L’autorità
di sistema portuale in vista del nuovo dragaggio per il Molo Fornelli ha deciso
di mappare il fondale per verificare lo stato dello stesso in vista dell’avvio
delle operazioni di scavo.
Intanto
occorre dire che se il porto ha le sue esigenze è ancora in corso una inchiesta
penale per il dragaggio del Molo Garibaldi e rispetto agli errori (lasciamo
perdere il penale di cui si occuperà la magistratura) tecnici e amministrativi
fatti con quel dragaggio i signori della Autorità Portuale continuano ad essere
reticenti.
In
particolare continuano a rimuovere il fatto che il livello di inquinamento dei
fondali è noto da anni. Dal 2005 con il
Progetto Preliminare di Bonifica dell’Icram
(vedi QUI). Questo documento approvato in Conferenza dei Servizi
presso il Ministero dell’Ambiente e quindi avente valore cogente[NOTA 1]
per ogi attività di dragaggio bonifica nel golfo, a pagina 49 sinteticamente
chiariva che: “Le risultanze analitiche
derivanti dalla realizzazione del piano di caratterizzazione hanno evidenziato
all’interno della Rada una forte contaminazione, dovuta, principalmente a
metalli pesanti ed elementi in tracce e
a composti organo stannici, e secondariamente ad Idrocarburi Policiclici
Aromatici, idrocarburi pesanti e Policlorobifenili. Il maggior grado di
contaminazione e la sua maggiore estensione si rileva nei primi 70-10 metri .
Infatti, dopo il primo metro, la contaminazione si concentra quasi totalmente
in aree moto circoscritte, in prossimità di moli, banchine, insenature, dove
oltre ad essere presente una intensa attività antropica è forte la tendenza all’accumulo dei sedimenti…”
A
questo quadro il Progetto Preliminare Icram aggiungeva il rischio eco
tossicologico (NOTA 2) in generale per il Golfo
spezzino. L’insieme di queste aree inquinate da bonificare secondo il documento
Icram presenta rischi alti di tipo eco tossicologico come affermato a
pagina 102: “dalla integrazione dei dati ecotossicologici emerge una
situazione complessiva negativa. La maggior parte dei sedimenti saggiati,
infatti, è in grado di provocare effetti tossicologici acuti importanti, sia
nella frazione solida che liquida. Ciò
denota la presenza di miscele complesse di contaminanti di natura organica ed
inorganica in forma di concentrazione biodisponibile per gli organismi.” Sul rischio eco tossicologico per le sostanze presenti nel nostro golfo vedi anche QUI.
Ma
soprattutto quello che non si capisce (al di la delle mappature spot pubblicatore
annunciate ora) è se per i nuovi
dragaggi si eviteranno gli errori di metodo in violazione sempre del documento
Icram sopra citato al fine di attuare qualsiasi intervento di bonifica (in questo
caso bonifica dragaggio come prevede in modo a mio avviso discutibile la legge
attuale) occorre mettere a confronto tecniche alternative per capire quella più
adatta ad un sito delicato come il Golfo spezzino, delicato sia da un punto di
vista ambientale ma anche per le attività di itticoltura che su di esso
insistono.
Sulle
alternative a pagina 127 il documento ICRAM afferma testualmente: “Nel caso particolare dell’area marina
perimetrata come sito di bonifica di interesse nazionale di Pitelli, in
considerazione dell’elevata contaminazione riscontrata nei sedimenti e della
presenza di obiettivi sensibili ai potenziali effetti delle attività di
dragaggio (impianti di mitilicoltura all’interno della diga foranea ed in
località Porto Venere, praterie di Posidonia oceanica in località Porto Venere,
etc.), nella breve descrizione riportata nel seguito delle tipologie di draghe
ambientali utilizzabili, sarà data priorità all’analisi della produzione
di torbidità e dell’aumento dei solidi in sospensione.”
Il
vero parametro di scelta tra i sistemi di dragaggio è quindi quello
dettato dall’ICRAM: limitare torbidità e solidi in sospensione.
Nella
successiva messa a confronto tra le draghe a benna tradizionali usate nel
nostro golfo e le draghe c.d. ambientali anche ad aspirazione non c’è alcun
riferimento alle caratteristiche dei fondali ma semmai al maggiore o minore
rischio di produzione di torbidità e di solidi in sospensione, cosa peraltro
prodottasi in modo certo nei passati dragaggi nel nostro Golfo.
Su questo aspetto sarebbe
il caso che l’Autorità di Sistema Portuale chiarisse se questa volta l’impostazione
di detto documento verrà accolta o nuovamente violata per risparmiare soldi e
tempi.
Senza
considerare infine che, come emerso dal dragaggio precedente finito nella
Inchieste Penale all’epoca uno studio,
commissionato dalla Autorità Portuale, sui rischi di dispersione dei fanghi
dalla attività di dragaggio fa riferimento solo a due scenari estremi:
1.rottura completa delle panne distribuite intorno all’area
di mare dragata
2.condizioni di mare estremamente sfavorevoli
Non c’erano, in quello studio, scenari relativi a situazione più
puntuali legate alla violazione di singole prescrizioni delle attività di
dragaggio, che poi sono quelle che si sono puntualmente verificate come
confermato dai due provvedimenti di sequestro dei cantieri ma anche dalla
sentenza della Cassazione che ha riaperto il sequestro.
Progetto Preliminare
dell’ICRAM non è un semplice studio a valenza scientifica ma è attuativo
del Decreto Ministeriale che ha istituito e perimetrato il sito di bonifica di
Pitelli a sua volta in attuazione della legge nazionale, all’epoca ancora il
DLgs 22/1997 (articolo 17). Il Progetto è stato approvato con Conferenza dei
Servizi del 24 marzo 2004.
La tossicologia è la scienza interdisciplinare che studia gli effetti avversi dovuti all’interazione tra un organismo e qualsiasi sostanza in grado di modificarne l’equilibrio attraverso una alterazione dei processi biochimici e molecolari.
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