giovedì 14 gennaio 2016

Una Inchiesta Pubblica per la VIA sulla discarica di Saturnia-SP

In data 11 gennaio 2016 è stata avviata la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) per il progetto di nuova discarica in località Saturnia in pieno sito di bonifica di Pitelli.

Su rischi e le problematiche di questo ennesimo progetto in un area dove dovrebbero solo esistere interventi di bonifica senza portare ulteriori materiali, in questo caso rifiuti speciali, come invece prevede il progetto, ho già scritto più volte su questo blog (vedi QUI) e a quei post rimando in attesa di approfondire la documentazione allegata alla domanda di VIA.   
A questo ultimo proposito occorre sottolineare come nonostante l’avviso della Regione Liguria (vedi QUIaffermi che la domanda di VIA con la relativa documentazione sia pubblicata nel sito della Regione sezione procedimenti di VIA in corso ad oggi questa pubblicazione non esiste (vedi QUI). 

Comunque detto questo, è già non è poco,  io credo che la prima cosa da fare, proprio per i potenziali impatti del progetto ma anche e soprattutto per le specificità ambientali in cui verrebbe collocato, sia quella di chiedere un immediato avvio della Inchiesta Pubblica come previsto dalla legge regionale sulla VIA.

L’Inchiesta Pubblica  costituisce un percorso di coinvolgimento del pubblico interessato dal progetto che dovrà svolgersi nella zona interessata .

La Regione Liguria non ha mai regolamentato questa procedura partecipativa pur essendo prevista come abbiamo visto dalla legge regionale in materia di VIA.

Si tratterebbe quindi in primo luogo di istituire l’Inchiesta con apposita delibera di Giunta Regionale che ne fissi le regole minime di funzionamento a garanzia della trasparenza e del massimo coinvolgimento della Comunità interessata nonché dello stesso committente dell’opera oggetto della VIA.

Quella che segue è la richiesta tipo di avvio della Inchiesta Pubblica con allegate le modalità minime di funzionamento della stessa.



RICHIESTA INCHIESTA PUBBLICA PROCEDURA DI VIA PROGETTO DI DISCARICA LOCALITA' SATURNIA - LA SPEZIA 

Visto che in data 11 gennaio 2016 è stato avviato il procedimento di VIA avente ad oggetto: “Lavori di messa in sicurezza permanente e realizzazione di un nuovo impianto con riqualificazione ambientale” in località Saturnia Comune della Spezia.

Visto il comma 5 articolo 11 della legge regionale 38/1998 che recita: “5. La Regione favorisce, di intesa con i Sindaci dei Comuni interessati, inchieste pubbliche, con particolare riguardo ai progetti assoggettati a procedura regionale.”;

Considerato che la norma regionale sopra riportata deve essere interpretata come attuativa del principio generale affermato dalla lettera b) comma 1 articolo 1 della legge regionale 38/1998 secondo la disciplina regionale della VIA ha tra l’altro la finalità di: “b) garantire e promuovere l'informazione e la partecipazione dei cittadini ai processi decisionali relativi alla procedura di VIA”;

Considerato che il progetto oggetto di VIA a prescindere da quelle che saranno le conclusioni del procedimento di competenza regionale, costituisce un potenziale e rilevante impatto ambientale e sociale sul territorio interessato;

Visto che secondo il comma 7 dell’articolo 24 del DLgs 152/2006 (testo unico ambientale)  l’Inchiesta Pubblica: “si conclude con una relazione sui lavori svolti ed un giudizio sui risultati emersi, che sono acquisiti e valutati ai fini del provvedimento di valutazione dell'impatto ambientale.”;

Visto che secondo la DGR 1660/2013 (Aggiornamento delle Norme Tecniche per la procedura di VIA) il Quadro di riferimento progettuale del SIA  deve tra l’altro descrivere: “la gestione sociale del progetto, con riferimento ai soggetti coinvolti, agli impatti relativi a vantaggi e svantaggi sui gruppi sociali, i beneficiari, l’utenza diretta o indiretta, i possibili conflitti.”;

