d) articolo 452-ter Codice Penale:  lesioni come conseguenza del delitto di inquinamento ambientale 
e) articolo 674 Codice Penale: getto di cose pericolose che configura un reato di pericolo, volto a proteggere in via anticipata il bene salute.
f) articolo 328 Codice Penale: omissioni di atti di ufficio relativamente al mancato e tempestivo intervento delle istituzioni preposte a tutela della salute dei cittadini (Sindaco) e per imporre il rispetto delle prescrizioni autorizzatorie (Provincia)

procedendo, in caso affermativo, all'individuazione e alla punizione dei soggetti responsabili, tenuto conto del concreto e attuale pericolo di compromissione della salute dei cittadini residenti.

                                                  CHIEDE

ai sensi dell’art. 406, comma 3 c.p.p., di essere informato dell’eventuale richiesta di proroga delle indagini preliminari, nonché, ai sensi dell’art. 408, comma 2 c.p.p., circa l’eventuale richiesta di archiviazione.




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