Dal Palazzo Comunale con annessi i soliti “utili servitori” sparsi sul territorio, stanno facendo girare la voce che chi è contro
il progetto Buren sulla riqualificazione di Piazza Verdi è contro la pedonalizzazione
della piazza.
L'accusa per cui chi è contro il progetto di P.za Verdi è
anche contro la pedonalizzazione è prima di tutto falsa, infatti il Comitato e
le associazioni ambientaliste che si battono contro questo progetto hanno
sempre sostenuto che il problema non sta nella pedonalizzazione ma nella
qualità architettonica del progetto oltre che nelle gravi carenze istruttorie con
riferimento al Codice dei Beni Culturali
e alla normativa regionale, ed ora anche
nazionale, sugli alberi monumentali.
Ma l’accusa oltre che falsa è anche pretestuosa ed anzi tendenziosamente
sviante, dalle vere responsabilità
dell'Amministrazione Comunale su questo punto. Vediamo perché …..
LE
CARENZE ISTRUTTORIE DELL’ORDINANZA DI CHIUSURA AL TRAFFICO IN P.ZA VERDI
In primo
luogo nel
progetto della Amministrazione non c'è alcuna pedonalizzazione visto che dalla
piazza continueranno a passare gli autobus. Leggo dalla relazione progettuale: ” L’intervento consiste in una
serie coordinata di opere che riguardano: - il mantenimento funzionale di sole
due corsie carrabili nei due sensi dedicate ai mezzi pubblici con realizzazione
di struttura adeguatamente dimensionata e relativa nuova pavimentazione….”.
In secondo luogo si omette che sicuramente nelle more della
realizzazione del progetto si avrà un aumento dell’impatto ambientale del
traffico automobilistico nelle aree adiacenti a Piazza Verdi, che riceveranno inevitabilmente il traffico
privato attualmente proveniente da V. Chiodo.
Queste
strade sono inadatte a supportare un traffico intenso come quello che fino ad
ora transitava da P.za Verdi, infatti sono strade (Via Don Minzoni in
particolare) ad una unica corsia.
Le strade relativamente strette delle città rispetto alle
dimensioni verticali degli edifici, determinano il cosiddetto "effetto
canyon": l'aria calda intrappolata nelle vie ristagna e si raffredda molto
più lentamente. Quanto più gli edifici sono alti rispetto alla larghezza delle
strade, tanto più aumenta l'effetto canyon, che produrrà l’aumento di
concentrazioni inquinanti primari ma anche secondari come l’ozono prodotto
dalla reazione con i raggi solari degli inquinanti primari come gli ossidi di
azoto; tale effetto è aumentato dalle
isole di calore che si formano nelle strade particolarmente strette come
appunto Via Don Minzoni.
Ora la questione non è di secondaria importanza visto che l’ordinanza
di modifica del traffico nella zona durerà 2 anni (dal 17/6/2013 al 17/6/2015). Sia i nostri Amministratori che gli estensori
del progetto si sono ben guardati da affrontare questo problema: a proposito di
pedonalizzazioni e di chi si preoccupa dell’aria che respiriamo.
In terzo luogo , anche per conseguenza per quanto affermato
sopra la questione risulta ulteriormente grave considerato che la chiusura al
traffico privato diventerà permanente una volta realizzato il progetto. Su come
sarà destinato il traffico della zona non è a tutt’oggi dato sapere.
SULLE ORDINANZE DI CHIUSURA AL TRAFFICO:
CARENZA DI MOTIVAZIONE
Secondo questa circolare le ordinanze
devono essere motivate adeguatamente ai sensi della legge 241/1990 (legge
quadro sul procedimento amministrativo). In particolare devono essere motivate
nei presupposti di fatto e di diritto quindi e devono essere frutto di adeguata
istruttoria. Istruttoria che sembra mancare totalmente nel caso in esame come
si evince da quanto sopra analizzato.
L’ordinanza
proprio per la sua durata e per il rischio di aumentare l’inquinamento
atmosferico in altra vie adiacenti alla P.za Verdi risulta non adeguatamente
supportata sotto il profilo istruttorio anche dal punto di vista del Piano
regionale di risanamento della qualità dell’aria. Il punto 7.1 di questo Piano
(vedi QUI) afferma testualmente: “Il piano rappresenta indirizzo e supporto in
relazione alla pianificazione territoriale regionale provinciale e comunale, nonché relativamente
agli atti di pianificazione e programmazione dei trasporti, dell’energia, dell’edilizia,…”.
Quindi anche gli atti di pianificazione o i progetti del traffico od
urbanistici, afferma sempre il suddetto Piano regionale, : “che possono influire sulla qualità dell’aria, dovranno essere comunicati al
Settore regionale responsabile dell’attuazione del presente Piano”; tale comunicazione
risulta necessaria al fine di poter
tener conto di tali atti e/o progetti per garantire il rispetto dei limiti di
qualità dell’aria dei diversi inquinanti nelle zone interessate da detti
interventi.
Ora non risulta agli atti alcuna
valutazione in questo senso da parte dell’Amministrazione Comunale, ne gli
stessi progettisti , presi dai loro “
voli artistici”, hanno minimamente tenuto conto di quanto sopra.
CONCLUSIONI
Come si dimostra sopra i veri inquinatori
potenziali ma anche reali, visto che le modifiche del traffico nella zona di
P.za Verdi sono già in atto, sono come al solito i nostri Amministratori molto
attenti ai bandi, agli appalti e ai finanziamenti catturati spesso in modo
discutibile, ma per niente attenti alla qualità urbanistica, ambientale e di
vita dei cittadini che dovrebbero rappresentare.
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