Visto che, a conferma delle problematiche di gestione sociale del progetto, richiamate dalla DGR 1660/2013,  il Consiglio Comunale della Spezia ha approvato nel 2001 un ordine del giorno in cui si dichiarava l’impegno della Amministrazione di allora di non aprire a Saturnia come discarica di servizio o per altri fini ma solo di bonificarla con inerti veri e propri e non con rifiuti. Tale odg è stato poi integrato con un'altra odg del Consiglio Comunale del 28/01/2011 nel quale si impegnava il Sindaco e la Giunta Comunale: “alla costituzione di un osservatorio rifiuti zero partecipato dai cittadini e associazioni ambientaliste che avrebbe dovuto seguire tutto l’iter relativo alla riapertura della discarica sulle colline di Pitelli”;


Considerato inoltre che l’area interessata dalla nuova discarica, come risulta anche dall’oggetto del procedimento di VIA, è interna al perimetro dell’attuale sito di bonifica regionale di Pitelli

Considerato che l’area interessata dal sito di Pitelli è tutt’ora non bonificata in molte parti e costituisce un attuale rischio ambientale e sanitario per i cittadini residenti anche nelle area limitrofe al nuovo progetto di discarica

Visto che nell’area interessata dal nuovo progetto di discarica esisteva una precedente discarica nonché, limitrofa alla stessa, una ulteriore discarica (località Monte Montada) anch’essa ad oggi non bonificata

Considerato che quanto sopra caratterizza l’area interessata dal nuovo progetto in termini di significativo impatto cumulativo esistente

Considerato che la descrizione degli impatti di cui sopra, nonché le problematiche di gestione sociale del nuovo progetto, potranno essere adeguatamente analizzate ed eventualmente implementate, proprio da un percorso di consultazione organizzato sul territorio interessato come quello della Inchiesta Pubblica;

Considerato infine che la Regione Liguria non ha disciplinato ad oggi  puntualmente le modalità di svolgimento della Inchiesta Pubblica.



CHIEDE CHE

1. La Regione definisca, d’Intesa con il  Sindaco del Comune della Spezia,  l’avvio della Inchiesta Pubblica come previsto dal comma 5 articolo 11 della legge regionale 38/1998

2. l’Inchiesta Pubblica si svolga secondo le modalità descritte nell’allegato alla presente richiesta


ALLEGATO

L’atto con il quale la Regione deciderà di avviare l’Inchiesta Pubblica e di nominare il Presidente della stessa  potrà definire le seguenti regole minime di funzionamento:

1.       La nomina di un Presidente della Inchiesta Pubblica  con adeguate competenze in materia e che sia figura di garanzia per tutte le parti in causa, quindi non potrà essere un rappresentante dell’Ufficio VIA della Regione
2.      La designazione di un Comitato della Inchiesta Pubblica che supporti il lavoro dl Presidente e che sia rappresentativo sia della comunità locale  (Comitati e associazioni) che delle sue articolazioni istituzionali interessa dal procedimento di VIA (Comuni)
3.      La regolamentazione delle Udienze pubbliche attraverso cui dovrà svolgersi l’Inchiesta (almeno tre come vedremo successivamente)
4.      La redazione dopo l’Udienza finale  di un Rapporto finale del Comitato della Inchiesta (Bilancio della Inchiesta)
5.      La conclusione della Inchiesta con un Parere del Presidente della Inchiesta
6.      L’obbligatorietà che Rapporto Finale del Comitato  e Parere del Presidente siano tenuti in adeguata considerazione dall’Autorità Competenze (ufficio VIA Regione Liguria e Giunta Regionale), nel senso che il giudizio conclusivo di VIA dovrà motivare il mancato,  o invece l’avvenuto,  accoglimento dei contenuti del Rapporto Finale e del Parere.

La filosofia di fondo di una procedura come quella sopra descritta è ben rappresentata da quanto affermato  in Rapporto del Governo Canadese:   “Conviene porre come principio di base che l'udienza pubblica non è un privilegio accordato alla popolazione, ma un servizio che lo Stato domanda al pubblico per aiutarlo a prendere una decisione con cognizione di causa e per favorire un rapporto armonioso fra lo sviluppo economico e la protezione della qualità dell'ambiente. Questa affermazione comporta che l'udienza debba essere pensata in funzione dei bisogni e della disponibilità del pubblico. Il pubblico non deve piegarsi di fronte a problemi di disponibilità, di scadenze o di ordine del giorno dei membri delle commissioni, dei promotori o dei ministeri. Sono le commissioni che devono determinare le procedure migliori tenuto conto dell'ambiente in cui si tiene l'udienza, dei suoi abitanti e delle loro difficoltà”.  ( Rapporto sulla riforma delle procedure di udienza pubblica a cura del Gruppo di Studio promosso dall’Ufficio federale per l’esame delle valutazioni ambientali - Canada 1988)

Ma vediamo più analiticamente i 6 punti sopra descritti che dovranno essere oggetto dell’atto della Regione di convocazione della Inchiesta Pubblica.


