Ma praticamente nessuno che affronti la questione a partire dagli atti pubblici che stanno dietro la realizzazione della stazione crocieristica a cominciare da quanto prevedeva la delibera del Consiglio regionale che approvò il Piano Regolatore del Porto nonché il giudizio di VIA del Ministero del’Ambiente nel 2006. Nonché da ultimo il decreto del MIBAC del 17/12/2015 che relativamente all'ambito 5 Marina della Spezia impone la necessità di una ulteriore valutazione di compatibilità ambientale prima di dare via libera al a nuovo Molo Crociere a servizio della stazione marittima.
È tipico di questa città affrontare le discussioni sulle grandi decisioni strategiche in modo confuso, contraddittorio e soprattutto senza un metodo corretto per valutare gli interessi a confronto per poi trovare soluzioni sostenibili nell’interesse non solo di una parte (per importante che sia) ma generale.
Allora vediamoli questi atti giusto per riportare la discussione ad un livello serio sotto il profilo politico amministrativo.
COSA DICONO LE PRESCRIZIONI del 2006 (ancora in vigore) INSERITE NEL GIUDIZIO DI VIA E NELLA DELIBERA DEL CONSIGLIO REGIONALE DELLA LIGURIA CHE APPROVARONO A SUO TEMPO IL PIANO REGOLATORE DEL PORTO
Si riportano in corsivo i punti salienti
(in relazione all’ambito di Calata Paita interessato dal Waterfront e stazione
crocieristica) dei documenti inerenti la valutazione di impatto ambientale e la
approvazione del PRP
Il parere della Regione nel giudizio di VIA
(valutazione di impatto ambientale) del PRP
1. Con riferimento ai rapporti tra il PRP e i Piani
urbanistici comunali è comunque da rilevare, anche alla luce di uno specifico
rilievo in tal senso formulato nel parere del Consiglio Superiore dei Lavori
Pubblici, che gli specifici parametri urbanistico-edilizi indicati dal PRP per
le funzioni diverse da quella di stretta pertinenza portuale (vedasi ad esempio
quelli relativi alla funzione industriale) non
possono superare o modificare quelli specificamente indicati dal PUC, tenuto anche conto che il PRP prevede in queste zone
parametri che determinerebbero un maggiore impatto sotto il profilo
paesistico .
2. la nuova stazione marittima ed il relativo nuovo molo
innestato su Calata Paita nell’ambito 5) destinati dal PRP a funzione
crocieristica non risultano congruenti con la destinazione
funzionale assegnata a detto ambito nel recente Piano della Costa elaborato dalla Regione Liguria che, invece, indica
Calata Paita come zona portuale commerciale in trasformazione con indirizzo a
funzione di solo turismo nautico;la suddetta incongruenza dovrà essere oggetto
di riesame da parte del Comune della Spezia promotore e
della Regione Liguria;
3. nella valutazione degli interventi puntuali in
attuazione del PRP stesso verranno meglio definite le quantità
ammissibili in relazioni agli impatti
sul paesaggio potendo solo in quella fase raggiungere una
sufficiente definizione progettuale.
4. dovranno essere scelti degli indicatori ambientali idonei sulla base dei quali verificare i risultati e
gli effetti territoriali e funzionali attesi dal piano.
