Percorso di Agenda XXI - Piano Strategico (anno 2001)
Si tratta di un percorso di
coinvolgimento della comunità locale spezzina avviato nel 2000 e concluso nel
2001 con un Piano di Azione condiviso dal Forum dei partecipanti al percorso.
Andiamo a vedere i più
importanti obiettivi del Piano e vediamo se le Amministrazioni succedutesi dal 2001 in poi
le hanno rispettati:
1. Piano
risanamento acustico aree portuali e retro portuali (pag. 45 Piano A21):MAI
AVVIATO
2. Revisione
della classificazione acustica del Porto commerciale da quella più permissiva
(zona industriale) a quella con limiti di rumore più stringenti (zone ad alte
intensità urbana) vedi pagina 53 del Piano A21: MAI REALIZZATA
3. Piano
di Risanamento acustico che interessi l’intero territorio comunale, supportato
da una valutazione aggiornata del clima acustico della città (pagina 54 Piano
A21):MAI REALIZZATO
4. Obiettivi
di mobilità sostenibile: Car sharing cioè auto collettive, car pooling
cioè auto private condivise, servizi flessibili come servizi
a chiamata e servizi di taxi collettivo, mobility manager
pubblico, servizio di TPL più sostenibile, più accessibile, più
confortevole e più competitivo con il mezzo privato, estensione piste
ciclabili, promozione servizio trasporto marittimo, riorganizzazione del
servizio FS in funzione di un servizio metropolitano etc. (pag. 55-61 Piano
A21): MAI REALIZZATI
5. Studio
di sostenibilità ambientale degli interventi sulle infrastrutture per la
mobilità e degli interventi di trasformazione urbanistica e partecipazione
della comunità locale alla definizione degli interventi (pag. 81-82 Piano
A21). MAI REALIZZATO, basti pensare agli interventi sul porto commerciale,
sul waterfront, sulle varianti al PUC, sulla realizzazione della nuova ipercoop
e relativa viabilità connessa etc. etc.
6. allaccio
di tutti i residenti spezzini al sistema di depurazione delle acque (pag. 96
Piano A21). NON ANCORA REALIZZATO
7. realizzazione
del Parco dell’arco collinare (pag.133 Piano A21). MAI REALIZZATO
8. raccolta
differenziata al 50% entro il 2003 (pag.242 Piano A21). Siamo nel 2017 e siamo
ancora lontani! NON REALIZZATO
Inchiesta pubblica per la
Valutazione di Impatto Ambientale del PRP (anni 2003-2004)
Era prevista dal Piano di Azione di
Agenda XXI (pag. 233-237). L'Inchiesta proposta prevedeva un percorso
partecipativo disciplinato con apposito regolamento che prevedeva la
possibilità di confrontare scenari alternativi di sviluppo del Porto Commerciale,
figure di Garanzia terze, possibilità di elaborare documenti alternativi da
sottoporre alla valutazione delle autorità competenti, prendere in
considerazione indicatori di valutazione della sostenibilità delle scelte
portuali diversi da quelli proposti dai proponenti del PRP (Autorità Portuale).
In realtà l’Inchiesta si è ridotta solo a qualche riunione senza alcun
rispetto della procedura definita dal Piano di Azione di Agenda XXI. In
particolare non furono rispettati nessuno dei seguenti punti considerati
indispensabili dal Piano di Azione di Agenda XXI:
1. la
condivisione delle regole di funzionamento da parte dei soggetti partecipanti
2. la
formalizzazione e registrazione di tutti i contributi (con verbalizzazione
condivisa) ad opera di un ufficio di presidenza rappresentativo dei diversi
soggetti portatori di interesse
3. la
pubblicizzazione del percorso nelle sue varie fasi e la divulgazione attiva
delle informazioni scaturite nei confronti di tutti i cittadini potenzialmente
interessati
4. la
possibilità per tutti i soggetti di proporre scenari alternativi e poterli
analizzare tramite l’adeguato supporto tecnico scientifico
5. l’integrazione
di questi e delle relative indagini nello Studio di Impatto Ambientale
attraverso l’adozione di una metodologia che operi per scenari alternativi e
tramite la redazione di un Bilancio Ambientale, Economico e Sociale,
Osservatorio bonifiche
sito Pitelli (anni 2001-2002)
Previsto dal Piano di Azione di Agenda
XXI (pag. 274-275) doveva monitorare lo stato di attuazione della bonifica del
sito di Pitelli (sia a terra che a mare). I rappresentanti degli
ambientalisti non sono mai stati messi in condizione di partecipare attivamente
ai lavori dell’osservatorio visto che la documentazione era fornita in ritardo
rispetto alle date fissate per le riunioni della Conferenza dei Servizi presso
il Ministero dell’Ambiente. Inoltre, l'Osservatorio, non venne mai riunito per
affrontare il secondo obiettivo per cui era nato: “ valutare tutte le
procedure amministrative che hanno portato al grave inquinamento del sito. La
valutazione delle suddette procedure amministrative dovrà avere la finalità
d’individuare i nuovi modelli di organizzazione dell’amministrazione comunale
(ma anche degli enti pubblici coinvolti) ed evitare che vicende come Pitelli e
l’area IP nel futuro possano ricrearsi.” (citazione dal testo del Piano di
Azione di A21)
Osservatorio Acam (anno
2003)
Questo osservatorio doveva servire per
garantire una funzione di controllo e di indirizzo, da parte delle associazioni
ambientaliste e dei consumatori, sulla gestione di Acam. Inutile dire che
l’Osservatorio non funzionò mai se non come mera cassa di risonanza delle
scelte che autonomamente il management di Acam decideva in separata sede.
