Sto seguendo, sia pure a distanza per ragioni personali, l' Inchiesta Pubblica sul Piano Spiagge di Marinella di Sarzana e relativa
procedura di Valutazione Ambientale Strategica (di seguito VAS). Voglio qui
sottolineare alcune questioni metodologiche prioritarie che se non affrontate correttamente
la faranno fallire a prescindere anche da eventuali volontà politiche negative
presenti nelle Amministrazioni pubbliche interessate e non solo.
Vediamole:
1. l'Inchiesta è la prima che viene concessa ad una
comunità locale in un procedimento decisionale così rilevante come il Piano
Spiagge, quindi è una occasione che non va sprecata per tutti ed è interesse di
tutti (istituzioni, operatori economici, associazioni ambientaliste) farla
funzionare seriamente.
2. non servono quindi recriminazioni, come quelle emerse
nella udienza scorsa e riportate dal Secolo XIX. Le recriminazioni sul passato,
su chi ha bloccato e chi no eventuali progetti e proposte, lasciano il tempo che
trovano. Occorre restare rigorosamente al merito della Inchiesta: valutare gli
impatti e le potenzialità del Piano Spiagge, far emergere le eventuali criticità,
individuare soluzioni a queste criticità se verranno dimostrate, proporre alternative di destinazione funzionale.
3. Il Comune non può decidere nulla fino a quando la
Inchiesta non è conclusa e tanto meno il Consiglio Comunale può essere
convocato nelle more della stessa. Questo per ragioni giuridico amministrative (che
ho spiegato QUI) ma anche inerenti la natura e le finalità della
Inchiesta. Infatti con la Inchiesta non viene
di certo ridotta la autonomia delle istituzioni che mantengono pienamente i
loro poter decisionali; quindi il senso del processo partecipativo è quello di contribuire
a migliorare la decisione e non a ratificarla ex post. Come insegnano le migliori esperienze
partecipative: le criticità del pubblico rispetto ad un progetto o un piano
vanno affrontate sempre prima delle decisioni finali proprio per evitare che il
conflitto si trasferisca come spesso accade alle aule dei tribunali. Non a caso la VAS è definita dalla legge vigente come quel
processo che comprende al suo interno la consultazione dei cittadini prima
della decisione finale costituita dal Parere Motivato della Autorità di VAS e dalla
adozione del Piano da parte della Autorità procedente che lo ha predisposto.
4. Il Comitato
previsto a supporto dei lavori del Presidente della Inchiesta Pubblica deve
vedere una presenza qualificata delle associazioni ambientaliste. Occorre qui
un salto di qualità dell’associazionismo ambientalista ufficiale che deve
costituire un gruppo di lavoro, attivo per tutta la Inchiesta, a supporto del
rappresentante nominato nel Comitato. È fondamentale che il rappresentante
conosca almeno minimamente le procedure
di VAS, abbia competenza in materia di pianificazione urbanistica; solo così
potrà portare, anzi tradurre, le istanze del campo ambientalista nella maniera più efficacie valorizzando così la
stessa Inchiesta Pubblica.
5. Il Comitato per l’Inchiesta Pubblica ha un compito
fondamentale che è quello di redigere Il Rapporto Finale
della Inchiesta che dovrà essere condiviso nella Udienza Finale.
Le modalità di stesura e il contenuto del Rapporto Finale sono fondamentali per
valorizzare quanto emerso dalla Inchiesta e farlo incidere sulla decisione finale
della Autorità Competente alla VAS che si traduce nel Parere Motivato che a sua
volta dovrà essere pienamente rispettato in sede di adozione e approvazione
finale del Piano.
IL RAPPORTO
FINALE DELLA INCHIESTA PUBBLICA: STRUTTURA
Il
Rapporto finale deve contenere in particolare:
1. la storia e la descrizione
del procedimento di VAS sul Piano in esame;
2. la presentazione dei
problemi di impatto ambientale e sociale emersi dall’Inchiesta;
3. una sintesi dei principali
argomenti presentati dai partecipanti alla Inchiesta;
4. il Bilancio
delle Osservazioni: l’analisi delle osservazioni del pubblico e le
eventuali repliche del proponente;
5. il registro dei Bilanci di Udienza: i verbali delle
udienze (che devono essere registrate in toto e poi sintetizzate nei verbali
scritti);
6. il Bilancio del
Consenso: Descrizione del livello di consenso raggiunto in merito al livello di
criticità relativamente agli argomenti riportati nel Bilancio delle
Osservazioni e alle relative modalità di gestione/risoluzione;
7. il mandato ricevuto dal
Presidente dell’Inchiesta all’atto della sua nomina;
8. la lista dei
partecipanti all’Inchiesta;
9. la biografia ed il
curriculum dei membri del Comitato della Inchiesta Pubblica.