Il giudizio di VIA del Ministero
dell’Ambiente sul PRP
1. dovranno essere attuati opportuni provvedimenti al
fine di impedire l’insorgere all’interno della rada della Spezia di
perturbazioni tali che, per la particolare circolazione
delle acque(corrente residua entrante dal fondo ed uscente in superficie e
“pompaggio”attraverso le bocche per l’oscillazione di maree e sessa),
potrebbero propagare i loro effetti verso il settore del Mar Ligure
interessato dal Santuario dei cetacei data la sua vicinanza all’area
d’intervento ; particolare riguardo dovrà essere posto
per la movimentazione non protetta dei sedimenti del fondo marino del
golfo che potrebbero determinare la propagazione di sostanze a più fine
granulometria ;dovranno osservarsi al riguardo tutte le prescrizioni che potranno
essere imposte del Comitato di pilotaggio;
2. dovrà essere monitorato, secondo modalità da
concordare con le competenti Autorità, l’andamento
della carica dei nutrienti che
si svilupperanno nella rada della Spezia in relazione all’incremento del
personale viaggiante,passeggeri e quantità di rinfuse processate
all’aperto in conseguenza dell’aumento del traffico marittimo;al fine di limitare le concentrazioni di
nutrienti e di chemicals all’interno della rada portuale dovrà essere redatto
un progetto che preveda la costruzione di opere di diversione (raccolta
reflui dalle sedi stradali, controllo delle acque di scarico, controllo
affluenti domestici ed industriali) per la canalizzazione in depuratori
delle acque di dilavamento delle banchine portuali e delle sedi stradali e la
depurazione degli scarichi a mare dei principali corsi d’acqua.
3. dovranno
essere valutate e verificate con gli Enti interessati le possibili interferenze
sulle condizioni ambientali imposte:
a) dalla nuova destinazione alla funzione crocieristica
assegnata a Calata Paita nell’ambito 5 che prevede la realizzazione
di una nuova stazione marittima con relativo nuovo molo innestato sull’ambito…
La Delibera del Consiglio
Regionale che ha approvato il PRP
1. Per gli ambiti diversi da quello strettamente
portuale-commerciale (Ambito 6) ,i parametri urbanistico-edilizi, le destinazioni d’uso e le modalità attuative sono
quelle contenute nel PUC, fermo
restando che la delimitazione dello specchio acqueo utilizzabile è quella
definita dalla tavola di PRP
2. Il PRP non si dà carico di differenziare le regole e
la conseguente disciplina della parte strettamente portuale o mista
(portuale/industriale/urbana) e quelle parti prevalentemente urbane (intendendo
per tali quelle in cui non si svolgono funzioni portuali) Conseguentemente non
viene differenziata la normativa e le modalità di intervento. Al riguardo è
prescrivere quanto segue. Le norme del PRP devono riportare per ciascun ambito la relativa disciplina di intervento
in termini di destinazione d’uso,
parametri e modalità attuative, flessibilità delle relative indicazioni.
3. Per quanto concerne la funzione di un nuovo molo in
Calata Paita per rendere attuabile la prima Stazione
marittima per navi da crociera del Golfo di la Spezia(così indica la Tavola dell’Ambito
5 e così prevede l’art. 11.3.3.2 che indica in calata Paita la funzione
crocieristica e quella traghetti) nella pronuncia di VIA statale si demanda alla
valutazione e alla verifica degli Enti interessati l’ammissibilità di
tale funzione crocieristica e
della realizzazione della nuova stazione marittima con relativo nuovo molo. Si ritiene che tale scelta debba essere approfondita
alla luce del progetto di Waterfront . In tale contesto dovrà essere riconsiderato
anche l’ampliamento del Molo Italia; resta fermo che l’assetto
urbanistico definitivo di tale ambito conseguirà dall’esito del progetto di
water-front.
Conclusioni sulla base delle suddette
prescrizioni
Risulta chiaro dalle prescrizioni sopra
riportate (di seguito richiamate nei punti affiancati alle mie conclusioni) che:
1. Il PRP per le funzioni
distinte da quelle strettamente portuali deve essere coerente con Piano
urbanistico comunale il che tradotto significa che il Comune di Spezia poteva e
può ancora intervenire per dare prescrizioni urbanistico edilizie al progetto di
waterfront (vedi sopra punti 1 , 2 e 3 del parere della Regione sulla
VIA e punti 1 e 2 della delibera del Consiglio Regionale di approvazione del
PRP) e quindi anche alla stazione crocieristica.