IL PRESIDENTE DELLA INCHIESTA PUBBLICA
Deve essere nominato dalla Regione  in accordo con i Comuni interessati dal Progetto. Non può essere un dirigente o funzionario del settore VIA della Regione, considerato che questo settore dovrà svolgere un ruolo diverso e cioè di decisore della procedura di VIA , decisione poi formalizzata dalla Giunta Regionale.
Potrà quindi essere un funzionario di altri settori della Regione ma anche una persona esterna che abbia comunque un curriculum adeguato alle tematiche in oggetto: VIA, VAS, gestione rifiuti, Gestione di processi partecipativi.



IL COMITATO DELLA INCHIESTA PUBBLICA
Deve essere nominato dal Presidente della Regione e i membri (massimo 3) devono essere designati rispettivamente dai Comuni interessati,  dal pubblico interessato, dal committente del progetto.  I lavori del Comitato sono  presieduti dal Presidente della Inchiesta Pubblica. I membri del Comitato devono avere competenze e curriculum professionali adeguati alla valutazione di impatto ambientale dell’opera sottoposta a giudizio di VIA. Il Comitato ha compiti di supporto tecnico scientifico ai lavori istruttori dell’Inchiesta Pubblica e al Presidente nella preparazione e gestione delle udienze nonché nella redazione del Rapporto Finale



LE UDIENZE PUBBLICHE
L’Inchiesta Pubblica si svolge attraverso udienze pubbliche e audizioni:  convocate, presiedute e regolamentate dal Presidente.
Le Udienze dovranno essere aperte al pubblico senza particolari restrizioni. Come afferma il Consiglio di Stato nella sentenza  3107/2011: Per quel che attiene alla dedotta strettezza dei termini della convocazione dell’inchiesta pubblica, non può il Collegio non concordare con il giudice di primo grado laddove ha osservato che lo svolgimento dell’inchiesta pubblica riguarda i soli soggetti che hanno presentato le osservazioni, ossia soggetti già a conoscenza del progetto sottoposto a VIA. Si tratta di una interpretazione restrittiva delle tipologia di pubblico da coinvolgere nella Inchiesta”.

Dovranno svolgersi almeno tre udienze pubbliche:
1.       una preliminare di: presentazione del percorso e del Comitato, di condivisione delle modalità di condivisione del Rapporto Finale del Comitato, di definizione del calendario delle udienze successive,
2.      Una udienza di confronto sul progetto sottoposto a VIA
3.      Una Udienze finale di presentazione  e condivisione del Rapporto del Comitato dell’Inchiesta Pubblica (Bilancio della Inchiesta)

Potranno essere previste audizioni specifiche di apprendimento tra la data della Udienza di confronto e l’Udienza Finale.



RAPPORTO FINALE DELLA INCHIESTA PUBBLICA
E’ redatto dal Comitato della Inchiesta Pubblica.
Il Rapporto dovrà contenere:
a)     la storia del progetto
b)     la presentazione dei problemi di impatto ambientale e sociale emersi dall’Inchiesta
c)      una sintesi dei principali argomenti presentati dai partecipanti
d)     l’analisi delle osservazioni del pubblico e le repliche del proponente
e)     il registro dei verbali di Udienza
f)       la lista dei partecipanti all’Inchiesta
g)     la biografia ed il curriculum dei membri della Commissione



PARERE DEL PRESIDENTE DELLA INCHIESTA PUBBLICA
Il parere costituisce il documento di valutazione del Presidente sui risultati dell’Inchiesta e
conterrà proposte di prescrizioni ed indirizzi per l’Autorità competente ai fini dell’elaborazione del documento  finale del procedimento di VIA propedeutico alla delibera della Giunta Regionale che lo conclude.






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