(vedi QUI) : “La Spezia diventerà una delle città più infrastrutturate d'Italia “.
Sulla seconda promessa
come dire vedremo, di annunci faraonici su nuovi parcheggi e altro i nostri
amministratori ci hanno ammorbato da anni quindi attendiamo di vedere le opere
finite.
La rivista le Strade, a
cui fa riferimento il Sig. Federici (vedi QUI), intanto è una pubblicazione privata anche se ad essa collaborano funzionari pubblici. Se poi andiamo nel
sito della rivista non si trova nessun rapporto ufficiale che dimostri con
parametri tecnici precisi, confrontabili su scala nazionale, la veridicità di quanto affermato
dal Sindaco. Non solo ma se uno nel sito di detta rivista digita il nome Spezia
non appare nulla a proposito di città leader!!!
Quelli che contano in
questo caso sono i dati ufficiali che stanno alla base di rapporti nazionali che
mettano a confronto almeno i capoluoghi di provincia.
La mia elaborazione è
basata sui dati ISTAT, Ministero Ambiente, e rapporti del Sole
24ore e Italia Oggi.
I dati sono rapportati ai
capoluoghi di provincia italiani tra gli 80.000 e i 200.000 abitanti.
Se è vero che per:
le Zone a traffico limitato (metri quadrati per abitante): siamo quarti
le Isole pedonali (in metri
quadrati per abitante): siamo settimi.
il Trasporto pubblico: siamo sesti…….
……È altrettanto vero
che, intanto sull’indicatore area pedonale e trasporto pubblico il confronto andrebbe fatto
sulla reale estensione del centro urbano delle altre 44 città medie (messe a
confronto con la nostra) altrimenti il dato non è attendibile in una classifica
nazionale.
Ma quello che più
rileva sono i c.d. indicatori aggregati quelli cioè che possono dimostrare l’esistenza
di un modello complessivo della mobilità in direzione della sostenibilità.
In altri termini, gli indicatori aggregati che dovrebbero
dimostrare l’assunto del Sig. Federici (siamo una città leader nella mobilità
intelligente) dimostrano, purtroppo, esattamente il contrario. Vediamoli.
L'indicatore aggregato (mobilità sostenibile) ci schiaffa all’ultimo posto
(trentasettesimo su 37 città classificate), non a caso visto che siamo messi malissimo per le piste ciclabili e per l’indicatore complessivo
sulle politiche di promozione della ciclabilità nel nostro territorio
(biciplan, ciclo parcheggi di interscambio, bici stazione, bike sharin).
In particolare per:
1. le Piste ciclabili (metri equivalenti ogni 100 abitanti): siamo
trentaduesimi su 41 città medie.
2. la Ciclabilità: siamo ventiquattresimi su 36 città medie.
Un altro indicatore
correlabile con la mobilità sostenibile è quello delle politiche
energetiche sostenibili che ci vede
soltanto al ventiseiesimo posto su 37 città classificate ventisettesimi secondo
l’ultimo rapporto di ecosistema urbano Ambiente Italia-Sole24ore), a pari merito con
città come Catanzaro, Reggio Calabria, Siracusa
Per non parlare dei
recenti aumenti vertiginosi dei prezzi
del trasporto pubblico e dei prossimi
cantieri come quello per P.za Verdi che bloccheranno immediatamente la promessa
reintroduzione di mezzi di trasporto sostenibili come i filobus elettrici.
Insomma ancora una volta possiamo dire che sulle
promesse del Sig. Federici vedremo nel futuro,
il presente dimostra una realtà ben diversa siamo una città di
retroguardia anche per una nazione come l’Italia che come è noto non spicca per
essere leader nella mobilità intelligente…..in quella incasinata sicuramente
si!
Nel frattempo, come ho dimostrato anche recentemente, il centro storico continua a perdere interesse economico anche grazie alla
politica punitiva verso il commercio cittadino, vedi
Ho sempre detto trattarsi di un Pinocchio e della peggior specie Qui nulla va bene,nè il traffico,nè l'attenzione all'ambiente e quindi alla salute dei cittadini.Ma Pinocchio imbonisce con le sue palle e c'è chi ci crede ancora.Povera città
RispondiEliminahai ragione Rita,c'è un enorme lavoro di controinformazione da fare e siamo pochi in una città dove i mass media sono controllati dal potere, tranne qualche rara eccezione su La Nazione, peggio che ai tempi del Minculpop. Basta vedere la storia della cancellazione del sito di Pitelli che ci fosse stato un giornalista che avesse posto agli amministratori la seguente semplice domanda: e ora con quali soldi e in quale modo pensate di bonificare l'inquinamento reale che comunque resta sia sulle colline che in mare?
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