2. Il vecchio Masterplan
del Waterfront veniva considerato dal Comitato Portuale (vedi le due delibere
di approvazione di cui ho scritto qui) scontato nei suoi caratteri urbanistici ed
edilizi, stazione crocieristica compresa, senza aver minimamente tenuto conto
delle prescrizioni ambientali del Ministero dell’Ambiente in sede di giudizio
di VIA, relativamente:
- alle modifiche di circolazione delle
acque e dei sedimenti diffusi dalla incrementata attività di navigazione in
rapporto all'impatto sul Santuario dei Cetacei (vedi sopra punto
1 giudizio di VIA)
- al sovraccarico di nutrienti
nell’ambito del golfo dovuto sempre all'incremento di attività di navigazione (vedi
sopra punto 2 giudizio di VIA)
- all’impatto ambientale cumulativo
della stazione crocieristica sull'ecosistema golfo e aree limitrofe di pregio
naturalistico (vedi sopra punto 3 giudizio di VIA)
3. si conferma come il
Waterfront dovrà essere considerato non un progetto (vedi ad esempio il vecchio
Masterplan presentato) ma uno strumento urbanistico attuativo e specificativo
del PRP (vedi sopra punto 2 delibera Consiglio Regionale di
approvazione del PRP) e quindi la necessità di applicare la
VAS come analizzato qui e qui .
4. il vecchio progetto di Masterplan è
stato elaborato senza aver elaborato in precedenza un set di indicatori
ambientali in grado di misurarne , con fondatezza scientifica e trasparenza
comunicativa, l’impatto ambientale potenziale (vedi sopra punto
4 parere Regione sulla VIA)
5. il progetto di
Masterplan e le due delibere del Comitato Portuale sopra citate hanno dato per
scontato la stazione crocieristica di questo progetto in palese contrasto con
la prescrizione che prevedeva che la fattibilità della funzione crocieristica
doveva essere preventivamente sottoposta ad adeguata valutazione degli enti
interessati anche sotto il profilo della accettabilità ambientale (vedi
sopra punto 3 delibera Consiglio Regionale di approvazione del PRP)
IL NUOVO DECRETO DEL MINISTERO AMBIENTE SULLA VIA PER GLI AMBITI 5 E 6 DEL
PIANO REGOLATORE DEL PORTO DELLA SPEZIA
Questo Decreto (per il testo completo vedi QUI) relativamente
all’ambito 5 del Piano regolatore del porto “Marina della Spezia” dove sono
previsti l’ampliamento del Molo Italia nonché del nuovo Molo Crociere a
servizio della Stazione Marittima, rinvia ad ulteriori e indispensabili
valutazioni di impatto ambientale.
In particolare il Decreto nelle sue
premesse che hanno portato alla decisione di rinviare a nuove valutazioni sui
progetti sopra indicati afferma che: “ Si
ritiene opportuna una ulteriore veridica di compatibilità ambientale per l’ambito
n. 5, prima dell’inizio dei relativi lavori, in ragione del fatto che il
progetto non prevede specifiche mitigazioni per tale ambito puntando sulla
completa elettrificazione delle banchine e il conseguente annullamento delle
emissioni atmosferiche e di rumore provocate dallo stazionamento delle navi
crociera; non sono tuttavia prodotti accordi con le compagnie
crocieristiche che possano garantire l’attuazione di tale progetto che se
resta solo sulla carta metterebbe in crisi una parte importante del porto
prossimo al centro storico e ad elementi di pregio del paesaggio urbano.
Inoltre, la morfologia del Molo Italia e del Nuovo Molto Crociere risulta
diversa da quella prevista nel PRP, mentre i modelli matematici illustrati
mostrano una modifica dell’idrodinamismo costiero per l’ambito n. 5, anche se
non significativo, tuttavia su questi progetti non si è ancora espresso il
Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici; si ritengono pertanto opportuni
approfondimenti ambientali con riferimento all’ambito omogeneo n. 5 a seguito
del parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici”.