Addirittura per rendere difficile la partecipazione dei membri della società
civile le riunioni venivano convocate al mattino di giorno feriale. In generale
l'Osservatorio è stato gestito da Acam in completo contrasto con quanto
indicato dal Protocollo istitutivo, secondo il quale, l'Osservatorio avrebbe
dovuto: “elaborare indirizzi, linee guida e sviluppare il confronto sulle
seguenti attività ed aree di intervento di ACAM: politiche e strumenti di
gestione ambientale innovativi (bilanci ambientali, ecocertificazioni, rapporti
ambientali, ecc.), strumenti gestionali dell’attività aziendale di ACAM
(contratto di servizio ed eventuali revisioni, stato di attuazione del contratto,
carta dei servizi, programmi pluriennali di sviluppo), modalità di gestione e
monitoraggio degli impianti tecnologici eserciti da ACAM e/o sue partecipate”
Osservatorio bonifica area ex IP (proposto
nel 2005 e nel 2007)
Questo osservatorio non è mai partito ne
durante la sindacatura di Pagano ne in quella di Federici nonostante che
quest’ultimo lo avesse messo nel suo programma elettorale. Ci furono
degli incontri per costituirlo ma venne il veto dei nuovi proprietari dell’area
(la società Elios) che voleva decidere da sola quali fossero i consulenti
tecnici degli ambientalisti all’interno dell’Osservatorio! Il Sindaco Pagano
subì passivamente questo ricatto pur convocando un paio di incontri
informali, il Sindaco Federici rimosse completamente la realizzazione
dell'Osservatorio: la realizzazione dell'ipercoop incombeva..... altro che
partecipazione!
Il Tavolo di confronto sull'attuazione del
PRP (partito nel 2008)
Previsto da un ordine del giorno
addirittura del Consiglio Regionale. Si è riunito, in tre anni, qualche volta
solo per approvare il proprio regolamento di funzionamento. Su come doveva
funzionare e su come non ha funzionato e perché vedi QUI
Confronto sulla nuova AIA alla centrale
Enel
Anche qui nonostante le continue
richieste di associazioni ambientaliste e poi dall’estate del 2011 da parte del
Comitato Speziavialdacarbone non si è mai avviato alcun confronto. Anzi lo
stesso Sindaco Federici quando incontrò il Comitato
spudoratamente affermò: “sull’Enel abbiamo lavorato sotto traccia in questi
anni”! Infatti l'unica assemblea pubblica relativa alla procedura di nuova
autorizzazione della centrale (la c.d AIA) è stata organizzata dal Comitato di
cittadini Speziaviadalcarbone!
Confronto sul nuovo Waterfront.
Qui si è toccato il fondo della chiusura
totale, al confronto con i cittadini e la comunità spezzina, da parte del
Sindaco Federici. L'unica assemblea in cui è stato possibile presentare idee
progettuali e un metodo di decisione alternativo a quello di Autorità Portuale
e Comune è stato organizzato dalle associazioni ambientaliste..... per il resto
solo assemblee di comunicazione unilaterale della proposta ufficiale!
I percorsi partecipativi fantasma
L’Amministrazione nel Rapporto del Sole
24ore su Ecosistema Urbano ha indicato come proprio fiore all’occhiello i
percorsi partecipativi su:
- piano urbano del
traffico,
- piano energetico
comunale,
- piano di azione per
la energia sostenibile,
- piano di
zoonizzazioni acustica.
Ovviamente nessuno di questi strumenti
di pianificazione programmazione è stato supportato da
percorsi partecipativi veri cioè
strutturati, regolamentati, supportati economicamente ed
organizzativamente.
I percorsi partecipativi "fantasma"
Un esempio clamoroso di questi tipi di
“percorsi” è quello di Piazza Verdi.
In data 14/12/2009 il Consiglio Comunale
approvò a larga maggioranza un ordine del giorno che affermava:“ Impegna
il Sindaco ….. A trovare le forme con cui aprire, prima della stesura del
progetto definitivo, una fase partecipativa del consiglio comunale e della
città, affinché la comunità cittadina possa esprimersi sulla sistemazione
futura di piazza Verdi a cui la comunità stessa, guarda con grande interesse”.
Peccato che di tale percorso partecipativo non si è mai avuto riscontro prima
della selezione del progetto avvenuta il 4 febbraio 2010!
