sabato 15 giugno 2013

Progetto P.za Verdi: la legge sugli alberi monumentali lo può bloccare!



Come è noto la legge nazionale 10/2013 (vedi QUI) all’articolo 7,  e ad integrazione delle vigenti norme regionali vigenti,   stabilisce disposizioni per la tutela degli alberi monumentali. In particolare questa norma prevede un periodo istruttorio per il censimento degli alberi monumentali in Italia con il coinvolgimento dei Comuni e delle Regioni.
Ad una lettura superficiale la legge sembrerebbe non applicabile al caso di P.za Verdi considerato che  l’articolo 7 al comma 2 recita: “Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, di concerto con il Ministro per i beni e le attività culturali ed il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, sentita la Conferenza unificata Stato Regioni Città,sono stabiliti i principi e i criteri direttivi per il censimento degli alberi monumentali ad opera dei comuni e per la redazione ed il periodico aggiornamento da parte delle regioni e dei comuni degli elenchi di cui al comma 3”.
Sembrerebbe quindi che il progetto di riqualificazione di P.za Verdi essendo stato assentito nel 2012 sotto il profilo del vincolo storico architettonico e paesaggistico, non possa rientrare nel futuro censimento indicato da detto comma 2.  

Non è così! 



Infatti lo stesso comma 2 fa riferimento, in combinato disposto, al comma 3 dell’articolo 7 della legge in esame.  In particolare questo comma 3 recita:
1. Agli effetti della presente legge e di ogni altra normativa in vigore nel territorio della Repubblica, per “albero monumentale” si intendono:
a)l’albero ad alto fusto isolato o facente parte di formazioni boschive naturali o artificiali ovunque ubicate ovvero l'albero secolare tipico, che possono essere considerati come rari esempi di maestosità e longevità per età o dimensioni, o di particolare pregio naturalistico, per rarità botanica e peculiarità della specie, ovvero che recano un preciso riferimento ad eventi o memorie rilevanti dal punto di vista storico, culturale, documentario o delle tradizioni locali;
b) i filari e le alberate di particolare pregio paesaggistico, monumentale, storico e culturale, ivi compresi quelli inseriti nei centri urbani;
c) gli alberi ad alto fusto inseriti in particolari complessi architettonici di importanza storica e culturale, quali ad esempio ville, monasteri, chiese, orti botanici e residenze storiche private.”

Risulta quindi indiscutibile che la legge introduca una nuova definizione di albero monumentale che è valida sin dalla entrata in vigore della legge stessa (16/2/2013) a prescindere dal futuro censimento del Comune sulla base del decreto ministeriale ancora non emanato.  Quindi sin da ora se un alberatura rientra, o può potenzialmente rientrare nella classificazione del comma 3 deve essere tutelata ex lege in attesa del censimento disposto con il decreto ministeriale ex comma 2 .  
Ora appare chiaro che l’attuale alberatura centrale di P.za Verdi ricada sicuramente quanto meno nella lettera b)  di detto comma 3, ma anche in parte nella lettera a). 
Se non fosse così verrebbe meno la ratio di questa legge che è quella di porre una tutela immediata degli alberi monumentali, ratio suffragata dalla introduzione della definizione appunto del comma 3.

Peraltro che il ragionamento sopra esposto sia fondato giuridicamente lo si ricava anche dai principi generali del diritto. Infatti secondo la giurisprudenza costituzionale, “il legislatore ordinario può, nel rispetto di tale limite, emanare norme retroattive, purché trovino adeguata giustificazione sul piano della ragionevolezza e non si pongano in contrasto con altri valori ed interessi costituzionalmente protetti, così da non incidere arbitrariamente sulle situazioni sostanziali poste in essere dalle leggi precedenti, se queste condizioni sono osservate, la retroattività, di per se da sola, non può ritenersi elemento idoneo ad integrare un vizio della legge” (sent. n.432 del 1997).

L’obiezione che l’alberatura di P.za Verdi è parte del bene storico architettonico costituito dalla piazza nel suo complesso non appare fondata considerato che la Soprintendenza nella sua autorizzazione non ha svolto alcuna reale istruttoria in relazione alla valenza di bene cultuale ai sensi del Codice, di detta alberatura.  Non solo ma come si evince anche dalla legge della Regione Liguria (articolo 12 legge 4/1999) gli alberi monumentali sono considerati tutelabili ex se :” ovunque radicati, quando costituiscono patrimonio di particolare interesse naturalistico, ambientale o storico-culturale della Regione.”


CONCLUSIONI
Quindi il Comune deve sospendere l’attuazione del progetto, effettuare una verifica del carattere monumentale di detta alberatura, verifica da effettuarsi all’interno del censimento disposto dal citato comma 2 della legge nazionale sopra esaminata,  e solo alla fine di questo percorso potrà motivare l'inserimento o meno della alberatura nell’elenco degli alberi monumentali d’Italia.  Solo seguendo questo percorso istruttorio  il Comune e la ditta esecutrice dei lavori potrebbero arrivare a tagliare  gli alberi in questione e ad aprire quindi il cantiere. Ma è chiaro che alla luce della definizione di legge sopra riportata questo non sarà possibile perchè risulta con estrema chiarezza il vincolo monumentale sull'alberatura di p.za verdi.  Quindi è altrettanto indiscutibile che il progetto del Comune  debba essere sospeso e rivisto radicalmente pena violare esplicitamente la legge in esame. 



Credo che anche su questo punto occorrerà agire in sede legale a tutela della p.za Verdi così come ci è stata consegnata dalla storia di questa città.  Ovviamente non è l'unico come dimostrano questi altri due miei post QUI  e QUI e QUI.

1 commento:

  1. ero tra il pubblico che sette giorni addietro ha
    aderito all'invito del PD al centro Allende per la presentazione(a decisione già deliberata)dei
    lavori di piazza Verdi.L'assemblea ha avuto toni assai accesi,ma sopratutto è stata la dimostrazione di ciò che può architettare una amministrazione arrogante.Se a questo si aggiunge ora la probabile ipotesi di un uso assai disinvolto delle leggi e dispositivi vigenti si può capire un contesto nel quale si manda a rappresentarci nel parlamento europeo chi è indagato per probabile distrazione di fondi europei destinati alle 5terre.

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