Questa lunga premessa ha prodotto la
prescrizione n.1 riportata dal Decreto Ministeriale in esame che recita: “la documentazione che dovrà essere
presentata dovrà dimostrare la compatibilità delle funzioni e delle attività
portuali ivi previste, previa determinazione degli impatti cumulativi con le
restanti opere e funzioni del PRP e con
il traffico attuale cittadino, ovvero dovrà dimostrare con documenti certi i
tempi dell’attuazione della alimentazione elettrica delle banchine ai fini dell’azzeramento
delle emissioni su atmosfera e rumore; dovranno inoltre essere approfondite le
modellazioni per l’idrodinamismo e il ricambio idrico nell’ambito 5”.
Tradotto quanto sopra, secondo il Ministero dell'Ambiente, significa:
1. Sulle emissioni da navi da crociera nel porto di
Spezia siamo all’anno zero (ma questa non è una novità come ho ampiamente
dimostrato anche QUI;
2. Gli interventi previsti per l’ambito 5 (stazione
crocieristica compresa) dovranno avere una nuova valutazione di impatto
ambientale
3. La nuova valutazione di impatto ambientale dovrà
verificare l’impatto di quanto previsto
nell’ambito 5. sulla circolazione delle acque nel golfo, sulla qualità dell’aria
nonché sulla valenza storico
architettonica della zona centro della città.
4. gli interventi previsti nell’ambito 5 possono
costituire variante al Piano regolatore del porto e su questo dovrà
pronunciarsi il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.
CONCLUSIONI
Quanto sopra analizzato, al di la del "cazzeggio" politico
di questi giorni, dovrebbe far riflettere attentamente i nostri amministratori
locali.
Se lo scontro tra Federici e Forcieri è una cosa seria, e
non uno gioco politichese in vista delle prossime elezioni amministrative del
2017, io credo che la questione vada riportata sul terreno del metodo di
valutazione degli interventi previsti nell’ambito 5 del porto della Spezia.
A partire dalla
necessità che si esca dalle interpretazioni riduttive sulle prescrizioni del PRP ma soprattutto della normativa
ambientale da applicare alla attuazione degli interventi negli ambiti del PRP.
È infatti indiscutibile che gli interventi previsti
come peraltro indicava la delibera del Consiglio Regionale del 2006 che approvò
il PRP, debbano essere interpretati (al di la della questione varianti o
adeguamento tecnico funzionale) come interventi di pianificazione e non di
singoli progetti separati uno dall’altro. Peraltro questa interpretazione
risponderebbe anche alla prescrizione dell’ultimo Decreto Ministeriale dello
scorso 17 dicembre secondo la quale gli interventi dell’ambito 5 dovranno
essere valutati anche in termini di “impatto
cumulativo con le restanti opere e funzioni del PRP e con il traffico attuale
cittadino”.
Lo strumento quindi è la Valutazione Ambientale Strategica dei Piani (VAS) con una adeguata Inchiesta Pubblica che
coinvolga finalmente la città in tutte le sue articolazioni socio economiche e
culturali come peraltro indicano le ultime norme europee in materia di
pianificazione degli ambiti costieri. Su questo ultimo e decisivo aspetto
rimando ad un mio post precedente(vedi QUI), nella consapevolezza che, piano triennale delle opere o
meno, quello che conta è la valutazione finale sulla sostenibilità degli
interventi previsti dal PRP anche in questo ambito su cui si affaccia il centro città, questo
giusto perché sia chiaro che la partita non è chiusa una volta per sempre,
anche sotto il profilo giuridico amministrativo, come invece vorrebbe far
credere più o meno esplicitamente il Presidente della Autorità Portuale e una
certa opinione pubblica spezzina pilotata.
Questa città ha bisogno prima ancora della stazione
crocieristica di cominciare a confrontarsi con trasparenza e metodo sulle
decisioni strategiche che la riguardano.
E' da molto tempo che lo ripetiamo inascoltati,speriamo che la diatriba porti a fare finalmente le cose nel modo giusto.
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