D’altronde come peraltro ha dichiarato
lo stesso Sindaco Federici in Consiglio Comunale l’11 luglio 2013 (vedi QUI, pagine 3 e 4):
1. la
Circoscrizione è stata coinvolta solo dopo la avvenuta selezione del progetto,
2. i
cittadini sono stati coinvolti in un convegno di presentazione del progetto
ormai vincitore,
3. gli
altri progetti partecipanti sono stati esposti a concorso ormai chiuso da
tempo.
I percorsi presa per il c….
Il sondaggio sulla nuova Piazza Europa è
stato la versione patetica dei percorsi partecipativi falliti a Spezia. Un
tentativo maldestro di spacciare per sondaggio o percorso di ascolto attivo una
operazione di propaganda peraltro gestita tecnicamente malissimo come
dimostrano le osservazioni arrivate all’indirizzo del Comune: spesso
triplicando la stessa con nomi diversi o addirittura usando nomi di personaggi
da fumetti. Vedi QUI.
I percorsi preconfenziati: il tavolo sul
futuro dell’area Enel
Questo tavolo apparentemente aperto a
tutti è già stato indirizzato sia con le riunioni in cui si è trasformato il
tavolo in una conferenza di propaganda di Enel, sia con gli studi commissionati
unilateralmente dalla Amministrazione Comunale senza alcuna discussione
pubblica su metodologia, obiettivi e competenze professionali.
Il Nuovo Piano
Urbanistico Comunale
qui se c'è stata
partecipazione per ora non se ne è accorto nessuno. Qualche incontro nei
quartieri. Si scambia la partecipazione strategica con la concertazione per la
pulizia e il rifacimento delle strade! Come dovrebbe essere costruito un
percorso di partecipazione strategico vedi QUI.
L’ultima porcata partecipativa : il Tavolo sul progetto di riqualificazione della Scalinata Cernaia
il Comune l’ha realizzata con il progetto di rifacimento della scalinata
Cernaia. Anni di impegno gratuito del Comitato dei cittadini per
salvare questa scalinata, commissioni, riunioni “partecipate”, accordi verbali
e scritti, atti che apparentemente sembravano accogliere le richieste dei
cittadini e alla fine, come denuncia il Comitato oggi sul Secolo XIX, ecco che
con la politica del fatto (anzi in questa caso dei “lavori”) compiuto/i si aggira questo
confronto che i cittadini avevano condiviso volontariamente spendendo
gratuitamente il loro tempo di vita per difendere un pezzo di identità storica
della città.
Il fantasma del Garante per l’informazione nella
demolizione della nave militare nell’Arsenale
Anche
qui impegni a istituire una figura di Garanzia esterna a Marina Militare,
Comune, Provinca ed enti pubblici di controllo. Garante che doveva appunto
verificare che tutto fosse fatto nel rispetto della legge , che tutto fosse
reso pubblico (non solo l’autorizzazione alla demolizione, ma i controlli
effettuai, le eventuali problematiche emerse etc. ) . Garante a disposizione
dei cittadini che volessero capire cosa succedeva nel cantiere e a cui
potessero rivolgersi in caso di fastidi.
Niente
di tutto questo è stato messo in pratica, anzi il cantiere ha lavorato sotto
silenzio assoluto e ad oggi nessuno sa
(tranne gli addetti ai lavori cosa è successo , se i lavori sono stati davvero
completati, se il cantiere riaprirà per
una nuova demolizione). Per un approfondimento vedi QUI.
INFINE….. L’INFORMAZIONE
PROPEDEUTICA ALLA PARTECIPAZIONE
Senza informazione
non ci può essere partecipazione. Da questo punto di vista emblematiche
sono state due vicende relativamente recenti:
1. la bonifica
dell’are ex IP: dove mai sono stati pubblicati gli atti con completezza se non
un documentino striminzito per contestare le mie contestazioni ora fatto
bellamente sparire tanto ormai gli anni di emissioni odorigene a danno dei
cittadini sono passati in “cavalleria” in questa città senza memoria. Vedi QUI. e
per a conferma nel sito del Comune
vedi QUI.
3.
documentazione sulle emissioni dalle
navi che attraccano nel porto di Spezia. Non c’è pubblicazione e tanto meno
chiarezza sui seguenti documenti:
3.1. documenti che
devono essere prodotti e conservati relativamente alla gestione dei
combustibili in entrate e uscita dai porti
3.2. registro dei fornitori di combustibili marittimi
3.3. motivazioni e verifiche sul mancato rispetto dei limiti ai
combustibili
3.4. rapporto dell’armatore o del comandante della nave
per dimostrare l’impossibilità di rispettare gli obblighi in materia di
combustibili marittimi
3.5. informazioni sul rispetto del regolamento sulle emissioni
di gas serra dalle navi
3.6. informazioni su accertamenti e controlli ispettivi
effettuati
3.7. informazioni sullo svolgimento dei campionamenti sui
combustibili usati all’entrata e durante la sosta in porto
3.8. monitoraggi
specifici sulle emissioni da navi e non solo su combustibili usati
Per
un approfondimento vedi QUI.
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