In
particolare il Bilancio delle Osservazioni
Il Bilancio delle osservazioni dovrà essere
suddiviso in schede sulla base del numero di criticità emerse durante l’Inchiesta.
A
titolo di esempio:
1.
criticità sulla proposta di Piano
2. criticità sugli impatti ambientali
3. criticità sul Rapporto Ambientale
4. criticità sulla gestione giuridico-amministrativa del
procedimento di adozione/approvazione del Piano nonché dell’attività della Pubblica
Amministrazione
6. criticità sulle modalità di partecipazione dl pubblico.
Ovviamente
quelli sopra sono solo esempi generici di criticità ma il riferimento normativo
per ben definire queste criticità è rappresentato:
1. dagli allegati I e VI alla Parte II del DLgs 152/2006: Criteri per
la verifica di assoggettabilità a VAS di piani e programmi e Contenuto del Rapporto Ambientale
2. dalle
linee guida dell’ISPRA (Ministero dell’Ambiente) del 22/4/2015. In particolare
vedi Check-List di supporto alla formulazione delle Osservazioni sul Rapporto
Ambientale Per una descrizione di questi due documenti ufficiali vedi QUI.
Per
questo il Comitato della Inchiesta
Pubblica nell’elaborare il Rapporto Finale ed in particolare la sezione
Bilancio delle Osservazioni dovrà attentamente confrontare quanto emerso nella
Inchiesta nonché anche nelle Osservazioni presentate in precedenza con gli
allegati e il documento sopra citati al fine di:
1. definire
nel modo più chiaro possibile le criticità emerse nella Inchiesta
2. favorire
un confronto trasparente tra il contenuto del Bilancio delle Osservazioni, il
contenuto del Rapporto Ambientale presentato con la proposta di Piano e la
decisione finale della Autorità Competente della VAS con il Parere Motivato.
Il
Bilancio delle Osservazioni sarà articolato in schede riassuntive: elaborate dal Comitato per l’Inchiesta Pubblica
ma poi validate, in sede di Udienza Finale, insieme con tutto il Rapporto Finale.
Le singole schede riassuntive avranno come titolo la criticità a cui la scheda fa
riferimento, mentre le osservazioni sono riportate per colonne raggruppate
secondo le tre possibili tipologie di soggetto che ha portato il contributo:
Soggetti non istituzionali, Soggetti istituzionali e proponente il Piano.
Accanto
ad ogni osservazione riportata nella scheda ci dovrà essere una sigla di
riconoscimento dell’autore.
CONDIVISIONE DEL RAPPORTO FINALE DELLA INCHIESTA PUBBLICA
Condividere il Rapporto Finale della Inchiesta Pubblica
non significa approvazione
dello stesso nella Udienza Finale come se le Udienze della Inchiesta o
l’Inchiesta stessa fosse considerata un organo collegiale che delibera a maggioranza .
Condivisione
del Rapporto Finale significa che tutti i partecipanti alla Inchiesta devono
vedere riconosciuto ( nei limiti delle inevitabili sintesi) il proprio punto di
vista, espresso nelle Udienze e/o nelle memorie scritte presentate durante i
lavori della Inchiesta ; punto di vista che dovrà essere riportato in modo da
non stravolgerne significato e finalità.
In
questo senso al Rapporto Finale andrà allegato:
1. Verbale della riunione del Comitato d’Inchiesta
che ha steso il testo definitivo del Rapporto Finale tenuto conto delle richieste
di integrazione e rettifica presentate in sede di Udienza Finale. Le contestazioni e le
rettifiche non accolte dovranno essere esplicitamente motivate e riportate nel
verbale
2. Memorie di Opposizione: si tratta
di documenti che esprimono dissenso verso il Rapporto Finale, anche in sede di
Udienza Finale, nel suo complesso e che dovranno quindi essere comunque
allegati allo stesso.
N.B.
Ovviamente
affinché i partecipanti alla Udienza Finale possano contribuire fattivamente
alla condivisione, anche critica (vedi sopra), del Rapporto Finale questo dovrà
essere reso pubblico parecchi giorni prima della stessa Udienza Finale.
Annotazione quest’ultima per nulla scontata conoscendo la logica “decisionista”
degli amministratori e burocrati pubblici vari.
Nessun commento:
Posta un commento